
Parole di Vita
Meditazione del 24 aprile 2018
"Solo in Dio trova riposo l'anima mia." (Salmo 62:1)
QUIETE
Per nove mesi, il battito del cuore materno, ha caratterizzato la vita del bambino. E poi all'improvviso, questa piccola vita, si ritrova catapultata fuori e tra tutti gli stimoli che lo circondano, quello che in realtà ricerca è di poter udire ancora il battito umano. Questo suo bisogno spiega la ragione per cui, il neonato deve essere spesso tenuto in braccio senza timore di viziarlo, proprio per farlo sentire al sicuro. Anche la Bibbia ci dà un'immagine di questo. Nel salmo 131 è scritto "come un bimbo divezzato sul petto della madre tale è l'anima mia Signore". Anche un credente, a volte, può sentirsi smarrito. Quando cambiano delle realtà attorno a lui, quando perde dei punti di riferimento, l'unica cosa che può ridargli la pace, è riascoltare il "cuore paterno" di Dio che pulsa amore per lui. Caro lettore, hai tu sperimentato la calma che viene nell'acquietarsi e riposare fiduciosi sul "petto di Dio"?
Meditazione del 23 aprile 2018
"Le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne." (2° Corinzi 4:18)
QUELLO CHE VEDO, DESIDERO!
L'era del consumismo in cui viviamo trasmette un'infinità di messaggi inculcando nella mente delle persone l'idea che al mondo si vive una volta sola; pertanto è meglio godere tutto e presto quindi: chi si ferma è perduto così ci si ritrova a correre a destra e a sinistra per ottenere cose delle quali magari dopo ci stanchiamo pure! Se posi lo sguardo su tutto quello che desideri per la tua vita oggi, allora la tua lista è limitata e destinata a smentire o deludere le tue aspettative, perché ti accorgerai che ogni cosa che otterrai prima o poi finirà di essere. Tutto ciò che noi desideriamo oggi può essere a nostro vantaggio materiale se sappiamo trarne dei benefici, ma finirà. Dio però ha messo nel cuore dell'uomo il pensiero dell'eternità e mandando il Suo Figliolo Gesù a morire per i nostri peccati: "Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui" (Giovanni 3:17).
Meditazione del 22 aprile 2018
"Il tempo è, compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo." (Marco 1:15)
QUANTO TEMPO DIAMO A DIO
Il tempo, nel suo inesorabile scorrere, ha segnato la nascita dell'uomo e il suo percorso in questa Terra. Però non sempre l'uomo ha saputo gestire bene il suo tempo. Anzi oggi più che mai, l'uomo è vittima e schiavo del tempo che continua a scorrere, senza concedere un attimo di riposo. Non c'è tempo per una pausa di riflessione; in un mondo dove tutto è veloce, in questo correre frenetico, stiamo perdendo il meglio di noi. Cosa si può fare per recuperare il nostro equilibrio? Proviamo a riservare uno spazio che sia totalmente nostro, riscoprendo cosi quanto tempo dedichiamo a Dio: per conoscerLo e costruire un rapporto di fede vera con Lui? Egli ha creato il tempo, ci ha dato la vita che viviamo ed è intervenuto in nostro soccorso mandando il Suo Figliolo, che c'insegna a dare la giusta importanza al tempo. Nel Vangelo di Matteo leggiamo le parole di Gesù: "Cercate prima il regno e la giustizia di Dio ... e non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna ... perché basta ad ogni giorno il suo affanno".
