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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Martedì, 27 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 27 agosto 2024

Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato.. (Atti 16:31)

IMPORTANTE O INSIGNIFICANTE, TU PUOI ESSERE SALVATO!

Quando riponi la tua fiducia in Cristo, l’anima tua è salva e la tua vita volge certamente al meglio. Questo è testimoniato da moltissime persone note come William Gladstone, uno dei più grandi Primi Ministri della Gran Bretagna, la cui vita fu trasformata dalla potenza del Signore. Il presidente Abraham Lincoln, nelle sue lettere, racconta che, trovandosi nella città di Gettysburg, sito di una decisiva battaglia della guerra di secessione, il giorno in cui fece il suo famoso discorso, anch’egli nacque di nuovo per lo Spirito di Dio. Martin Lutero, pur essendo un uomo molto religioso, come lo era stato Nicodemo, ignorava tutto sulla nuova nascita. Ogni cosa, però, cambiò quando scoprì il senso di queste parole delle Scritture: “...«Il giusto per fede vivrà»” (Romani 1:17). Scrittori come Fyodor Dostoevsky e Leo Tolstoy, dalla Russia, testimoniarono come l’opera dello Spirito di Dio trasformò totalmente la loro vita. Uomini come Chuck Colson, assistente del presidente Richard Nixon e autore del bestseller “Nato di Nuovo", raccontarono di essere cambiati radicalmente grazie alla nuova nascita. Ora, che tu viva in un palazzo reale o in una capanna di fango, puoi essere salvato. Quando il carceriere di Filippi chiese a Paolo: “«...che debbo fare per essere salvato?»", questi non gli forní una spiegazione teologica, bensì, gli disse semplicemente: “«Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia»". Rifletti e pondera attentamente: non sarai salvato tu solo ma per mezzo della tua vita e della tua testimonianza, l’intera famiglia tua, qualora si ravvedesse, potrebbe essere conquistata a Cristo (cfr. 2 Pietro 3:9). Prova a immaginare la differenza! Riesci a comprendere? Qualora non fosse così, ricorda che puoi sperimentarlo di persona. Come? Riponendo, oggi stesso, la tua fiducia in Gesù!

Lunedì, 26 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 26 agosto 2024

...Giuseppe apri’ tutti i depositi e vendette grano agli egiziani... (Genesi 41:56)

QUATTRO CATEGORIE DI DONATORI (4)

E ora l'ultima categoria, le “persone fienile”. Dio si usò di Giuseppe per sfamare le nazioni durante una carestia mondiale. Là dove i consiglieri del faraone non furono in grado di interpretare il suo sogno, Giuseppe riuscì. Egli propose un piano che avrebbe sfamato non solo l'Egitto durante i sette anni di carestia, ma anche altre nazioni e, per di più, da questa crisi, il faraone si sarebbe arricchito maggiormente. Quando servi fedelmente Dio, Egli può rivelarti informazioni riguardanti il futuro. Può darti non solo la saggezza necessaria per sopravvivere, ma anche farti prosperare in una recessione. Un simile rapporto con Dio non si costruisce da un giorno all’altro. Il percorso di Giuseppe per giungere al trono d’Egitto conta anni di ritardi, incidenti di percorso e scoraggiamenti. Fu tradito dalla famiglia, tentato e accusato dalla moglie del suo padrone, imprigionato ingiustamente trascorse anni d’attesa chiedendosi se Dio avrebbe mantenuto la promessa di farlo diventare, un giorno, una persona libera e influente. Egli, però, non dubitò un istante di Dio, perciò neppure tu devi farlo! Poiché il Signore è riuscito a coinvolgere un ex carcerato come Giuseppe per farlo diventare primo ministro d'Egitto, non esistono ostacoli e nemici che possano impedirGli di compiere la Sua volontà nella tua vita. Concludendo, qualora fossi una “persona borsa”, rifletti attentamente sulla tua condotta e poni Dio al primo posto nelle tue “finanze". Nel caso fossi un “vaso", non temere, dona con cuore allegro e Dio ricambierà. Allorché, invece, fossi un "cesto”, metti ciò che hai nelle mani del Signore e osserva come lo moltiplicherà. Nel caso in cui fossi una “persona fienile” con un cuore che brama aiutare il mondo sofferente, sappi che i nemici, per quanto agguerriti, non potranno nulla per fermarti.

