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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Giovedì, 25 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 25 ottobre 2018

"Dentro di me palpita violentemente il mio cuore e una paura mortale mi è piombata addosso." (Salmo 55:4)

PAURA

Qualche mattina ci svegliamo e abbiamo paura. Ci sentiamo soli e indifesi, vorremmo non uscire da casa, restare tra le mura domestiche perché non vogliamo affrontare il mondo, ci sentiamo afflitti e scoraggiati. Abbiamo paura di tutto anche se all'apparenza non ci manca niente. Ma forse è solo apparenza, è solo qualcosa che non riusciamo a capire. Ci manca la serenità, la tranquillità, la pace. Ci sentiamo sconfitti perché il peccato che è dentro di noi ci rimprovera. Sembrerebbe quasi qualcosa di negativo e invece non lo è. Proprio nel momento in cui ci sentiamo senza forze, se rivolgiamo la nostra preghiera a Dio, Egli diventerà la nostra forza e il nostro aiuto. Se ci sentiamo soli, solo Dio può consolarci, solo Dio può essere il nostro aiuto e la nostra vittoria sulle battaglie che affrontiamo ogni giorno. Spesso ci nascondiamo per la nostra debolezza, dando la colpa agli altri delle nostre azioni, ma inganniamo noi stessi. Noi siamo responsabili di quello che facciamo nel bene e nel male. La paura che ci assale dovrebbe portarci a riflettere. Rimettiamo i nostri pesi in Dio ed Egli ci libererà da ogni affanno.

 

Mercoledì, 24 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 24 ottobre 2018

"Tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. Partite, partite, uscite di là!" (Isaia 52:10-11)

FACOLTÀ DI RIFLETTERE

In mezzo ad un mondo sconvolto, che riversa ogni giorno su di noi le immagini di guerra, di ingiustizia e di sofferenza, si finisce coll'abituarsi ad esse e si perde così la facoltà di riflettere. Il mondo è come un gregge guidato da un cattivo pastore, ma la Parola di Dio interpella tutti gli uomini che hanno gli occhi chiusi e dice loro: "Uscite da questa compagine". Dietro un tale invito pressante, riconosciamo l'amore di Dio verso tutti gli uomini. Egli ci dice: "Voi, uscite dalle file. Uscite dal chiasso, solo così potrete riflettere". Non si tratta di ritirarsi dal mondo, ma di cambiare orizzonte e di portare sul mondo, separato da Dio a causa del peccato, lo stesso sguardo che Dio vi porta. Il modo corretto di procedere da parte dell'uomo si trova effettivamente su questa via di "uscita". Una via forse non facile, ma che in seguito sbocca sulla porta "d'entrata" verso Dio. Questa via passa inevitabilmente per la croce del Calvario, dove colui che ha detto: "Io sono la via" ci aspetta, c'invita e ci ama. E' questo il punto di partenza della vera vita su un fondamento sicuro, con un avvenire celeste, provato dalla risurrezione di Gesù, il Figliuolo di Dio.

 

Martedì, 23 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 23 ottobre 2018

"Allora Gesù disse loro: Questa notte voi tutti avrete in me un'occasione di caduta; perché è scritto: io percoterò il pastore e le pecore della greggia saranno disperse." (Matteo 26:31)

OCCASIONE DI CADUTA

Erano gli ultimi momenti che Gesù stava con i suoi. Li aveva chiamati, istruiti, a volte rimproverati, ma sempre amati. Ora stava per lasciarli; il vuoto comincia a sentirsi nei loro cuori; il Maestro non sarà più con loro. Fra poco essi avrebbero avuto la più grande prova della loro fedeltà: Gesù sarebbe stato arrestato, processato, ucciso. Egli che li conosceva molto meglio di quanto essi conoscessero Lui, gli predice che avranno un'occasione di caduta da attribuire alle circostanze che si sarebbero presentate. Gesù aveva sempre incontrato ostilità fra le autorità religiose del Suo tempo e questa si era trasformata in odio negli ultimi tempi del Suo ministerio. Il Signore desidera che la nostra fedeltà sia sempre uguale, sia nei momenti sereni che in quelli critici. Egli non gradisce una fedeltà "a mezzo servizio"; Egli stesso è stato fedele fino alla morte e alla morte della croce. Quando arrivano le prove, le situazioni critiche, la disapprovazione di chi ci circonda, per la nostra appartenenza al Signore, non consideriamo queste cose come una "occasione di caduta", ma continuiamo a mantenerci fedeli a Cristo, "Capo e compitore della nostra fede".

