
Parole di Vita
Meditazione del 24 febbraio 2018
"La Parola del Signore è purificata con il fuoco." (Salmo 18:30)
CHI HA SCRITTO LA BIBBIA?
La Bibbia è paragonabile all'oro purissimo. Se soltanto prendi un momento questo Libro nelle tue mani e provi a sfogliarlo, ti accorgerai che soltanto Dio può averla ispirata. La Bibbia porta il sigillo dell'eternità e la testimonianza della sua soprannaturale originalità. La sua storia, il suo contenuto e la sua forza ammettono un solo Autore: Dio! La Bibbia non è un libro di letteratura, di storia, e neppure di morale. Essa anzitutto è il Libro col quale Dio si rivolge al cuore e alla coscienza di ciascuna delle Sue creature. Se l'avessero scritta degli uomini malvagi essa avrebbe dimostrato la loro cattiveria, ma nessuno avrebbe voluto rendere noto la propria malvagità. Se l'avessero scritta degli uomini senza l'ispirazione dello Spirito Santo non avrebbero potuto intravedere le cose che si sono e si adempiono dopo millenni e tanto più perché la Bibbia stessa afferma di essere Parola di Dio. Tu cosa pensi che sia la Bibbia? Sappi che Essa è la lettera di Dio per te! Dalla tua risposta dipende oggi la tua decisione per l'eternità.
Meditazione del 23 febbraio 2018
"In nessun altro è la salvezza; poiché non v'è nessun altro nome sotto il cielo che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati." (Atti 4:12)
L'UNICO NOME
Dagli Atti degli apostoli all'Apocalisse, l'unico nome menzionato quale oggetto di Culto o d'invocazione per essere "salvati", è Gesù Cristo. Tanto è vero che il nome di Gesù Cristo viene menzionato più di 600 volte. Tale numero aumenta all'infinito se aggiungiamo ad esso tutti i titoli con i quali Gesù viene molto spesso indicato: Signore, Signore della gloria, Signore dei signori, alfa e omega, Agnello, L'Amen, il primo e l'ultimo, sacerdote in eterno, gran sommo sacerdote, sacerdote in eterno, primogenito d'ogni creatura, Principe dei re della terra, stella mattutina, Figlio di Dio, Figlio dell'uomo, pastore e custode delle anime, sommo pastore, autore d'eterna salvezza, avvocato, erede di tutte le cose, Capo supremo della Chiesa, luce dei popoli, pietra angolare, Re dei re, testimone fedele, leone della tribù di Giuda, Dio benedetto in eterno... È il caso di comportarci come Pietro, il quale rispose a Gesù: "A chi ce n'andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!" (Giovanni 6:68).
Meditazione del 22 febbraio 2018
"Chiunque s'innalzerà sarà abbassato, chiunque si abbasserà sarà innalzato." (Matteo 23:12)
L'UMILTÀ: L'ATTITUDINE CHE DIO GRADISCE
La superbia e l'arroganza danno fastidio a tutti, ma a Dio in primo luogo. Egli, infatti, non tollera assolutamente chi s'innalza, perché significa che non mette Dio al primo posto nella sua vita; e da questo atteggiamento, inoltre, hanno origine tutti gli altri mali. Chi, invece, teme Dio, si umilia, perché riconosce la propria miseria e il proprio bisogno di sottomettersi costantemente a Lui. Le promesse divine sono vere, e si realizzano sempre, anche se non nei momenti che vorremmo noi. Non preoccupiamoci, perciò, per i superbi che ci stanno attorno: Dio li vede, e sa come agire con loro. Impegnamoci, piuttosto, a non essere superbi noi, altrimenti saremo abbassati, come Dio ha promesso. E non sarà affatto piacevole. La Scrittura dice: "Iddio resiste ai superbi e da grazia agli umili" (Giacomo 4:6).
