"I nostri padri mangiarono la manna nel deserto, com'è scritto: Egli diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo." (Giovanni 6:31)
PANE DAL CIELO
L'immagine di Israele nel deserto è davvero emblematica: dietro di sé avevano l'Egitto, davanti Canaan, attorno la sabbia del deserto. Tuttavia Dio provvide ai loro bisogni in modo meraviglioso facendo piovere il pane dal cielo. I cristiani sono in cammino verso la Patria eterna e sono sostenuti dal nutrimento che Dio ha provveduto loro; la natura umana è incapace di apprezzare un tale nutrimento, essa tende sempre alle cose del mondo e perciò bisogna che sia mantenuta in umiltà e soggezione. Gli Israeliti dovevano alzarsi di buon ‘ora per cercare il nutrimento quotidiano. Allo stesso modo dobbiamo "raccogliere tutte le mattine, fresca la manna celeste". Bisogna che ci nutriamo della Parola ogni giorno, diversamente cesseremo di crescere. Bisogna che facciamo di Cristo lo scopo principale della nostra vita. Bisogna che lo cerchiamo di buon' ora, prima che le altre cose abbiano tempo d'impossessarsi dei nostri deboli cuori. La vita nuova, nel credente, non può essere alimentata e mantenuta se non per mezzo di Cristo e della Parola Sua. Una cosa è sapere d'avere la vita in Cristo, un'altra, completamente differente, è l'essere abitualmente in comunione con Lui per la fede, facendo dell'Evangelo l'alimento esclusivo delle nostre anime.
"Vi ho detto queste cose, affinchè abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo." (Giovanni 16:33)
PACE IN DIO
Il mondo e quello che c' è intorno ci può dare tribolazioni, dolori, lutti, anche se spesso ci dà gioia, amore e felicità e tante altre belle cose. Ma c' è qualcosa di diverso tra questo mondo e quello che troveremo nei cieli, alla presenza di Dio. La Sua Parola ci dice che nel cielo non ci sarà più pianto, non ci sarà dolore, non ci sarà morte e noi ci crediamo, perché chi lo dice non è un uomo qualsiasi, ma è Dio, per mezzo della Parola, vale a dire tramite Cristo Gesù. Qui sulla terra possiamo solo gustare un po' di quello che sarà lassù nel cielo. Quando siamo afflitti e travagliati, Cristo Gesù ci ristora l'anima col Suo amore e con la Sua presenza spirituale nella nostra vita. Possiamo rivolgerci a Lui in qualsiasi momento e sapere che Dio è accanto a noi pronto a venirci in aiuto, a dirci quella parola buona che solo Lui sa dare, perché è l'unico a conoscerci pienamente. Se siamo travagliati e afflitti, sappiamo che Gesù è con noi e con Lui potremo vincere, perché Lui ha già vinto il mondo, Lui siede sul trono ed è pronto ad accoglierci e a farci godere la Sua presenza per l'eternità tra le gioie celesti.
"Guardatevi dal praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli." (Matteo 6:1)
OPERE
Gesù afferma di non praticare la propria giustizia. E' evidente che questa "giustizia" era quella che si otteneva per mezzo delle opere che i Giudei consideravano giuste, vale a dire le opere meritorie. La Scrittura mette in evidenza ripetutamente che Dio non accetta le nostre opere giuste come mezzo di salvezza, ma che soltanto la Sua giustizia, la giustizia di Cristo, ha valore per la nostra salvezza eterna. Gesù molte volte tratta questo argomento. Quando, ad esempio, espone la parabola del Fariseo e del Pubblicano, mette in evidenza che quest'ultimo tornò a casa giustificato unicamente perché aveva posto la propria fiducia nell'infinita misericordia divina. Alla luce delle Sacre Scritture riconosciamo che le azioni giuste sono il risultato dell'opera di salvezza che si manifesta nel credente, ma di queste non possiamo assolutamente farcene vanto. Dio ci aiuti a riconoscere quello che siamo ed a non confidare sulle nostre opere giuste, ma piuttosto ad affidarci pienamente all'opera del Suo Spirito Santo.
"Allora, se alcuno vi dice. "Il Cristo eccolo qui, eccolo là", non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti." (Matteo 24:23,24)
NON CREDERE A TUTTO!
