
Parole di Vita
Meditazione del 18 novembre 2020
Celebrarono la festa delle Capanne, secondo quanto è scritto (Esdra 3:4)
LA GIOIA DEL SIGNORE
La festa delle Capanne era l’ultima delle feste solenni istituite da Dio stesso. Era chiamata anche festa della raccolta, perché quando la si celebrava tutte le raccolte erano terminate: era il tempo del riposo. Era la festa più gioiosa perché evidenziava la fedeltà di Dio nel presente, nel sostenere il Suo popolo concedendo ottime raccolte, come nel passato, durante il pellegrinaggio nel deserto ricordato dalle capanne nelle quali gli Israeliti andavano a vivere durante i giorni della festa. La festa era davvero gioiosa quando era celebrata secondo quanto è scritto, in ubbidienza alla Parola di Dio. Il vero credente, infatti, si rallegra quando vive in ubbidienza alle Sacre Scritture. Fare la volontà di Dio, ubbidire ai Suoi comandamenti, non è un peso per chi è nato di nuovo, ma motivo di grande gioia. Proprio Esdra scrisse: “Gioisco seguendo le tue testimonianze, come se possedessi tutte le ricchezze” (Salmo 119:14). Se vuoi gioire davvero, leggi la Bibbia e metti in pratica, con l’aiuto del Signore, quanto vi trovi scritto!
Meditazione del 17 novembre 2020
Sua madre, che era sua consigliera, lo spingeva ad agire empiamente (2° Cronache 22:3)
BUONI CONSIGLI
La Bibbia insegna chiaramente che bisogna onorare i genitori. L’onore ad essi dovuto implica indubbiamente rispetto, comprensione, disponibilità ed ubbidienza. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, però, non bisogna dimenticare il valido principio espresso nelle parole degli apostoli: “Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini” (Atti 5:29). Quando i genitori chiedono di fare qualcosa che non è nella volontà di Dio non devono essere ubbiditi. Questo non vuol dire che con l’ubbidienza debbano venir meno anche il rispetto e l’affetto, ma bisogna considerare le parole di Gesù, che disse: “Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me” (Matteo 10:37). Caro lettore, mi auguro che i tuoi genitori sappiano darti dei sani consigli, che ti spingano ad agire piamente. Se non dovesse essere così però, continua ad amarli e rispettarli, ma ascolta soltanto il consiglio di Dio. Se sei tu stesso genitore, infine, prega il Signore, affinché tu possa consigliare sempre adeguatamente i tuoi figli.
Meditazione del 16 novembre 2020
Non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te! (2° Cronache 20:12)
GUARDARE AL SIGNORE
Parole del re Giosafat, che fu uno dei migliori re di Giuda. Si trovò in grande difficoltà: molti nemici si coalizzarono e marciarono contro di lui per fargli guerra. Dinanzi a questa gran moltitudine Giosafat e tutto il suo popolo si sentirono privi di forza ed incapaci di trovare una soluzione. Tutti quanti, prima o poi, si vengono a trovare in situazioni della vita nelle quali ci si sente impotenti, privi di forza ed assolutamente incapaci di risolvere i propri problemi. Si è costretti a dire, come il re: “Non sappiamo che fare!” Se non sai cosa fare, se sei privo di forza, in questo giorno non commettere l’errore più grande: non distogliere lo sguardo da Colui che può darti serenità, che è in grado di liberarti dalle difficoltà ed illuminarti affinché tu possa prendere le giuste decisioni. Fissa lo sguardo sul Signore! Giosafat lo fece e Dio combatté per lui. Fissa lo sguardo su Gesù, Colui che crea la fede e la rende perfetta! Non fissare il tuo sguardo sui problemi, fissalo su Colui che li risolve!
