"La sera di quello stesso giorno ... Gesù venne e si presentò in mezzo a loro e disse Pace a voi." (Giovanni 20:19)
LA PACE DI GESÙ
Pace a voi. Con queste semplici parole, assunte poi a saluto cristiano, Gesù salutò i Suoi discepoli. Era il primo incontro di Gesù con i discepoli dopo la Sua morte. Quanto furono preziose per il loro cuore turbato queste parole! Quanto bisogno avevano di pace! Gesù era stato ucciso sotto i loro occhi. Nel loro cuore regnava l'amarezza delle loro speranze disattese e la paura. Ma quale meraviglia nell'incontrare Gesù vivente e quale gioia nell'udire quelle dolci parole! Gesù mostrò loro le mani e il costato recanti i segni delle ferite inferte. Poi ripeté: "Pace a voi", come a significare che la pace che Egli donava loro era la conseguenza delle Sue sofferenze. Quelle parole erano più di un semplice saluto: erano il dono di Gesù per loro, un'eredità preziosa ottenuta grazie alla Sua vittoria sulla morte. Anche il nostro cuore agitato e inquieto è alla ricerca della vera pace. Accostati a Gesù, Colui che ti ha provveduto una pace reale e completa. Credi in Lui, nella Sua opera di salvezza, nel Suo sacrificio e sperimenterai una pace profonda che inonderà la tua vita e il tuo cuore.
"Corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta." (Ebrei 12:1)
LA GARA DELLA FEDE
La vita cristiana è paragonabile a una gara. Con quale baldanza l'atleta si accinge ad affrontare la sua gara! Anche il credente intraprende la gara della fede sostenuto dallo stesso entusiasmo! Tutto sembra bello, facile, il traguardo sembra a portata di mano, le difficoltà sembrano insignificanti ? spesso però scopriamo giorno dopo giorno che gli ostacoli sono più grandi, i combattimenti più aspri di quanto avevamo immaginato. A volte ci capita di rallentare il passo, di perdere il ritmo, altre volte sperimentiamo cadute e perfino battute di arresto. Ci accorgiamo allora che le difficoltà hanno scalfito l'iniziale entusiasmo e hanno lasciato dolorose ferite. Quale meraviglia però nel constatare che, proprio quando le forze sembrano esaurirsi e siamo tentati ad abbandonare la gara, un amico forte e generoso si affianca a noi e ci sostiene nei tratti più impervi e difficili. E se proprio siamo esausti, ci sorregge e ci porta sulle sue braccia amorevoli. Questo amico ha un nome: Cristo Gesù. Appoggiati a Lui che ti sostiene ogni giorno con la Sua forza e concluderai la tua gara da vincitore.
"Ricordatevi della moglie di Lot." (Luca 17:32)
GUARDARE SEMPRE AVANTI
La Parola di Dio ci invita a ricordare la moglie di Lot. Ma cosa fece questa donna di così particolare da essere un monito per tutti noi? Fece un gesto denso di significati: si volse indietro. Dio aveva emesso il Suo giudizio sul peccato imperante nella città di Sodoma. Aveva altresì deciso di salvare Lot e la sua famiglia traendoli fuori da quella città malvagia. Dio esigeva il rispetto di un'unica condizione: nessuno doveva volgersi a guardare indietro. L'ubbidienza a Dio avrebbe testimoniato il voltare le spalle al peccato e il protendersi verso la grazia. Lot e la sua famiglia con fiducia intrapresero questo cammino. Ma quale errore quando la moglie di Lot, a un passo dal traguardo, si volse indietro, a significare che il suo cuore era rimasto legato al peccato di quella città: fu trasformata in una statua di sale! Anche noi abbiamo girato le spalle al peccato e ci siamo incamminati nella via della grazia. La Parola di Dio ci incoraggia a proseguire questo cammino guardando sempre avanti senza nessun ripensamento perché ciò che ci sta alle spalle è squallido mentre la meta che ci attende è meravigliosa e gloriosa.
"Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia più sete." (Giovanni 4:15)
LA SETE DELL'ANIMA
Dissetarsi è uno delle necessità primarie per l'uomo. Se non si beve si rischia di morire nell'arco di pochi giorni. Un giorno Gesù si fermò presso un pozzo per parlare con una donna venuta ad attingere acqua e fece un'affermazione sorprendente: "Chi beve di quest'acqua avrà sete di nuovo, ma chi beve dell'acqua che io gli darò non avrà mai più sete". Queste parole così straordinarie colpirono la donna che, attenta alle sue necessità fisiche, non seppe coglierne immediatamente la portata, ma Gesù, con tatto e sensibilità, la guidò ad esaminarsi più a fondo e considerare la sua necessità spirituale: la sete della sua anima. Anche noi, come quella donna, abbiamo sete e cerchiamo ristoro per la nostra anima arida e riarsa da fonti inadeguate. Soltanto Gesù è la fonte di acqua viva che può dissetare il nostro cuore. Il Signore, attraverso le pagine della Bibbia estende ad ogni uomo lo stesso invito: "Chi ha sete venga a me e beva". Come quella donna accostiamoci a Gesù chiedendogli: "Dammi di quest'acqua affinché io non abbia più sete", e sperimenteremo il profondo ristoro che Gesù vuole donare alle anime nostre.
"Tutte le fonti della mia gioia sono in te." (Salmo 87:7)
IL SEGRETO DELLA FELICITÀ
L'uomo è perennemente alla ricerca della felicità, ricerca che spesso rimane disattesa. Quanti libri e trattati sono stati scritti su questo argomento elargendo consigli incapaci di mantenere quanto promesso. Tuttavia esiste un libro che è in grado di dare una risposta a questo profondo bisogno del cuore dell'uomo: la Bibbia, la Parola di Dio. Essa sa dare consigli veri perché è stata ispirata da Colui che ha creato il cuore dell'uomo e, di conseguenza, ne conosce ogni sussurro e palpito. Dio, infatti, ben conosce la causa dei nostri turbamenti, dolori e ne conosce l'unica soluzione. Il problema dell'uomo è che si è allontanato da Dio, l'unica fonte della gioia. Ha escluso dalla propria vita proprio Colui che poteva soccorrerlo e benedirlo. Quale scelta infelice! Ma esiste una soluzione: tornare a Dio con tutto il cuore. Dalle parole della Bibbia il Signore ci invita a tornare a Lui, unica fonte di vita e gioia. Accostiamoci quindi a Lui con tutto il nostro cuore, la nostra vita sarà rinnovata, inondata da una gioia infinita e potremo finalmente affermare: "Tutte le fonti della mia gioia sono in te".
"Maria, presa una libbra d'olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù... e la casa fu piena del profumo dell'olio." (Giovanni 12:3)
UNA CASA PIENA DI PROFUMO
La Parola di Dio narra di una donna che mostrò la propria devozione a Gesù ungendo i Suoi piedi con olio profumato. La simbologia biblica identifica il profumo con la preghiera: un prezioso aroma che si eleva verso l'alto similmente all'elevarsi dal nostro cuore di preziosi aneliti verso Dio. Ma quali aromi si elevano dal nostro cuore a Dio? L'aroma della lode: il riconoscimento della Sua grandezza e maestà, il sentimento di stupore e ammirazione di fronte alle Sue perfezioni. L'aroma del ringraziamento: la gratitudine che sgorga da un cuore riconoscente per gli innumerevoli benefici ricevuti dalla Sua mano. L'aroma dell'adorazione: un cuore rapito dall'incanto della Sua meravigliosa persona. Ma soprattutto l'aroma di Cristo, unico tramite che ci permette di essere accettati da Dio e accolti alla Sua presenza. La donna del racconto offrì a Gesù quanto di più prezioso possedeva. Seguiamo il suo esempio offrendo a Dio i più preziosi aneliti del nostro cuore e anche la nostra casa sarà piena di profumo.
"È bello celebrare il Signore? proclamare al mattino la tua bontà e la tua fedeltà ogni notte." (Salmo 92:1,2)
LA FEDELTÀ DI DIO DURANTE LA NOTTE
La notte della quale parla il salmista sono i momenti di prova, di malattia, di difficoltà che tutti noi prima o poi incontriamo. In quei momenti di tenebre possiamo essere vinti dalla disperazione, dalla paura e dalla solitudine. Che cosa possiamo fare? Considerare prima di tutto che Dio è fedele. Egli è sempre fedele con noi e afferma la Scrittura che rimane fedele anche quando noi siamo infedeli. La fedeltà di Dio è per noi una preziosa e sicura garanzia. In modo particolare possiamo sperimentare la Sua fedeltà ogni notte. Durante la notte della malattia, della prova, della solitudine, dello scoraggiamento, della paura, dell'abbandono, della detenzione, del lutto, afferriamo una grande verità e facciamola nostra: Dio è fedele. In quale condizione ti trovi? Che cosa vorresti per la tua vita? Quali sono i desideri del tuo cuore? Puoi avere la certezza che Dio opererà per te in questo momento così difficile? Sì, perché Dio ti ama ed è fedele!