Gesù predice queste cose ai discepoli per partecipare loro il senso di fiducia e certezza dinanzi all'alternarsi degli avvenimenti catastrofici degli ultimi tempi. I nostri cuori debbono essere saldi e sereni nella consapevolezza di questa conoscenza divina. Il Signore non ci ha lasciati soli e in balia di eventi fortuiti che si scatenano come un uragano nel mondo, ma Egli è con noi e tutto è già conosciuto da Lui! Al momento opportuno Egli interverrà in favore di quanti hanno posto in Lui la loro fiducia! Guerre, rumori di guerre, carestie, terremoti, falsi cristi e falsi profeti continueranno a moltiplicarsi fino al ritorno del Signore. Possiamo essere certi della "parola profetica" della Scrittura, perché già molte predizioni si sono verificate e sono divenute eventi della storia del mondo. Le altre si avvereranno prima della seconda venuta di Cristo, possiamo essere certi della Sua parola e nell'attesa nessuno ci seduca e ci distragga dalla nostra leale consacrazione a Lui.
"Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste." (Matteo 5:48)
NESSUNO È PERFETTO
"Nessuno è perfetto". Questo pensiero, banale a furia di essere ripetuto, sottolinea tuttavia nella coscienza universale che non siamo quello che dovremmo essere. E' pure una scusa facile per le piccole mancanze. A furia di riferirci ad esso, finiamo con l'accontentarci di essere un miscuglio di bene e di male. Gesù è più esigente quando dice: "Siate perfetti, come è perfetto il Vostro Padre celeste". Quali che siano le nostre debolezze, quali che siano i nostri sforzi, Egli non abbassa il livello da raggiungere. Ma allora, come far fronte a una simile misura? Come comparire davanti a Dio con tutte le nostre "imperfezioni"? La soluzione è Gesù che perdona le nostre colpe, se le riconosciamo, e che ci rende giusti davanti a Dio. E' Lui che ci comunica la vita divina, una vita perfetta. In seguito, per mezzo del suo Spirito, ci stimola, sempre in crescendo, a compiere il bene. E così, durante la nostra vita, dobbiamo tendere verso questa perfezione, quella del Signore Gesù.
"Cercate il Signore, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino." (Isaia 55:6)
NÉ SÌ, NÉ NO
Ci sono persone che hanno il dono di svignarsela ogni volta che devono prendere posizione in una faccenda, un parere da dare, una decisione da prendere...Pensano così di preservare la loro indipendenza, di rimanere neutrali. A loro difesa, sapranno invocare la prudenza, la via di mezzo, per evitare di impegnarsi e di correre dei rischi. Quello che può sembrare un atteggiamento saggio in molte faccende umane è invece la peggior follia per quanto riguarda la salvezza eterna. Non decidersi, è proprio correre il rischio maggiore. Amici, quale sarà la vostra scelta? Per chi prenderete posizione? "Chi non è con me è contro di me" ha detto Gesù. Sappiate che, riguardo alla croce dove morì il Figlio di Dio, non c'è neutralità possibile. Nè sì né no, è in realtà un no. Perché si stabilisca una relazione vitale tra Gesù e l'uomo pecatore occorre dire si all'invito e all'offerta della sua grazia. Non vuoi pronunciare ora il tuo si a Dio?
"Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori. (Ebrei 3:7-8); Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!" (2° Corinzi 6:2)
NÈ IERI NÈ DOMANI. OGGI
Ognuno di noi conosce delle persone volte verso i ricordi del passato, e altre per le quali conta solo l'avvenire. Viviamo al presente, realizzando che ogni giorno della nostra vita è un nuovo dono del nostro Dio. Oggi, per l'incredulo, è una buona occasione per mettere la propria vita in ordine e accettare la salvezza gratuita che Dio gli offre tramite Gesù Cristo. Oggi, è un giorno favorevole per pregare, ringraziare il nostro Dio ed esporgli i nostri problemi e quelli degli altri. Oggi possiamo avere fiducia che Egli ci condurrà e ci darà l'aiuto di cui avremo bisogno. Oggi è il momento favorevole per dire una parola d'incoraggiamento e di consolazione agli altri, per fare una visita ad un amico ammalato, per aiutare un vicino che ha bisogno di un nostro intervento. E' oggi il giorno della salvezza, nel quale abbiamo la possibilità di parlare di Gesù, sul lavoro, a scuola, dovunque ci troviamo, e di confermare col nostro comportamento che Egli è veramente il nostro Signore.
