Allora la gente d'Israele prese delle loro provviste, e non consultò l’Eterno (Giosuè 9:14)
CONSULTARE IL SIGNORE
Quante volte hai preso decisioni secondo la tua volontà, senza consultare Dio e poi Gli hai chiesto di benedirle? Quando agiamo così, le cose, generalmente, vanno male. Il peggio, tuttavia, viene quando incolpiamo il Signore di aver permesso la situazione in cui veniamo a trovarci, accusandoLo di non curarsi di noi. Lo Spirito Santo desidera dirigere la nostra vita, non essere il nostro rimedio quando ci siamo procurati qualche problema. Caro lettore, prima di ogni altra cosa, hai bisogno di consultare il Signore, perché ti dia forza, mentre il cammino è in salita, che ti doni saggezza, quando si prospetta una facile discesa. Nessuno pretenda di manipolare il Signore perché imprima sempre il Suo benestare alle proprie scelte. Dio è molto chiaro: puoi percorrere il Suo cammino o il tuo. Non puoi decidere di seguire Cristo e continuare a scegliere altre direzioni. Sei confuso, pressato da difficoltà ed attratto da facili scorciatoie? Non essere avventato, ma chiedi a Dio di “chiudere le porte” che Egli non gradisce e che t’impedirebbero crescere e proseguire nelle Sue vie. Poi, accetta umilmente la Sua volontà e Dio ti rivelerà il resto.
Perché gli uomini saranno egoisti, amanti del danaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi (2° Timoteo 3:2)
SENZA DIO
L’impressionante elenco prosegue, dispiegando l’inarrestabile rovina d’ogni relazione umana:“Disubbidienti” è letteralmente “senza ubbidienza”, così è scritto “senza gratitudine”, “senza religiosità”, “senza auto controllo”, “senza pietà “. Gli uomini, dunque, mancano d’un patrimonio interiore che potrebbero avere riconoscendo l’insostituibile bisogno di Dio. L’aridità di valori e sentimenti, tanto denunciata di fronte alla spirale di terrificante barbarie umana, proviene da un vuoto basilare: l’uomo è “senza Cristo … senza speranza e senza Dio nel mondo” (Efesini 2:12). Non vi è rimedio sociale, né psicologico a tali “assenze”, né si può evadere la cruda realtà o ricolmarla con altro. Ti riscopri indurito dalla quotidianità del male intorno a te, abbrutito in un mondo ove il cammino della vita è sempre più un’aspra gara di sopravvivenza? Hai perduto l’ineguagliabile conforto della presenza di Dio, dopo averla gustata, e ti accorgi che non sei la persona affabile di un tempo? Potrà apparire semplicistico, ma la soluzione è in un ritorno a Dio e alla Sua Parola, depositata nel cuore e vissuta per la potenza dello Spirito Santo.
E voi, che eravate morti ne' falli e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Egli ha vivificati con lui, avendoci perdonato tutti i falli” (Colossesi 2:13)
CRISTO VIVIFICA
Dio, nella Sua bontà, ci protegge e ci libera da legami, può anche guarire il nostro corpo dalla malattia. La salvezza dell’anima, però, è ben più di tutto ciò: è una risurrezione spirituale. Tale miracolo Dio può e vuole farlo anche in te! Non limitarti a ringraziare l’Altissimo per la Sua provvidenza e protezione. Devi fare qualcosa di più importante: chiederGli perdono, confessando di giacere nella corruzione del peccato, cioè non soltanto di avere commesso alcuni atti contro la santità di Dio, ma di essere un peccatore per tua stessa natura. Confida, al contempo e senza riserve, nella potenza della grazia rigeneratrice di Cristo, attestata dalla Sua risurrezione. E le disgrazie che il Signore non ci ha evitato? Per Lui il nostro bene supremo non coincide con la prosperità che possiamo godere per qualche anno sulla terra, ma riguarda la nostra sorte eterna. Cara anima, non giungere al giudizio universale senza esser stata perdonata in Cristo; il tuo nome sia oggi registrato nell’anagrafe celeste, tra quanti sono nati da Dio: il libro della vita! Tutto ciò vuol dire passare dalla morte alla vita.
