
Parole di Vita
Meditazione del 25 marzo 2018
"Tu sei Dio grande, potente, il cui nome è il Signore degli eserciti." (Geremia 32:18)
NOME ONNIPOTENTE
La natura stessa di Dio è amore. In questo versetto della Sua Parola, la Bibbia, leggiamo tre dei Suoi attributi. Il primo è: "Dio Grande", il secondo è: "Dio potente", il terzo è: "il Signore degli eserciti". Il primo significa: "Maggiore, importante, famoso, principale, generoso e nobile". Il secondo significa: "Avere e mostrare potenza, forte e straordinario". Il terzo significa: "Che Egli guida gli eserciti in grande numero, che sono il sole, la luna, le stelle, i corpi celesti, gli angeli del cielo". Il Signore, di questi eserciti, è Colui che tiene assolutamente il controllo e responsabilità sul creato! Lui è Dio, l'unico Dio! Ma che si è abbassato fino a noi per redimerci. Ha tratto giù dai troni i potenti, ed ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni i famelici, ed ha rimandato a vuoto i ricchi (Luca 1:52).
Meditazione del 24 marzo 2018
"Ed ella partorirà un figliolo, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati." (Matteo 1:21)
NOME IMPOSTO
A tutti c'è stato imposto un nome, suggerito, forse, da una circostanza o perché piaceva ai nostri genitori, oppure esprimevano, con quel nome, l'amore per un defunto: un padre, una madre, un nonno ecc. Di solito, però, quel nome è piaciuto e accettato da chi lo portava. Nel caso di Gesù, secondo il nostro testo biblico, il nome datogli da Giuseppe e Maria per suggerimento dell'angelo era, non soltanto bello ma anche profetico. Potete notare questo nella frase del nostro testo: "Perché salverà il Suo popolo dai loro peccati". Gesù ha operato tutto questo morendo sulla croce al mio e al tuo posto. Il nome di Gesù è dato da Dio stesso. È profetico, è piaciuto, è vissuto e se ne conosce il significato etimologico. Egli ha avuto un nome al disopra d'ogni altro: "Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figliolo e gli porrà nome Emmanuele (Dio con noi)" (Isaia 7:14).
Meditazione del 23 marzo 2018
"Non v'è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù." (Romani 8:1)
NESSUNA CONDANNA
La condanna è susseguente ad una colpa che è stata commessa. Quando accettiamo Cristo Gesù nella nostra vita, i nostri peccati, le nostre colpe sono lavate e cancellate dal sangue di Gesù che ha versato sulla croce. L'uomo dell'Antico Testamento seguiva la Legge di Mosè, ricca di precetti e di riti da seguire. Per ogni colpa e peccato c'era un sacrificio da fare, un rituale da adempiere. L'individuo, peccatore, era impuro agli occhi di Dio e benché avesse adempiuto ad ogni minimo particolare il peccato non veniva, in ogni caso, rimosso ma soltanto coperto. Con l'avvento di Cristo Gesù, con la Sua morte sulla croce, per il Suo sangue, e non quello d'animali, ha reso il sacrificio perfetto ed ha tolto, cancellato, il peccato dalla vita di colui che crede. Chi si affida a Gesù non ha più niente da temere perché Egli gli dà quella pace interiore che soltanto Lui può concedere. Cristo ha pagato per ognuno di noi il prezzo del riscatto!
