"Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato." (Romani 10:13)
INVOCARE IL SIGNORE
Colui che è salvato dalle acque per annegamento e adagiato in un posto al sicuro, automaticamente scompare la paura, la disperazione e nel cuore di quella persona si fa spazio la speranza, la serenità, la calma, la pace, la gioia e dirà: ero ad un passo dalla morte, ma ora, grazie a Dio, la vita continua. Questa è la salvezza! A causa dei nostri peccati siamo tutti destinati alla morte eterna, forse alcuni cercano ancora di farcela "nuotando" disperatamente, altri hanno perso la speranza e la disperazione ha invaso il loro cuore. "Invoca il nome di Gesù e sarai salvato!". Gesù è il Salvatore, Egli è l'unico che può salvare perché Egli è morto sulla croce per salvarci dalla morte e darci la vita eterna ed è risorto per la giustificazione di chiunque crede in Lui (Atti 16:31).
"Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno, ma segno non le sarà dato se non quello di Giona." (Matteo 16:4)
SEGNI PER CREDERE
Molti chiedono un segno per credere a Dio e alla Sua Parola. Quest'abitudine che caratterizza molti tra gli increduli, conduce soltanto al dubbio. Se io promettessi ad un mio amico di incontrarlo ad una certa ora e in un determinato posto, ed egli mi chiedesse l'orologio come segno della sicurezza dell'appuntamento, ciò sarebbe per me un segno di grande sfiducia. Similmente non dobbiamo porre in dubbio ciò che Dio ha detto o promesso a noi: Egli ha fatto dichiarazioni infinite e in mille modi ci ha parlato. Cristo dice: "Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato" (Giovanni 10:9). Io sono il Buon Pastore: "Il buon pastore mette la sua vita per le pecore" (Giovanni 10:11). Gesù, quindi, non l'ha solamente dichiarato, ma l'ha fatto veramente sacrificando la Sua vita per noi peccatori. Una prova più grande di questa non la troveremo in nessun angolo della terra! Perciò senza chiedere segni afferriamo per fede le promesse del Signore, esse sono la nostra gioia, sicurezza e vita eterna.
"Gesù disse: 'Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna'." (Giovanni 5:24)
LA SALVEZZA È PERSONALE
L'uomo può aderire ad una religione, appartenere a una chiesa, ma la salvezza dell'anima non ci può venire né dalla religione né da una chiesa, ma soltanto da Gesù, che ha detto: "Chi crede in me è salvato". La salvezza ci fa diventare figli di Dio. Nel Vangelo di Giovanni è scritto: " A chi lo ha ricevuto, Egli ha dato il diritto di diventare figlioli di Dio". Questo è reso possibile non perché noi abbiamo dei meriti davanti a Dio, ma per la misericordia di Dio e per il sacrificio compiuto da Gesù sulla croce. Egli è morto non per darci una nuova religione, ma la redenzione; non per trasmetterci una nuova teologia, ma la salvezza; non per darci il nome di cristiani, ma per farci cristiani. Caro amico sei tu cristiano? Non lo sei, se non hai Gesù nel tuo cuore. Ma puoi esserlo oggi stesso se accetti Gesù quale tuo personale Salvatore riconoscendo che Egli è morto al tuo posto.
"Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato." (Luca 24:5, 6)
IL RISORTO E VIVENTE
Gesù risuscitò! Dimostrando cosi di essere veramente il Figlio di Dio e il Salvatore del mondo. Se Gesù è il Figlio di Dio, allora Dio esiste, e se l'esistenza di Dio c'è provata da Cristo, sono veri e reali anche la volontà e il carattere di Dio che troviamo nell'Evangelo. La Sua perfetta giustizia che condanna ai tormenti eterni ogni incredulo, il Suo amore infinito che salva ogni peccatore, che umiliato e pentito invoca dal profondo del cuore il Suo perdono. È tempo perciò che si creda in Lui, che si esca dal dubbio e si riponga la fede in Cristo, il quale vuole salvare dall'eterna perdizione! Caro amico che leggi questo foglietto, non gettarlo via indispettito, cercando di distogliere la mente da queste cose; sappi che la realtà rimane anche se tu non vuoi pensare ad essa. Un giorno dovrai incontrare Dio, anche se tu non ti sei mai curato di Lui! Perciò cercaLo, preoccupati di conoscerLo, non aver paura di Lui, perché Egli ti ama e desidera salvarti. Il medesimo Dio che oggi vuole salvarti, se non lo accetti, domani sarà colui che ti condannerà.
"Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: 'Io non ci ho più alcun piacere'." (Ecclesiaste 12:3)
RIMANDARE, TROPPO TARDI!
Nella nostra vita siamo presi da troppi pensieri e problemi e non abbiamo mai tempo di rivolgere il nostro sguardo al nostro Creatore. Il giovane è troppo attratto dalla vita e dai divertimenti per pensare all'eternità, ha tutta la vita davanti, forse quando sarà adulto. L'uomo di mezza età è troppo occupato, preso dal lavoro e dai problemi della vita, forse quando sarà vecchio avrà più tempo. L'anziano, poi, è troppo debole per poter rivolgere il suo sguardo a Dio, così, arriva la morte ed è troppo tardi. Una massima popolare dice: "Non rimandare al domani quello che puoi fare oggi", se ciò è valido per questioni giornaliere, diventa imperativo riguardo alla nostra decisione di rivolgere i nostri pensieri al nostro Creatore e lasciare che Lui trasformi la nostra vita, prima che sia troppo tardi. Il salmista ci esorta: "Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore" (Salmo 95:8). Oggi è il giorno propizio per fermarci, riflettere, prendere la giusta decisione ed accettare l'invito, il perdono e la grazia di Dio.
"Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito figliuolo affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna." (Giovanni 3:16)
AL SICURO TRA LE BRACCIA DI DIO
Noè aveva circa 480 anni, quando gli fu ordinato di costruire un'arca, e circa 600 anni quando Dio gli ordinò di entrarvi ed essere risparmiato dal diluvio insieme alla sua famiglia (Genesi 7:10-16). Era giunto il tempo che Dio doveva aprire le cataratte del cielo e mandare sulla terra una pioggia di dimensioni spaventose a causa del peccato dell'uomo; questo fenomeno sconvolse tutta la morfologia terrestre, gli uomini ed ogni forma di vita morirono ma Noè era al sicuro "Dio lo aveva chiuso nell'arca" egli non dipendeva più dalle sue capacità e tenere la porta dell'arca chiusa. Il Signore stesso gli aveva dato istruzioni per la costruzione. Come Noè trovò salvezza nell'arca, figura della grazia e dell'amore di Dio, allo stesso modo chiunque "entra nella grazia" di Dio sarà salvato dal giudizio.
"Ravvedetevi e credete al Vangelo" (Marco 1:15)
CONVERSIONE
Il ravvedimento, secondo Gesù: è totale conversione o un dietro fronte completo, un inversione di marcia. Quindi non è l'abbandonare soltanto qualche peccato. Molti commettono quest'errore. Un uomo che è stato un ubriacone può anche non bere più. Abbandonare un peccato non è il ravvedimento; eliminare un vizio è come tagliare un solo ramo da un albero quando l'intero albero dovrebbe essere abbattuto. Un peccatore può anche non bestemmiare: cosa giusta, ma ciò non significa ravvedimento dal peccato, quindi non è l'opera di Dio nell'anima, ma si potrebbe invece chiamare una buon'intenzione umana. Quando Dio opera taglia l'intero albero e fa una nuova creatura capace di quel dietrofront di cui parla Gesù: ravvedetevi! Soltanto così potrai dire che hai una salvezza completa e far fronte agli attacchi del male che nella nostra debolezza molto spesso soccombiamo.
