
Parole di Vita
Meditazione del 17 gennaio 2016
"Amerai il prossimo tuo come te stesso." (Levitico 19:18)
AMARE
La parola di Dio ci esorta: "Amatevi gli uni e gli altri" (1a Giovanni 4:7). L'amore è l'unica cosa in grado di addolcire le più amare circostanze. A che vale conoscere tutto in teoria se poi non si mette in pratica la sovrana legge dell'amore? (1a Corinzi 13). L'amore è uno degli aspetti del frutto dello Spirito Santo e nella Bibbia, accanto ad esso ne sono menzionati altri strettamente connessi: allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, autocontrollo (Galati 5:22). Amare vuol dire anche non far sapere alla mano sinistra le buone opere compiute dalla destra (Matteo 6:3). Significa dare senza chiedere nulla in cambio. Amare è sedersi gli uni accanto agli altri senza alcun riguardo alla qualità delle persone (Romani 12:10). Amare vuol dire non restituire un torto ricevuto e pregare per chi ci ha fatto del male (Romani 12:19-21). E significa pure offrire con un animo pronto e generoso un sorriso, una carezza, un abbraccio a chiunque ne abbia bisogno. Se facciamo tutto questo imitiamo quello che Dio e Gesù hanno già fatto e continuano a fare: amare!
Meditazione del 16 gennaio 2016
"... Aggiungete alla fede vostra la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza, alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; all'affetto fraterno l'amore." (2° Pietro 1:5-7)
LA RICETTA DEL CRISTIANO (II)
La fede, la virtù, la conoscenza e la continenza da sole non bastano per portare a termine la nostra ricetta, ma dobbiamo ancora inserire la pazienza. Questo è l'elemento che amalgama gli altri. Infatti, la pazienza riesce a compattare bene i primi quattro. La fede è fatta di pazienti attese, la virtù fa agire con pazienza. Per far aumentare la conoscenza occorre pazienza e costanza e per adoperare la continenza ci vuole una forte dose di pazienza. A questo punto aggiungiamo la pietà, cioè la tenerezza, la misericordia verso gli infelici e i miseri. Occorre un cuore pietoso per interpretare il più grande bisogno dell'uomo: la salvezza. Attraverso gli occhi della pietà siamo spinti ad annunciare l'Evangelo. Non possono infine mancare l'affetto fraterno e l'amore. Il primo è l'affetto rivolto essenzialmente ai nostri fratelli in Cristo, membra del nostro stesso corpo; il secondo è il sentimento che viene esteso a tutti senza distinzioni o pregiudizi. L'amore fa muovere il mondo e spinge i cuori al ravvedimento. Una ricetta così non potrà mai far fallire nessun cristiano! L'importante però è applicarla nella sua totalità. Quanti ingredienti hai di questa ricetta? Non fartene mai mancare nessuno!
Meditazione del 15 gennaio 2016
"... Aggiungete alla fede vostra la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza, alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; all'affetto fraterno l'amore." (2° Pietro 1:5-7)
LA RICETTA DEL CRISTIANO (I)
Le parole che leggiamo nei versetti di oggi assomigliano molto ad una ricetta: ci sono degli ingredienti indispensabili per formare un perfetto cristiano. Vanno tutti dosati con cura e devono essere tutti presenti. Il primo elemento che non può mancare è la fede. Senza la fede è impossibile piacere a Dio, è specificato nella Bibbia. Pertanto questo è il primo e insostituibile ingrediente. Aggiungiamo ad essa la virtù. La virtù indica un vigore intrinseco che rende buono e perfetto l'uomo e le sue opere. Agire con virtù significa attivarsi per il bene in modo sapiente e costante. La fede e la virtù vanno miscelate con la conoscenza. La conoscenza può essere paragonata ad un sacco che man mano si riempie. Per fare ciò è necessario mettersi in azione per reperire i beni che lo riempiranno. La conoscenza fa a botte con la pigrizia. Impegnarsi nella conoscenza delle Scritture, vuol dire leggerle e meditarle con cura per ricevere giusti insegnamenti. Aggiungiamo quindi la continenza o auto-controllo che dir si voglia. Un uomo che possiede questa caratteristica è un uomo che usa moderazione nel suo fare, che contiene i suoi impulsi e i suoi slanci, che non eccede nei suoi istinti. (Continua)
Meditazione del 14 gennaio 2016
"Costoro prelevano l'oro dalla borsa, pesano l'argento nella bilancia, pagano un orefice perché ne faccia un dio, per prostarglisi davanti, per adorarlo. Se lo caricano sulle spalle, lo trasportano,lo mettono sul suo piedistallo; esso sta in piedi e non si muove dal suo posto; benché uno gridi a lui, esso non risponde,né lo salva dalla sua afflizione. Ricordatevi di questo e mostratevi uomini!" (Isaia 46:6-8)
LA SOVRANITÀ DI DIO
Queste che leggi oggi sono parole forti, ma non sono mie, sono riportate nella Bibbia, la Parola di Dio. Egli ci ha lasciato delle indicazioni ben precise, affinché nel corso degli anni potessero essere apprese di generazione in generazione. Il Signore conosce benissimo il cuore degli uomini e sa che gli anni, i secoli, i millenni non lo hanno cambiato. Gli uomini peccavano 2000 e più anni fa e peccano ancor oggi, ma oggi come ieri il Signore ci ricorda qual è la Sua volontà: affidarsi completamente a Lui, riconoscere la Sua sovranità, al di sopra di ogni cosa. Ancora oggi, come ieri, delle persone si caricano sulle spalle opere di mano d'uomo che assomigliano a questo o a quel personaggio. Cambiano i nomi e le sembianze, ma la sostanza è la stessa! Potrai addurre mille giustificazioni per questi comporta.menti, ma la Parola del Signore è chiara, senza equivoci. Ammonimenti del genere sono riportati in tutta la Bibbia: dai comandamenti (Esodo 20:3), ai Salmi (115), ai profeti (Isaia 46), all'Apocalisse (9:20). Perché dunque ignorare quanto il Signore comanda? Amico/a il Signore ti sta aspettando: vuole interamente il tuo cuore, non condivisioni con altre divinità.