Domenica, 25 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 25 agosto 2024

...si portarono via dodici ceste piene... (Marco 6:43)

QUATTRO CATEGORIE DI DONATORI (3)

Al terzo posto troviamo le "persone cesto". Un ragazzo offrì a Gesù il suo pranzo ed Egli lo usò per sfamare cinquemila persone. Più tardi, terminato il pasto: “...si portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane ed anche i resti dei pesci”. Questa categoria di persone stima il bisogno altrui maggiore del proprio e dice di cuore: “Signore, ecco quello che ho: prendilo, benedicilo e usalo!”. Che differenza tra il comportamento di questo ragazzo e quello dei discepoli! Rifletti attentamente: 1) Essi tentarono di evitare il problema. “«... lasciali andare, affinché vadano per le campagne... e si comprino qualcosa da mangiare»” (Marco 6:36). La tua fede cresce, forse, solo quando affronti i problemi guardando a Dio per ottenere risposta? Di certo, nel cercare una soluzione, ti metti nella posizione di ricevere quanto Dio ha in serbo per te. 2) Non conoscevano le loro risorse. Gesù domandò: “...«Quanti pani avete? Andate a vedere»” (Marco 6:38). Mosè aveva un semplice bastone, ma con quello divise il Mar Rosso; Davide possedeva solo una fionda ma riuscì ad abbattere un gigante. Probabilmente tu non te ne rendi conto ma Dio ti ha già dato la risposta. Ti ha fornito qualcosa in grado di moltiplicare grandemente i risultati se tu la riponi nelle Sue mani. La giusta chiave è: “Vai a vedere!”. 3) Disprezzarono il giorno delle piccole cose. “«C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente?»” (Giovanni 6:9). Piuttosto che guardare a ciò che manca, rivolgi il tuo sguardo all'abbondanza di Dio e alla Sua volontà di operare in tuo favore. “«Chi potrebbe infatti disprezzare il giorno delle piccole cose... quando gli occhi del Signore... vedono con gioia il piombino...?»” (Zaccaria 4:10). Coinvolgi sempre il Signore nella tua equazione perché la formula per il successo sei tu assieme a Dio!

Sabato, 24 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 24 agosto 2024

...la farina nel vaso non si esaurirà... (1° Re 17:14)

QUATTRO CATEGORIE DI DONATORI (2)

Come secondo tipo, sono descritte le "persone vaso”. Nel bel mezzo di una carestia devastante, Dio mandò il profeta Elia a Sarepta, informandolo che lì avrebbe incontrato una vedova che gli avrebbe fornito di che sostentarsi. Per quale motivo Elia fu mandato da una vedova indigente e non presso una famiglia benestante? Semplicemente perché ai ricchi non serve un miracolo, mentre a quella povera donna sì! Quando Elia chiese alla vedova di preparargli da mangiare, lei rispose di avere solo “«...un pugno di farina in un vaso...»’’ (1 Re 17:12). Quello sarebbe stato il suo ultimo pasto e poi insieme al figlio, sarebbero morti d’inedia. Forse stai pensando: “Questa cosa è proprio tipica dei predicatori! Ti privano del cibo e ti sfilano anche l’ultimo centesimo dalla tasca!". Nulla di più errato: quello fu il giorno più bello della sua vita! La donna si trovava a un passo da un miracolo. Prima, però, avrebbe dovuto superare la paura di doversi privare di tutto. Con fermezza “Elia le disse: «Non temere; va' e fa’ come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me e portamela...” Infatti, così dice il SIGNORE, Dio d’Israele: “La farina del vaso non si esaurirà... fino al giorno che il SIGNORE manderà la pioggia sulla terra»’’ (1 Re 17:13-14). Come finì? "Quella andò e fece come Elia le aveva detto... La farina nel vaso non si esaurì...” (1 Re 17:15-16). Giorno dopo giorno, serenamente, lei stendeva la mano al vaso e trovava la farina necessaria. La vedova scoprì che obbedire al Signore paga: infatti Egli provvede sempre ai nostri bisogni. Sei un “vaso”? Temi, forse, di consegnare ciò che hai e non ne rimanga a sufficienza per te? Non aver paura, non potrai mai dare a Dio più di quanto Lui doni, amorevolmente, a te! Qualunque cosa tu possa offrirGli, Egli promette di restituirla in "...buona misura, pigiata, scossa, traboccante...” (Luca 6:38).

