"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore." (1° Giovanni 4:8)
AMARE DIO
Non ci sono mezzi termini nella Parola di Dio. Non ci sono vie alternative. La Parola è una sola e deve essere accettata completamente. L'apostolo Giovanni scrive che chi non ama non ha conosciuto Dio. Non possiamo dire di conoscere Dio se non amiamo. Ma cosa significa "conoscere Dio?" Nella Bibbia il termine indica un rapporto intimo e particolare con un'altra persona. Il nostro rapporto intimo con Dio è qualcosa di più di una conoscenza superficiale. Conoscere Dio significa comprendere quello che Lui vuole da noi, quello che Lui si aspetta da noi. Il Signore non si aspetta da noi offerte cospicue, sacrifici indicibili, o qualcosa al di sopra delle nostre capacità: si aspetta soltanto che lo amiamo con tutte le nostre forze e tutto il resto diventa una conseguenza logica all'amore che Dio ha messo in noi. Amare Dio significa fare la Sua volontà. Amiamo noi il Signore in questo modo?
"Gesù le disse: Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me anche se muoia, vivrà." (Giovanni 11:25)
UN MORTO CHE ESCE DALLA TOMBA
Quell'uomo del villaggio di Betania, il fratello di Marta e Maria, era morto dopo una breve malattia (Giovanni 11). Invano le due sorelle avevano atteso la venuta di Gesù, pensavano che Egli fosse arrivato troppo tardi per guarirlo. Lazzaro era seppellito da ben quattro giorni. Giunto presso alla grotta in cui era stato deposto il suo corpo, Gesù piange. Egli ode i mormorii di coloro che l'attorniano:"Non poteva....fare....che questi non morisse?" (Giovanni 11:37). Senza dubbio il Signore Gesù avrebbe potuto debellare la malattia come aveva fatto tante volte, ma farà di più: "Togliete la pietra ", Egli ordina. "Egli puzza gia' obbietta Marta. In altre parole e' troppo tardi; la situazione e' irreversibile. Allora Gesù alza gli occhi al cielo."Padre ti ringrazio che m'hai esaudito". Si puo' facilmente intuire lo stupore dei presenti. Ma il Signore e' sicuro della risposta che suo padre sta per accordare alla sua preghiera. Egli grida:"Lazzaro, esci fuori!". E il morto uscì dalla tomba! Gesù è Colui che può ogni cosa, se oggi credi in Lui, vedrai anche tu "la gloria di Dio".
"Non li temete, poichè l'Eterno...combatte per voi." (Deuteronomio 3:22)
L'ETERNO COMBATTE PER VOI
Queste sono le parole di incoraggiamento che Mosè servo del Signore disse a Giosuè suo successore. Parole di forza rivolte a dare coraggio nelle dure battaglie che il popolo doveva affrontare da quel momento in poi. Molti erano i nemici da sconfiggere, molti erano gli ostacoli da superare, il rischio era confidare sulle miserevoli forze umane, fallaci capacità umane di cui a volte ci si vanta di possedere. L'incoraggiamento di Mosè ha come unico fondamento una realtà ancora oggi importante per il Credente: L'Eterno combatte per voi..., un punto fermo su cui poggiare le nostre paure, incertezze, inibizioni, tutte quei sentimenti insomma che ci portiamo dentro alla vista di ostacoli, problemi e prove a volte terribili. Mosè sta per lasciare la guida del popolo di Dio, ma nelle sue parole egli chiarifica una verità fondamentale, sembra dire: io vado via ma resta colui che combatte per voi. Egli non dice: colui che ha combattuto o colui che combatterà ma colui che COMBATTE, cioè sempre. Confidiamo in colui che è lo stesso ieri,oggi e in Eterno e la vittoria è assicurata.
"Gesù figliuol di Davide abbi pietà di me." (Marco 10:47)
IL GRIDO
In questo versetto del vangelo di Marco, notiamo un cieco di nome Bartimeo, il quale essendo cieco era mendicante. Un uomo che dipendeva da chi lo accompagnava al tempio o in luoghi di passaggio dove poteva mendicare per la sua sopravvivenza. Mentre era intento a mendicare, udì che stava passando Gesù, ed iniziò a gridare: Gesù figliuol di Davide abbi pietà di me. In questa storia notiamo subito che a quest'uomo gli viene detto di tacere, ma lui invece grida più forte. Nel suo bisogno, non si scoraggia, non dà ascolto a coloro che volevano che tacesse, la sua fede non era morta, sapeva che Gesù quale figliuolo di Dio, poteva risolvere il problema della sua infermità. Gesù ascoltò questo grido carico di disperazione, che allo stesso tempo, era un grido pieno di fiducia, carico di speranza. La sua fede aveva raggiunto con il suo grido Gesù. Gesù, lo chiamò e gli chiese: "che vuoi che io ti faccia " e Bartimeo, che io recuperi la vista; Gesù lo guarì istantaneamente. Grida a Gesù oggi dal profondo del tuo cuore, rivolgiti a Lui con fede, Egli udrà e ti verrà in aiuto.