Meditazione del 13 gennaio 2016
"Ecco io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta lamia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me." (Apocalisse 3:20)
UNA VITA CAMBIATA
Pasqua Scaparra, negli anni della guerra aveva perso il marito in combattimento ed era rimasta sola, con due figli in tenera età ed un fratello cieco a cui badare. Era amareggiata e si ribellava contro Dio perché credeva fosse stato ingiusto nei suoi confronti. Proprio in quel periodo arrivò nella sua città; Lentini, una fervente credente. Le due donne si conobbero e nacque tra loro una sincera amicizia. La nuova arrivata esprimeva un amore indescrivibile, ma il messaggio che annunciava non suscitava in Pasqua nessun interesse. Una sera, dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro, Pasqua andò a letto per riposare. Si sentiva serena, ma non ne capiva il motivo. All'improvviso udì una voce cantare: "O voi che dormite ancora, per voi pure giunge l'aurora. Venite, questa è l'ora, adoriamo il Salvatore." Spinta ad alzarsi, aprì la porta e si trovò davanti una fervente serva di Dio che non si era stancata di seminare. Insieme pregarono e adorarono il Signore. Pasqua aprì a Lui il suo cuore quella stessa sera. Da allora pace e gioia l'accompagnano perché non è più sola, ma c'è il Signore pronto a consolarla e prendersi cura di lei.
Meditazione del 12 gennaio 2016
"Il Signore è la mia parte; ho promesso di osservare le tue parole. Ti ho supplicato con tutto il cuore: "Abbi pietà di me, secondo la tua parola." (Salmo 119:57,58)
TUTTO NEL SIGNORE
"Il Signore è la mia parte". In altri termini si può dire: il Signore è tutto ciò che possiedo". Considera ciò che possiedi e valutalo con attenzione. Alcuni hanno una casa bellissima, altri un computer ultra funzionale, altri una moto nuova fiammante, altri ancora ricchezza e fama. Ma cosa sono tutte queste cose paragonate a Dio, che ha creato tutto l'universo e s'interessa di te? Queste cose sono passeggere, ma Iddio ti ha offerto l'eternità, la salvezza eterna. Quando Dio diventa la cosa più importante della tua vita, tu possiedi" tutto", tutto quello che veramente conta. Le cose di questo mondo non possono soddisfare la nostra anima e i suoi bisogni più profondi. Quando il tuo cuore è addolorato tutte quelle cose potrebbero ridurre i tuoi pianti ed il tuo dolore? Solo Dio ti può essere vicino e riempire il tuo cuore con tutto il Suo amore! Diciamo insieme al salmista: "Senza indugiare, mi sono affrettato a seguire i tuoi comandamenti" (Salmo 119:60). Si, affrettati a far divenire il Signore la cosa più importante che hai ed Egli si prenderà cura di te. Esamina le tue vie ed orienta i tuoi passi verso Dio!