"È bello celebrare il Signore ? proclamare al mattino la tua bontà e la tua fedeltà ogni notte." (Salmo 92:1,2)
IL PROCLAMA
Siamo, per la grazia di Dio, all'inizio di un nuovo giorno. Certamente tutti noi abbiamo delle aspettative in questa giornata. Il Signore sicuramente sarà al nostro fianco, si prenderà cura di noi e ci aiuterà in ogni cosa. Il salmista dopo aver dichiarato che per il credente è bello celebrare il Signore, proclama la lode a Dio fin dall'inizio del giorno e alla notte, quando sopraggiungono le paure, le preoccupazioni, le ansie, fedeltà di Dio lo sostiene. Per quanto ci riguarda vogliamo rendere a Dio la lode e l'onore, al mattino per la Sua bontà nel cuore di ogni notte per la Sua fedeltà. L'adorazione a Dio è una prerogativa fondamentale per ogni credente, in ogni momento della giornata e in ogni condizione nella quale egli si viene a trovare. In questo giorno vogliamo ancora una volta rendere a Dio ciò che Lui si aspetta dai Suoi figli, rendere una buona testimonianza per la Sua gloria affinché Egli possa essere onorato, celebrato, riconosciuto come l'unico e vero Dio.
"Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?" (Luca 18:8)
VIVIAMO PER FEDE?
In almeno quattro occasioni la Parola di Dio usa l'espressione il giusto vivrà per fede, riferita ai credenti che hanno conosciuto Dio e vivono per la Sua gloria. La Scrittura afferma anche che senza fede è impossibile piacere a Dio e che la fede viene dall'udire la Parola di Cristo. Da questo possiamo concludere che la fede è una componente indispensabile per chi desidera conoscere Dio, per il credente che vive in comunione con il Signore. Se sei un credente, sei chiamato a vivere il tuo rapporto di comunione con Dio per fede. Essa deve essere riposta nella Persona, nell'Opera di Cristo e nella Parola di Dio. Chiediamoci con onestà e sincerità se abbiamo fede in Dio per quello che Lui è, se la nostra fiducia in Lui rimane inalterata anche nelle difficoltà che incontriamo nel corso della nostra esistenza. La fede ci fa credere l'incredibile; ci fa vedere l'invisibile; ci fa sperare l'insperabile, ma ricordiamoci sempre le parole di Gesù: "Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?"
"Risplendete come astri nel mondo." (Filippesi 2:15)
LUMINARI NEL MONDO
È molto bella l'espressione usata dall'apostolo per indicare la vita, l'opera e la testimonianza dei credenti. L'esortazione che il credente risplenda nel mondo come gli astri ci porta a fare diverse considerazioni. Prima di tutto che gli astri sono stati creati da Dio, allo stesso modo i credenti sono stati generati dall'alto, da Dio per opera dello Spirito Santo. In secondo luogo gli astri sono sorretti dalla potenza del Creatore, così i cristiani sono sostenuti, guidati e protetti dalla mano potente mano di Dio. Infine, gli astri luminosi illuminano la Terra, questo c'insegna che chi ha conosciuto il Signore e vive in comunione con Lui, testimonia con la propria vita, con la condotta e con quello che compie le potenza di Dio, la quale agisce attraverso la strumentalità del credente. Anche oggi, quali cristiani, desideriamo esprimiamo tutta la nostra riconoscenza a Dio che ci ha salvati, che ci sostiene e che ci concede il privilegio di testimoniare della Sua opera nella nostra vita.
Altro...
