
Parole di Vita
Meditazione del 10 settembre 2020
Manteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e la speranza di cui ci vantiamo (Ebrei 13:6)
PIENA FIDUCIA
Il credente ha il privilegio di accostarsi a Dio chiamandolo Padre; consapevole che Egli lo ama e certo che, per i meriti di Cristo, è accolto amorevolmente. A tal proposito possiamo andare a Lui con piena fiducia. Ogni timore, ogni dubbio, ogni paura, lo scoraggiamento; dovrebbero svanire sapendo che possiamo riporre pienamente la nostra fiducia in Lui. In che modo dobbiamo manifestare tale fiducia? Innanzitutto nel fatto che il Signore ci ama ed è Lui il nostro aiuto; quando siamo deboli Lui ci sostiene e ci rialza, ci da la vittoria nelle prove e nelle difficoltà di ogni giorno. In secondo luogo, ponendo fiducia nel Signore, possiamo affermare: “Non temerò; non sarò spaventato dal futuro perché so che esso è nelle Sue mani, non temerò perché mi sono appoggiato alla Sua forte mano”. Infine, la fiducia riposta nel Signore ci fa essere al sicuro, il nostro rifugio è Lui; tutto ciò che vuole attaccare la nostra mente e il nostro cuore, troveranno sempre il Signore a difendere la nostra causa.
Meditazione del 09 settembre 2020
Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime (Geremia 31:16)
GESÙ CI CONSOLA
Quante volte abbiamo cercato di consolare qualcuno, o altri hanno fatto lo stesso con noi? Quante volte le parole di una persona a noi cara ci hanno fatto del bene in un momento di dolore? Qualcuno che ci ha detto: “Non piangere, fatti coraggio”. Per quanto utili, preziose e care sono le parole di un amico, sono sempre limitate; mentre Dio ha sempre una parola di conforto, Egli da sempre una speranza perché non soltanto può dire, ma può fare. Il Signore ti dice in questo nuovo giorno di trattenere il tuo pianto e gli occhi tuoi dal versare lacrime; innanzitutto perché Egli vede e conosce il tuo dolore e sa più di ogni altro come consolare il tuo cuore abbattuto. Inoltre, rivolgersi a Cristo come personale Salvatore, confidare a Lui il peso che ci attanaglia e che ci appesantisce, ci fa trovare speranza per oggi e per il nostro domani. Siamo cari al Signore e pertanto, ogni nostra lacrima non gli è nascosta, e quando una sola di essa scenderà dal nostro viso, Lui sarà lì pronto a consolare e a dare al cuore triste speranza e certezza.
Meditazione del 08 settembre 2020
Caduto in terra, udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?" Egli domandò: "Chi sei, Signore?" E il Signore: "Io sono Gesù, che tu perseguiti" (Atti 9:4, 5)
DIO DALLA NOSTRA PARTE
Prima di fare un’esperienza personale di salvezza con Cristo, Saulo era un religioso molto zelante, egli si adoperava per ostacolare quanti seguivano il Signore e che per fede avevano realizzato nella propria vita la Sua opera di grazia. Il suo obiettivo era arrestare i credenti e fare loro del male. Un giorno, mentre si dirigeva a Damasco per adempiere tale scopo, il Signore Gesù gli si presentò davanti in una luce sfolgorante, dicendogli: “Perché mi perseguiti?”. In altre parole gli fu detto che il suo ostacolare i credenti, in realtà era un perseguitare il Signore stesso. Questo è di grande incoraggiamento perché vuol dire che l’amato Salvatore Cristo Gesù si prende cura di coloro che gli appartengono. Toccare la vita di quelli che hanno fatto di Lui il Signore e il Salvatore, è come toccare Lui stesso, come toccare la pupilla dell’occhio Suo. Caro lettore Dio è dalla tua parte se soltanto ti affidi a Lui con tutto il cuore, così come era avvenuto per tutti quei credenti dell'era apostolica.