Venerdì, 23 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 23 agosto 2024

...chi guadagna un salario mette il suo salario in una borsa bucata» (Aggeo 1:6)

QUATTRO CATEGORIE DI DONATORI (1)

La Bibbia descrive le qualità di quattro tipi di donatori e nei prossimi giorni li esamineremo singolarmente. I primi sono quelli che, bonariamente, chiameremo: le “persone borsa”. Ai tempi del profeta Aggeo, gli Israeliti erano talmente intenti a trafficare e guadagnare da non trovare spazi da dedicare al loro Dio. Ti suona, per caso, familiare questa constatazione? Perciò il profeta, indignato, disse loro: “«Vi sembra questo il momento di abitare nelle vostre case ben rivestite di legno, mentre questo tempio è in rovina?» ...Così parla il Signore... «Riflettete bene sulla vostra condotta! Avete seminato molto e avete raccolto poco... chi guadagna un salario mette il suo salario in una borsa bucata»... «Voi vi aspettavate molto, ed ecco c’è poco; ciò che avete portato in casa, io l’ho soffiato via. Perché?», dice il SIGNORE degli eserciti. «A motivo della mia casa che è in rovina, mentre ognuno di voi sì dà premura solo per la propria casa»” (Aggeo 1:4-9). Qualora tu bramassi i favori del Signore per la tua casa, interessati, per prima cosa, alla Sua. Nel caso desiderassi l’intervento divino sui bisogni della tua famiglia, inizia a occuparti della Sua. Potresti superficialmente replicare: “Quanto dovrei dare per soddisfare questa necessità?’’. Biblicamente, la donazione parte da una base del dieci percento delle tue entrate (cfr. Levitico 27:32). Un’offerta superiore dipenderà da tre cose: 1) Dalle tue possibilità. "Ognuno darà quel che potrà, secondo le benedizioni che il SIGNORE, il tuo Dio, ti avrà elargite” (Deuteronomio 16:17). 2) Dal tuo desiderio di raccogliere. L'Eterno “...moltiplicherà la semenza vostra..." (2 Corinzi 9:10). 3) Dal tuo amore. “«Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente...»" (Matteo 22:37).

Giovedì, 22 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 22 agosto 2024

...vi darà anche la via d’uscirne... (1° Corinzi 10:13)

LA VIA D'USCITA

L’apostolo Paolo rivolgendosi agli abitanti della città di Corinto, scrisse: "...con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, affinché la possiate sopportare”. Forse, in questo momento, potresti trovarti in una situazione, una relazione o una condizione finanziaria che proprio non desideravi. Potresti sdraiarti e voler morire oppure non farlo per niente e lanciarti nella mischia per rendere del tuo meglio,qualcosa di buono accadrà in te, molto più importante di ciò che sta avvenendo intorno a te. Gesù aveva, da poco, sperimentato delle contrarietà quando disse ai Suoi seguaci che, se avessero avuto fede, avrebbero potuto comandare a un monte di spostarsi e gettarsi in mare. Ora, quando la tua attenzione è fissata sulla montagna, sarà la paura a guidarti, ma qualora il tuo sguardo restasse concentrato su Dio, saresti fortificato grazie alla fede. Senza l'ostacolo del monte, però, non avresti mai saputo di avere in te la fede, né in quale misura. Le avversità hanno il potere di mutare i tuoi valori e le tue priorità al fine di una migliore riuscita. Quando il denaro, la sicurezza o il successo sono la norma della tua vita, la più piccola crisi può farti vacillare. Solo allora potrai valutare la follia che c'è nel rincorrere le cose temporanee e, se sarai saggio, una volta calmate le acque, non tornerai più indietro. La chiave per riuscirci, però, sta nell'agire prima che il tran tran della quotidianità ti riavvolga. Per fare i cambiamenti hai solo una piccola finestrella di tempo a disposizione, altrimenti scadrai nelle tue vecchie abitudini. Mentre il ricordo delle avversità è ancora ben impresso nella tua mente, prega e chiedi al Signore di farti vedere quali siano i cambiamenti che devi apportare nei tuoi atteggiamenti, nei tuoi rapporti, nelle tue abitudini, nel tuo stile di vita, ed Egli ti "... darà anche la via di uscirne...".