"Solo in Dio trova riposo l'anima mia." (Salmo 62:1)
QUIETE
Per nove mesi, il battito del cuore materno, ha caratterizzato la vita del bambino. E poi all'improvviso, questa piccola vita, si ritrova catapultata fuori e tra tutti gli stimoli che lo circondano, quello che in realtà ricerca è di poter udire ancora il battito umano. Questo suo bisogno spiega la ragione per cui, il neonato deve essere spesso tenuto in braccio senza timore di viziarlo, proprio per farlo sentire al sicuro. Anche la Bibbia ci dà un'immagine di questo. Nel salmo 131 è scritto "come un bimbo divezzato sul petto della madre tale è l'anima mia Signore". Anche un credente, a volte, può sentirsi smarrito. Quando cambiano delle realtà attorno a lui, quando perde dei punti di riferimento, l'unica cosa che può ridargli la pace, è riascoltare il "cuore paterno" di Dio che pulsa amore per lui. Caro lettore, hai tu sperimentato la calma che viene nell'acquietarsi e riposare fiduciosi sul "petto di Dio"?
"Le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne." (2° Corinzi 4:18)
QUELLO CHE VEDO, DESIDERO!
L'era del consumismo in cui viviamo trasmette un'infinità di messaggi inculcando nella mente delle persone l'idea che al mondo si vive una volta sola; pertanto è meglio godere tutto e presto quindi: chi si ferma è perduto così ci si ritrova a correre a destra e a sinistra per ottenere cose delle quali magari dopo ci stanchiamo pure! Se posi lo sguardo su tutto quello che desideri per la tua vita oggi, allora la tua lista è limitata e destinata a smentire o deludere le tue aspettative, perché ti accorgerai che ogni cosa che otterrai prima o poi finirà di essere. Tutto ciò che noi desideriamo oggi può essere a nostro vantaggio materiale se sappiamo trarne dei benefici, ma finirà. Dio però ha messo nel cuore dell'uomo il pensiero dell'eternità e mandando il Suo Figliolo Gesù a morire per i nostri peccati: "Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui" (Giovanni 3:17).
"Il tempo è, compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo." (Marco 1:15)
QUANTO TEMPO DIAMO A DIO
Il tempo, nel suo inesorabile scorrere, ha segnato la nascita dell'uomo e il suo percorso in questa Terra. Però non sempre l'uomo ha saputo gestire bene il suo tempo. Anzi oggi più che mai, l'uomo è vittima e schiavo del tempo che continua a scorrere, senza concedere un attimo di riposo. Non c'è tempo per una pausa di riflessione; in un mondo dove tutto è veloce, in questo correre frenetico, stiamo perdendo il meglio di noi. Cosa si può fare per recuperare il nostro equilibrio? Proviamo a riservare uno spazio che sia totalmente nostro, riscoprendo cosi quanto tempo dedichiamo a Dio: per conoscerLo e costruire un rapporto di fede vera con Lui? Egli ha creato il tempo, ci ha dato la vita che viviamo ed è intervenuto in nostro soccorso mandando il Suo Figliolo, che c'insegna a dare la giusta importanza al tempo. Nel Vangelo di Matteo leggiamo le parole di Gesù: "Cercate prima il regno e la giustizia di Dio ... e non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna ... perché basta ad ogni giorno il suo affanno".
Altro...
"E voi guardatevi bene da ciò ch'è votato all'interdetto, affinché non siate voi stessi votati allo sterminio, prendendo qualcosa d'interdetto, e non rendiate maledetto il campo d'Israele, gettandovi lo scompiglio." (Giosuè 6:18)
LA BENEDIZIONE DI DIO
Quando il popolo d'Israele disubbidiva al Signore prendendo qualcosa d'interdetto, vale a dire di maledetto, dal popolo vinto, essi attiravano su di sé questa maledizione, che non gli permetteva più di vincere altre battaglie, perché Dio si allontanava da loro a causa del peccato. Allo stesso modo ogni volta che noi introduciamo nel nostro cuore "dell'interdetto", in altre parole lo stesso modo di agire di coloro che non temono Dio, attraverso: "Fornicazione, impurità, desideri cattivi" (Colossesi 3:5), gettiamo scompiglio nella nostra vita e nelle nostre famiglie, attirandoci la maledizione. Dio che è Santo e giusto non può tollerare il peccato, quindi si allontana da noi, cosa dobbiamo fare allora? Oltre a confessare il nostro peccato, dobbiamo toglierlo dal nostro cuore affinché Dio possa tornare a benedirci: "Vestitevi dunque: di sentimenti di misericordia, di benevolenza, d'umiltà, di mansuetudine e di pazienza" (Colossesi 3:12).