Così dunque, secondo che ne abbiamo l'opportunità, facciamo del bene a tutti (Galati 6:10)
FACCIAMO IL BENE
Speso vorremmo far tanto, ma non possiamo. Tuttavia, ciò che più può deprimere lo slancio del benefattore è il fraintendimento delle sue intenzioni l’ingratitudine altrui. La riconoscenza non è un fiore che spunta facilmente sulla terra! Quando si fa del bene, tutti vorrebbero vedere dei risultati immediati e ricevere il plauso degli uomini. Questo però è un atteggiamento sbagliato, che frenerà la volontà di far il bene, malgrado le evidenti opportunità. Se cerchiamo quel tipo di risultati, non trovandoli, ci amareggeremo e scoraggeremo. Dobbiamo mirare alla ricompensa che viene da Dio e non cercare l’approvazione degli uomini. Seppure gli altri svalutino il bene che facciamo, sappiamo però che Dio non è ingiusto da dimenticare l'opera nostra. La tua vita sarà spiritualmente utile se ti lasci veramente usare dal Signore per fare del bene. Se nel tuo ambiente vi sono persone in crisi, come figliuolo di Dio sei chiamato ad indicare loro l’Unica Via che porta alla salvezza eterna: Gesù Cristo! Quando ciò dovesse causarti difficoltà o ingratitudine non ti abbattere, perché Gesù disse: “Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande ne' cieli”.
Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro sul Libano (Salmo 92:12)
COME LA PALMA
Le palme ed i cedri sono state definiti “alberi del Signore”, perché non ricevono alcuna cura dagli uomini, eppure “fioriscono” e “crescono” in maniera sorprendente. Essi sono sempre verdi, anche quando l’ambiente intorno a loro è arido ed ostile. Il loro segreto è nelle radici, robuste e profonde, che raggiungono le sotterranee falde acquifere anche in tempi di gran siccità. Il salmista traccia un parallelo tra questi alberi e i credenti, la cui vita spirituale, in questo mondo, è un vero miracolo. “Verde”, nonostante tutto, la vita cristiana nasce, fiorisce e cresce grazie a quella fonte invisibile e profonda che scorre perenne dal Golgota, dove il Salvatore depose la Sua vita. Come la palma ed il cedro, i figli di Dio con la loro freschezza interiore, rendono testimonianza dell’amore e della provvidenza del Signore. Come la palma, i credenti sviluppano la loro vita verso l’alto e come il cedro sfidano ogni tempesta, continuando ad elevarsi, quando essa è passata. Affonda le radici della tua fede nella giustizia di Cristo e curati di svilupparla verso la Sua gloria! Dio donerà anche a te una vita straordinaria.
E Gesù gli disse: In verità io ti dico che tu, oggi, in questa stessa notte, avanti che il gallo abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre volte (Marco 14:30)
SOLO GESU' TI CONOSCE DAVVERO
Pietro, molto sicuro dei suoi sentimenti, dichiarò lealtà assoluta a Gesù, anche a costo di morire. Gesù, che ci conosce meglio di noi stessi, gli prospettò ben altro. Non è sempre facile accettare l’opinione che Dio ha di noi. Dinanzi alle pagine della Bibbia o alla predicazione, il nostro io, a volte, vuole sottrarsi alla obiettiva immagine che queste ritraggono della nostra vita spirituale. Purtroppo, è più facile dar ascolto alla propria coscienza ed alla voce del proprio cuore, piuttosto che alla Parola di Dio. Reputandosi forti e nutrendo un concetto sbagliato di loro stessi, rischiano di commettere lo stesso errore dei discepoli. Considera che sei ancora condizionabile da certi ambienti e che, in fin dei conti, è la grazia di Dio che ti permette di restare fedele. Se Egli ti parla dei tuoi limiti, traine umilmente e saggiamente le conseguenze. Ricorda che Dio non mira a mortificare. Nel rivelarti le tue lacune nascoste, Egli desidera suscitare un sano senso di necessità spirituale, così che tu possa implorare la Sua grazia ed arricchirti di virtù celesti. Gesù ti conosce meglio di te stesso.
Figliuol mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie (Proverbi 23:26)
DAI IL TUO CUORE AL SIGNORE
Sono le parole di un padre interessato al benessere del proprio figlio. Esse esprimono la consapevolezza che soltanto conquistando tutta la stima e l’affetto della prole, si potrà sperare che questa vorrà condursi secondo gli insegnamenti paterni, dovunque e comunque. È il segreto dell’integrità cui l’apostolo Paolo incoraggiava, scrivendo: “Così, miei cari, come sempre siete stati ubbidienti, non solo come s'io fossi presente, ma molto più adesso che sono assente …” (Filippesi 2:12). Una salutare educazione non può basarsi sulla spinta di premi o sul freno di punizioni. Occorre dare profonda fiducia in chi insegna, in modo da seguirne le direttive anche quando non saprà quel che facciamo. Alla stessa stregua, bisogna camminare nelle vie di Dio non sulla base di “minacce”, ma fidandosi profondamente di Lui, della Sua onniscienza e del Suo perfetto amore, pure negli aspetti della Sua volontà che appaiono duri e perfino vani. Dona il tuo cuore al Signore, amaLo con tutta la tua forza e scoprirai che nulla potrà mai separarti dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, il Suo Figliuolo.
