"Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? Arrivare a conoscere appieno l'Onnipotente?" (Giobbe 11:7)
L'ESISTENZA DI DIO
Chi e che cosa è Dio? A cosa è simile? Come possiamo essere sicuri della Sua esistenza? Ha Egli avuto un principio? Possiamo conoscerlo? Ognuno ha posto queste domande sia ad altri sia a se stesso, poiché noi non possiamo guardare il mondo che ci circonda senza meravigliarci della sua creazione. Noi siamo messi ogni giorno di fronte al miracolo della vita ed al mistero della morte, alla gloria degli alberi in fiore, alla bellezza del cielo stellato, alla maestà dei monti e del mare. Chi ha fatto tutto questo? Chi ha concepito la legge della gravità? Chi regola il giorno e la notte e l'alternarsi delle stagioni? La sola risposta è che tutte queste cose sono l'opera di un creatore supremo. Come un orologio ha il suo costruttore, così il nostro Universo ha il creatore, che dopo aver creato tutte le cose, nonché il capolavoro e compimento della sua creazione: l'uomo. Dio desidera avere comunione con la Sua creatura. Cosi diceva Davide: È tanto rinomato per la sua saggezza, che esclama: "I cieli sono tuoi, tua pure la terra; tu hai fondato il mondo e tutto ciò che è in esso. Hai stabilito il settentrione e il mezzogiorno. Tu hai un braccio potente. La tua mano forte, alta la tua destra" (Salmo 89:11-13).
"Annichilì sé stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini." (Filippesi 2:7)
PRESE FORMA DI SERVO
Diceva qualcuno: "L'umiltà di Dio è qualcosa di sbalorditivo". Lo vediamo in questa manifestazione di Dio nella Persona del Suo Figliolo Gesù Cristo. Egli si è fatto uomo, sottoponendosi così a tutte le limitazioni della condizione umana. L'apostolo Paolo dirà che Gesù ha "preso la forma di un servo". Avrebbe potuto prendere la forma di un potente, di un sapiente, invece no, "si è fatto servo di tutti", ha lavato i piedi ai Suoi discepoli e dice loro: "Fate voi la stessa cosa". Gesù non è venuto per essere servito, ma per salvare, curare, sollevare chi è caduto, amare chi è odiato e disprezzato. Non è venuto per ricevere, per avere, ma per dare e dare la Sua stessa vita per la redenzione del mondo. Qualcuno ha parlato del folle amore di Dio. Un noto proverbio dice: "L'amore è cieco!" Ebbene, dopo quello che Dio ha fatto per noi, come reagiremo noi? Come rispondiamo noi all'amore di Dio per noi?
"Dio, con la Sua potenza, ha fatto la terra." (Geremia 51:15)
LA POTENZA CREATRICE
Queste parole sono state scritte dal profeta Geremia tantissimo tempo fa, in un periodo in cui non erano ancora state nemmeno lontanamente concepite le varie ipotesi scientifiche sull'origine della Terra. Il suo compito era quello di opporsi ai fabbricanti di idoli fatti di sola materia e privi di qualsiasi potere. Allora come oggi gli uomini erano disposti a credere a qualunque cosa e a farsi ingannare da chiunque inventasse nuovi ragionamenti, pur di non riconoscere semplicemente e umilmente la presenza del Creatore. È pur vero che tutti gli uomini si sono una volta o l'altra nella loro vita commossi ed entusiasmati davanti alla bellezza e alla perfezione del creato, ma non tutti sono poi disposti ad abbandonare i propri pensieri ed a essere coerenti, credendo nel Creatore. Il Signore è contento quando noi contempliamo la bellezza immutabile del Suo creato, ma desidera anche che questa meraviglia ci trasporti più in alto per elevarci fino a Lui che è il Creatore.
"Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, dell'ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza." (1° Pietro 2:1)
PORTAVOCE DI MALDICENZA
Il peccato della maldicenza, contrariamente a quanto si pensi, è invece un peccato "grave". Il peccato della maldicenza, ossia del riferire ad altri le cose che dovrebbero rimanere riservate con lo scopo di mettere in cattiva luce gli altri. Essere maldicenti non significa dire menzogne sul conto di un altro; quella è calunnia. Siamo maldicenti quando, venendo a conoscenza dei fatti personali altrui (probabilmente veri), li riferiamo, anche se sappiamo che sarebbe meglio non farli sapere ad altri. C'è uno strano piacere, in alcuni, nell'estrarre informazioni segrete agli altri per poi divulgarle. Alcune persone quando si tratta di spettegolare sono come calamite. Può darsi che anche tu hai un amico che si comporta così. È molto difficile impedire agli altri di scaricarci addosso queste immondizie ed è ancora più difficile dimenticarle. Ma la Bibbia ci ammonisce di liberarci di questo peccato. Abbandonalo! Non l'accettare e non lo giustificare.
"Gesù disse: vieni! E Pietro, smontò dalla barca, camminò sulle acque e andò verso Gesù." (Matteo 14:29)
PIETRO È CHIAMATO
Questo racconto ci suggerisce una bella e reale figura della nostra vita quando siamo chiamati da Gesù a seguirlo. D'altra parte siamo chiamati, come Pietro, a camminare attraverso la tempesta insieme a Gesù. Sono le onde e il vento ad occupare la nostra vista? Oppure abbiamo un occhio semplice che è fissato sulla Persona del Signor Gesù? L'apostolo Pietro è pieno di buoni propositi: più ancora dei suoi compagni, ha il desiderio di essere col Signore. Gli altri discepoli attendono che Gesù salga vicino a loro nella barca. La loro coscienza non è molto esercitata. È così che capita sovente. Se abbiamo il pensiero che il Signore stia per venire, sentiamo una gran gioia, a condizione di essere realmente di cuore con Lui, le nostre coscienze non sono ancora molto esercitate. È quando si tratta di andargli incontro che comincia l'esercizio di coscienza. È, quando Pietro cammina sul mare che impara a conoscere di fatto quel che c'è nel suo cuore. Impara che essere chiamato da Signore non è tutto, ma che per fare questo cammino occorre la "fede!".
"Dimorate in me , ed io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da se dar frutto se non rimane nella vite, cosi neppure voi, se non dimorate in me." (Giovanni 15:4, 5)
PORTERETE MOLTO FRUTTO
Per portare frutto noi abbiamo bisogno di adoperarci, senza sosta, in quelle attività che ci siamo proposti. Per produrre risultati spirituali, per la causa di Cristo, dobbiamo semplicemente dimorare in Gesù, come il tralcio dimora e assorbe la linfa dalla vite attraverso la "radice". Allora scaturiranno i frutti dello Spirito che sono: "Amore, allegrezza, pace, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza e temperanza (Galati 5:22, 23). Possiamo portare frutto alla gloria di Dio: aprendo la nostra bocca e confessare il Suo nome (Ebrei 13:15). Più siamo stretti a Gesù più noi produrremo quel genere di frutti fino all'ultimo. Abbandona te stesso nelle mani di Cristo e non ti attiri il mondo affinché porti, nella tua vita, abbondante raccolto.
"Eppure non volete venire a me per avere la vita!" (Giovanni 5:40)
PERCHÈ GLI UOMINI SI PERDONO?
La vita eterna rappresenta il libero dono di Dio per gli uomini. Gesù è morto ed è risorto per liberare l'umanità dal peccato, ed ora Egli ti offre gratuitamente la salvezza. Un giorno un barbiere, che era ateo, conversava con un evangelista mentre attraversavano le vie sporche di una grande città. L'incredulo disse: "Se ci fosse un Dio d'amore, come potrebbe permettere tutta questa povertà, la sporcizia, il dolore e il crimine tra questa gente? Perché non li libera da tutto ciò? "Proprio in quel momento passò davanti a loro un vagabondo trasandato, sporco, con la barba lunga. I lunghi capelli gli pendevano dritti sul collo. L'evangelista glielo indicò e disse: "Tu sei un barbiere e ti vanti d'essere buono; perché lasci quest'uomo andare in giro spettinato e non rasato?", "ma, ma", balbettò il barbiere che capì di ricevere la risposta alla sua domanda. "Egli non mi ha dato mai l'occasione di metterlo in ordine". "Proprio così" disse il servitore di Dio, "sono, dunque, gli uomini che respingono l'aiuto di Dio".