Meditazione del 21 aprile 2018
"E voi guardatevi bene da ciò ch'è votato all'interdetto, affinché non siate voi stessi votati allo sterminio, prendendo qualcosa d'interdetto, e non rendiate maledetto il campo d'Israele, gettandovi lo scompiglio." (Giosuè 6:18)
LA BENEDIZIONE DI DIO
Quando il popolo d'Israele disubbidiva al Signore prendendo qualcosa d'interdetto, vale a dire di maledetto, dal popolo vinto, essi attiravano su di sé questa maledizione, che non gli permetteva più di vincere altre battaglie, perché Dio si allontanava da loro a causa del peccato. Allo stesso modo ogni volta che noi introduciamo nel nostro cuore "dell'interdetto", in altre parole lo stesso modo di agire di coloro che non temono Dio, attraverso: "Fornicazione, impurità, desideri cattivi" (Colossesi 3:5), gettiamo scompiglio nella nostra vita e nelle nostre famiglie, attirandoci la maledizione. Dio che è Santo e giusto non può tollerare il peccato, quindi si allontana da noi, cosa dobbiamo fare allora? Oltre a confessare il nostro peccato, dobbiamo toglierlo dal nostro cuore affinché Dio possa tornare a benedirci: "Vestitevi dunque: di sentimenti di misericordia, di benevolenza, d'umiltà, di mansuetudine e di pazienza" (Colossesi 3:12).
Meditazione del 20 aprile 2018
"Male alcuno non ti coglierà, né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda." (Salmo 91:10)
CHE GARANZIE MI OFFRI?
Oggi non si fa altro che parlare di sistemi d'allarme dalla tecnologia sempre più avanzata, l'antifurto contro gli scassinatori e ladri professionisti. Per di più c'è la campagna di sensibilizzazione nei confronti della prevenzione per quanto concerne la salute dell'individuo e, così, per la serie: "Prevenire è meglio che curare"! Ognuna di queste propagande ha l'obiettivo di trasmettere in chi le riceve che è in grave stato di pericolo fisico e che quindi le soluzioni adottate sono delle migliori in commercio su scala mondiale. Buono! Ma chi può garantire al cento per cento la protezione e la copertura contro le insidie della paura insite nell'uomo? Chi può sradicare dal cuore umano il terrore inconscio di un attacco improvviso? Soltanto Dio che non dorme e non sonnecchia ha l'autorità e garanzia, per un "presente" privo di incubi e fobie e per un "futuro" glorioso. Quando Gesù morì sulla croce sconfisse la paura della morte ed ogni schiavitù, a condizione che l'uomo crede e lo accetta come personale Salvatore (Ebrei 2:15).
Meditazione del 19 aprile 2018
"Cristo è ogni cosa in tutti." (Colossesi 3:11)
QUALE POSTO DAI A GESÙ?
Cristo è tutto per noi se gli diamo la possibilità di esserlo. Desidero enfatizzare la parola "TUTTO". Per alcuni, Egli è "una radice che viene fuori da un terreno arido... senza forma né bellezza da farcelo desiderare" (Isaia 53:2). Quindi, non è nulla per loro, poiché essi non lo accettano e non lo desiderano. Alcuni, così detti cristiani, hanno un Salvatore molto "piccolo", poiché non sono disposti ad accoglierlo pienamente e non gli danno la possibilità di fare grandi cose per loro. Altri, invece, hanno un "grande" e potente Salvatore perché lo fanno essere potente e vivente nei loro cuori. Questi ultimi realizzano la gloria di Dio nella loro vita e vedono con chiarezza l'opera di Cristo compiuta per la loro salvezza e ne godono i benefici che essa porta. Egli è Colui che possiede ogni potenza nell'universo. La maestà divina gli appartiene. "Per mezzo di Lui, tutte le cose sono state create e per mezzo di Lui sussistono".
Meditazione del 18 aprile 2018
"E Dio lo chiamò di mezzo al pruno, e disse: 'Mosè! Mosè!' ed egli rispose: 'Eccomi!'" (Esodo 3:4)
PRONTEZZA
Prontezza per il Signore significa essere disponibili per le cose più umili e più piccole come per le grandi, senza fare differenza. Non sta a noi scegliere quello che vogliamo fare. Qualunque sia il programma di Dio, dobbiamo essere lì, pronti ad eseguirlo. Prontezza significa che, quando ci si presenta un dovere da compiere, sentiamo la voce di Dio in noi come Mosè sentì quella voce di Dio di mezzo al pruno e prontamente rispose; soltanto così possiamo essere pronti a compiere quel dovere con la sollecitudine che scaturisce dal nostro amore per Lui. Gesù Cristo, oggi, vuole agire con noi come il Padre Suo agiva con Lui, Egli può porci dove vuole, anche di fronte alle situazioni e doveri piacevoli o sgradevoli. La Scrittura afferma: "Non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà!" (Romani 12:2).
