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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"Il nostro aiuto è nel nome del Signore, che ha fatto il cielo e la terra." (Salmo 124:8)

IL NOSTRO AIUTO

Guardando indietro nella nostra vita dobbiamo riconoscere che molte volte ci siamo trovati in delle situazioni difficili e forse non riuscivamo ad individuare una via d'uscita, ma grazie all'intervento di Dio le abbiamo superate. Senza di Lui ci sarebbe stato soltanto sconforto e sconfitta! Invece, grazie al Suo intervento abbiamo potuto sperimentare protezione, liberazione e salvezza. Egli è stato ed è tuttora vicino a noi, vale a dire è vicino a chiunque Lo ricerca. La nostra vita è una testimonianza vivente delle liberazioni e degli interventi miracolosi di Dio. Il nostro testo ci afferma una verità importante: quante volte infatti siamo rimasti prigionieri dei nostri errori e delle nostre disubbidienze perché cercavamo di trovare noi delle soluzioni o con sforzi a riparare i nostri sbagli? Quando invece abbiamo accettato l'aiuto di Dio Egli ci ha liberati dalla prigionia, cancellando i nostri errori e le nostre disubbidienze. Come il salmista dobbiamo umilmente riconoscere che il nostro aiuto è soltanto nel Nome del Signore.

 

"Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse." (Ebrei 10:23)

DIO È FEDELE

Dopo un richiamo di quanto è stato detto antecedentemente, in questa epistola agli Ebrei, lo scrittore incoraggia i credenti alla manifestazione della fede, della speranza e della carità cristiana. Segue una descrizione del pericolo che incombe su coloro che si dimostrano insensibili all'importanza del sacrificio di Cristo. Lo zelo iniziale dei fedeli, ammonisce lo scrittore, nella terza parte, non dovrebbe subire nessun raffreddamento di fronte alla persecuzione, ma ci sia sempre costanza e fede. Dio non cambia mai e non viene mai meno alle promesse fatte; Egli è l'amico fedele che non abbandonerà chi sperimenta il Suo amore e il sacrificio di Cristo. Chi è fedele è come uno scrigno che racchiude in sé tesori preziosi e gemme pregiate, perché tale è colui che mostra costanza nella pazienza, "nell'affetto e nell'amore". Dio è l'amico fedele che non abbandonerà chi realizza e apprezza il Suo amore.

 

"Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. Dio è amore; e chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui." (1° Giovanni 4:16)

DIO È AMORE

Oggi l'amore per il prossimo, sotto l'aspetto d'aiuti umanitari e solidarietà è spesso al centro di dibattiti, ma nella pratica è raramente messo in pratica. Dai politicanti, commercianti, datori di lavoro e finanche in famiglia, tutti al momento opportuno ignorano o nascondono un interesse egoistico, oppure usano le loro parole per far risaltare le proprie qualità, ma per secondi fini. È sottinteso che stiamo parlando dell'amore, come lo definisce la Bibbia (la carità), difatti molte versioni della Bibbia, il vocabolo "amore" è tradotto "carità", non stiamo parlando dell'elemosina ma bensì dell'amore vero, quell'essenza di Dio che trasmette agli uomini quando si arrendono a Lui perché Egli è Amore! Non è neanche quello sentimentale, anche se è gradevole sentire e sapere che due esseri si amano incondizionatamente. Il mondo è pieno di canzoni, cartoline, riviste e romanzi che parlano d'amore; siamo letteralmente sommersi da messaggi che prospettano relazioni e sentimenti romantici idilliaci. Il vero "amore", quello di Dio è molto raro perché pochi hanno realizzato i benefici del sacrificio di Cristo per la propria vita.