"Siate allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera." (Romani 12:12)
PERSEVERANTI NELLA PREGHIERA
Alcuni vedono la preghiera come una sorta di penitenza, come se per mezzo di essa dovessero ingraziarsi Dio. Altri la considerano come un dovere, una necessità. Altri ancora, invece, fanno della preghiera il mezzo per sperimentare i benefici che Dio accorda alle Sue creature. Tu come consideri la preghiera a Dio? La preghiera, secondo l'insegnamento della Bibbia, è il mezzo che consente al credente di avere comunione con Dio. Attraverso di essa i figli di Dio hanno l'onore di rendergli la lode, l'adorazione e il ringraziamento perché lo conoscono e lo amano. Inoltre la preghiera offre al credente la gioia di presentargli ogni necessità della propria vita con la fiducia di realizzare il Suo intervento. Infine, sempre attraverso la preghiera, i credenti possono intercedere a Dio per le necessità di coloro che si trovano nella necessità, sapendo che il Padre celeste ascolta e risponde alle loro suppliche. È importante che il credente viva una vita di preghiera e che perseveri in essa.
"Siate allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera." (Romani 12:12)
PAZIENTI NELLE TRIBOLAZIONI
La Scrittura afferma che quali credenti dobbiamo entrare nel regno dei cieli attraverso molte tribolazioni. Le sofferenze della vita causate dalle malattie, dai problemi famigliari, dalla mancanza di lavoro, da difficoltà economiche, dai torti e dalle ingiustizie subite e da tanti altri fattori che non risparmiano nessuno. Quando siamo tribolati desideriamo uscire subito dal tunnel della difficoltà e ritrovare la serenità, ma questo non sempre è possibile. Stai attraversando un periodo particolarmente difficile della tua vita e non sai più che cosa fare? Non disperare, ma affidati con tutto il tuo cuore al Signore ed Egli per certo si prenderà cura della tua vita. Chi ripone la propria fede nella Persona e nell'opera di Cristo Gesù non sarà mai deluso. Possa il Signore darci la pazienza per affrontare con la giusta attitudine ogni difficoltà e non perdere mai la fiducia, la speranza in Lui perché Egli ci ama e desidera operare per il nostro bene.
"Siate allegri nella speranza, pazienti nelle tribolazioni, perseveranti nella preghiera." (Romani 12:12)
ALLEGRI NELLA SPERANZA
L'apostolo Paolo esorta i credenti che vivevano nella città di Roma quali destinatari della sua lettera e, di conseguenza, tutti i lettori della Sacra Scrittura ad essere allegri nella speranza. I credenti, vale a dire tutti coloro che hanno accettato Cristo nel cuore quale Salvatore e Signore, hanno una grande speranza: il ritorno di Gesù e stare con Lui per l'eternità. La speranza del cristiano è forza nei momenti di debolezza, sostegno nei momenti difficili e guida nei momenti di smarrimento. Tu che stai leggendo le parole di questa meditazione puoi dire di avere questa meravigliosa speranza, di avere la certezza di camminare insieme a Gesù? A questa domanda puoi dare soltanto due risposte: o sì o no! Se la risposta è negativa, accetta il Signore nel tuo cuore come tuo Salvatore ed Egli sarà la tua Speranza. Se la risposta è positiva, continua a sperare in Lui e ad essere allegro nella speranza perché Gesù è la fonte della vera gioia e di ogni bene.
"Giuseppe ammassò grano come la sabbia del mare." (Genesi 41:49)
GRANO RACCOLTO NEI GRANAI
La Bibbia ci parla di un uomo, Giuseppe, che ricevette da Dio la capacità di discernere il significato dei sogni. Un giorno interpretò il sogno di Faraone, re d'Egitto: sette vacche grasse venivano inghiottite da sette vacche magre a significare sette anni di carestia che sarebbero subentrati a sette anni di abbondanza. A fronte di ciò Giuseppe fu chiamato a pianificare la soluzione. Egli intervenne raccogliendo tutto il grano nei granai. Questo agire di Giuseppe ci richiama alla memoria le parole dette da Giovanni Battista riguardo a Gesù: Egli raccoglierà il Suo grano nel granaio. Il nostro è un tempo di grazia nel quale Gesù sta raccogliendo nei Suoi granai tutto il grano. La Parola di Dio parlando di grano fa riferimento a tutte le anime preziose che Gesù vuole introdurre nel Suo Regno di grazia. Entrare nei granai celesti è semplice: basta credere in Gesù, il granello di frumento morto per dare vita a tante spighe. Credi in Gesù, Egli ha dato la Sua vita per te. Arrenditi a Lui: la Sua mano è pronta ad accoglierti e sarai grano prezioso nei granai della Sua casa.