
Parole di Vita
Meditazione del 28 dicembre 2020
Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te (Isaia 49:15)
DIO NON CI DIMENTICA
Il legame che unisce una madre al suo bambino è molto profondo. Un lattante dipende dalla sua mamma per ogni necessità. Ella lo nutre con amore; interrompe ogni sua attività per dedicarsi completamente a lui (anche di notte...). Un lattante, inoltre, piange per comunicare le sue emozioni o le sue esigenze. Il bimbo non si chiede se il suo pianto può dare fastidio al vicino di casa o al fratellino che dorme, ha bisogno e chiama la persona che sa può aiutarlo e che accorrerà sicuramente: la sua mamma. Tutti noi dovremmo assomigliare a un bimbo e trovare riposo e rifugio fra le braccia del nostro Padre celeste. Egli ci nutrirà con un cibo speciale: la Sua Parola. Come quel lattante, non soffermiamoci troppo a considerare quello che possono pensare gli altri: se abbiamo bisogno di Dio, chiamiamolo ed Egli ci risponderà! Le cronache di ogni giorno ci ricordano che una madre può anche dimenticare suo figlio, ma il nostro Dio è sempre pronto ad intervenire a nostro favore. Caro lettore, invoca il Signore ed Egli prontamente ti risponderà.
Meditazione del 27 dicembre 2020
Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano (Isaia 40:31)
COME AQUILE
La forza che riesce a darci questo versetto della Parola di Dio è sorprendente. Chi ha il Signore nel proprio cuore sente una forza nuova che chi non la prova non la può capire. Dio non perde il suo effetto, anzi, lo manifesta ogni volta di più. Più speriamo in Lui e più ci sentiamo fortificati, più acquistiamo le forze necessarie per andare avanti nelle difficoltà quotidiane. Il Signore è la nostra forza, colui che ci fortifica e ci da vigore. Nel momento della necessità, e non solo, rivolgiamo a Lui il nostro sguardo ed Egli interverrà nella nostra vita dandoci l'aiuto necessario, la parola giusta al momento giusto. Allora correremo e non ci stancheremo perché sapremo per cosa stiamo correndo, che il nostro premio è grande nei cieli e qualsiasi ostacolo ci sembrerà leggero da superare perché sapremo che non saremo mai soli ma Dio è con noi in ogni istante della nostra vita per darci forza per andare avanti, coraggio per non mollare mai perché la meta è vicina e, quando la raggiungeremo Lui sarà lì per vivere insieme per l'eternità.
Meditazione del 26 dicembre 2020
Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me (Giovanni 15:4)
DIMORARE IN DIO
La Bibbia insegna che il credente è paragonabile ad un tralcio. Non ha alcun valore, se non è innestato nella vite: soltanto così porta frutto. Allo stesso modo, il credente non può fare a meno di dipendere da Cristo. Gesù disse: “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla” (Giovanni 15:5). Il tralcio prende la linfa vitale dalla vite e non può vivere indipendentemente da essa. Paolo parlava della sua dipendenza dal Signore, quando diceva: “Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica”. Il tralcio non ha vita in sé. Una volta che è staccato dalla vite, si secca e muore. Allo stesso modo, se staccati da Cristo, la nostra vita spirituale si secca e muore. È Cristo che conferisce alla nostra vita il suo vigore. Infatti Gesù ha detto: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza” (Giovanni 10:10). Rimaniamo dunque innestati in Cristo! Dimoriamo in Lui e porteremo frutto per la gloria di Dio!
Meditazione del 25 dicembre 2020
Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati (Romani 8:37)
CERTEZZA DELLA VITTORIA
Non esiste mai una vittoria individuale. Noi non siamo mai soli. Accanto a noi c'è sempre Dio, la Sua mano misericordiosa che ci guida e ci porta avanti. Ecco perché l'apostolo Paolo può dire che "noi siamo più che vincitori in colui che ci ha amati". Certo Dio ci ha amati per primo e si è rivelato alla nostra vita in modo che noi potessimo affidarci a Lui. Chi eravamo noi perché Lui si prendesse cura della nostra vita? Eppure lo ha fatto con tanto amore e con tutta la gioia possibile. Eravamo dei perdenti nati, avevamo perso ogni cosa, anche la vita essendo schiavi del peccato e delle brutture che compievamo, ma Cristo sulla croce ci ha resi più che vincitori. Ci ha dato la vittoria sulla morte e sul peccato tanto che possiamo affermare con certezza che siamo seduti nei luoghi celesti e il nostro premio è grande presso il Padre. Cristo ci ha dato la certezza della vittoria. Caro lettore, affida la tua vita al Signore e realizzerai la vittoria in Cristo insieme ai credenti.
Meditazione del 24 dicembre 2020
Figlio mio, dammi il tuo cuore (Proverbi 23:26)
DAMMI IL TUO CUORE
Inchiniamoci ed ascoltiamolo! Se Dio ci domanda il cuore, non è per amore di sé ma per amor nostro. Egli vuole ricolmare questo cuore vuoto con l’abbondanza del Suo amore. Amico, com'è il tuo cuore in questo momento? Vuoto se l’amore di Dio non lo ha colmato. Il Padre celeste desidera il tuo cuore anche per illuminarlo, per purificarlo, per saziarlo con la Sua grazia. Del resto, amico, sappi che se non donerai il tuo cuore al Padre amorevole, sicuramente qualcosa d’altro lo occuperà. Il mondo per esempio, che sicuramente ti deluderà e ti abbandonerà, più triste che mai. Dio lo sa ed appunto per questo Egli non cessa di ripetere la sua richiesta: “Figliol mio, dammi il tuo cuore”. Non vuoi esaudire tu questa Sua amorevole richiesta? Di solito le preghiere salgono verso il Padre celeste, portando a Lui i nostri desideri e le nostre angosce. Questa invece è una richiesta speciale perché scende dal Cielo! È la richiesta di Dio! Dio è un padre che implora insistentemente il figliolo perduto perché desidera manifestarGLi il Suo amore.
