Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del padre vostro (Matteo 10:29)
DIO CONTROLLA TUTTO DELLA TUA VITA
Un passero caduto. Ascoltiamo ancora le parole di Gesù: "Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro”. C’è una buona notizia per noi: il Signore sa quando cadiamo e ciò che desidera è risollevarci. A volte voliamo alto; poi, un errore, un passo falso. Forse siamo stati sabotati da una lotta interiore che non possiamo condividere con nessuno; forse la fiducia riposta in un amico è stata tradita. In ogni caso, abbiamo paura a rimetterci in gioco, a ricominciare. Ci assale il timore di non riuscire a superare il passato, di non essere in grado di rialzarci, di fallire ancora. Sappi che Dio continua ad amarti, non conta i tuoi fallimenti. Il Signore che ha dato a Pietro e Giona una seconda possibilità, ti solleverà dalle ceneri del fallimento e modellerà la tua vita in un’opera meravigliosa. Dio ti ha visto cadere, è inutile nascondersi, ma come il pastore andato in cerca della pecora smarrita, il Signore viene a cercare te, oggi. Non per condannarti ma per ristabilirti perché tu possa avere una nuova opportunità per fare la Sua volontà.
Figliuol d'uomo, questi uomini hanno innalzato i loro idoli nel loro cuore, e si son messi davanti l'intoppo che li fa cadere nella loro iniquità; come potrei io esser consultato da costoro? (Ezechiele 14:3)
IDOLI NEL CUORE
La Bibbia, nel secondo comandamento, vieta chiaramente l’idolatria. “Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna...non ti prostrare dinanzi a tali cose..." (Esodo cap.20). Nel comune immaginario religioso, gli idoli sono identificati con statue o con dipinti raffiguranti uomini ed animali divinizzati nelle antiche civiltà. Tuttavia, le Scritture rivelano l’idolatria già alla radice, nei pensieri e nei sentimenti che la producono. Ogni affetto, ricchezza o obiettivo che si antepone a Dio o che limita la devozione a Lui, è condannato come oggetto di culto che usurpa il primato che spetta soltanto a Dio. Quanti idoli, innalzati nel segreto del cuore, creano barriere invalicabili nella tua relazione con Dio. Ciò che stimi un utile aiuto è, invece, un inciampo per la tua coscienza. Stai pregando Dio, mentre cerchi risposte in presagi vari o negli astri? Lascia che la Parola di Dio ripulisca il santuario della tua anima e faccia di te un vero adoratore, come Egli richiede. Non farti ingannare da qualche liturgia formale, né della superstizione o della magia, ma sia il tuo cuore oggi convertito dagli idoli al Dio vivente e vero!
…considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in cui venite a trovarvi (Giacomo 1:2)
LA VITTORIA NELLA PROVA
“L’ostrica da perla” è abbastanza rara e vive soltanto in alcune zone del nostro pianeta. L’ostrica genera al suo interno una sostanza conosciuta col nome di “madreperla”. Ciò avviene soltanto in condizioni particolari, quando all’interno dell’ostrica s’introduce della sabbia che comincia a creare un’irritazione fastidiosa. Per difendersi da questo “attacco”, l’ostrica comincia a ricoprire i granelli di sabbia, creando in poco tempo una preziosa rarità: la perla. Più è grave l’irritazione interna, maggiore sarà la fuoriuscita di madreperla e più rilevanti saranno le dimensioni finali della perla prodotta. Per il credente avviene la stessa cosa nel campo spirituale. Quando è colpito dalle svariate prove della vita non ne è sopraffatto, ma proprio in quei momenti realizza la preziosità e l’unicità della sua fede in Cristo, che gli permette di reagire in maniera da trasformare ogni motivo di scoraggiamento in una grande vittoria. I granelli di sabbia della prova non ci inducano all’autocommiserazione, ma reagiamo rivestendoli della “madreperla della fede” per ammirare la bellezza di ciò che Dio ci darà grazia di produrre, per la Sua gloria e per il nostro bene.
E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno… (Luca 23:34)
GESU' PERDONA
Il perdono è il modo migliore per liberare o preservare il proprio cuore dal rancore e dall’odio, che affliggono l’anima e lo spirito e fanno ammalare il corpo. Il perdono di Gesù per i suoi aguzzini va ancora oltre, arriva fino al trono celeste. Infatti, l’amore del Signore per i peccatori non chiude il cielo, lo lascia aperto ad una possibilità di ravvedimento e salvezza. Le parole di Cristo sulla croce, lasciano sgombera la strada che arriva al Padre per lo Spirito Santo, il quale convince gli uomini di peccato. È chiaro che le persone agiscono male perché non conoscono Dio, ma qualsiasi peccato sarà perdonato a colui che, con fede, si ravvede. Il centurione esclamò al Calvario: “Veramente, costui era Figliuol di Dio”. Saulo da Tarso, da persecutore di Gesù, divenne l’apostolo Paolo, che seguì il Signore fino alla morte. Sono tanti coloro che hanno dovuto ricredersi riguardo a Cristo, sperimentando la potenza meravigliosa del Suo perdono divino. E tu, sei consapevole di avere peccato contro il Figlio di Dio? Sai che anche tu hai bisogno del Suo perdono? O Signore, perdonaci per il male che facciamo e dacci forza per perdonare a chi ci fa del male.