Mercoledì, 21 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 21 agosto 2024

La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira (Proverbi 15:1)

LITIGARE: È SEMPRE UNO SPRECO

Ti capita mai di dover dire: "Me la prendo moltissimo quando qualcuno rifiuta di ascoltare il mio punto di vista. Che cosa posso fare perché mi ascoltino e capiscano ciò che sto dicendo?”. Purché non si tratti di un dibattito ufficiale, discutere con chi non è disposto ad ascoltare è un'inutile perdita di tempo. Esponi il tuo pensiero con chiarezza, determinazione e non portare sulla difensiva polemizzando se non è recepito. Adirandoti, farai solo del male a te stesso e al tuo rapporto con quella persona. Non permettere che ti trascinino in inutili contenziosi. Tieni a freno la tua lingua e ricorda queste parole: “La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira. La lingua dei saggi è ricca di scienza, ma la bocca degli stolti sgorga follia” (Proverbi 15:1,2). Una delle più frustranti conversazioni deve sicuramente essere quella riportata da una rivista d'arte teatrale (Theatre Arts Magazine). Un abbonato, volendo pubblicizzare un evento che si sarebbe tenuto molto presto, nel suo comune, chiamò la redazione delle “Pagine Bianche” per farsi dare il numero telefonico della rivista. L'operatore, con un fortissimo accento americano, rispose: “Sono dolente, ma sull'elenco non c’é nessuno che si chiami Theodore Arts [aveva confuso la pronuncia di Theatre (teatro) con Theodore (Teodoro)]. L’abbonato ripetè: "Non è una persona, è una pubblicazione. Voglio parlare con il Theatre Arts!”. L'operatore, con un tono di voce piuttosto seccato, rispose: "Gliel’ho appena detto, non c'è nessuno che si chiami Theodore Arts in questa città. Forse, abita altrove!”. L’utente, al limite della pazienza, gridò: "La parola è "theatre": T-H-E-A-T-R-E!" L'operatore, con altrettanta fermezza, rispose: “Non è così che si scrive Theodor!”. Morale: “Litigare è solo uno spreco di tempo!"

Martedì, 20 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 20 agosto 2024

...risplenda la vostra luce... (Matteo 5:16)

SII LA LORO GUIDA

Tutti i neonati, compresi i figli dei credenti ovviamente, nascono nella condizione di “perduti”, in un mondo di tenebre morali e spirituali, perciò, caro genitore, la tua primaria responsabilità nei loro confronti è di essere la luce che li guida. Paul Harvey racconta di un padre alcolista, il quale lasciò il figlio adolescente da solo sul furgone, per andare a bere al bar. Due ore più tardi, barcollando vistosamente, tornò alla vettura per scoprire che il figlio non c’era più. Dopo averlo a lungo cercato, lo trovò nel bar in compagnia di due giovanotti altrettanto brilli, i quali erano riusciti a farlo ubriacare. Dopo essersi azzuffato con i due ragazzi, il padre stramazzò a terra sanguinante e il figlio, disperato, si chinò su lui implorandolo: “Per favore, papà, non arrabbiarti con me! Volevo solo seguirti!''. Tutti, in effetti, seguiamo qualcuno sperando che conosca la strada che ci troviamo a percorrere. La Bibbia, infatti, narra che: "Acazia, figlio di Acab .. .fece ciò ch’è male agli occhi del SIGNORE e imitò la condotta di suo padre, di sua madre...” (1 Re 22:52-53). I nostri figli, forse, non ascolteranno i consigli che offriamo, ma di sicuro seguiranno il nostro esempio, buono o cattivo che sia stato. Siamo chiamati a essere un segnale indicatore ai loro incroci, delle semplici mappe cartografiche da consultare nei momenti di confusione. Paolo, rivolgendosi ai suoi figli spirituali della città di Corinto, li incoraggiò dicendo: “Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo” (1 Corinzi 11:1). Non serve una laurea per comprendere come eccellere nella propria casa: è sufficiente accogliere con cuore onesto e sincero gli insegnamenti di Cristo e il metterli in pratica ci qualificherà per essere ottimi genitori! "I figli del giusto, che cammina nella sua integrità, saranno beati dopo di lui" (Proverbi 20:7).