Meditazione del 23 dicembre 2020
So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza (Filippesi 4:12)
CREDENTI APPAGATI
Il cristiano che vive per Cristo è appagato e soddisfatto di quanto possiede. Egli sa che ogni cosa rappresenta un dono proviene dalla grazia divina. Vivere per il Signore, comporta a volte la rinuncia delle proprie comodità, delle proprie soddisfazioni personali, anche della stessa vita quando è necessario. Gesù ha detto: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Infatti, che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina sé stesso?” (Luca 9:23-25). La vita cristiana non consiste nella ricerca delle soddisfazioni personali. I veri credenti sono persone che danno priorità alla volontà di Dio, al servizio cristiano, la cui unica ragione di vita è portare in loro l’immagine di Cristo Gesù il Signore in modo che soltanto Lui sia onorato. Il credente che vuol servire il Signore, non guarda alle proprie comodità, ma al volere di Dio, non fa ciò che piace a lui, ma s'impegna a fare ciò che glorifica il Signore.
Meditazione del 22 dicembre 2020
A me appartiene il consiglio e il successo (Proverbi 8:14)
DIPENDE DA DIO
Il nostro futuro terreno e, ancor più, quello eterno dipendono dalle nostre scelte, da fattori imponderabili e in ultima analisi da Dio. Non è facile spiegare quanta parte di ciò che siamo o abbiamo è frutto della nostra buona volontà e della nostra laboriosità. Tutti noi conosciamo casi in cui nonostante il massimo impegno non si è ottenuto nulla, mentre altri, col minimo impegno hanno avuto ciò che desideravano. Qualcuno, come Asaf nel Salmo 73, non capendo questo fatto per poco non se la prendeva con Dio! Il versetto di oggi ci ricorda che il vero successo viene da Dio. Questo non vuole frustrare i nostri sforzi o farci diventare fatalisti, perché c'è sempre una parte che necessariamente dobbiamo fare noi. Ma, in ultima analisi, l'esito dei nostri sforzi o la concretizzazione delle nostre aspirazioni dipende dalla volontà e dal piano di Dio. Questo ci dovrebbe indurre a dare la priorità assoluta al nostro rapporto con Dio, e ci dovrebbe anche insegnare il grande valore della comunione con Lui, attraverso la preghiera e la lettura della Sua Parola.
Meditazione del 21 dicembre 2020
Allora Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch'io mando voi" (Giovanni 20:21)
CONQUISTATORE DI ANIME
Il Vangelo di Matteo e di Marco si concludono con un chiaro invito rivolto ai credenti: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate” (Matteo 28:19, 20). Prima di ascendere al cielo, l’ultima raccomandazione lasciata da Gesù ai discepoli fu quella di impegnarsi nell’opera di evangelizzazione. L’evangelizzazione non è una semplice tecnica pubblicitaria e non esiste una formula magica capace di condurre gli uomini a Cristo. È indispensabile avere un cuore disposto a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo. La vera opera di testimonianza è un’impresa essenzialmente spirituale, che è impossibile all’uomo naturale, ma che è naturale per l’uomo spirituale. Se abbiamo conosciuto Cristo e siamo diventati Suoi discepoli, impegniamoci a diffondere l'Evangelo della grazia, non per fare proseliti, ma discepoli di Gesù.
Meditazione del 20 dicembre 2020
Io amo quelli che mi amano, e quelli che mi cercano mi trovano (Proverbi 8:17)
CHI CERCA, TROVA
Il versetto di oggi ci fa capire che le braccia amorevoli di Dio sono sempre pronte ad accoglierci, come quelle del padre del figliol prodigo. L'unica condizione sta nell'amarlo e nel cercarlo. È bello sapere che il Signore è pronto a manifestarsi, a farsi trovare. Il problema è che molte persone non vogliono trovarlo! Non vogliono che interferisca nella loro vita! Non vogliono neppure rischiare di cambiare! Il fatto è che se non lo cerchiamo e non lo troviamo qui come nostro Salvatore, lo troveremo come nostro Giudice. Amico lettore, tu ami il Signore? Come dice la Bibbia "...Cerchi il Suo volto?" Il Signore non gioca a nascondino, anzi desidera intervenire nella nostra vita, manifestare il Suo amore e la Sua premura. Ma soltanto se lo amiamo e lo cerchiamo nel luogo giusto, vale a dire nella Sua Parola si realizzerà questa bella promessa scritta nel Vangelo di Giovanni: "Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui" (Giovanni 14:21).
Meditazione del 19 dicembre 2020
Una cosa ti manca! Va', vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi (Marco 10:21)
UNA COSA TI MANCA!
Possiamo sforzarci e compiere tutte le buone azioni di questo mondo, ma tutto ciò non ci porterà alla salvezza. Questo fu l’insegnamento dato da Gesù al giovane protagonista di questa storia. La salvezza non è per opere, ma per grazia: “Dio … ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo” (Tito 3:5). “È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti” (Efesini 2:8). “Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia” (Romani 11:6). “Dio… ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità” (II Timoteo 1:9). Una cosa forse ti manca: la salvezza che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.