Meditazione del 15 novembre 2020
Una donna, moglie di uno dei discepoli dei profeti, si rivolse a Eliseo (2° Re 4:1)
RIVOLGERSI ALLA PERSONA GIUSTA
La donna a cui fa riferimento il nostro testo era rimasta vedova. Suo marito, un uomo timorato di Dio, era deceduto ed il suo creditore era giunto a pretendere i suoi due figli come schiavi, dal momento che la donna non aveva di che ripagarlo. Molte persone dinanzi a situazioni di questo tipo si abbandonano alla disperazione e non fanno altro che imprecare contro Dio e contro tutti. Questa vedova, degna moglie di un servo di Dio, invece, si rivolse a qualcuno che poteva risolvere il suo problema: il profeta Eliseo. Se ti trovi in difficoltà non chiuderti in te stesso, rivolgiti a Colui che può risolvere i tuoi problemi, anche quelli che umanamente sono irrisolvibili. Rivolgiti a quel Profeta più grande di Eliseo, Colui che è la Parola di Dio: Gesù! Come il profeta Eliseo, Gesù ti indurrà ad esercitare la fede. Fallo, perché se credi vedrai la gloria di Dio! Così come quella donna ebbe non soltanto di che pagare il debito, ma anche di che sostentarsi lei ed i suoi figli, allo stesso modo Gesù è capace di andare al di là di quello che domandi o pensi!
Meditazione del 14 novembre 2020
Come mai ho trovato grazia agli occhi tuoi, così che tu presti attenzione a me? (Rut 2:10)
LA GRAZIA DI DIO
Chi si impegnerebbe affinché una persona che ha sempre mostrato grande indifferenza nei propri confronti possa diventare suo figlio adottivo ed entrare quindi a far parte della propria famiglia? Chi darebbe ciò che ha di più prezioso per aiutare qualcuno che si è sempre mostrato ingrato? Siamo abituati a pensare che per avere qualcosa si debba meritarla. Dio però sa bene che non possiamo meritarci nulla e “mostra la grandezza del Suo amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8). Non eravamo degni di tanta attenzione, ma Dio ha prestato attenzione a noi semplicemente perché ci ama. Dio ti ama, caro lettore. Forse ti sembra che nessuno ti calcoli, che a nessuno importi nulla della tua vita, delle tue difficoltà, dei tuoi sentimenti che forse sono stati calpestati. Non è così! Anche tu puoi trovare grazia agli occhi di Dio! InvocaLo, chiedi il Suo aiuto! Egli non è un Dio lontano e disinteressato: vuole prendersi cura di te!
Meditazione del 13 novembre 2020
Il Signore ti benedica! (Rut 2:4)
LA BENEDIZIONE DEL SIGNORE
Poche parole, legate a tanta benedizione. Quando il Signore benedice, Egli lo fa abbondantemente. Egli benedice innanzitutto salvando, liberando dalla schiavitù del peccato, donando una vita nuova. Egli benedice battezzando nello Spirito Santo, abilitando al Suo servizio, chiamando al ministero. Egli benedice guarendo, in accordo alla Sua perfetta volontà, incoraggiando, sostenendo, fortificando. A volte anche noi pronunciamo questa frase, che i servi di Boaz rivolsero al loro padrone, ma dobbiamo fare attenzione che non diventi un semplice modo di dire. Pronunciamola con fede! Dio desidera benedirci, ma anche renderci strumenti di benedizione! Dobbiamo essere disposti a benedire, e non maledire, anche coloro che ci perseguitano (cfr. Romani 12:14). Quel che fa ricchi è la benedizione del Signore (Proverbi 10:22). Caro lettore, cercala con tutto il tuo cuore, chiedi al Signore di donartela: Egli che è ricco e generoso ti benedirà! Dio ti ama, desidera benedirti e renderti fonte di benedizione. Il Signore ti benedica!
Meditazione del 12 novembre 2020
Gedeone arrivò al Giordano, lo passò con i suoi trecento uomini, i quali, benché stanchi, continuavano a inseguire il nemico (Giudici 8:4)
CONTINUARE ANCHE SE STANCHI
Possono essere davvero tante le cause della stanchezza: un lavoro pesante, una giornata faticosa, un periodo carico d’impegni, un annoso problema famigliare, una lunga malattia, ecc. Spesso quando si è stanchi si è tentati di lasciar perdere tutto, dicendo: “Non ce la faccio più”. Gli uomini del versetto di oggi erano impegnati in battaglia già da qualche tempo. La stanchezza si faceva sentire, eppure, “benché stanchi”, continuavano a inseguire il nemico. La stanchezza era grande, ma ancor più grande era la determinazione. Se ti senti stanco quest’oggi, non limitarti a pensare: “Beati loro, vorrei avere anch’io quella determinazione, ma mi sento completamente senza forze…”. Invoca Dio con tutto il tuo cuore, “Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato … Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” (Isaia 40:29, 31).
