
Parole di Vita
Meditazione del 23 gennaio 2025
Come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? (Ebrei 2:3)
NON TRASCURARE LA SALVEZZA
"Non ho tempo", questa è la frase che spesso gli uomini oppongono quando sono invitati a leggere la Bibbia, pregare e occuparsi della loro salute spirituale. Solitamente, si trova il tempo per ogni altra cosa, ma non per Cristo; eppure ogni cosa ci è data da Lui e senza la Sua provvidenza non potremmo disporre neanche di un minuto di vita. Dio offre una gran salvezza, costata la morte del Suo Figliuolo Gesù Cristo, ma gratuita per tutti coloro che la ricevono per fede. È grande perché abbraccia il tempo e l’eternità e riguarda tutto il nostro essere: lo spirito, l’anima ed il corpo. Eppure troppi continuano a vivere come se Dio non esistesse o non si curasse affatto delle vicende umane, del destino del mondo. Caro lettore, cosa ne stai facendo di Gesù Cristo il Signore, immolato per i tuoi peccati? Rifiuta l’apatia ed inizia a curarti del tuo sommo bene, prestando la giusta attenzione al messaggio del Suo Evangelo e dando la giusta attenzione alla Sua perfetta opera di grazia.
Meditazione del 22 gennaio 2025
L'ambasciatore fedele porta guarigione (Proverbi 13:17)
LA GUARIGIONE DEL'ANIMA
C’è bisogno di dimostrare che viviamo in un mondo malato? Qual è la risposta a questa urgente necessità? Tanti, troppi, propongono le solite panacee che hanno avvelenato la storia, rendendo triste il presente ed angoscioso il futuro per gli abitanti di questo devastato pianeta. C’è un solo modo per debellare questo male tremendo che è il peccato. Lo Spirito Santo, che è Dio, reca guarigione a chi è nell’inquietudine: "Gridarono a Dio nella loro difficoltà, e li salvò dalle loro angosce. Mandò la sua parola e li guarì (Salmo 107:19, 20). Non cercare nuove rivelazioni teologiche o spiegazioni filosofiche, non ascoltare falsi profeti e maestri religiosi che sono pronti a dirti tutte le cose piacevoli che vuoi sentire, sviandoti dall’affrontare il tuo vero problema spirituale con rassicurazioni menzognere. La Parola di Cristo, sarà il dolce balsamo che guarisce la tua “malattia spirituale” se, con semplice fede, avrai invocato il Suo Nome!
Meditazione del 21 gennaio 2025
Gesù disse loro: "Riempite d'acqua i recipienti". Ed essi li riempirono fino all'orlo (Giovanni 2:7)
LA GIOIA DOPO LA FESTA
La festa nuziale è certamente un momento di grande felicità per una famiglia che si va formando. Non soltanto per gli sposi; anche per gl’invitati vi è la gioia profonda per la condivisione di un momento unico. Tuttavia, queste circostanze, spesso celebrate in un contesto religioso dove si realizza un’atmosfera serena e gioiosa, rappresentano un breve sogno che ben presto sfocia nel duro risveglio di una realtà di litigi, separazione e divorzio. Quanti cuori, matrimoni e case senza Cristo conoscono soltanto gioie effimere, ebbrezze che stordiscono ed un vuoto senza fine! La tristezza, le profonde e inspiegabili malinconie, sono riconducibili al vuoto del cuore umano; un vuoto che nessuna “benedizione” religiosa o divertimento possono colmare. Se questo vuoto ha fatto capolino nella tua esistenza, sappi che presto divorerà ogni gioia. Soltanto la presenza di Cristo consente alla festa di continuare in un crescendo di maturità, gioia, sacrificio e devozione reciproca. Ubbidisci a Cristo, riempi fino all’orlo la tua vita della Sua Parola, della Sua grazia e della Sua gioia. Credi in Lui e vedrai che a casa tua la festa non finirà mai!