"Gesù, udito questo disse loro: 'Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non son venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori'." (Matteo 2:17)
LIBERAZIONE DAL MALE
L'umanità povera e bisognosa è travagliata su vari fronti, ma vivendo piamente e riguardando a Gesù, la vita cambia, i problemi si alleggeriscono, le sofferenze cessano e si realizza una nuova vita, esuberante e gioiosa. Se riguardiamo a Gesù per fede, troveremo conforto in Lui e nella Sua Parola che guarisce, libera, ridona la vista ai ciechi, fa camminare gli zoppi, sana i lebbrosi e seda le tempeste. Egli opera con potenza sugli elementi, sulle malattie e sulle opere delle tenebre. La Sua autorità divina sconfigge ogni potere del male. Lì dove vi è bisogno di liberazione, di guarigione o di salvezza è possibile realizzare la potenza di Dio sulla malattia e sul peccato! Se ti riconosci tra coloro che ancora non hanno sperimentato il perdono dei peccati, sappi che Gesù è venuto anche per te, a condizione che tu Gli permetta di operare nella tua vita. Dio ci ha amati al punto di pagare il "prezzo" di riscatto per la nostra vita col sacrificio del Suo Unigenito Figliuolo, Cristo Gesù, Lui è la soluzione al tuo problema. Gesù è il Tuo Salvatore!
"Allora, che profitto trae l'uomo da tutto il suo lavoro, dalle preoccupazioni del suo cuore, da tutto ciò che gli è costato tanta fatica sotto il sole?" (Ecclesiaste 2:22)
LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI
Troppo spesso ci preoccupiamo in modo eccessivo di tutto. Ci affanniamo continuamente mettendo a repentaglio la nostra salute fisica e anche quella spirituale nella convinzione che tutto ruoti sulle nostre spalle, che siamo responsabili di tutto quello che accade intorno a noi. Ci preoccupiamo delle cose per le quali tutto il nostro impegno, tutta la nostra solerzia, tutti i nostri affanni non riuscirebbero a cambiare la situazione. Non ci rendiamo conto che siamo solo dei tasselli di un mosaico immenso il quale sembra completo anche senza la nostra presenza. Ci affanniamo e ci preoccupiamo come se noi dovessimo tenere su tutta l'impalcatura dell'universo e non ci rendiamo conto che non ci è chiesto tutto questo sforzo, tutto questo impegno. Dio si serve di noi, ma non ha bisogno di noi e tutto il nostro impegno è vano se non ci confidiamo in Lui e lasciamo nelle Sue mani tutte le nostre preoccupazioni. Non ne avremo nessun profitto. Ma se lasciamo ogni cosa nelle mani di Dio, Egli risolverà i nostri problemi.
"Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, poiché il Padre cerca tali adoratori." (Giovanni 4:23)
LE IMMAGINI
I veri adoratori, dice la Bibbia, adoreranno Iddio in spirito e verità. Essendo Egli stesso spirito ha proibito di essere adorato attraverso immagini di qualsiasi genere perché conoscendo bene l'animo umano, sapeva che l'adorazione mediante i sensi, diretta a cose tangibili, avrebbe portato inevitabilmente all'idolatria. Le immagini che raffigurano persone, santi e Gesù stesso sono frutto della fantasia umana. I discepoli non avevano ritratti di Gesù o di nessun altro e non è stato possibile tramandare le loro sembianze, pertanto tutto è stato affidato alla libera interpretazione degli artisti. Questo tipo di immagini, poi, non sono paragonabili a foto di nostri cari che esponiamo o conserviamo in casa, in quanto non facciamo di quest'ultime un culto o le portiamo nel portafogli come un portafortuna. Tutto questo non fa altro che togliere spazio a Dio nel nostro cuore. In molti luoghi si espongono statue e immagini, relegando Gesu, il nostro Salvatore in uno sperduto angolo. Il Signore vuole il primo posto in ogni cosa, perciò onoriamolo ed adoriamolo nel modo giusto!
Altro...
"Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita e pochi son quelli che la trovano." (Matteo 7:13,14)
LE DUE PORTE
Per molti pensare a Gesù come unica possibilità di salvezza va molto stretto, perciò allargano la porta e dicono: "Basta credere in qualsiasi cosa". I religiosi allargano la porta con la madre di Gesù, santi e reliquie e quanto più possono aggiungere va più che bene. Altri vorrebbero entrarci con la loro ribellione, arroganza, presunzione, orgoglio e ogni tipo di peccato che possono portarsi dietro. Va invece ricordato che la porta della Grazia, la porta della Misericordia, la porta del Perdono, della Riconciliazione rimane una sola: la fede nel sacrificio dell'unigenito figlio di Dio. Dopo la porta stretta c' è la strada stretta ed angusta, molti vorrebbero attraversare la porta della Grazia, ma non vorrebbero seguire la via della santificazione, dell'ubbidienza e della sottomissione alla volontà di Dio. Vorrebbero arrivare in cielo per la via larga e spaziosa, cosa non possibile, perché essa porta alla perdizione. Per noi che vogliamo la vita eterna c' è la porta stretta e la strada stretta ed angusta. Percorriamola confidando nel Signore, Egli sarà la nostra guida fino alla fine.