A colui ch'è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida (Isaia 26:3)
FERMEZZA SPIRITUALE
È facile avere pace quando tutto è tranquillo e le cose procedono bene. Altre volte, però, affrontiamo circostanze tali da farci ritenere irrealizzabile la Parola del Signore. Dio, tuttavia, continuerà a confermare le Sue promesse a quanti si affidano a Lui piuttosto che su quanto scorgono con gli occhi fisici. Nonostante le circostanze avverse che puoi affrontare, lo Spirito Santo vuole rassicurarti della fedeltà divina: il Signore adempie la Sua Parola! La pace che si realizza in questi frangenti è doppiamente benedetta, perchè stimola anche a rimanere fermi nei propositi assunti con il Signore. Infatti, quando siamo determinati a compiere la volontà di Dio, godiamo la Sua sovrana approvazione nel cuore, che custodisce la pace di quanti, restando saldi sull’amore di Dio, confidano in Lui che fa cooperare ogni cosa al loro bene eterno (cfr. Romani 8:28). Ecco la stabilità di chi è fermo nei suoi sentimenti, che non si deprime nella valle né s’insuperbisce sulle vette, ma che, onorando Dio in ogni tempo, riceve pace e la conserva, anzi la moltiplica, confidando sempre nel Signore.
Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16)
UNA BUONA NOTIZIA
Qualche tempo fa un notissimo notiziario scientifico pubblicò un articolo intitolato “Buone notizie che arrivano dalla terra”; in realtà, esso si limitava ad informare i lettori della rivista su alcune problematiche non ancora risolte ma che, secondo il cronista, erano leggermente migliorate. Si annunciava che “in molti paesi vince la pace”, mentre è risaputo come il periodo che stiamo vivendo sia caratterizzato, ovunque, da guerre. Si scriveva ancora “in Africa parte lo sviluppo”, dimenticando che bambini muoiono di fame. Cattive notizie ci raggiungono tutti i giorni dai mezzi d’informazione, impegnati a diffondere ciò che accade in ogni angolo del nostro povero e devastato pianeta. I fatti riportati sono, di solito, molto preoccupanti e generano profonda insicurezza riguardo al futuro. Non provengono buone notizie dalla terra, ma la Buona Notizia arriva dal cielo; l’Evangelo, infatti, ci rivela che “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna”. Se tu credi con tutto il cuore allora anche tu potrai sperimentare quelle vita e quella pace che soltanto Cristo ti può dare.
E Gesù non glielo permise, ma gli disse: Va' a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatto, e come egli ha avuto pietà di te (Marco 5:19)
RACCONTA L'OPERA DI DIO
Quest’uomo, in grande difficoltà, miracolosamente liberato, tornò a sana mente riprendendo una vita normale grazie a Gesù. Egli desiderò poi lasciare il suo paese e seguire Cristo. Il Signore non lo permise, ma lo mandò fra la sua gente a raccontare ciò che Dio aveva fatto per lui. Così mentre Gesù, non gradito in quel luogo, dovette allontanarsi, l’uomo poté continuare ad essere una testimonianza vivente della Sua misericordia e potenza. In quel frangente, nessuno degli abitanti aveva voluto credere, ma Dio non li lasciò senza possibilità per il futuro. La potenza divina, evidente nell’uomo liberato, avrebbe continuato a lavorare il cuore dei Geraseni lasciando loro uno spiraglio di luce e di salvezza. Rinnovare la possibilità all’uomo di ravvedersi è dimostrazione della grande pazienza che Dio ha verso l’umanità. Ti stai chiedendo cosa potresti fare per il Signore? Accetta il Suo piano per la tua vita. Dio ti fa sapere che la tua testimonianza di fede serve nella tua città, sul tuo posto di lavoro e nella tua famiglia. A casa tua, dai tuoi, vi sono persone che soltanto tu puoi raggiungere; vai e racconta loro le cose grandi che Dio ha fatto per te.