Prendi come modello le sane parole che hai udite da me con la fede e l'amore che si hanno in Cristo Gesù (2° Timoteo 1:13)
MODELLO BIBLICO
L’apostolo Paolo, nonostante le tante personalità ed idoli della sua epoca, scelse di imitare Gesù, venuto sulla terra per servire e donare la Sua vita per il bene eterno di tutti gli uomini. Il tema dei suoi discorsi era “Cristo crocifisso”. Paolo fu tanto conquistato da questo amore che giunse a dire: “Sono stato crocifisso con Cristo, e non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me …” (Galati 2:20). L’imitazione di Cristo non consiste nel cercare di ricopiarne umanamente parole e gesti, ma nel giungere a tale realtà lasciando dimorare, mediante la fede, il Signore in noi. In tal senso l’apostolo afferma: “Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo” (I Corinzi 11:1). Fu morendo a sé stesso, al proprio orgoglio ed alla propria giustizia, che Paolo permise al Signore di modellare il suo intero essere. Chi è il tuo modello? Riguarda a Cristo, risorto per te. Riceverai forza spirituale per vivere conformemente al Suo insegnamento, somigliando, in ogni pensiero ed azione, al tuo perfetto Salvatore.
E udirono la voce dell'Eterno Iddio, il quale camminava nel giardino sul far della sera (Genesi 3:8)
UDIRE LA VOCE DI DIO
Al tramonto, un incontro con Dio completava la vita quotidiana dei primi coniugi sulla terra, ne era il più alto coronamento. Per quanto confortevole, non bastava contemplare il creato, né godere l’affetto matrimoniale o coltivare quel meraviglioso giardino per trovare piena soddisfazione. Come stanno trascorrendo le tue giornate? Ringrazi Dio all’inizio d’ogni giorno, ti specchi davanti alla Sua luce ogni sera? Non giungere al tramonto della tua esistenza terrena senza aver già incontrato qui il Signore ed instaurato un rapporto quotidiano con Lui. Non t’illudere che sia abbastanza dire qualche preghiera all’occorrenza. Hai bisogno di conoscere Dio per esperienza, di imparare ad ascoltare Cristo, di lasciarti guidare sui Suoi passi in una progressiva intimità, attraverso la Sua Parola. Soltanto così realizzerai la potenza della Sua risurrezione. Come quei due credenti insoddisfatti, con cui Gesù si mise a camminare, spiegando loro le Scritture, diciamoGli: “… Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato …” (Luca 24:29).
La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano; ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che l'abbandonano (Esdra 8:22)
DIO TI SOSTIENE
Un giovane chiese al padre un parere sulla sua futura vita matrimoniale; la risposta fu: “Dipende”. Il figlio rimase perplesso, perché non aveva ben compreso quella risposta. La notte che precedeva le nozze, il padre preparò una lettera al figlio nella quale scrisse: “Mio caro figlio, mi hai chiesto come sarebbe andata la tua vita matrimoniale e io ti ribadisco: dipende in quali mani tu la metterai, come per tutte le cose. L'Evangelo racconta un episodio in cui, pochi pani e pochi pesci posti nelle mani di Gesù, bastarono a sfamare una grande folla. Tutto dipende dalle mani in cui riponiamo ciò che più amiamo e ciò a cui teniamo. È così: l’esito di ciò che intraprendiamo e delle lotte che affrontiamo, deriva dalla fede e dall’ubbidienza alla volontà di Dio, se perseveriamo nel poggiarci sul sostegno divino. Dio giudicherà, invece, la durezza di chi si ostina a percorrere vie che Egli condanna, ma non abbandona quelli che chiedono di essere condotti da Lui, nonostante le loro fragilità. Metti la tua vita nelle mani di dio ed Egli ti sosterrà.
Altro...