Meditazione del 17 aprile 2018
"Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? Arrivare a conoscere appieno l'Onnipotente?" (Giobbe 11:7)
L'ESISTENZA DI DIO
Chi e che cosa è Dio? A cosa è simile? Come possiamo essere sicuri della Sua esistenza? Ha Egli avuto un principio? Possiamo conoscerlo? Ognuno ha posto queste domande sia ad altri sia a se stesso, poiché noi non possiamo guardare il mondo che ci circonda senza meravigliarci della sua creazione. Noi siamo messi ogni giorno di fronte al miracolo della vita ed al mistero della morte, alla gloria degli alberi in fiore, alla bellezza del cielo stellato, alla maestà dei monti e del mare. Chi ha fatto tutto questo? Chi ha concepito la legge della gravità? Chi regola il giorno e la notte e l'alternarsi delle stagioni? La sola risposta è che tutte queste cose sono l'opera di un creatore supremo. Come un orologio ha il suo costruttore, così il nostro Universo ha il creatore, che dopo aver creato tutte le cose, nonché il capolavoro e compimento della sua creazione: l'uomo. Dio desidera avere comunione con la Sua creatura. Cosi diceva Davide: È tanto rinomato per la sua saggezza, che esclama: "I cieli sono tuoi, tua pure la terra; tu hai fondato il mondo e tutto ciò che è in esso. Hai stabilito il settentrione e il mezzogiorno. Tu hai un braccio potente. La tua mano forte, alta la tua destra" (Salmo 89:11-13).
Meditazione del 16 aprile 2018
"Annichilì sé stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini." (Filippesi 2:7)
PRESE FORMA DI SERVO
Diceva qualcuno: "L'umiltà di Dio è qualcosa di sbalorditivo". Lo vediamo in questa manifestazione di Dio nella Persona del Suo Figliolo Gesù Cristo. Egli si è fatto uomo, sottoponendosi così a tutte le limitazioni della condizione umana. L'apostolo Paolo dirà che Gesù ha "preso la forma di un servo". Avrebbe potuto prendere la forma di un potente, di un sapiente, invece no, "si è fatto servo di tutti", ha lavato i piedi ai Suoi discepoli e dice loro: "Fate voi la stessa cosa". Gesù non è venuto per essere servito, ma per salvare, curare, sollevare chi è caduto, amare chi è odiato e disprezzato. Non è venuto per ricevere, per avere, ma per dare e dare la Sua stessa vita per la redenzione del mondo. Qualcuno ha parlato del folle amore di Dio. Un noto proverbio dice: "L'amore è cieco!" Ebbene, dopo quello che Dio ha fatto per noi, come reagiremo noi? Come rispondiamo noi all'amore di Dio per noi?
Meditazione del 15 aprile 2018
"Dio, con la Sua potenza, ha fatto la terra." (Geremia 51:15)
LA POTENZA CREATRICE
Queste parole sono state scritte dal profeta Geremia tantissimo tempo fa, in un periodo in cui non erano ancora state nemmeno lontanamente concepite le varie ipotesi scientifiche sull'origine della Terra. Il suo compito era quello di opporsi ai fabbricanti di idoli fatti di sola materia e privi di qualsiasi potere. Allora come oggi gli uomini erano disposti a credere a qualunque cosa e a farsi ingannare da chiunque inventasse nuovi ragionamenti, pur di non riconoscere semplicemente e umilmente la presenza del Creatore. È pur vero che tutti gli uomini si sono una volta o l'altra nella loro vita commossi ed entusiasmati davanti alla bellezza e alla perfezione del creato, ma non tutti sono poi disposti ad abbandonare i propri pensieri ed a essere coerenti, credendo nel Creatore. Il Signore è contento quando noi contempliamo la bellezza immutabile del Suo creato, ma desidera anche che questa meraviglia ci trasporti più in alto per elevarci fino a Lui che è il Creatore.