Meditazione del 07 settembre 2020
Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono (Esodo 3:8)
GESÙ È SCESO PER LIBERARCI E PER FARCI SALIRE
Il versetto di oggi illustra ciò che Dio dichiarò a Mosè dal pruno ardente. Quelle parole erano una promessa di liberazione per il popolo d'Israele schiavo in Egitto, ma prefiguravano quella che sarebbe stata l’opera di Cristo. Gesù, infatti, è “sceso per liberarci e per farci salire”. È sceso dal cielo lasciando l’incantevole bellezza di quel luogo celestiale. Ha lasciato la festante assemblea degli angeli, la pace infinita e la gioia sublime di quel luogo benedetto. Ha rinunciato a tale meravigliosa armonia di gloria, alla relazione col Padre per scendere in mezzo a noi e caricarsi delle brutture del nostro peccato. Gesù è sceso negli abissi più profondi della sofferenza e del male per permettere a noi miseri peccatori di risalirne. È sceso per elevarci e farci sedere nei luoghi celesti con Lui. Quale meraviglioso Salvatore! Quale impareggiabile grazia è scaturita per noi! Possa la nostra anima rimanere rapita di fronte alla Sua opera! Possa il nostro cuore legarsi a Lui e amarlo per tutta l’eternità.
Meditazione del 06 settembre 2020
Dio nostro, non vorrai giudicarli? Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te! (2° Cronache 20:12)
QUANDO NON SAI COSA FARE
Quante volte hai realizzato di essere senza forza e non sapere che fare. Una gran difficoltà colse il re d’Israele al punto che egli ebbe paura di soccombere, di non farcela. Di fronte ad un così gran problema fece l’unica cosa che ogni credente dovrebbe fare: si dispose a cercare il Signore e implorare il Suo aiuto. Elevò una sentita preghiera che si concluse con un’insolita affermazione, almeno per un re: non sappiamo che fare. Il segreto per riportare la vittoria è quando ricorriamo a Dio e riconosciamo la poca forza a nostra disposizione, che ogni nostra abilità è nulla di fronte a situazioni che soltanto Dio può risolvere. Non solamente riconobbe la sua debolezza, ma confessò a Dio la sua incapacità. Quando dici a Dio di non avere speranza e capacità, scoprirai che Egli è specializzato nei casi senza speranza. Il re prese la ferma decisione di tenere fisso il suo sguardo sul Signore e non sul nemico che avanzava. Quando non sai cosa fare, tieni gli occhi fermi sul Signore ed Egli opererà.
Meditazione del 05 settembre 2020
E lì, a causa della loro incredulità, non fece molte opere potenti (Matteo 13:58)
NON ESSERE INCREDULO
Stranamente e diversamente dal solito, ci fu un giorno nel quale Gesù operò meno del solito; soltanto pochi infermi furono guariti quel giorno. Tutto ciò naturalmente non fu colpa di Gesù, ma fu causato dalla loro incredulità. L’incredulità è un grave handicap che c’impedisce di realizzare l’opera di Dio nella nostra vita; essa "lega" le mani del Signore; perché Egli non fa violenza a nessuno. Non è scritto che Cristo non volle operare, ma che Egli non poté operare; e si meravigliò della loro incredulità. Quelli che Lo ascoltavano parlare quel giorno non vedevano oltre l’apparenza materiale. Bastava un passo di fede e tutto si sarebbe svolto diversamente, come tante altre volte aveva fatto, Gesù avrebbe operato nello spirito e nel corpo di chi si accostava a Lui con piena fiducia. Non sono le difficoltà né la gravità del problema che possono impedire a Cristo di agire, ma soltanto l’incredulità. Ancora una volta Gesù ci dice, come disse a Tommaso: “Non essere incredulo, ma credente”.
Meditazione del 04 settembre 2020
O Signore, fammi conoscere la mia fine e quale sia la misura dei miei giorni. Fa' ch'io sappia quanto sono fragile (Salmo 39:4)
UNA INSOLITA PREGHIERA
La preghiera, si sa, è adorazione a Colui che è al di sopra di ogni cosa: Dio. La preghiera è anche esporre al Signore le nostre necessità con la certezza che Egli può aiutarci e risolvere ciò che noi non siamo in grado di fare. Quando preghiamo, noi deponiamo ai piedi del Signore ogni nostra ansietà, ogni nostro timore e troviamo vittoria per i meriti di Cristo Gesù. Ma in questo testo notiamo che il salmista rivolge a Dio una richiesta apparentemente insolita: “Fa’ ch’io sappia quanto sono fragile”. Eppure non è una richiesta da trascurare perché elevandola a Dio e ottenendo risposta ad essa, noi sapremo dare il giusto valore ad ogni giorno, quindi cercare di fare la Sua volontà e non sprecare nulla del tempo che ci viene concesso, per vivere accanto a Lui e ricevere ogni giorno la Sua grazia nella nostra vita. Quando siamo consapevoli della nostra fragilità, eviteremo di innalzarci e sapremo mettere con umiltà l’intero essere nostro nelle Sue mani per realizzare che “Dio resiste ai superbi ma fa grazia agli umili”.