Meditazione del 20 gennaio 2025
Per compiere l'espiazione dei peccati del popolo (Ebrei 2:17)
SACRIFICIO E SOSTITUTO
Il sacrificio secondo Levitico 16:7-10 prevedeva che il sommo sacerdote conducesse un capro presso l’altare per essere ucciso come riparazione del peccato del popolo; il suo sangue doveva essere sparso sul propiziatorio; mentre un altro capro, scampato alla morte, descrive un’altra verità. Il sacerdote poneva entrambe le mani sul suo capo e confessava i peccati del popolo, quindi il capro era condotto nel deserto e lasciato libero. Così, vagando lontano, per non essere mai più visto, conduce simbolicamente i peccati del popolo lontano da esso. I peccati non ci sono più, il popolo è riconciliato con Dio: quel capro era un sostituto. Entrambi questi capri sono figure di ciò che Cristo ha fatto per noi. La croce diventa come un altare, dove l’Agnello di Dio offre la Sua vita come sacrificio espiatorio per i nostri peccati. E ciò che il capro scampato simbolicamente rappresenta per Israele (la rimozione dei peccati) Gesù lo trasforma in realtà per noi, oggi. Egli è il nostro sostituto, perché è morto per noi e ha portato via i nostri peccati. I due capri rappresentano dunque due verità: sacrificio e sostituzione. Gesù ha preso il nostro posto di condannati e ci ha dato la Sua pace.
Meditazione del 19 gennaio 2025
Sotto questi portici giaceva un gran numero di infermi, di ciechi, di zoppi (Giovanni 5:3)
LA PRESENZA DI GESù
Lo scrittore biblico ci dice che vi era una festa a Gerusalemme, città nella quale non mancavano certo grida gioiose per l’occasione e momenti di commemorazione. Poteva, Gesù, cogliere l’occasione per attirare a Sé gli sguardi e dare una certa risonanza alla Sua presenza in quel giorno? Egli non lo fece: il Maestro non ebbe bisogno di pubblicità e di eventi mondani per farsi conoscere. Bastavano, per Lui, i luoghi di una vita vissuta sull’orlo della disperazione per comunicare tutto il Suo amore e la potenza della Sua Grazia. È davvero toccante considerare come Egli scelse di recarsi sotto quei portici. Gesù volle stare con coloro che di sicuro non vivevano la gioia, né la spensieratezza di una giornata di festa. Troppe volte chi soffre è tenuto fuori della serenità di un momento gioioso e costretto ad aspettare che qualcosa si “muova” intorno a lui per godere un po’ di sollievo. È consolante notare come Cristo frequenti i luoghi del dolore piuttosto che le vuote festaiole della vita. Egli preferisce visitare i luoghi della sofferenza, della malattia e della solitudine. Là dove tu giaci è venuto Gesù: apriti alla gioia del Suo perdono.
Meditazione del 18 gennaio 2025
Questi uomini hanno innalzato i loro idoli nel loro cuore, e si son messi davanti l'intoppo che li fa cadere nella loro iniquità (Ezechiele 14:3)
IDOLI NEL CUORE
La Bibbia, nel secondo comandamento, vieta chiaramente l’idolatria: "Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro" (Esodo 20:4, 5). Nel comune immaginario religioso, gli idoli sono identificati con statue o con dipinti raffiguranti uomini ed animali divinizzati nelle antiche civiltà. Tuttavia, le Scritture rivelano l’idolatria già alla radice, nei pensieri e nei sentimenti che la producono. Ogni affetto, ricchezza o obiettivo che si antepone a Dio o che limita la devozione a Lui, è condannato come oggetto di culto che usurpa il primato che spetta soltanto a Dio. Quanti idoli, innalzati nel segreto del cuore, creano barriere invalicabili nella tua relazione con Dio. Ciò che stimi un utile aiuto è, invece, un inciampo per la tua coscienza. Lascia che la Parola di Dio ripulisca il santuario della tua anima e faccia di te un vero adoratore, come Egli richiede. Non farti ingannare da qualche liturgia formale, né della superstizione o della magia, ma sia il tuo cuore oggi convertito dagli idoli al Dio vivente e vero!
