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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita." (Apocalisse 22:17)

UN INCONTRO INATTESO

Quella donna aveva scelto l'ora più calda della giornata per andare ad attingere l'acqua al pozzo di Sichar, perché non voleva incontrare nessuno. Il disordine della sua vita privata le attirava il disprezzo della gente del villaggio. Ed ecco uno sconosciuto che, seduto sul bordo del pozzo, aveva tutta l'aria di aspettarla. Anche lui, senza dubbio, l'avrebbe disprezzata, perché era un Giudeo, e questi non avevano relazioni con i Samaritani. Ebbene, no. Gesù le rivolge la parola: "Dammi da bere". La donna si stupisce. Si sarà detta: "Ah! se sapesse con chi ha a che fare, non mi chiederebbe niente". Gesù le dice: "Se tu conoscessi... chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t'avrebbe dato dell'acqua viva". La donna non capisce queste parole del Signore, ma in seguito racconterà ai suoi concittadini "Venite a vedere un uomo che m'ha detto tutto quello che ho fatto; non sarebbe egli il Cristo?". Aveva persino dimenticato la sua brocca. Ha trovato il Messia, il Salvatore del mondo (Giovanni 4:42). E voi, lettori, l'avete incontrato?

 

"Gesù gli disse: "perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!" (Giovanni 20:29)

SE CREDI, VEDRAI

Prima vedere, in seguito credere, questo non è il percorso della fede: noi crediamo adesso e vedremo più tardi. La fede è la dimostrazione delle cose che non si vedono (Ebrei 11:1). Che i mondi siano stati tratti dal nulla è un fatto inspiegabile, ma, crediamo che sono stati formati così dalla parola di Dio, perché ce lo dice la Bibbia. Noè ha manifestato la sua fede quando, sulla terra ferma, ha costruito la sua arca, mentre niente lasciava prevedere che un diluvio sarebbe venuto a sommergere il mondo. Egli ha creduto a Dio ed ha visto in seguito il compimento della parola divina. "Abramo, quando fu provato, offerse Isacco"(Ebrei 11:17). Egli stimava che Dio potesse risuscitare suo figlio dai morti. Non aveva mai visto nulla di simile, ma la fede conta su Dio e si guarda bene dal limitarne la potenza. L'autore dell'epistola agli Ebrei si compiace nell'enumerare le vittorie della fede e conclude con questa magnifica frase. Dio ha "in vista per noi qualcosa di meglio"; questa cosa eccellente, è di essere simili a Cristo nella gloria. Per mezzo della fede, entriamo nella famiglia di Dio, e per fede camminiamo verso il cielo. "Senza fede è impossibile piacere a Dio" (Ebrei 11:6).

 

"Gesù disse ai suoi discepoli: ...chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà." (Matteo 16:24-25)

SALVARE O PERDERE LA PROPRIA VITA?

Aver successo nella vita, tale è lo scopo della maggior parte della gente; aver successo sul piano personale o finanziario, familiare o coniugale, ciascuno ha le proprie ambizioni e talvolta si prodiga senza risparmiarsi per realizzarle. Non è forse questo il comportamento di troppe persone che scelgono come primo obiettivo il loro successo materiale? Nel migliore dei casi, ciò che riusciranno ad ottenere durerà solo il tempo della loro vita terrena. Se, "a causa di Cristo" (Filippesi 3:7), rinunciamo a impegnare interamente noi stessi nella ricerca del successo su questa terra, per consacrarci alla volontà di Dio, allora Dio può darci ciò che ci è necessario sulla terra, pur permettendoci di costituire un tesoro nel cielo per la vita eterna (Luca 12:33). Tutta la Bibbia ci insegna che Dio non resta mai debitore nei confronti di quelli che, senza scopo recondito, lo servono semplicemente perché sono suoi figli desiderosi di piacergli. Facciamo bene i nostri conti, e ammassiamoci dei tesori nel cielo (Matteo 6:20)!