Meditazione del 11 gennaio 2016
"...Che ha da fare la paglia con il frumento? Dice l'Eterno". (Geremia 23:28)
SPIGHE O PAGLIA
Nel dopoguerra ci si arrangiava come meglio si poteva. Nel periodo della mietitura, per esempio, si andava a spigolare nei campi, ma solo dopo che i contadini avevano ultimato il raccolto. Spigolare significava andare in cerca delle singole spighe spar.se qua e là. Avevamo una sacca modificata a mò di borsone per contenerle; infatti dopo averle individuate bisognava stritolarle in mano e staccarne la paglia. Facevo questo lavoro insieme ai miei due fratelli minori, Ciro ed Alfio. Ciro ubbidiente e volenteroso, Alfio testardo e ribelle. Tuttavia proprio Alfio riusciva a riempire tutta la sacca. Al tramonto portavamo il tutto al fattore, il quale controllava il lavoro e ci pagava. Una sera, vuotando le sacche, risultò che, come era successo altre volte, quella di Alfio conteneva più paglia che grano. Per questo venne punito! Come credente devo chiedermi:"Che cosa stiamo mettendo nelle nostre sacche? Che cosa porteremo davanti al Signore? Le nostre tradizioni, la religiosità, le superstizioni, le formalità (la paglia) oppure avremo la fede pura e le opere sante compiute nel nome di Gesù (il grano)?" Riflettiamo. Il Signore non può essere ingannato dall'apparenza delle nostre sacche!
Meditazione del 10 gennaio 2016
"E che gioverà egli ad un uomo, se dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua?". (Matteo 16:26)
SODDISFAZIONI
La parola soddisfazione sta ad indicare un completo appagamento nei desideri e nelle richieste. Quanti usano questa parola dopo aver raggiunto successi personali o faticosi traguardi! Ma alla fine cosa resta di una soddisfazione ottenuta? E' davvero un completo appagamento? Credo proprio di no poiché qualsiasi soddisfazione, anche la migliore, non può appagare i nostri bisogni più profondi ed è sempre passeggera, e poi raggiunta una se ne desidera un'altra. La vera soddisfazione deriva dall'accettare con fede ogni giorno della nostra vita, con il suo affanno e le sue gioie. Vivere una vita per mezzo della Grazia di Cristo è una soddisfazione! L'unica cosa che davvero appaga completamente. Niente e nessuno possono privarci di questa soddisfazione, perché le cose terrene sono solo per un tempo, ma quelle del Signore sono eterne e ci soddisfano davvero!
Meditazione del 09 gennaio 2016
"In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito non può entrare nel Regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dalloSpirito è spirito." (Giovanni 3:5,6)
LA NUOVA NASCITA (II)
Gesù, parlando in questo modo, voleva far comprendere a Nicodemo che la vecchia natura dell'uomo, quella che discende da Adamo non può migliorare. Per quanti sforzi facciamo per migliora.re, la tendenza al peccato è sempre in noi, pronta ad emergere in qualsiasi momento. Soltanto attraverso l'intervento divino potremo esserGLI graditi, soltanto accettando per fede quanto riportato nella Bibbia otterremo salvezza, soltanto attraverso il sacrificio di Cristo Gesù entreremo nel Regno del Padre. Potremo seguire tutti i rituali religiosi e andare ovunque, ma se non nasciamo di nuovo saremo lontanissimi dal piacere a Dio. Quello che Egli vuole è un cuore sincero, il cui unico obiettivo è di obbedire ai suoi insegnamenti. Pensi che andando a destra o a manca il Signore possa approvarti maggiormente? Pensi che il tuo agire, i tuoi buoni sentimenti siano sufficienti per ottenere la salvezza eterna? Se così fosse, Gesù non avrebbe risposto in tal modo a Nicodemo! Egli ha voluto invece, mettere in risalto che da soli e soltanto con le nostre opere non siamo in grado di entrare nel Suo Regno. Sei nato di nuovo? Hai donato il tuo cuore interamente al Signore? Prega e Dio non mancherà di risponderti!
Meditazione del 08 gennaio 2016
"... In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio." (Giovanni 3:3)
LA NUOVA NASCITA (I)
Il titolo di questa meditazione può sembrare strano per coloro che non hanno una certa conoscenza del linguaggio biblico. La nuova nascita, però, è uno dei basilari principi dell'Evangelo. Questo versetto è tratto da un discorso tra Gesù e Nicodemo, un dottore israelita, il quale desiderava conoscere la verità. E queste di oggi sono le prime parole con le quali Gesù inizia a discorrere con lui. La nuova nascita è l'inizio di un percorso che conduce direttamente nel Regno di Dio. A tali parole Nicodemo resta perplesso, e forse anche tu, caro lettore, ti chiederai come è possibile che ciò avvenga. La replica di quell'uomo potrebbe essere benissimo la tua: "Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere?". Evidentemente non era questo che il Maestro intendeva dire. E infatti, lo invita a non meravigliarsi delle parole appena udite, i ragionamenti di Dio sono ben diversi da quelli degli uomini, il linguaggio di Gesù è diverso dal nostro. Tu, cosa avresti replicato alle parole di Gesù? Quale significato avresti dato al Suo parlare? (continua)