 

Lunedì, 22 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 22 ottobre 2018

"Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano." (Giacomo 1:12)

LE PROVE

Pensiamo talvolta che essere cristiani ci possa in qualche modo risparmiare dall'essere oggetto delle prove che Dio ci permette giorno per giorno, perché la fede per essere tale deve essere provata. L'essere cristiani non vuol dire vivere in una specie di campana di vetro la quale ci preserva da tutto quello che ci potrebbe accadere. L'essere cristiani vuol dire che la pace di Cristo dimora in noi realmente, ed è per mezzo di questa pace che noi abbiamo la serenità e la forza di affrontare le prove e le insidie di ogni giorno con la serenità che ne consegue. Dio ci chiama a sostenere delle prove sapendo già che la vittoria sarà nostra se avremo fede in Lui. Gesù con la sua morte sulla croce ha vinto la morte e il peccato, ha vinto sulle malattie sulle sofferenze. Bibbia afferma che piove sul giusto e sull'ingiusto, quindi non aspettiamoci trattamenti di favore, ma chiediamo a Dio la fede che ci serve per superare i momenti difficili, credendo con tutto il cuore nel Suo intervento, poiché Egli veglia su di noi. Le prove ci saranno ma, insieme ad esse ci sarà per noi la liberazione di Cristo, ed una crescita nella conoscenza del Suo amore.

 

Domenica, 21 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 21 ottobre 2018

"Gesù gli disse: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa"." (Luca 19:9)

UNA VISITA DIVERSA DALLE ALTRE

Zaccheo è un uomo disprezzato dai suoi concittadini perché collabora con i detestati occupanti romani. Ben vorrebbe vedere Gesù che attraversa la città. Sfortunatamente è piccolo e la folla gli impedisce di avvicinarsi. Ma questo non lo trattiene: malgrado il suo rango sociale, non esita ad arrampicarsi su un albero per vedere meglio! Il modo di procedere di Zaccheo ci fa pensare a quello di tanta gente. Interessati dalla personalità di Gesù, la sua storia, la sua dottrina, cominciano col vedere in lui un maestro saggio, un benefattore dell'umanità e un fondatore di religione, senza averlo ancora riconosciuto come il Figliuol di Dio che ama l'uomo, e che è venuto dal cielo per salvare dalpeccato. Qual'è dunque quel velo che nasconde il vero Gesù allo sguardo di tanta gente? E' il loro rifiuto di riconoscere di essere dei peccatori davanti al Dio santo, di accettare l'amore che Dio offre loro. Gesù chiama Zaccheo e s'invita a casa sua. Allora, in quel momento stesso, Zaccheo vede in Gesù il Salvatore: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa". Oggi, come a quei tempi, ciascuno può conoscere Gesù e persino invitarlo a casa propria.

 

Sabato, 20 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 20 ottobre 2018

"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra." (Atti 1:8)

IL TESTIMONE OCULARE

Dopo la resurrezione, Gesù, prima di ascendere al cielo, promise di mandare sui discepoli il battesimo dello Spirito Santo affinché essi siano dei testimoni. Dei testimoni che proclamassero in tutto il mondo quello che avevano visto, udito e ricevuto; quindi più forza e abilità. Una potenza spirituale per proclamare un messaggio orale al mondo della Sua venuta, morte e resurrezione. Lo Spirito Santo impartisce non solo potenza di predicazione intorno alla persona del Figliuolo di Dio, ma ingrandisce l'effetto della testimonianza. "Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome... Egli v'insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v'ho detto" (Giovanni 14:26). "Lo Spirito della verità che procede dal Padre, Egli testimonierà di me" (Giovanni 15:26). L'apostolo Pietro, a nome di tutti gli altri apostoli, testimonia davanti ad una grande folla radunata in Gerusalemme, e in quell'occasione si convertirono tremila persone. Quella dell'apostolo, non fu solo un'omelia, teorica, ma una testimonianza vera e propria: "Questo Gesù, Iddio l'ha risuscitato; del che noi tutti siamo testimoni!" (Atti 2:32).

 

Venerdì, 19 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 19 ottobre 2018

"Credi nel Signor Gesù Cristo e sarai salvato." (Atti 16:31)

CRISTO È IL PERFETTO SALVATORE

La dichiarazione dell'Apostolo Paolo al carceriere di Filippi, ha valore per ogni individuo, per ogni epoca e quindi ha valore anche per te! Essa ti dice che, indipendentemente dal tuo stato, Cristo ti può salvare perché da Lui procede quella potenza di grazia che può risollevare ogni uomo dal suo stato di peccato e di separazione da Dio. In questo giorno devi riconoscere che c'è un Salvatore per te, proprio per te! Un Salvatore che ha compiuto un'opera così perfetta da non richiedere nessuna azione da parte tua: devi solo accettarla! E, per accettarla, come precisa l'Apostolo, devi credere in Colui che ha compiuto "Quest'Opera" e che, non solo la rappresenta, ma che la racchiude nel Suo nome e nella Sua persona: "Credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato!"; "E in nessun altro è la salvezza; poiché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati.." Cristo è il perfetto salvatore ed offre una perfetta salvezza a chi si umilia totalmente.