Ed Eliseo pregò e disse: 'O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché vegga!' E l’Eterno aperse gli occhi del servo (2° Re 6:17)
VEDERE PER FEDE
Il servo di Eliseo vide tutt’intorno un gran numero di cavalli e soldati siriani. Israele in quel periodo era in guerra con quella nazione ed il re, molto frustrato perché i suoi piani erano divinamente riferiti ad Eliseo prima che potesse attuarli, mandò i suoi uomini per arrestare il profeta. Il servo del profeta, nel vedere questo esercito imponente si spaventò. Eliseo invece pregò per lui affinché potesse vedere anche le schiere celesti dispiegate sui monti. In quell’istante il terrore scomparve così che il servo si sentì al sicuro. Capita a tutti di restare attoniti davanti a certi ostacoli ed essere afferrati da un senso di sconforto; vediamo dei problemi come monti insuperabili. L’occhio umano non ci permette di vedere la realtà nella sua completezza e spesso ci si sofferma unicamente sulla grandezza dell’avversità, senza considerare la magnificenza di Dio. Il versetto è un incoraggiamento a pregare con fede affinché tu possa ricordare e capire che se Dio è con te, nessuno sarà contro di te! Non vi sono soltanto le difficoltà, c’è anche Cristo al tuo fianco e al di sopra di esse. Apri gli occhi della fede, confida in Lui, ed Egli ti soccorrerà.
E io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me (Giovanni 12:32)
INNALZATO SULLA CROCE
S’innalzano oggi tante persone, si eleva l'uomo più di quanto occorre; così facevano anche i Romani innalzando i condannati a morte sulla croce. Un supplizio plateale, un deterrente per tutti. Eppure la croce dove Cristo morì assume tutto un altro significato. Quella croce è stata innalzata per mostrare il Giusto che paga per gli ingiusti, per manifestare il grande amore di Dio per noi, e quanto è misera la condizione umana. Quella croce è divenuto il punto di incontro tra il peccatore e Dio, il ponte tra il cielo e la terra. Gli uomini hanno innalzato Gesù Cristo per condannarLo, ma per la Sua giustizia Egli è divenuto un punto di attrazione per i peccatori che si ravvedono; perciò “… Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio …” (Filippesi 2:9, 10). Dio Lo innalzò, quando, sul Monte degli Ulivi, lasciò i Suoi discepoli per salire in cielo. Che gioia sarà, quando tornerà! Sarà un glorioso appuntamento per tutti i redenti, Egli quel giorno beato attrarrà a Sé quelli che hanno amato la Sua apparizione.
Ma il centurione prestava più fede al pilota e al padron della nave che alle cose dette da Paolo (Atti 27:11)
RIPONI BENE LA TUA FEDE
Paolo, appellatosi a Cesare per contestare le ragioni del suo arresto, è stato consegnato alla sorveglianza del centurione Giulio. L’imbarcazione sta sostando nel porto e Paolo, prevedendo il pericolo di naufragio, non per esperienza ma per una conoscenza ricevuta da Dio, cerca di dissuadere l’equipaggio alla partenza. Il centurione romano, però, s’affida all’esperienza del pilota e del padrone della nave piuttosto che alle parole dell’apostolo. Quanti ancora oggi, nel mare burrascoso della vita, si affidano alle proprie esperienze o alla sapienza degli altri anziché alla guida che Dio vuole dare attraverso la Sua Parola. L’epilogo della storia è triste. Il carico andò perso, la nave distrutta e, soltanto per la misericordia di Dio, tutte le persone che erano a bordo riuscirono a salvarsi. Indubbiamente la vita è il bene più importante; ma quanti danni e perdite si potrebbero evitare riservando la giusta attenzione ai moniti del Signore. Caro lettore, possa questa semplice meditazione trattenerti dal prendere decisioni avventate, ma soprattutto spingerti a porre la tua fede in Dio, Egli conosce ogni cosa e vuole preservarti da amare esperienze.
Altro...
Ovvero, qual è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l'abbia ritrovata? (Luca 15:8)
BISOGNO DI LUCE
Spesso ci si accorge che nella nostra vita manca qualcosa, se pur abbiamo tanto, resta un vuoto. Quel vuoto è rivelato dalla Parola di Dio e si chiama Gesù e la Sua opera di grazia. Oggi Dio ti richiama all’attenzione, ascolta bene: a casa tua c’è bisogno di luce! Accendi il lume della Grazia, per mezzo della Sua Parola lascia che la tua dimora sia inondata della luce di Cristo e vedrai le cose in maniera diversa. La mancanza sarà, probabilmente, ancor più evidente e scoprirai che a casa tua v’è bisogno di pulizia. Da quanto tempo non metti ordine né “pulisci”? Quanti angoli oscuri della tua vita sono impolverati e coperti di ragnatele? Mediante la preghiera lascia che la potenza del sacrificio di Cristo dissolva ciò che nuoce alla tua anima! E poi ricorda, a casa tua c’è bisogno di diligenza: “Cerca con cura” quello che non si trova più al suo posto, sii determinata e non deprimerti. È ammirevole vedere una donna che difende la sua famiglia e le proprie relazioni cristiane dagli attacchi cui sono sottoposte! Fa’ così e la gioia, quella di Cristo, tornerà a risplendere nella tua casa e nella tua vita.