"Il Figliuol dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perito." (Luca 19:10)
LASCIARSI TROVARE
Questo verso del vangelo di Luca tratta di Zaccheo, ritenuto un traditore per il solo fatto che era capo dei pubblicani, ossia un capo esattore delle tasse; molto facilmente questi si sentiva solo, non compreso, abbandonato forse anche dalla sua stessa famiglia. Zaccheo viveva in Gerico e seppe da alcune persone che Gesù doveva visitare questa cittadina, la sua curiosità lo spinse verso l'ingresso della città per poterlo vedere; il racconto ci informa di alcuni fatti che avvennero tra Gesù e Zaccheo, il quale dietro la chiamata che Gesù gli rivolse, si mise subito a sua disposizione, dimostrandoGli che era pronto ad accogliere Gesù nella sua vita. Questo fu riconosciuto da Gesù come un atto importante, che dimostrava non solo disponibilità, ma anche umiltà. Gesù viene per cercare e salvare ciò che agli occhi degli uomini è perito, per cui non si può fare più nulla; ma proprio quando l'uomo non può cambiare le situazioni, Gesù può operare ancora molto. Zaccheo fu abbastanza umile nel credere in Gesù, si lasciò trovare e fu salvato per grazia. Caro lettore, lasciati trovare anche tu da Gesù. Come? Attraverso la lettura della Sua Parola. Dio ti benedica.
"Ecco, invece della pace, avevo amarezza su amarezza; ma tu, hai amato l'anima mia, ritirandola dalla fossa della distruzione, perché ti sei gettato dietro alle spalle tutti i miei peccati." (Isaia 38:17)
DA DOVE VIENI E DOVE VAI?
La scienza illumina molti campi, ma non ci insegna nulla di sicuro né sull'origine della vita, né su ciò che segue la morte, né su Dio. Ogni scoperta pone più domande di quante ne risolva. Non ci dà altro che ipotesi non dimostrate. Solamente la Bibbia ci porta la verità, perché è la Parola di Dio, ma l'uomo non vuole ascoltare. Ecco alcune domande che l'uomo si pone: Da dove vengo? Dove vado? Chi darà uno scopo alla mia vita? Dio vi risponde: Provenite dalla volontà del Creatore e da lui avete ricevuto la vita. E' anche lui che ognuno, dopo la morte, dovrà incontrare; "la polvere torna alla... e lo spirito torna a Dio che l'ha dato" (Ecclesiaste 12:7). Di qui l'esortazione del profeta, sempre attuale: "preparati ad incontrare il tuo Dio" (Amos 4:12). La vera vita, è conoscere Dio e colui che egli ha mandato, Gesù Cristo. E' la vita eterna (Giovanni 17:3). Dio la dona fin d'ora a chiunque si riconosce peccatore e crede in Gesù morto per espiare i suoi peccati. Allora abbiamo il perdono e la pace, e lo scopo della nostra vita è di servire Colui che ci ha tanto amati, aspettando il suo ritorno che certamente non tarderà.
"L'uomo non è giustificato per le opere... ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù." (Galati 2:16)
A CHI È RISERVATO IL PARADISO?
Molte persone si fanno della grazia di Dio un'immagine molto personale. Per loro la salvezza si ottiene solo mediante molte opere, completate da un poco di grazia. Se la salvezza si ottenesse per mezzo delle proprie opere, chi potrebbe essere sicuro di aver raggiunto quella soglia minima che Dio richiede? Agli occhi dei nostri simili forse diamo l'impressione di avercela fatta, ma che valore può avere questa reputazione quando ci troviamo in presenza di Colui che sonda i cuori? Quando il giovane profeta Isaia fu posto davanti all'Iddio santo, egli che fino a quel momento aveva mantenuta una buona opinione di sé, fu obbligato ad esclamare: "Guai a me, sono perduto!" (Isaia 6:5). E' precisamente a coloro che si riconoscono perduti che è riservata la piena grazia di Dio. Anche Gesù ha dichiarato che non era venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento (Luca 5:32). Di quale giustizia poteva avvalersi il brigante sulla croce a cui Gesù promise il Paradiso il giorno stesso? Di nessuna, evidentemente! Solo attraverso Gesù ha avuto l'accesso in cielo. Questo vale anche per noi.