 

Giovedì, 18 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 18 ottobre 2018

"Gesù le disse: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?" Ella, pensando che fosse l'ortolano, gli disse: "Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove l'hai deposto, e io lo prenderò". Gesù le disse: "Maria!" Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: "Rabbunì!" che vuol dire: "Maestro!"." (Giovanni 20:15,16)

LA VOCE DI DIO

Maria, dopo esser stata salvata segue Gesù insieme ai dodici discepoli fin dall'inizio del suo ministerio terreno, perciò conosceva benissimo il Maestro, eppure ella non lo riconosce quando le appare dopo la resurrezione. Ella parla con lui, si sofferma a chiedergli informazioni del suo Signore, ma non lo riconosce. Soltanto quando Gesù le parla con dolcezza chiamandola per nome ella Lo riconosce e il suo cuore si rasserena. Tutto questo è molto indicativo. Apparentemente, dalle sembianze fisiche, non sembrava Gesù, eppure era Lui. Egli vuole che lo incontriamo e riconosciamo attraverso le Sue parole, quando dolcemente sussurra al nostro cuore con parole d'amore. E' scritto: "I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità..." (Gv 4:23) perciò la vera adorazione deve provenire dal nostro cuore e la vera lode deve impegnare il nostro spirito. Oggi come ieri, a Dio non importa essere rappresentato fisicamente, ma ascoltato e ubbidito. Oggi come ieri, abbiamo la Sua Parola come guida infallibile. Impariamo da Maria a riconoscere il Maestro dalle Sue parole piuttosto da ciò che i nostri occhi vedono.

 

Mercoledì, 17 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 17 ottobre 2018

"Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sè stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare labsua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà." (Matteo 16:24,25)

LA RINUNCIA

Il cristiano deve imparare a rinunciare ad ogni cosa per poter assomigliare al suo Maestro. Portando ogni giorno la sua croce, si identificherà sempre di più nel suo Signore e ne assimilerà il sentimento che lo indusse a lasciare il Suo trono di Gloria per diventare povero, affinché noi arricchissimo. Disposto a rinunciare ai Suoi diritti, alle Sue prerogative divine, alla Sua vita, il Figlio di Dio accettò umilmente di portare la croce e di annichilire Sé stesso fino alle estreme conseguenze. Per attuare il piano della redenzione, depose volontariamente la Sua vita, ma poi la riprese nella potenza della resurrezione. Il sentiero della rinuncia conduce alla gloria. Se rinunciamo a noi stessi e soffriamo con Lui, un giorno saremo glorificati con Lui. L'uomo che guadagna tutto il mondo, ma perde poi la sua anima, ha perso tutto e per sempre. Ha perso le cose che contano, quelle che hanno un valore eterno. Chi nasconde la propria vita in Cristo e impara a rinunciare a sé stesso, portando la sua croce, un giorno, nella gloria, ritroverà la sua vita e guadagnerà la vera vita: quella eterna.

 

Martedì, 16 Ottobre 2018 00:00

Meditazione del 16 ottobre 2018

"Allora Gesù fu condotto dallo Spirito su nel deserto, per essere tentato dal diavolo." (Matteo 4:1)

IL RIMEDIO MIGLIORE

Gesù in quanto "vero uomo" è stato tentato in ogni cosa. Sembra quasi che Dio Padre, prima di avviare il proprio Figlio al delicatissimo ministerio affidatoGli, avesse voluto metterLo alla prova, tanto che fu proprio lo Spirito Santo a condurre Gesù nel deserto per essere tentato dal diavolo. Uno scontro epico avvenne in questo luogo: il demonio tentava Gesù Cristo tentando di far crollare la sua parte umana, ma Egli come un vero uomo, armato solo della fede e della Parola di Dio vinse! E la Sua vittoria è anche la nostra. Questo ci insegna che tutti saranno messi alla prova e che, come il Maestro trovò aiuto nella Parola di Dio e nella presenza dello Spirito Santo, così avverrà anche per noi, nella misura in cui sapremo affidarci a Lui. Fu mediante la preghiera che Gesù si preparò; fu mediante quella preghiera che lo Spirito Santo gli suggerì le risposte da dare al tentatore. Se ti trovi in una condizione di estremo ed assoluto bisogno, ricorda che esiste il rimedio migliore, un rimedio efficace nella misura in cui viene praticato con fede: basta soltanto piegare le ginocchia ed il cuore, e chiedere a Dio la liberazione. Essa certamente non tarderà poichè: "molto può la supplica del giusto fatta con efficacia". (Giacomo 5)

 

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