Meditazione del 11 novembre 2020
Il Signore non va forse davanti a te? (Giudici 4:14)
SEGUIRE O FARSI INSEGUIRE?
Debora rivolse queste parole a Barac, l’uomo che Dio aveva chiamato a radunare gli uomini di due tribù d’Israele per combattere contro l’oppressore del tempo. Barac era titubante, preoccupato. Dio però era pronto ad andare davanti a lui per sbaragliare il nemico. Effettivamente il Signore mandò delle piogge torrenziali sulla regione; il fiume Chison s’ingrossò e sfociò nella pianura; i cavalli ed i carri del nemico vi si impantanarono ed il capo dell’esercito avversario dovette fuggire a piedi. Quando Dio va davanti a noi e noi siamo disposti a seguirlo, otteniamo delle straordinarie vittorie. Quando, invece, pretendiamo che sia Lui a seguirci, dopo aver già programmato tutto nei minimi dettagli senza chiedere il Suo consiglio, andiamo incontro ad inesorabili sconfitte. Noi rischiamo facilmente di sbagliare strada; Dio conosce la strada giusta: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono, disse Gesù” (Giovanni 10:27). Segui sempre e soltanto Gesù!
Meditazione del 10 novembre 2020
Allora la gente d'Israele prese delle loro provviste, e non consultò il Signore (Giosuè 9:14)
DECIDERE SENZA DIO
Il testo biblico fa riferimento a ciò che accadde quando gli abitanti di Gabaon, una delle città cananee, spaventati dal fatto che gli Israeliti avessero conquistato le città di Gerico ed Ai, agirono con astuzia. Si presentarono a Giosuè fingendo di provenire da un paese lontano, indossando vecchi abiti, utilizzando vecchi calzari, portando con loro pane duro e sbriciolato, così come otri vecchi e rotti. Chiesero di poter fare alleanza con Israele. Istintivamente, Giosuè e gli Israeliti vennero loro incontro con delle provviste e stabilirono con loro un patto per il quale avrebbero risparmiato la loro vita. Soltanto tre giorni dopo scoprirono l’inganno: erano loro vicini e facevano parte di quelle popolazioni che dovevano essere scacciate dalla terra che Dio aveva promesso ad Israele. I Gabaoniti non portarono altro che problemi in Israele nel corso dei secoli. Caro lettore, non prendere decisioni affrettate quest’oggi. Non lasciarti guidare dall’istinto: lasciati guidare dal Signore e dalla Sua Parola, la Bibbia!
Meditazione del 09 novembre 2020
Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, io ve lo do (Giosuè 1:3)
APPROPRIAZIONE SPIRITUALE
Da quando, per la grazia di Dio, si nasce di nuovo, s’intraprende un cammino di fede nella terra delle promesse di Dio. Molto spesso capita ai credenti nati di nuovo di muovere i primi passi in questa terra con grande slancio, grande entusiasmo, perciò inizialmente essi si appropriano delle promesse di Dio. Successivamente però, succede sovente che, piuttosto che andare avanti con fede, ci si fermi. Le promesse di Dio sono ancora attuali e veraci. Troppo spesso non si avanza perché ci si lascia paralizzare dalla paura, legata alle difficoltà quotidiane; altre volte è la pigrizia a bloccare il cammino; altre volte ancora è la presunzione a farlo: sono già arrivato ad un buon punto, va bene così, rispetto a tanti altri ho già realizzato tanto della fede. Caro lettore, dimentica le cose che stanno dietro e protenditi verso quelle che stanno davanti. Appropriati di tutte le promesse di Dio, calca ogni terreno spirituale che Dio mette a tua disposizione e t’illustra nella Sua Parola.