Meditazione del 21 febbraio 2018
"Gesù si recò in Galilea, predicando l'Evangelo di Dio e dicendo: il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; Ravvedetevi e credete all'Evangelo." (Marco 1:14, 15)
L'EVANGELO DI DIO
C'è chi predica, chi ascolta e chi legge il Vangelo. In tempi andati, nel passato leggere la Bibbia era proibito, il Vangelo era conosciuto in una edizione molto ridotta. I quattro Vangeli oggi si conosce un poco di più. Si sa che il Nuovo Testamento che comprende tutti i 27 libri della seconda parte della Bibbia. Grazie a Dio per questo! Capire, però, lo spirito dell'Evangelo non è poi tanto facile! Non si tratta di sapere o avere una conoscenza cerebrale; tutto questo non ci aiuterà a capire veramente l'Evangelo. Ma allora? Mi direte! Allora? Per leggere e capire l'Evangelo abbiamo bisogno della grazia di Dio. Usando un'espressione biblica, abbiamo bisogno di ricevere un "nuovo cuore"! Il cuore nuovo è la condizione necessaria per vivere una vita diversa: capiremo l'Evangelo e diventare delle nuove creature, potremo imitare Gesù Cristo, saremo veramente cristiani a fatti e non solo a parole. Dio ci aiuti e ci assista per mostrare a chi ci circonda la nostra testimonianza di cristiani!
Meditazione del 20 febbraio 2018
"Abbiate cura di far ciò che il Signore, vostro Dio vi ha comandato." (Deuteronomio 5:32)
IL SIGNORE HA COMANDATO
Ecco quanto il Signore ci dice ancora: "Abbi cura di fare ciò che il Signore, il vostro Dio vi ha comandato. Non te né sviare, ma cammina in tutto per la via che Dio ti ha prescritto, affinché tu viva e sii felice e prolunghi i tuoi giorni". Cosa vogliamo di più della prosperità, della longevità e della felicità terrena ed eterna? Tutto questo il Signore ci promette, se osserviamo la Sua legge, la Sua Parola, se viviamo conformemente a quello che è scritto nella Bibbia. Amico, che leggi questo scritto, possiedi tu la Bibbia, o almeno il Vangelo (parte delle Bibbia)? Se si, leggi e medita quotidianamente quanto di meraviglioso è contenuto in quei libri. Anche tu, come Gesù, potrai vincere le tentazioni e spegnere i dardi infocati del nemico nei momenti della prova, se ricorderai l'insegnamento del Vangelo e ripeterai a te stesso quel che sta scritto. In questo modo ti fortificherai e vincerai tutte le difficoltà che incontrerai sul tuo sentiero, perché, illuminato dalla luce della Parola di Dio, sarai reso capace di affrontare con serenità ogni prova.
Meditazione del 19 febbraio 2018
"Prendi il tuo diletto nel Signore ed Egli ti darà quel che il tuo cuore desidera." (Salmo 37:4)
IL SIGNORE È DEGNO DI LODE
Notate bene questa frase, la priorità e l'importanza di prendere prima il proprio diletto nel Signore e, poi, presentare a Dio le nostre richieste. I nostri desideri hanno, molto spesso, lo scopo, unico, di ottenere risposte di benessere materiale, se ciò rientrasse nella volontà di Dio, si potrebbe avere, anche, quel che abbiamo domandato. Proviamo, però, prima la nostra gioia in Dio solo, quando avremo in Lui tutta la nostra soddisfazione, non tarderemo a scoprire che il resto diviene secondario. Tuttavia, Dio vuole sempre esaudire i nostri desideri perché tale è la Sua volontà e il suo piano per noi! Oh, se potessimo imparare a far prima e sempre del Signore la nostra gioia! Lodare Dio è ritrovare tutta la nostra allegrezza nel Signore. La vita allora non sarà più un peso a volte insopportabile, com'è per molti, ma un diletto tanto meraviglioso, sapendo che il Signore ci concede le domande del nostro cuore e molto di più.