 

"Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi." (Giovanni 8:32)

CONOSCERE CRISTO

Vi sono tre modi in cui si può conoscere una persona. Voi conoscete alcuni, solo per sentito dire, conoscete altri per essere stati loro presenti in qualche circostanza, e quindi si tratta di una conoscenza molto superficiale; ma altri, voi li conoscete per aver con essi avuto contatti per anni e quindi potete dire di conoscerli intimamente. Così ci sono tre classi di persone che dicono di conoscere Cristo: vi sono coloro che conoscono Cristo soltanto per aver letto qualche cosa o per averne sentito parlare, e si tratta quindi di persone che hanno un Cristo storico; vi sono poi coloro che hanno una personale, ma debole conoscenza di Lui; ed infine vi sono coloro che sono assetati, come dice l'apostolo Paolo di volerlo conoscere in tutta la potenza della Sua resurrezione. Più conosciamo Cristo e più noi l'amiamo; più lo amiamo e più gli ubbidiamo. Guardiamolo mentre pende dalla croce: fu lì che Egli ci liberò dai nostri peccati e risuscitando ci ha giustificati ed ora siede alla destra di Dio ed intercede per noi ( Romani 8:34).

 

"Pietro, voltatosi, vide venirgli dietro il discepolo che Gesù amava." (Giovanni 21:20)

COLUI CHE CONOSCENDOTI, T'AMA

In genere se ci sentiamo amati siamo anche motivati ad amare gli altri. La nostra capacità d'amare è strettamente legata alla nostra esperienza; di solito amiamo gli altri in rapporto a come siamo stati amati dagli altri. Giovanni, il discepolo di Gesù, definì se stesso "il discepolo che Gesù amava". Sebbene l'amore di Gesù sia chiaramente documentato in tutti i Vangeli, in quello di Giovanni n'è certamente il tema centrale. Poiché la sua esperienza dell'amore di Gesù era forte e personale, egli era particolarmente sensibile a quelle parole ed azioni di Gesù che mostravano come Colui che è "amore" amava gli altri. Gesù conosceva Giovanni a fondo e lo amava intensamente. Gesù si presenta a ciascuno di noi così come si presentò a Giovanni. Non possiamo conoscere la profondità del Suo amore se prima non siamo disposti a confrontarci col fatto che Egli ci conosce a fondo. Giovanni e tutti gli altri discepoli vogliono far capire che Dio ci accetta così come siamo. Hai tu riconosciuto e accettato tale amore?

 

"Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce." (Giacomo 4:14)

CHI AMA LA VITA

Questa vita c'è stata data affinché noi possiamo avere comunione con Dio, conoscerLo e poi vivere con Lui per l'eternità. La nostra vita è un dono di Dio! L'apostolo Giacomo nella sua epistola, trattando questo soggetto, domanda: "Che cosa è la nostra vita?". Quella fisica è un vapore che dura soltanto per un tempo. Ma quella spirituale dura per L'eternità, che non finirà mai. La vita è qualcosa di sacro, perché viene da Dio e un giorno dovremo rendere conto a Lui di quello che abbiamo fatto della nostra vita. L'apostolo Pietro afferma che "chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra dal dire il falso; fugga il male e faccia il bene; cerchi la pace e la persegua" (1° Pietro 3:10, 11). Coloro che fanno tali cose, amano la "vita" e un giorno la goderanno col Signore per l'eternità.

 

"Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà." (Giovanni 14:27)

CHE TIPO DI PACE TRASMETTE GESÙ?

La pace di Dio è una tranquilla consapevolezza che Egli è con noi in ogni circostanza, è la sensazione del Suo conforto in mezzo ai problemi della vita. Immagina una vita dove non hai bisogno di preoccuparti di nulla! Sembra impossibile, tutti abbiamo preoccupazioni al lavoro, a casa e nella società. Ma il consiglio dell'apostolo Paolo è di trasformare le preoccupazioni in preghiere. Ti vuoi preoccupare di meno? Allora prega di più! Ogni volta che cominci a preoccuparti, fermati e prega. La pace di Dio è diversa da quella del mondo. Non si trova nell'ottimismo psicologico, bensì procede dalla certezza che Dio ci ama individualmente, risponde alle nostre preghiere, ci protegge e domina su ogni situazione. La pace che Dio dà, supera ogni intelligenza umana, è un dono in Cristo Gesù a tutti coloro che si accostano a Lui con la fede certa di ricevere la ricompensa. Gesù, il Principe della pace, ha anche detto: "Venite a me voi che siete stanchi e affaticati, ed io vi darò riposo" (Matteo 11:28).

