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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Venerdì, 01 Gennaio 2021 00:00

Meditazione del 01 gennaio 2021

Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante... (Matteo 12:20)

PUOI AVERE UN NUOVO INIZIO

Dio non è Colui che distrugge, ma che edifica; Egli non è venuto per condannarci, ma ha mandato il Suo Figliuolo affinché, credendo nella Sua opera di redenzione, possiamo essere salvati. Quando andiamo ai piedi della sua croce, troviamo salvezza, perdono e vita eterna. Da quel momento in poi inizierà, da parte di Dio, nella nostra vita un'opera di "ricostruzione"; Egli prenderà nelle sue mani le nostre vite distrutte dal peccato, dal vizio, da diversi legami che hanno ridotto in misero stato il nostro cuore, e per la sua grazia e potenza, riedificherà le nostre vite. La canna, cui si fa riferimento nel verso di oggi, è un flauto improvvisato che si è rinsecchito, spaccato e divenuto inutile. Il lucignolo fumante non dava più luce ed era considerato inutile: entrambi rappresentano persone scartate, come merci guaste e rifiutate dagli altri ma Gesù si dedica a riparare e guarire, non a rompere o spegnere coloro che hanno fallito. Egli desidera darci un nuovo inizio non tenendo conto dei nostri fallimenti. Ricorda oggi che "dove il peccato è abbondato, la grazia di Dio è sovrabbondata" (Romani 5:20). Quindi anche tu puoi avere un nuovo inizio.

Giovedì, 31 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 31 dicembre 2020

Certo, Dio è buono verso Israele, verso quelli che sono puri di cuore (Salmo 73:1)

DIO È BUONO

La bontà e la benignità di Dio sono continuamente esaltate nella Bibbia, tanto che la parola “benignità” compare almeno centocinquanta volte. “È una grazia del Signore che non siamo completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà” (Lamentazioni 3:22, 23). Amare, mostrare misericordia ed avere compassione è parte della natura di Dio. Il Signore è buono! L'Antico Testamento ripete quarantuno volte che la Sua benignità dura in eterno. Sette volte troviamo la frase: “Il Signore è buono”. Egli è il solo che sia veramente buono (Matteo 19:17). La Sua bontà è personificata in Cristo, il Buon Pastore ed è rivelata in tutte le Sue opere: “Il Signore è buono verso tutti, pieno di compassioni per tutte le sue opere” (Salmo 145:9). Dio è buono e la Sua bontà è dimostrata dalle Sue opere. Caro lettore, Dio desidera manifestare anche nei tuoi confronti la Sua bontà se soltanto ti affidi a Lui con tutto il cuore.

Mercoledì, 30 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 30 dicembre 2020

Non dare ad altri il fiore della tua gioventù (Proverbi 5:9)

IL FIORE DELLA GIOVINEZZA

Non c'è bisogno di essere filosofi per capire che "si vive una sola volta" e che "si è giovani una sola volta". L'età della giovinezza è un momento straordinario della vita in cui la bellezza e la forza sono ai livelli più alti. Nel versetto di oggi e anche nel linguaggio comune si parla del "fiore della gioventù" perché, come un fiore, è bella, profumata, attraente, ma dura poco e finisce col seccarsi. Sapendo questo, non è certo saggio vivere la propria giovinezza come se non dovesse mai passare. In particolare è fondamentale considerare il versetto della meditazione di oggi alla luce di quello che il saggio Salomone scrive: "Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni..." (Ecclesiaste 12:3). Il miglior modo per vivere la propria vita è viverla secondo la volontà di Dio e per la Sua gloria. Ci aiuti il Signore in modo che possiamo vivere ogni giorno della nostra esistenza secondo il Suo volere in modo che Cristo Gesù sia onorato.