Meditazione del 18 febbraio 2018
"Quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; e quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio." (Giovanni 5:29)
L'ETERNITÀ
Molte persone tremano davanti ad una piccola parola: "Morte". Io credo invece che si dovrebbe meditare un'altra parola: "Eternità", questa parola deve attirare la nostra attenzione. Dove passeremo l'eternità? Dopo la morte, che è soltanto un passaggio, ci sarà la risurrezione e da quel momento inizierà l'eternità. Il problema è che a quel punto non potremo fare più nulla; perché, come ci afferma il testo, la nostra eternità sarà condizionata da ciò che abbiamo fatto quando eravamo in vita e non ci sarà nessuna possibilità di modificare la nostra condizione. La Bibbia però oltre a metterci in guardia riguardo a questo problema ci rivela anche la soluzione che è in Cristo Gesù, Lui che è stato la primizia della resurrezione ha lasciato anche l'esempio che noi possiamo seguire e soprattutto accettare il Suo sacrificio per la nostra salvezza. Se noi facciamo questa decisione oggi, allora, né la parola morte né l'eternità ci faranno paura, sarà per noi come scrive l'apostolo Paolo: "Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire m'è guadagno" (Filippesi 1:21)
Meditazione del 17 febbraio 2018
"Se ti perdi d'animo nel giorno dell'avversità, la tua forza è poca." (Proverbi 24:10)
L'AVVERSITÀ
Perdersi d'animo significa: "svenire". Se la realtà della crocifissione di Gesù è veramente il centro d'ogni manifestazione di d'una vita umana, se la consacrazione al servizio di Dio è totale e disinteressata, tale vita avrà sicuramente a che fare con l'avversità. Dio permette le difficoltà, ma subito assicura che Egli ha già pronto un atto della Sua grazia liberatrice. Egli userà l'avversità per fortificare la fede dei suoi figlioli affinché si accertino appieno del Suo aiuto e della Sua vittoria. Il cristiano sa che esiste il pericolo di "svenire" sotto il peso delle prove, ma resiste avendo fiducia nella grazia del Signore. Se i discepoli di Gesù "svengono" al momento dell'avversità, chi apporterà l'ancora della salvezza a questo mondo perduto? Facciamoci animo perché "se Dio è per noi chi sarà contro di noi?" (Romani 8:31).
Meditazione del 16 febbraio 2018
"Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli." (Filippesi 3:20)
L'ATTESA
Viviamo in tempi particolarmente difficili, di realizzazioni delle profezie bibliche e, tutto con forza, ci parla della prossima venuta del Signore. Nell'attesa del ritorno di Cristo i credenti sono continuamente messi alla prova e noi dobbiamo sottometterci alla suprema volontà di Dio, sapendo che in ogni circostanza Egli continuerà a prendere cura di noi. Il principale scopo della prova è quello di distaccarci dalle cose di questo mondo ed avvicinarci di più al Signore, nell'attesa del Suo ritorno. Dio potrebbe anche esimerci dal dolore dei tempi che corriamo (ne verranno di peggiori), ma permette la prova (come l'attraversamento di un deserto dove non v'è una dimora fissa); per farci realizzare, più che mai, che siamo cittadini del cielo (Filippesi 3:20). Noi aspettiamo il momento in cui saremo trasformati in corpi incorruttibili per incontrare il Signore nell'aria, per essere nella sua patria celeste, dove il dolore, il pianto, la fame, le sofferenze, le paure cesseranno per sempre: "Beati quelli che abitano nella Tua casa e ti lodano sempre" (Salmo 84:4).
Meditazione del 15 febbraio 2018
"In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Cristo Gesù verso di voi." (1° Tessalonicesi 5:18)
L'ATTEGGIAMENTO DELLA GRATITUDINE
Considerate questa domanda: "Possiedo l'atteggiamento della gratitudine?". La lode, il ringraziamento e la vera gratitudine glorificano sempre Dio, per tanto è uno dei doveri e delle occupazioni più importanti di ogni cristiano. Gli inventori con le loro scoperte ed invenzioni straordinarie hanno reso la nostra vita più facile e più felice. Gli scrittori hanno composto molti volumi di eccellente letteratura. Dei cantanti sono stati dotati per affascinare grandi folle con le loro voci piene di talento. Artisti di rara capacità hanno dipinto quadri magnifici e noi ci meravigliamo delle loro opere. Dei presidenti e dei re hanno pronunciato delle sentenze rivoluzionarie che hanno mutato il corso delle nazioni. Ma nessuno degli uomini e delle donne più grandi del mondo è mai riuscito a fare neanche la metà di quando può fare un figlio di Dio, quando loda, esalta e glorifica Gesù. Nessuno ha mai fatto qualcosa di così nobile come quando si loda e ringrazia Gesù per quello ché Lui è e per quello che ha fatto.