Meditazione del 22 marzo 2018
"Per tutto v'è il suo tempo, v'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e uno per raccogliere." (Ecclesiaste 3:1, 2)
NÉ PRIMA, NÉ DOPO
Una caratteristica invisibile e visibile di Dio è la Sua amministrazione degli eventi del mondo. Egli è l'economista Supremo! Che non ignora neanche un atomo della Sua creazione; niente per piccolo che sia dell'intero Universo. Non ci sono posti ed eventi, fisici e spirituali, che siano nascosti ai Suoi occhi e alla Sua diligenza. Il nostro pianeta Terra sta vivendo cambiamenti climatici che sfidano i meteorologi e scienziati di tutto il mondo, non dimentichiamolo mai: "Siamo sotto il cielo!". Ci sono nel mare elementi e materiali tratti fuori per essere studiati, alberi, ed altro, di milioni di anni fa per scoprire i segreti dei passato nei suoi numerosi anelli. Sì, dobbiamo riconoscerlo che gli uomini di scienza rivelano alcuni misteri di Dio in maniera che possiamo vedere quante meraviglie Dio abbia fatto e come le ha messe al posto giusto e nel tempo giusto. Dio ha piani e propositi per ogni cosa che Lui ha creato! Questo non potrebbe significare che ha avuto, ed ha, anche per la tua vita il tempo giusto di nascita e per darti la vita eterna?
Meditazione del 21 marzo 2018
"Gesù gli rispose dicendo: in verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio." (Giovanni 3:3)
NUOVA NASCITA
Quando noi udiamo parlare della nuova nascita ci facciamo sempre le stesse domande di Nicodemo: "Come può avvenire questo? (v. 9). La domanda, infatti, potrebbe essere: "Perché dovrebbe questo avvenire?". La nuova nascita è una necessità rivelata da Dio: a) Perché senza di essa noi "non possiamo vedere il regno di Dio (v. 3); né entrare " (v.5). Nel regno di Dio si entra quando noi siamo nati di nuovo, spiritualmente. b) Per questo motivo noi abbiamo la necessità di imparare a ragionare e camminare spiritualmente (v. 2). c) Per questo noi abbiamo la necessità di una fresca e nuova partenza con Dio con l'aiuto dello Spirito Santo. Così solo non saremo fuori "ora", e saremo fuori, anche, dei "perché". Se tu apri la porta del tuo cuore, sarà anche aperto il Regno perché sarai una nuova creatura in Cristo.
Meditazione del 20 marzo 2018
"Gesù disse: Io son venuto perché abbiano la vita e l'abbiano ad esuberanza." (Giovanni 10:10)
VITA ETERNA
La Bibbia ci dice che per un uomo il peccato è entrato nel mondo. Dalla disubbidienza d'Adamo il peccato come un germe ha infettato fino ad oggi tutta l'umanità. I problemi morali e sociali di ogni generazione, inclusa quella in cui viviamo, non potranno mai essere risolti da professori d'università, dottori in medicina o psichiatri; nemmeno da capi di governo o da istituti di correzione, perché il male è nel cuore di ogni individuo. Il mondo è malato di una malattia spirituale e nessuna cura umana può guarirlo. La stessa Parola di Dio che ci dichiara il nostro stato attuale "Che siamo tutti morti nei falli e nei peccati", ci offre anche il rimedio. Dio che vede le condizioni del genere umano ci rivolge il suo invito dicendo: "Riguardate a me e sarete salvati". Perché ci vuole salvare? Egli ci vuole salvare perché ci ama di un amore eterno. Chi desidera la vita, deve credere e accettare Gesù il Salvatore perché soltanto in Lui è la vita.
Meditazione del 19 marzo 2018
"Se siamo stati totalmente uniti a Lui con una morte simile alla Sua, saremo uniti a Lui anche con una risurrezione simile alla Sua." (Romani 6:3)
MORIRE PER VIVERE
Tutte le persone che nascono sono destinate a morire! Qualcuno potrebbe dire: "Bella scoperta!" Ma vedete, anche se è la logica della vita umana, resta sempre una riflessione poiché noi non siamo soltanto formati di un corpo, ma anche di un'anima e d'uno spirito. L'apostolo Paolo infatti dirà ai Tessalonicesi: "Dio, che dona la pace, vi faccia essere completamente degni di Lui e custodisca tutta la vostra persona: spirito, anima e corpo, senza macchia fino al giorno in cui verrà il Signor nostro Gesù Cristo" (1° Tessalonicesi 5:23). Gesù Cristo prima di morire affidò il Suo spirito a Dio Padre, così, noi pure, essendo uniti a Cristo, quando moriremo possiamo contare su Gesù Cristo, il Giusto. Se crediamo in Lui possiamo essere certi che il nostro spirito non morirà, ma passerà da questa vita terrena alla vita celeste, in attesa della risurrezione del corpo. La morte è già stata vinta da Dio in Gesù Cristo che lo ha fatto risorgere, liberandolo così dal suo potere (Atti 2:24).