Poiché l'amor del danaro è radice d'ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si son trafitti di molti dolori (1° Timoteo 6:10)
RICCHI NEL SIGNORE
Per alcuni il guadagno è un’ossessione che li porta a non pensare alla famiglia, né al prossimo e, ahimè, neanche a Dio. Il loro stile di vita dimostra che per loro il denaro è un dio, sul cui altare sono disposti a sacrificare ogni principio morale e valore affettivo. Troppi uomini considerano erroneamente il denaro una fonte di potere assoluto: potere sugli altri, di comprarsi ogni sorta di felicità, di risolvere qualsiasi problema. L’amore del denaro, però, procura delle delusioni laceranti. Se la triste storia di tante vite spezzate a causa dell’avidità o di enormi ricchezze improvvise non dovesse bastare a farci vedere tale inganno alla sua radice, la Parola di Dio può aprire gli occhi a tutti gli uomini. La Scrittura descrive le ricchezze come un bene effimero, che vola via lasciando l’uomo povero e nudo davanti a Dio ed impotente di fronte all’eternità. La Bibbia afferma che “quel che fa ricchi è la benedizione dell'Eterno”. Ricco è chi ha realizzato la grazia di Dio credendo in Cristo Gesù, Colui che ci ha acquistato piena salvezza non con argento, con oro, ma con il Suo prezioso sangue. C’è una ricchezza immensa e duratura nell’amare Dio con tutto il cuore.
E un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando qual cento, qual sessanta, qual trenta per uno (Matteo 13:8)
CHE TERRENO SEI?
Gesù paragona il cuore dell’uomo a quattro tipi diversi di terreno. Il primo suolo è la strada. Anticamente era fatta di terra battuta e non permetteva al seme di penetrare e di crescere, così il seme era portato via dagli uccelli. Essa ci parla di un cuore indurito, decisamente apatico alle cose vie di Dio. La seconda tipologia è costituita dai luoghi rocciosi. C’è poca terra e presto s’incontra la pietra, che è impenetrabile. Esso ci parla di un cuore che si lascia conquistare solamente in superficie, senza approfondirsi né perseverare nella volontà di Dio. Il terzo ambiente sono le spine. Queste coprono un terreno nel quale ogni tipo di seme penetra e cresce; in esso c’è posto per tutto. I rovi parlano di un cuore diviso, che soffoca nel tempo i frutti del “buon seme” con altre radici selvatiche. In ultimo, la buona terra. È quella in cui il seme di Dio porta frutto. Essa rappresenta un cuore che, essendo stato convinto del proprio peccato, ha conosciuto il perdono di Dio in Cristo e, reso fertile dal Suo amore, ha ora l’unico desiderio di vivere alla gloria del Signore. Preghiamo, affinché “il buon frutto” nella nostra vita testimoni che siamo “buona terra”.
E l’Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù (Filippesi 4:19)
DIO PROVVEDE
Paolo poteva semplicemente esprimere gratitudine per quanto ricevuto e pregare per chi gli provvide il necessario. L’apostolo, però, sapeva bene quanto Dio fosse grande ed infinitamente ricco per supplire ad ogni necessità materiale. La provvidenza del Signore è straordinaria. Le risorse del nostro Padre Celeste sono senza limite ed è per questo che chi crede in Lui non deve lasciarsi sopraffare dall’angoscia, ma semplicemente rendere noto tutto a Dio, in preghiera. Certamente il nome di Gesù non è una formula magica per ottenere qualsiasi desiderio o capriccio; Esso è, piuttosto, la via che ci permette di sottoporre alla volontà del Padre celeste la priorità dei nostri bisogni spirituali, quando Gli presentiamo le varie necessità materiali. Nella vita si presentano dei momenti nei quali non si scorge nessuna via di uscita e si sprofonda in uno sconforto abissale; le preoccupazioni ci assalgono e non si sa a chi rivolgersi per trovare un aiuto sicuro. Proprio allora si può realizzare quanto siano grandi la misericordia e la provvidenza di Dio. Le nostre forze e risorse si prosciugano, ma in Cristo Gesù abbiamo una fonte che giammai si asciugherà.