 

"Farò camminare i ciechi per una via che ignorano, li guiderò per sentieri che non conoscono;

cambierò davanti a loro le tenebre in luce, renderò pianeggianti i luoghi impervi." (Isaia 42:16)

CAMMINARE CON DIO È una realtà ancora oggi: le nazioni, le famiglie e gli individui vanno avanti nella vita come a tastoni, brancolando nel presente e ignorando il futuro. Soltanto la Parola di Dio illumina l'oscurità e rischiara l'orizzonte nelle sue grandi linee. La prima cosa che la Parola di Dio chiede agli uomini è di ritenere per vere le promesse di Dio per il futuro: "Li menerò per sentieri che non conoscono". Facciamo un esempio: se si vuole andare in un luogo dove non siamo mai andati, occorre, prima, assicurarsi qual'è il treno che ci condurrà alla destinazione desiderata. Poi si sale su quel treno mettendo la propria fiducia sul conducente, senza preoccuparci di conoscere, nei minimi particolari la via, essa si conoscerà man mano che si percorrerà. Gesù afferma: "Io sono la Via!" (Giovanni 14:6). Gesù è la via che conduce a Dio. A loro il Padre Celeste assicura che li condurrà per sentieri che non conoscono. Questi sentieri di Dio sono i più sicuri e i più tranquilli che uomo abbia conosciuti.

 

"Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me." (Apocalisse 3:20)

IL SIGNORE È ALLA PORTA

Per chi non conosce ancora il Salvatore questo messaggio di Cristo alla Sua Chiesa rappresenta uno stimolo anche per quelli che non hanno ancora accettato Gesù nella propria vita quale personale Salvatore. Ma esso è indirizzato soprattutto ai credenti. Dio nel Suo amore mette ciascuno in guardia contro la propria autosufficienza e la propria giustizia, che addormentano la coscienza e chiudono il cuore agli avvertimenti della Sua Parola. Gesù dice: "Tutti quelli che io amo li riprendo e li castigo; abbi dunque zelo e ravvediti". Lasciamoci riprendere e convincere di tiepidezza di cecità, di povertà e questo permetterà al Signore di arricchirci della Sua grazia. Apriamo la porta del nostro cuore al Figliolo di Dio, Egli desidera "cenare" con noi per farci partecipi d'una allegrezza perenne; ci rivelerà i Suoi pensieri, ci comunicherà le Sue ricchezze, trasformerà la nostra vita come ce l'ha promesso. Abbiamo dunque zelo e ravvediamoci! (Apocalisse 3:19).

 

"Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori." (Giovanni 4:23)

I VERI ADORATORI

Il principio comune della maggior parte dei religiosi consiste compiere opere, cerimonie e sacrifici, che mirano a placare l'essere supremo e soddisfare la sua giustizia, ma anche i pagani usano tale pratica offrendo doni ai loro idoli per renderseli favorevoli. Il culto a Dio, che ci spetta di rendere a Lui è semplicemente, ma veramente, è la espressione sincera della nostra riconoscenza. Cogliere l'occasione, e non sono poche, di ringraziarLo, celebrarlo e adorarlo per la Sua grandezza. La Bibbia insiste su questa differenza fondamentale fra il vero culto e ciò che s'intende generalmente per religione. L'uomo vuol fare e portare qualcosa a Dio (le proprie opere), e pensa, che Dio ne tenga conto passando sopra le sue iniquità. Dobbiamo invece capire che è Dio che ha fatto il primo passo col farci grazia e che noi dobbiamo crederGli e renderGli grazie per ciò che Lui è e per ciò che ha fatto. Il nostro amore, che si esprime con la lode, non è altro che la giusta risposta al Suoi favori. Noi l'amiamo perché Egli ci ha amato per primo. Quest'amore, ovviamente, deve esprimersi nel nostro modo di vivere e agire (1° Corinti 4:19).

 

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