"Poi aggiunse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe", e Mosè si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio." (Esodo 3:6)
PAURA DI DIO
Mosè ebbe paura, ecco perché si nascose la faccia nella presenza di Dio. Si, quando abbiamo paura di Dio ci nascondiamo, non riusciamo né a pensare né sostenere il Suo sguardo, anzi, vorremmo cancellare totalmente il pensiero di Dio dalla nostra mente. Questo avvenne anche per Adamo nel giardino dell'Eden, dopo la sua disubbidienza: "Ho udito la tua voce nel giardino, e ho avuto paura e mi sono nascosto" (Genesi 3:10). I due testi citati anche se di diversa natura si accordano sulla parola "paura". Il primo descrive l'apparizione di Dio a Mosè che pur non avendo peccato ebbe timore della presenza di Dio; il secondo la paura è a causa del peccato di disubbidienza. In un modo e nell'altro, la presenza di Dio è sempre spaventevole. Gesù, però, ci fa conoscere Dio come un "Padre d'amore", al quale possiamo accedere tramite il sacrificio espiatorio e l'intercessione di Cristo.
"Ora avvenne, in uno di quei giorni, ch'egli entrò in una barca coi suoi discepoli, e disse loro: 'Passiamo all'altra riva del lago'." (Luca 8:22)
PASSIAMO ALL'ALTRA RIVA
L'ordine di Gesù: passiamo all'altra riva, viene subito messo ad effetto, Gesù stesso è il primo a salire nella barca, i discepoli lo seguono senza proferir verbo. Questa storia del Vangelo di Luca, si presenta come una bella figura sotto vari aspetti: un viaggio intrapreso con Gesù a bordo; non aver timore perché con noi c'è Gesù ed infine l'immagine del passaggio da questa vita all'eternità. Si dice spesso: la vita è soltanto un passaggio! Quanto è meraviglioso sapere che uno dei più grandi amici, tra l'altro potente ed esperto viaggia con noi: Gesù (Matteo 28:20). Esercitando la nostra fede e saremo al sicuro in un mare in tempesta quale è questo mondo che ci circonda: Gesù rimproverò i discepoli: "Dov'è la vostra fede?". Gesù Cristo con il Suo sacrificio sulla croce ha espiato i peccati di tutti coloro che credono in Lui. Ha acquistato per loro vita eterna e la Sua resurrezione conferma che la morte è vinta per sempre.
"Beati piuttosto quelli che odono la Parola di Dio e la mettono in pratica." (Luca 11:28)
PAROLE FUGALI E GONFIE
Oggi in un mondo di parole fugali, di parole gonfie ma senza sostanza, di promesse mai mantenute, di grida, di ingiustizia, vale a dire parole che gli uomini proferiscono, ma che dopo migliaia di anni di civiltà non hanno cambiato né il carattere dell'uomo né la società, ascoltiamo la Parola di Dio, l'unica degna di essere ascoltata, che può cambiare il cuore dell'uomo, dare delle certezze, rivelare la verità e attraverso Cristo, "la Parola di Dio fatta carne", dare la vita eterna. Come puoi ascoltare la Parola di Dio? Inizia a leggere la Bibbia con un cuore aperto, è la lettera personale di Dio indirizzata a te, ti presenta Gesù Cristo il tuo Salvatore. Questo libro Sacro (la Bibbia), attraverso i secoli è stato molto combattuto, contrastato, proibito e a volte hanno cercato di distruggerlo, ma Dio ha vegliato perché fosse custodito attraverso i millenni. Esso parla all'uomo per la sua felicità e per la sua salvezza eterna (cfr. Romani 1:16).
Altro...