Meditazione del 03 settembre 2020
La nave fu trascinata via e, non potendo resistere al vento, la lasciammo andare ed eravamo portati alla deriva (Atti 27:15)
AFFRONTARE IL DOMANI CON FEDE
Quello descritto in Atti capitolo 27 è un viaggio intrapreso con estrema leggerezza da parte dell’equipaggio della nave. Non vennero valutati i rischi e i pericoli, sebbene l’apostolo Paolo, guidato dal Signore, avesse consigliato di non partire. Ma colui che aveva la responsabilità preferì affidarsi al consiglio umano piuttosto che a quello di Dio. La maggior parte era convinta che vi fossero le condizioni per poter affrontare tale viaggio; non passò molto invece, che un’improvvisa tempesta si abbatté sulla nave, la quale fu trascinata verso la deriva. Ciò ci insegna che dobbiamo affrontare il domani ponendo la nostra fiducia in Dio e non nell'uomo, tanto meno nelle nostre sensazioni; perché Dio si prende cura della nostra vita e la Sua Parola ci guida in modo sicuro. Dobbiamo inoltre vivere il futuro cercando prima il Suo volere e subordinare i nostri propositi alla volontà del Signore. Affrontare il domani da soli e senza confidare in Dio è un grosso azzardo, ma farlo con la fede in Lui avrà buona riuscita.
Meditazione del 02 settembre 2020
Uno di loro vedendo che era purificato, tornò indietro, glorificando Dio ad alta voce (Luca 17:15)
UN CUORE RICONOSCENTE
Gesù disse: “I dieci non sono stati tutti purificati? Dove sono gli altri nove?” Quanto è rara la gratitudine, dei dieci lebbrosi purificati, soltanto uno tornò indietro a ringraziare Gesù. Non vi sia oggi nessuno che faccia parte di quei nove, che invece di lodare il nome del Signore, è sempre pronto a lamentarsi, a mormorare e a non vedere le grandi opere che Egli compie. Ma, come può nascere un vero e profondo senso di gratitudine nei confronti del Signore? Dalla consapevolezza di ciò che siamo: grandemente bisognosi che egli purifichi l’anima nostra col Suo sangue prezioso. Il lebbroso era stato purificato, quella terribile malattia non c’era più. Aveva realizzato di persona il tocco potente di Dio nella sua vita e non poté restare indifferente, tornò indietro e Lo glorificò. Se ancora il tuo cuore non trabocca di tutto ciò, chiedigli di operare nella tua vita, che Egli possa lavarti da ogni peccato; avrai allora anche tu un cuore riconoscente.
Meditazione del 01 settembre 2020
Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d'animo. (Ebrei 12:3)
NON PERDERTI D'ANIMO
È facile perdersi d’animo quando la prova diventa sempre più pesante, quando la soluzione non giunge. Nel capitolo 11 agli Ebrei vi sono elencati uomini di fede che ottennero le promesse di Dio, ve ne sono però altri che non ricevettero perché dubitarono. La Parola di Dio, che sempre giunge puntuale, ci ricorda che, anche se siamo stanchi e delusi, non dobbiamo perderci d’animo. Il modo per ottenere questa vittoria ci viene indicato sempre dalla Bibbia. Il primo passo perciò da fare è deporre ogni peso e ogni peccato ai piedi del Signore e con perseveranza correre sorretti dalla potenza di Dio. Dopo questo siamo esortati a guardare a Cristo, a fissare lo sguardo su di Lui, a non guardare alle nostre difficoltà e alle nostre miserie, ma a Colui che ha vinto sulla croce e che può ancora oggi fortificare i nostri cuori. Caro lettore, in questo giorno considera l’opera di Gesù compiuta per te, rifletti quali sofferenze Egli ha patito al posto tuo, e credi che Egli è accanto a te affinché tu non ti perda d’animo.