"Male alcuno non ti coglierà, né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda." (Salmo 91:10)
CHE GARANZIE MI OFFRI?
Oggi non si fa altro che parlare di sistemi d'allarme dalla tecnologia sempre più avanzata, l'antifurto contro gli scassinatori e ladri professionisti. Per di più c'è la campagna di sensibilizzazione nei confronti della prevenzione per quanto concerne la salute dell'individuo e, così, per la serie: "Prevenire è meglio che curare"! Ognuna di queste propagande ha l'obiettivo di trasmettere in chi le riceve che è in grave stato di pericolo fisico e che quindi le soluzioni adottate sono delle migliori in commercio su scala mondiale. Buono! Ma chi può garantire al cento per cento la protezione e la copertura contro le insidie della paura insite nell'uomo? Chi può sradicare dal cuore umano il terrore inconscio di un attacco improvviso? Soltanto Dio che non dorme e non sonnecchia ha l'autorità e garanzia, per un "presente" privo di incubi e fobie e per un "futuro" glorioso. Quando Gesù morì sulla croce sconfisse la paura della morte ed ogni schiavitù, a condizione che l'uomo crede e lo accetta come personale Salvatore (Ebrei 2:15).
"Cristo è ogni cosa in tutti." (Colossesi 3:11)
QUALE POSTO DAI A GESÙ?
Cristo è tutto per noi se gli diamo la possibilità di esserlo. Desidero enfatizzare la parola "TUTTO". Per alcuni, Egli è "una radice che viene fuori da un terreno arido... senza forma né bellezza da farcelo desiderare" (Isaia 53:2). Quindi, non è nulla per loro, poiché essi non lo accettano e non lo desiderano. Alcuni, così detti cristiani, hanno un Salvatore molto "piccolo", poiché non sono disposti ad accoglierlo pienamente e non gli danno la possibilità di fare grandi cose per loro. Altri, invece, hanno un "grande" e potente Salvatore perché lo fanno essere potente e vivente nei loro cuori. Questi ultimi realizzano la gloria di Dio nella loro vita e vedono con chiarezza l'opera di Cristo compiuta per la loro salvezza e ne godono i benefici che essa porta. Egli è Colui che possiede ogni potenza nell'universo. La maestà divina gli appartiene. "Per mezzo di Lui, tutte le cose sono state create e per mezzo di Lui sussistono".
"E Dio lo chiamò di mezzo al pruno, e disse: 'Mosè! Mosè!' ed egli rispose: 'Eccomi!'" (Esodo 3:4)
PRONTEZZA
Prontezza per il Signore significa essere disponibili per le cose più umili e più piccole come per le grandi, senza fare differenza. Non sta a noi scegliere quello che vogliamo fare. Qualunque sia il programma di Dio, dobbiamo essere lì, pronti ad eseguirlo. Prontezza significa che, quando ci si presenta un dovere da compiere, sentiamo la voce di Dio in noi come Mosè sentì quella voce di Dio di mezzo al pruno e prontamente rispose; soltanto così possiamo essere pronti a compiere quel dovere con la sollecitudine che scaturisce dal nostro amore per Lui. Gesù Cristo, oggi, vuole agire con noi come il Padre Suo agiva con Lui, Egli può porci dove vuole, anche di fronte alle situazioni e doveri piacevoli o sgradevoli. La Scrittura afferma: "Non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà!" (Romani 12:2).