"La Parola di Dio rimane in eterno." (1° Pietro 1:25)
UNA PAROLA STABILE
La Bibbia dichiara che Dio creò ogni cosa tramite la Sua Parola (1° Giovanni 1:1-3). Tutto il mondo materiale e visibile è stato creato ed è sostenuto dalla Parola di Dio. Dio ha comandato, ha dato degli ordini e tutto procede secondo la Sua volontà, propositi e piani. Se tutto è stato creato tramite la Parola di Dio e tutto quello che è stato creato sembra che rimanga stabile negli anni, nei secoli e nei millenni, e se le cose create restano stabili e durano nel tempo, possiamo immaginare quanto più sia stabile quella parola attraverso la quale tutto è stato creato. La Bibbia dichiara con chiarezza che la Parola di Dio è Gesù Cristo il Suo Figliolo. Certo, non sempre è facile seguire le vie di Dio, che non sono sempre semplici e piane, e a volte esigono rinunce anche dolorose. Riceviamo la Parola di Dio nel cuore, conserviamola e mettiamola in pratica perché Essa è potente ad operare per il nostro bene.
"Ma si mette il vin nuovo in otri nuovi e l'uno e gli altri si conserveranno." (Matteo 9:17)
OTRI NUOVI
L'esempio portato da Gesù mirava a far capire agli astanti, religiosi o meno, di non mescolare il vecchio con il nuovo, che Gesù annunziava e trasmetteva ai Suoi discepoli. Quel che si vede è che Egli non voleva incoraggiare assolutamente la vecchia religiosità con la nuova dottrina insegnata da Gesù: la nuova nascita. I discepoli di Gesù non potevano ritornare o mescolare il presente col passato. Erano stati rinnovati? Dovevano essere ripieni di "vino nuovo". Dio non potrà mai mettere il Suo "Santo Spirito" in uomini non aperti alla Sua volontà; d'altronde non Lo potrebbero sopportare. Dio non metterà "vino nuovo" in otri vecchi a meno che siano trasformati da Lui con la Sua grazia, altrimenti tutto sarebbe perduto. Voglio incoraggiare ciascun di voi ad essere "nuovi otri", cuori rinnovati, affinché Egli possa versare una pienezza di "nuovo vino" (lo Spirito Santo) in voi perché la grazia di Dio sia preservata e possa usarsi di voi affinché anche altri ne possano beneficiare.
"Ecco, io sto alla porta e picchio: se qualcuno ascolta la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me." (Apocalisse 3:20)
L'OSPITE GRADITO
"Se uno ode la mia voce...". La chiesa di Laodicea (Asia) aveva escluso il Signor Gesù Cristo dalla propria congregazione, dalle proprie riunioni di culto. Senz'altro il nome di Gesù era menzionato e supplicato, ma nondimeno il Signore della Chiesa era escluso. Fuori dalla parte esterna e non dentro. Quindi la porta era chiusa completamente ad ogni suggerimento e ammonimento. Il concetto è che si può essere religiosi nella forma e per tradizione, ma nella realtà chi guida la nostra vita non è lo Spirito Santo (cfr. Galati 5:16-18), ma la nostra mente; conducendoci con un sentimento di priorità nelle cose umane, terrene e materiali e non in quelle spirituali. L'invito di Gesù, però è esteso ad ogni individuo. Egli parla dal di fuori della porta, è una richiesta per avere comunione con ogni individuo il quale si pentirà di averlo lasciato fuori dalla propria vita e con l'accettarlo, potrà godere la vera gioia che dà Cristo Gesù.
"Chi non opera ma crede in Colui che giustifica l'empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia." (Romani 4:5)
SOLA GRAZIA
Il principio comune della maggior parte dei religiosi consiste nel compiere opere, cerimonie e sacrifici che mirano a placare l'essere supremo e soddisfare la sua giustizia, ma anche i pagani usano tale pratica offrendo doni ai loro idoli per renderseli favorevoli. La Bibbia ci mette davanti che siamo salvati per la sola grazia di Dio in Cristo che ha sacrificato la Sua vita per noi. Questo per qualcuno può essere umiliante, ma questo è il piano di Dio; non possiamo fare nulla per essere salvati, perché il nostro meglio non sarà mai abbastanza da cancellare il peccato che ci separa da Dio. Ma se riusciamo ad accettare questo, allora avremo in cambio pace e certezza. Se dobbiamo fare da noi, non siamo mai certi di avere fatto abbastanza, ma se non dipende dalle nostre opere, ma si tratta di avere fiducia in quello che Dio ha fatto, allora abbiamo pace e sicurezza (Giovanni 14:27).