Meditazione del 17 gennaio 2025
E io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me (Giovanni 12:32)
GESù è STATO INNALZATO PER TE
Si innalzano le persone che devono essere viste bene da tutti. Si innalzano cantanti sulle platee, re e uomini illustri che devono essere onorati. Così facevano anche i Romani quando innalzavano i condannati a morte sulla croce. Un supplizio plateale, un deterrente per tutti. Eppure la croce dove Cristo morì assume tutto un altro significato. Quella croce è stata innalzata per mostrare il Giusto che paga per gli ingiusti, per manifestare il grande amore di Dio per noi, e quanto è misera la condizione umana. Quella croce è divenuto il punto di incontro tra il peccatore e Dio, il ponte tra il cielo e la terra. Gli uomini hanno innalzato Gesù Cristo per condannarlo, ma per la Sua giustizia Egli è divenuto un punto di attrazione per i peccatori che si ravvedono; perciò “Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio” (Filippesi 2:9, 10). Dio Lo innalzò, quando, sul Monte degli Ulivi, lasciò i Suoi discepoli per salire al cielo. Che gioia sarà, quando Gesù tornerà! Sarà un glorioso appuntamento per tutti i redenti, Egli quel giorno beato attrarrà a Sé quelli che hanno amato la Sua apparizione.
Meditazione del 16 gennaio 2025
Ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore! (Ebrei 12:28)
UN REGNO STABILE
Spesso, purtroppo, siamo spettatori di immagini che mai vorremmo vedere. Assistiamo continuamente al tragico spettacolo di morte e distruzione, causati da un terremoto o da un uragano, dalla malattia, dalla guerra. Le cose che più amiamo e custodiamo, persone, beni e luoghi, possono essere spazzate via in un momento. Su questa terra tutto è precario, ma quanti hanno riposto la loro fede in Cristo hanno il privilegio di condividere un fondamento stabile, eternamente sicuro. Egli è “la Roccia dei secoli”, inamovibile ed incrollabile, su cui possiamo restare saldi e serenamente grati a Dio, nel peggiore dei cataclismi, come nelle difficoltà di ogni giorno. In un mondo nel quale tutti i principi ed i valori cambiano, abbiamo un Redentore immutabile, “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno”. Niente e nessuno possono portarci via l’immensa ricchezza ricevuta in Cristo. Stai edificando il tuo futuro sulla stabilità della Sua Parola, lasciando che essa regni nel tuo cuore? Non limitarti ad aggrapparti a Cristo soltanto nelle tempeste della vita, ma poni stabilmente il Signore sul trono del cuore.
Meditazione del 15 gennaio 2025
Preso commiato, se ne andò sul monte a pregare (Marco 6:46)
PRENDERE COMMIATO
Si può immaginare con quanta educazione Gesù salutò ognuno e si diresse sul monte per pregare. Con la dolcezza che Lo contraddistingueva, Egli si allontanò da ogni cosa che poteva essere causa di distrazione. Gesù si avviò verso un luogo che rappresentava il suo spazio privato, il monte in quella occasione era la Sua “cameretta” di preghiera. Infatti, Egli aveva detto: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l'uscio fai orazione al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa” (Matteo 6:6). Gesù amava pregare in segreto; trascorreva molto tempo insieme al Padre. Tutti i veri credenti debbono prendere esempio da Colui che è stato il Modello perfetto per ciò che riguarda ogni aspetto della nostra vita. Il tempo della preghiera personale è un momento di preziosa comunione spirituale con il Padre celeste. Come Gesù ha "preso commiato" per pregare così tutti i credenti dovrebbero cercare ogni occasione per il tempo della preghiera, della comunione con Dio.
Meditazione del 14 gennaio 2025
Cercate il Signore, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino (Isaia 55:6)
IL TEMPO GIUSTO
Anche se lo ignorano, moltitudini d’uomini e donne vivono inappagate, in cerca di una soddisfazione duratura che non realizzeranno mai. Sempre più frustrate e stanche, corrono inconsapevoli verso il precipizio. Lo Spirito Santo, però invita a cercare Dio mentre si rivela ai cuori mediante la Sua Parola ispirata e ci esorta ad invocarlo, mentre s’avvicina a noi con l’opera di riconciliazione compiuta da Gesù Cristo. Oggi è possibile trovare il Signore, perché adesso la salvezza ci è più vicina. Dio si è fatto uomo, ha colmato l’immane voragine. In Cristo, Egli è a “portata di mano”, è distante soltanto “lo spazio di una preghiera”. Ascolta l’appello divino, credi in Cristo, morto e risorto per te, e conoscerai il perdono dei peccati, la pace e la vera gioia che non viene mai meno. C’è un termine oltre il quale non sarà affatto facile trovarlo né tanto vicino per essere invocato. Caro lettore, non perdere tempo, non rimandare: cerca Dio, mentre lo si può trovare; invocalo, mentre è vicino!