Meditazione del 18 marzo 2018
"E licenziata la folla si ritirò in disparte sul monte per pregare. E fattosi sera, era quivi tutto solo." (Matteo 14:23)
UN MODELLO
In questo passo della Sacra Scrittura Gesù ci appare come un Modello di vita. In effetti lo vediamo, dopo aver licenziato la folla che aveva nutrito col pane, ritirarsi in disparte sul monte per pregare: "Fattosi sera, era quivi tutto solo". Il Signore dunque, prima di mettersi in cammino sul mare alla volta dei discepoli, cerca la presenza del Padre. Sul mare, la tempesta si era scatenata; ma contemporaneamente, durante le veglie della notte, Egli era solo col Padre Suo. Non voglio dire sia proprio questo che lo renderà capace di camminare sui flutti, perché era in grado di farlo comunque; ma col suo esempio ci mostra ciò che può rendere capaci anche noi di camminare attraverso le tempeste: è la preghiera, la comunione col Padre. Dobbiamo realizzare che cosa significa pregare, a tu per tu, da soli "sul monte", da soli nei luoghi elevati dove possiamo entrare alla presenza di Dio, affinché, quando le prove sopraggiungono, noi siamo portati al di sopra delle difficoltà, come lo era il Signore.
Meditazione del 17 marzo 2018
"Prostratosi, lo adorarono; ed aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: Oro, incenso e mirra." (Matteo 2:11)
DARSI AL SIGNORE
I magi, venuti da tanto lontano, dall'estremo Oriente, si dimostrarono veramente saggi. Concentriamoci un po' sulla loro visita: erano venuti per adorare il Signore, ma non erano venuti a mani vuote. Anzi, erano pienamente convinti che la vera adorazione comprende anche offrire dei doni. Infatti, allo stesso tempo che si prostrarono per adorare Gesù, presentarono dei doni. Dai Magi possiamo anche noi imparare ad essere saggi nella nostra adorazione al Signore. Essi ci hanno dimostrato che l'adorazione e il dare vanno insieme. Da quest'esempio biblico dei magi traiamo un grande insegnamento che è importante aggiungere alla nostra adorazione il "dare", anche se questo richiede sacrificio. Sapendo che Gesù essendo ricco si è fatto povero per noi, affinché noi fossimo arricchiti della Sua grazia e della vita eterna. Date e vi sarà dato buona misura, scossa, premuta e traboccante (Luca 6:38).
Meditazione del 16 marzo 2018
"Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce." (Giacomo 1:13, 14)
LO SPECCHIO
Quando siamo tentati, non dobbiamo mai dire: "Io sono tentato da Dio!". Infatti, come Egli non può essere tentato dal male così non tenta alcuno; ma quando siamo tentati lo siamo a causa della nostra concupiscenza che ci attrae e ci adesca. (Quindi trascinati e sedotti dai nostri stessi desideri). Quando il desiderio scatta dentro di noi, da vita al peccato ed il peccato, una volta generato, causa la morte. Per questo motivo non dobbiamo errare ed essere ingannati da un falso concetto. Il Signore ci guida verso la luce, mediante la Sua Parola, che illumina il nostro sentiero ed inoltre è una verità. Dio può provare la nostra fede per fortificarla, ma mai, con l'intenzione, per condurci a peccare. Dio ci avvisa, come a figli di non peccare, per non essere esposti e così diventare vittime, agli attacchi del maligno. Impariamo a conoscere e ascoltare la Parola di Dio, la quale, come uno specchio, ci fa scorgere i nostri difetti e non attribuire a Dio le colpe che sono soltanto nostre.