"Poi, fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era divenuto anche egli discepolo di Gesù. Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse rilasciato." (Matteo 27:57,58)
GIUSEPPE D'ARIMATEA
Giuseppe d'Arimatea, membro onorato del Sinedrio, andò da Pilato governatore romano a chiedere il corpo di Gesù. Forse al momento della sentenza emessa dallo stesso sinedrio, Giuseppe era lì: "E tutti lo condannarono reo di morte". Perché dopo averLo condannato Giuseppe chiese il corpo di Gesù? Esistono vari periodi di riflessione nella vita di ogni individuo. Dio concede a tutti, la possibilità di riflettere sulle proprie azioni e decisioni. Giuseppe prese una saggia decisione cioè quella di occuparsi personalmente del corpo glorioso di Gesù. Molta gente se ne disfece, condannandoLo alla crocifissione; ma alcuni prima di continuare a sbagliare e a condannare l'opera di salvezza di Gesù, è bene che pongano mente e riflettano a quello che si fa. Se tu decidi di accettare Gesù Cristo come Salvatore e come il tuo Signore, tu divieni membro del corpo di Cristo. Prendi oggi una saggia decisione! Giuseppe decise di abbracciare il corpo di Gesù e lo fece divenire il Signore della sua vita. Oggi tu puoi fare la stessa cosa. Il Signore ti benedica!
"Io son la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; codesti tralci si raccolgono si gettano nel fuoco e si bruciano." (Giovanni 15:5,6)
FEDE ED OPERE
La fede in Gesù, nel sacrificio da Lui compiuto sulla Croce è l'unico mezzo, è il solido fondamento della nostra giustificazione. E, per quanto l'uomo si possa impegnare a fare il bene, a osservare leggi e prescrizioni, se non ha accettato Gesù quale personale Salvatore, tutto il suo operare non lo potrà salvare. La conseguenza della Nuova Vita in Cristo produrrà nel credente le "opere della fede". Le opere di coloro che ereditano il Regno, dunque, dimostrano che essi sono rimasti attaccati alla Vite, hanno dimorato in Gesù e perciò hanno compiuto le "opere della fede". La loro vita spirituale è stata ricca del "frutto della Vite". La mancanza di frutto negli altri è segno che non hanno dimorato in Gesù perciò la loro vita spirituale si è inaridita e alla fine si sono seccati morendo di nuovo. Questi, come i tralci secchi, sono destinati al fuoco. Chi vuoi essere: un tralcio che dimora nella vite o un tralcio secco? Decidi caro amico per Gesù e porterai molto frutto. Dio ti benedica!
"Voi bramate e non avete...; non avete, perchè non domandate; domandate e non ricevete, perchè domandate male per spendere nei vostri piaceri." (Giacomo 4:2,3)
COME CHIEDERE
A monte di ogni forma di male c'è il peccato. Già col primo uomo la nostra natura è diventata debole e caduca, la conseguenza del peccato da lui compiuto è stata la morte, ma la fede in Dio ci può ricondurre alla vita eterna, riscattandoci per mezzo del Suo figlio, che ha sofferto sulla croce per tutti coloro che credono e si dispongono a servirLo. La venuta di Gesù sulla terra e le Sue opere miracolose testimoniano che Egli è il Figliuolo di Dio, l'unico che può togliere il peccato, perché è il Signore della vita e tutte le potenze Gli sono sottoposte. Le malattie del corpo spesso sono un'immagine di quelle dell'anima. Molti chiedono di essere guariti solo perchè desiderano ristabilirsi fisicamente e poter così godere della vita. Anche tu, forse stai chiedendo qualcosa al Signore. Se le tue richieste hanno come unico scopo la gloria di Dio e l'avanzamento del Suo regno, certamente il Signore ti concederà la Sua benedizione; se chiedi solo per fini ed interessi materiali, per goderne in questa vita, ravvediti e chiedi perdono al Signore prima che sia troppo tardi.