 

"Mostrati al sacerdote ed offri per la tua purificazione quel che Mosè ha prescritto; e questo serva loro di testimonianza." (Marco 1:44)

LA PURIFICAZIONE

L'Evangelo di Marco ci porta in questo verso la condizione di un lebbroso, malattia molto contagiosa, che conduceva pian piano alla morte. Generalmente i lebbrosi dovevano stare lontani da strade e centri abitati per evitare di contagiare altre persone, inoltre al passaggio di viandanti o carovane dovevano gridare che si trovavano presso lebbrosi. Uno di questi davanti al passaggio di Gesù, mosso dalla fede, ruppe gli indugi; s'inginocchiò ai piedi del Signore e gli disse: "Se tu vuoi puoi guarirmi". Gesù, quando vide la fede del lebbroso, ebbe pietà e lo guarì. La lebbra è figura del peccato, perché come questa patologia, conduce alla morte! L'uomo del racconto sa di aver vissuto una vita lontana da Dio, ma ora comprende che solo Gesù può purificarlo, guarirlo, liberarlo. Ancora oggi, il peccatore, può trovare salvezza e guarigione solo in Gesù. Esercita la fede in Dio e nella Sua Parola ed anche tu realizzerai la gloria di Dio!

 

"Il nostro aiuto è nel nome del Signore, che ha fatto il cielo e la terra." (Salmo 124:8)

L'AIUTO DI DIO

Quando noi chiediamo aiuto a Dio, non lo facciamo verso un personaggio qualunque, ma verso Colui che ha fatto il cielo e la terra, vale a dire verso Colui al quale appartiene ogni cosa. Cosa c' è infatti oltre il cielo e la terra? Niente! Tutte le cose esistenti sono racchiuse in queste due espressioni che ci danno l'idea della totalità di ciò che conosciamo e di ciò che non conosciamo. L'uomo indaga in molte cose, ma non riuscirà mai a comprendere tutte le cose finchè vive su questa terra, perché l'angolazione dalla quale guarda è talmente limitata che non riesce a scorgere che è una parte infinitesimale di tutto quello che lo circonda. Dio, invece, è al di sopra di ogni cosa e sa ogni cosa, perché ogni cosa proviene da Lui. Egli sa ogni cosa della Sua creatura, perché Egli ne è il creatore ed è Creatore meraviglioso che ha fatto ogni cosa e lo ha fatto in maniera straordinaria. Ecco perché quando chiediamo aiuto a Lui, ci potrà rispondere esaurientemente, perché ogni cosa dipende da Lui.

 

"Rallegratevi del continuo nel Signore. Da capo dico: Rallegratevi." (Filippesi 4:4)

IL SEGRETO DELL'OTTIMISMO

Esiste un ottimismo ingenuo che scambia i propri desideri per delle realtà e si crogiola nella sua piccola felicità finché non sopravvengono la malattia o altre difficoltà. Ma quest'ottimismo facile perderà presto la sua spinta se un giorno sarà costretto a confrontarsi con le realtà della vita, spesso strazianti. Quanti dolori, delusioni e angoscie troviamo attorno a noi e talvolta in noi! Quanta aggressività, odio e menzogna incontriamo sovente tra gli uomini che ci circondano! Allora l'ottimismo iniziale cede il posto alla disillusione, a meno che la speranza che ci anima sia fondata non sulle cose di questa terra, ma su Dio stesso! Questo è appunto ciò che avviene quando riceviamo il Signore Gesù nelle nostre vite. Egli diventa il centro del nostro ottimismo perché ha fronteggiato il male sotto tutte le sue forme e lo ha definitivamente vinto. La sua morte poteva sembrare una disfatta, ma essa è stata in realtà il trionfo dell'amore. Per mezzo di essa, Egli ha liberato i credenti dal timore della morte. Gesù è l'unico fondamento sul quale possiamo appoggiarci per essere ottimisti circa l'avvenire e per la vita di ogni giorno.

 

"Quando avevano pastura, si saziavano; quand'erano sazi, il loro cuore s'inorgogliva; perciò mi dimenticarono." (Osea 13:6)

IL PERICOLO DI ESSERE SAZI

Hai mai pensato che quando tutto va bene nella tua vita, in realtà non va troppo bene da un punto di vista spirituale? Fintanto che non ci troviamo nel bel mezzo di una crisi, lasciamo da parte Dio, la lettura della Parola, la preghiera e tutti felici ci occupiamo di cose più "leggere, distensive…" Non ci preoccupiamo più della nostra vita interiore e godiamo spudoratamente delle benedizioni di Dio, senza preoccuparci nemmeno di ringraziarLo. Abbiamo torto, perché quando godiamo delle benedizioni di Dio e pensiamo di non aver bisogno di Lui, è proprio in quel momento che il nostro bisogno è maggiore, e dovremmo pregare di più. Il libro di Osea descrive la relazione di Dio con il Suo popolo con termini che non solo dovrebbero farci riflettere, ma anche farci vergognare. Quanto siamo simili a questo popolo d'Israele dal collo duro! Non trascuriamo il nostro rapporto con Dio nei momenti belli della nostra vita, non dimentichiamoLo! Non usiamo Dio come si fa di un ombrello che si apre solo quando piove e poi rimane dimenticato in un angolo buio. Preghiamo anche quando non ne vediamo la necessità, perché abbiamo bisogno di Dio, sia quando attraversiamo una crisi, che quando Dio ci benedice e ci protegge.