Tu conti i passi della mia vita errante (Salmo 56:8)
DIO CONTA I TUOI PASSI
Colui che può contare i tuoi capelli sa contare anche i tuoi passi! Dio non t’impedisce di fuggire da pericoli e malvagità altrui, ma segna un confine affinché l’istinto di sopravvivenza non t’induca a commettere errori. Forse sei stato ingiustamente accusato, scacciato come un ladro: dove ti stai rifugiando, a chi ti stai unendo per cercar protezione, come stai reagendo? Siamo chiamati a seguire le orme di Gesù Cristo “che, oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; … ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente” (I Pietro 2:23). Se, per difenderti, hai imboccato vie umane, non fare altri passi, nella foga di tutelarti, rischiando di rinnegare la potenza divina. Accostati al Signore ed i tuoi nemici indietreggeranno. Rifugiati in Cristo, inoltrandoti nella via della fede, invece di fuoriuscirne. Non sei un vagabondo, ma un’anima custodita da Dio, che sa sostenerti ad ogni passo nel cammino verso la casa celeste. Con questa certezza nel cuore, vivi ogni giorno la tua vita confidando nel fatto che Colui che ti conosce, il Signore Gesù, è sempre con te.
Ei non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante (Matteo 12:20)
DIO E' CON TE ANCHE SEI DEBOLE
A tutti i deboli la Bibbia annuncia che se essi sono dimenticati dagli uomini, non sono, però, rigettati da Dio, il “Padre degli orfani e difensore delle vedove” (Salmo 68:5). Circa duemila anni fa è venuto a noi dalla gloria, come uomo fra gli uomini, Colui che ama gli ultimi, gli emarginati, i falliti. Gesù ha sofferto per ogni derelitto, riscattando tutti gli uomini, mentre erano senza forza né speranza. Forse devi constatare che sono stati il tuo orgoglio o la tua invidia a causare disastrose crepe nella tua vita, che la negligenza ha lasciato spegnere la fiamma della dignità umana. Anche verso di te è teso il braccio dell’Eterno Dio, per rialzarti e riaccoglierti a Sé. Se stai ammettendo che, ancor prima di altri, sei tu ad aver bisogno che Cristo ti aiuti, allora anche per te è valida la promessa: Egli fascerà ogni ferita e risveglierà la tua vita. Chiunque afferra la mano del Signore Gesù scoprirà la profondità delle Sue compassioni e l’altezza della Sua giustizia, realizzando la potenza vitale che ricostruisce le canne rotte e riaccende i lucignoli fumanti.
E vedutolo, l'adorarono; alcuni però dubitarono (Matteo 28:17)
TU NON DUBITARE
Tra i discepoli vi era ancora chi dubitava; Gesù, però, va loro incontro senza deplorare la loro fragilità, anzi, fortificando la loro fede, provvede loro delle risorse preziose. Prima di tutto Egli dà una rivelazione: “Ogni potestà m'è stata data in cielo e sulla terra”. Il dubbio non si vince con le polemiche, ma con la Parola di Dio. I discepoli avevano visto Gesù non reagire all’arresto e subire la morte, ma ora dovevano capire che Egli può tutto. Poi, Cristo li chiama ad una missione: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli”. Il Signore sa quello che sta per fare per i Suoi, superato ogni dubbio, andranno ovunque a proclamare l’Evangelo. Infine, Gesù dà agli undici una preziosa rassicurazione: “io sono con voi tutti i giorni”, in modo che essi affrontino con costante serenità la missione affidatagli. Caro amico, non smarrirti se qualche dubbio ha attaccato la tua mente, Cristo oggi s’accosta a te, ti rassicura con la Sua potenza, ti dà uno scopo glorioso per cui vivere e ti promette che sarà con te, per sempre e fino alla fine. Soltanto la misericordiosa compassione di Dio fa sì che da un dubbio possa procedere tanta benedizione.
E Agrippa disse a Paolo: Per poco non mi persuadi a diventar cristiano (Atti 26:28)
PIENAMENTE SALVATO
Durante l’ingiusta detenzione a motivo della fede, Paolo compare prima dinanzi al governatore Felice e poi al suo successore Festo. L’apostolo, ancora una volta, racconta della sua vita passata, quando perseguitava i cristiani costringendoli alla bestemmia, e del suo incontro con Cristo che aveva trasformato completamente la Sua esistenza. Ora si trova prigioniero, perché intende portare a compimento la missione ricevuta dal Signore di testimoniare della Sua grazia annunziando liberazione, perdono dei peccati e guarigione a chiunque crede. A conclusione del discorso, Paolo rivolgendosi al re, chiede: “credi tu ai profeti? Io so che ci credi”. La risposta di Agrippa è quella del nostro testo. Egli non può opporsi ad una testimonianza così autentica, anche perché conosce bene le profezie, ma non vuole rinunziare alla sua vita di peccato e sceglie di rimandare la decisione, che ancora oggi, lo eleva ad esempio negativo da non imitare. Caro lettore, oggi lo Spirito Santo t’interroga e ti chiede se credi davvero in Cristo come tuo Salvatore e Signore. Come rispondi? Prendi una decisione chiara e definitiva per essere pèienamente salvato.