"Perchè non sono dall'Onnipotente fissati dei tempi in cui renda la giustizia? Perchè quelli che lo conoscono non veggono quei giorni?" (Giobbe 24:1)
DIO NON ARRIVA MAI TARDI!
È inconcepibile alla mente umana l'apparente indifferenza divina verso le miserie umane che spingono molto a dubitare perfino dell'esistenza di un creatore. L'uomo desidererebbe l'intervento di Dio per risolvere i gravi problemi dell'ingiustizia, della violenza, dell'ipocrisia e della malvagità umana. Il timorato di Dio soffre sull'apparente impunità del male, ma non mette in dubbio la giustizia divina. Dio non giunge mai troppo tardi. Molti dicono: "Perché Dio non interviene?", La Bibbia stessa di da la risposta: "Il Signore... è paziente verso voi: non volendo che alcuni periscono, ma che tutti giungano a ravvedersi". Quando sembra che Dio sia inattivo, Egli sta invece aspettando che i malvagi ed i più lontani "tornino in sè", considerino la Sua benignità e misericordia e si ravvedano dai loro peccati. Chi ha posto la propria fiducia nel Signore, sa che al di là delle nubi più oscure, brilla "il sole della giustizia" ed attende sereno che all'orizzonte appaia in tutto il proprio splendore Dio, il quale interviene, libera e consola.
"Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in Lui." (Colossesi 2:6)
CAMMINARE CON CRISTO
Se abbiamo creduto in Gesù è giusto che camminiamo seguendo le Sue orme. Gesù deve diventare la nostra guida, il nostro esempio, il nostro Maestro, colui al quale rivolgersi nei momenti di bisogno, nei momenti di sconforto, nei momenti in cui abbiamo bisogno di una parola buona nella nostra vita. Gesù vuole mettere pace e tranquillità nei nostri cuori, vuole darci quella serenità che ci permette di andare avanti nella vita in mezzo alle difficoltà di cui la vita stessa è piena. Essere cristiani, non vuol dire essere immuni dalle vicissitudini che colpiscono tutti gli uomini. Essere cristiani non ci preserva da ciò che accade a tutti gli esseri umani. Essere figli di Dio ci permette, grazie al Suo aiuto tangibile e costante nella nostra vita, di affrontare e superare meglio le avversità, ma soprattutto ci prepara ad affrontare la vita futura, quella che ci attende quando il corso terreno sarà finito e che ci terrà per tutta l'eternità vicini al nostro Signore e Salvatore Cristo Gesù. Camminiamo con Cristo perché Egli è la Via, la Verità e la Vita per ciascuno di noi.
"Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre e non rifiutare l'insegnamento di tua madre;" (Proverbi 1:8)
ASCOLTA
Quello che maggiormente colpisce il nostro cuore è l'orgoglio. Siamo spesso schivi dall'accettare i suggerimenti che chi ci è vicino ci vuole dare. Ci crediamo saggi e non vogliamo che alcuno ci dia dei consigli sul nostro modo di comportarci. Ma Dio ci invita a non rifiutare l'insegnamento che Lui ci vuole dare attraverso La Sua Parola. Dobbiamo renderci conto che, se non amiamo Dio non possiamo amare chi ci sta accanto. Chiniamo il nostro cuore verso la Parola di Dio, abbandoniamoci ai Suoi insegnamenti e troveremo pace nel nostro cuore e riusciremo ad amministrare meglio la nostra vita. Dio vuole consigliarci, ammaestrarci, condurci con amore verso le mille difficoltà che questa vita ci presenta davanti. Se abbandoniamo le nostre ansie, le nostre perplessità ai suoi piedi, Egli certamente ci aiuterà e ci darà quella pace interiore che ci serve per andare avanti e condurre una vita santa e gradevole ai Suoi occhi. Dio è pronto ad istruirci, diamogli la disponibilità del nostro cuore ed Egli opererà potentemente.
Altro...