 

"Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poichè Egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato." (Ebrei 4:15)

IL NOSTRO SOMMO SACERDOTE

Cristo, nostro Sommo Sacerdote, ci garantisce amore e giustizia, comprensione e giusto giudizio. Non possiamo affidarci al nostro intendimento, né porre fiducia sui nostri sentimenti, in quanto siamo imperfetti, ma è stato stabilito per noi un Sommo Sacerdote in eterno che è alla destra del Padre ed intercede per noi. Sappiamo con certezza che Egli porta sul Suo cuore i nostri nomi, comprende la situazione di ciascuno e valuta con giustizia ogni singolo particolare della nostra esistenza. Cristo non è soltanto il nostro Sommo Sacerdote, ma anche il nostro modello e come Suoi figliuoli, dobbiamo permettere allo Spirito Santo di spandere l'amore di Dio nei nostri cuori per trasmetterLo a tutti gli uomini. Dobbiamo rivolgerci a Lui per presentarGli i problemi della nostra vita e attendere il Suo giusto giudizio. Dio ci aiuti a permettere allo Spirito Santo di riprodurre in noi l'immagine di Gesù. Egli perfetto modello di santità, ha adempiuto appieno la volontà del Padre, svolgendo fino alle estreme conseguenze il proprio compito con allegrezza e passione.

 

"Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è legge." (Galati 5:22-23)

IL FRUTTO DELLO SPIRITO

Spesso nella Parola di Dio si usa la simbologia dell'agricoltura o della pastorizia. Dio fa questo perché vuole che la Sua parola sia facilmente comprensibile e che non ci siano dubbi nell' interpretazione. Parla di cose che tutti possiamo comprendere e applicare alla nostra vita. Dio non vuole metterci in difficoltà, ma vuole aprirci la via affinchè comprendiamo bene quelle che sono le Sue verità e le mettiamo in pratica per la Sua lode e gloria. Anche questo passo della Scrittura parla di qualcosa che abbiamo a portata di mano tutti i giorni. Ci parla di un frutto, esso è ricco di benedizioni per chi lo gusta e lo mette ad effetto. Nell'epistola ai Galati è scritto che dobbiamo gustarlo appieno per avere vita eterna. Dio ci fa comprendere come l'avvertimento di non toccare il frutto del giardino e quindi la disubbidienza produssero la morte spirituale dei nostri progenitori, allo stesso modo il nutrirsi di questo nuovo frutto può portare solo a grandi benedizioni. Ascoltiamo la Parola di Dio e mettiamola in pratica e vedremo la Sua gloria.

 

"Tu sei il mio rifugio, tu mi proteggerai nelle avversità, tu mi circonderai di canti di liberazione." (Salmo 32:7)

IL NOSTRO RIFUGIO

Sulle montagne, nei posti più impervi, l'uomo ha costruito dei rifugi e nel momento della bufera, quando si è stanchi, quando se ne ha bisogno, altri uomini possono andare a rifugiarsi, a trovare riposo, o a rifocillarsi e riprendere le forze. Gli alpinisti lo sanno e affrontano con un altro spirito le escursioni, sapendo di poter trovare queste piccole baite accoglienti dove poter rimettersi in forza per affrontare un altro pezzo di scalata. Il cristiano sa di avere in Dio un rifugio migliore di quello costruito dagli uomini. L'uomo ha bisogno di arrivare al rifugio per trovare pace. Chi pone fede in Dio, in qualunque momento può rivolgere lo sguardo a Lui e trovarLo pronto ad accoglierlo. Non c'è bisogno di andare a cercare Dio in un luogo impervio, Egli è sempre presente. Basta invocarLo con tutto il cuore ed Egli ci risponde e ci viene in aiuto, ci consola, ci ristora l'anima come è scritto in un Salmo. Dio è il nostro rifugio, la nostra salvezza, la nostra speranza e nello stesso tempo la nostra certezza di un pronto intervento nella nostra vita. In qualsiasi momento Dio è pronto per noi.

 

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