Lunedì, 19 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 19 agosto 2024

...se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili... (2° Pietro 1:8)

CONTINUA A CRESCERE (3)

Soffermiamoci ora su due nuovi concetti, necessari per maturare: 1) Non limitarti a crescere solo in conoscenza, fallo anche nel carattere. A dire il vero Dio è più interessato al tuo carattere che alla tua carriera. Per quale motivo? Semplicemente perché il successo senza carattere ha solo il potenziale di ferire te e quanti ti circondano. La Bibbia afferma: "Voi... mettendoci da parte vostra ogni impegno, aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l’affetto fraterno; e all'affetto fraterno l’amore. Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo'' (2 Pietro 1:5-8). Presta attenzione a queste parole: “...mettendoci da parte vostra ogni impegno..." 1. Per farlo, devi lavorarci su! 2) Non perdere la tua freschezza. Hai mai sentito la storiella di quel pastore di campagna che, durante un suo sermone, per una folata di vento, vide i suoi appunti volare dalla finestra ed essere ingeriti da una mucca che pascolava lì vicino? Tre giorni dopo, la povera bestia si smagrì! Pronto? Ci sei? Continua a sollecitare la tua curiosità. Seguita ad “avere fame”. Gesù disse: “«Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati»” (Matteo 5:6). Alla fine, non saranno i tuoi talenti a determinare il tuo destino, bensì il tuo desiderio. Uno dei più grandi complimenti fatti da Paolo fu quello rivolto ai credenti della chiesa di Tessalonica: “Noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, com’è giusto, perché la vostra fede cresce in modo eccellente e l’amore di ciascuno di voi tutti per gli altri abbonda sempre di più" (2 Tessalonicesi 1:3). Sia detta la stessa cosa di te!

Domenica, 18 Agosto 2024 00:00

Meditazione del 18 agosto 2024

Il saggio ascolterà e accrescerà il suo sapere... (Proverbi 1:5)

CONTINUA A CRESCERE (2)

Quando parliamo di crescita Cristo deve essere il nostro esempio. La Bibbia dichiara: “...Gesù cresceva in sapienza in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini” (Luca 2:52). Per avere il favore di Dio e degli altri, devi continuare a evolverti spiritualmente, mentalmente ed emotivamente. Questo richiede due imperativi: 1) Non smettere di imparare. Nella vita, ogni esperienza, incluse quelle spiacevoli, produce una conoscenza che può rendere il futuro migliore del presente, però bisogna ricercarla. Lo svantaggio di Internet e degli Smartphones è che non è possibile elaborare il continuo bombardamento d’informazioni che si ricevono e, alla fine, se ne ricava ben poco, se non nulla. Invece di permettere una vita semplicemente meccanica, fermati e chiediti: “Che cosa sta succedendo? Lo percepisco con i sensi, ma che cosa significa realmente?” Tu sei corpo, anima e spirito, perciò hai bisogno di porti questa domanda: “Sono veramente sano nel fisico, nella mente, nelle emozioni, ma soprattutto nello spirito?” Nessuno può rispondere a questa domanda se non tu stesso. 2) Non smettere di sviluppare i tuoi talenti. Quando gli chiesero perché facesse, nonostante l’età, ancora sei o otto ore di pratica giornaliera, uno dei migliori violinisti del mondo rispose: "Lo faccio perché ritengo di poter migliorare ancora". Che atteggiamento meraviglioso! Non si tratta solo di vivere più a lungo; bisogna anche migliorare! Paolo rivolgendosi a Timoteo disse: “...ti ricordo di ravvivare il carisma di Dio che è in te...” (2 Timoteo 1:6). Wesley Tracy si espresse così: “Alcune persone pensano che prendersi cura dei propri doni spirituali significhi trascorrere il tempo a ripetere solo le cose che ci riescono naturali, facili, prive di sforzi, disciplina o pratica. No! Il tuo dono può anche essere mediocre ma sta a te svilupparlo!".

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