"E Gesù gli disse: "Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua e con tutta la mente tua." (Matteo 22:37)
AMARE IL SIGNORE
Dio ha sempre dimostrato la sua cura ed il suo amore per la Sua creatura e perciò merita tutto il nostro amore e la nostra adorazione. Egli è l'Onnipotente e indica "Maestà e Potenza", noi possiamo permetterci di affidarci a Lui in fede e in amore, perchè Egli è l'unica nostra sicurezza e arca di salvezza. Egli è il nostro Creatore e nel Suo infinito amore provvede ai nostri bisogni con la Sua mano amorevole ed elargitrice di immensi favori. Dobbiamo amare Iddio, non per il timore del giudizio, ma per amore e gratitudine, "noi l'amiamo perché Egli ci ha amato per primo". Nella nostra vita cristiana dobbiamo mettere al primo posto il Signore, cercando per prime le cose che appartengono al Suo regno, certi che come ha detto Gesù: "...tutte le altre cose ci saranno sopraggiunte". Coloro che hanno realizzato l'amore e la grazia di Dio nella prorpia vita, lo ringraziano ogni giorno e quotidianamente possono sperimentare la Sua azione benefica nella propria vita dando luogo allo Spirito Santo, vivendo umilmente e lasciandosi guidare da Lui in ogni verità.
"È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere, affinchè nessuno se ne vanti." (Efesini 2:8-9)
TERRENO MOBILE
Molti sono convinti di trovare il favore di Dio perchè confidano sul fatto che sono buoni religiosi, che fanno del bene al prossimo, evitano di commettere brutte azioni. Ma chi pensa in questo modo sta poggiando le prorpie speranze su "un terreno mobile", sulla sabbia dei propri pensieri. Che cosa c'è di più instabile dei nostri sentimenti? Appoggiarsi su di essi, equivale a non avere alcuna certezza. Cerchiamo invece appoggio al di fuori di noi stessi, sulle promesse di un Dio "che non può mentire" (Tito 1:2). Sì, caro amico, occorre ben altro che una vaga fiducia nella misericordia di Dio; ben altro che la moralità e l'onestà più rigorose, per avere una speranza sicura della vita eterna. La Bibbia è l'unica base solida di una speranza che non inganna, il cui scopo è una realtà vivente e il cui possesso è certo. Ascolta le dichiarazioni e le promesse della Parola di Dio e sii coinvolto da essa. Le tue buone opere allora non saranno altro che la conseguenza della tua fede.
"Come un'aquila... desta la sua nidiata, svolazza sopra i suoi piccini, spiega le sue ali, li prende e li porta sulle sue penne. L'Eterno solo lo ha condotto." (Deuteronomio 32:11-12)
SALTO NELLA VITA
L'aquila insegna a volare ai suoi piccoli spingendoli fuori dal nido, nel vuoto. Solo allora essi si rendono conto della debolezza delle loro piccole ali. Dimenandosi disperatamente nell'aria, scoprono il segreto di una nuova vita. Imparano a poco a poco a muoversi in quell'elemento nuovo, a utilizzare la forza del vento per salire in quota e dominare vasti territori. Allo stesso modo Dio insegna ai suoi figli ad usare le ali della fede, distruggendo a volte il loro nido morbido, togliendo i loro sostegni e spingendoli fuori. Lottando per non precipitare in quello che sembra loro un abisso senza fine, i credenti scoprono che la prova può fortificarli e che Dio è vicino, pronto a sorreggerli come l'aquila che tende le sue ali per sostenere l'aquilotto. Ci sono momenti nella vita cristiana in cui il "salto nel vuoto" è inevitabile. Fidiamoci del nostro Padre celeste. Con quale delicatezza Egli adatta i suoi test alle nostre deboli forze e ci preserva dalle cadute, portandoci sulle sue potenti ali!
"Io sono l'Eterno, l'Iddio vostro, che vi ho tratto dal paese d' Egitto affinché non vi foste più schiavi; ho spezzato il vostro giogo, e v'ho fatto camminare a testa alta." (Levitico 26.13)
LIBERI DAL PECCATO
Dio ci ha liberati dal peccato, ci ha riconciliati a Lui tramite il sacrificio di Cristo Gesù e grazie a quella morte possiamo accostarci al trono della grazia ed essere ascoltati. Essere liberi dal peccato non vuol dire che non pecchiamo più, ma che possiamo rivolgerci a Dio in Cristo per ottenere misericordia e perdono dei peccati. La nostra natura tende al peccato e durante questa vita possiamo commettere errori, sbagli, peccati contro Dio. Tutto quello che facciamo di male e di sbagliato è un peccato nei confronti del Signore. Accostiamoci ogni giorno fiduciosi al trono della sua grazia e confessiamo ogni peccato, Egli continuerà a lavarci col prezioso sangue di Cristo. Stiamo vicini al Signore, riconosciamolo come nostro Salvatore e Signore, ubbidiamo Lui e alla Sua Parola, solo così saremo veramente liberi dal peccato e il sacrificio di Cristo non sarà stato vano per noi.