Martedì, 29 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 29 dicembre 2020

Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità (Marco 9:24)

LIBERATI DALLA INCREDULITÀ

Questa è la preghiera di un padre che supplica Gesù per la guarigione del proprio figlio. È una preghiera piena di angoscia e di speranza; c’è una grande lotta nella sua anima tra la fede ed il dubbio. “Io credo, sovvieni alla mia incredulità” vale a dire: "Io sento un profondo bisogno di credere, ma non ce la faccio ancora; aiutami perché io possa credere. Crea in me Tu stesso quella fede ferma che non possiedo e di cui non posso fare a meno. Rendila più viva quella fede, rendila tale che mi sia impossibile resistere alla sua potenza. Illumina la mia fede con la Tua luce divina! Alimentala attraverso la Tua Parola! Soccorrimi o Signore, trasforma questa mia fede teorica in una fede reale, attiva, vittoriosa”. Amico, prega anche tu umilmente così; innalza fiducioso al Signore il grido della tua piccola fede. Quella piccola fede, una volta strappato l’esaudimento, si manifesterà più forte della tua grande incredulità. Per certo il Signore come operò per quel padre agirà in tuo favore secondo la tua necessità.

Lunedì, 28 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 28 dicembre 2020

Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te (Isaia 49:15)

DIO NON CI DIMENTICA

Il legame che unisce una madre al suo bambino è molto profondo. Un lattante dipende dalla sua mamma per ogni necessità. Ella lo nutre con amore; interrompe ogni sua attività per dedicarsi completamente a lui (anche di notte...). Un lattante, inoltre, piange per comunicare le sue emozioni o le sue esigenze. Il bimbo non si chiede se il suo pianto può dare fastidio al vicino di casa o al fratellino che dorme, ha bisogno e chiama la persona che sa può aiutarlo e che accorrerà sicuramente: la sua mamma. Tutti noi dovremmo assomigliare a un bimbo e trovare riposo e rifugio fra le braccia del nostro Padre celeste. Egli ci nutrirà con un cibo speciale: la Sua Parola. Come quel lattante, non soffermiamoci troppo a considerare quello che possono pensare gli altri: se abbiamo bisogno di Dio, chiamiamolo ed Egli ci risponderà! Le cronache di ogni giorno ci ricordano che una madre può anche dimenticare suo figlio, ma il nostro Dio è sempre pronto ad intervenire a nostro favore. Caro lettore, invoca il Signore ed Egli prontamente ti risponderà.

Domenica, 27 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 27 dicembre 2020

Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano (Isaia 40:31)

COME AQUILE

La forza che riesce a darci questo versetto della Parola di Dio è sorprendente. Chi ha il Signore nel proprio cuore sente una forza nuova che chi non la prova non la può capire. Dio non perde il suo effetto, anzi, lo manifesta ogni volta di più. Più speriamo in Lui e più ci sentiamo fortificati, più acquistiamo le forze necessarie per andare avanti nelle difficoltà quotidiane. Il Signore è la nostra forza, colui che ci fortifica e ci da vigore. Nel momento della necessità, e non solo, rivolgiamo a Lui il nostro sguardo ed Egli interverrà nella nostra vita dandoci l'aiuto necessario, la parola giusta al momento giusto. Allora correremo e non ci stancheremo perché sapremo per cosa stiamo correndo, che il nostro premio è grande nei cieli e qualsiasi ostacolo ci sembrerà leggero da superare perché sapremo che non saremo mai soli ma Dio è con noi in ogni istante della nostra vita per darci forza per andare avanti, coraggio per non mollare mai perché la meta è vicina e, quando la raggiungeremo Lui sarà lì per vivere insieme per l'eternità.

Sabato, 26 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 26 dicembre 2020

Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me (Giovanni 15:4)

DIMORARE IN DIO

La Bibbia insegna che il credente è paragonabile ad un tralcio. Non ha alcun valore, se non è innestato nella vite: soltanto così porta frutto. Allo stesso modo, il credente non può fare a meno di dipendere da Cristo. Gesù disse: “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla” (Giovanni 15:5). Il tralcio prende la linfa vitale dalla vite e non può vivere indipendentemente da essa. Paolo parlava della sua dipendenza dal Signore, quando diceva: “Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica”. Il tralcio non ha vita in sé. Una volta che è staccato dalla vite, si secca e muore. Allo stesso modo, se staccati da Cristo, la nostra vita spirituale si secca e muore. È Cristo che conferisce alla nostra vita il suo vigore. Infatti Gesù ha detto: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza” (Giovanni 10:10). Rimaniamo dunque innestati in Cristo! Dimoriamo in Lui e porteremo frutto per la gloria di Dio!

Venerdì, 25 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 25 dicembre 2020

Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati (Romani 8:37)

CERTEZZA DELLA VITTORIA

Non esiste mai una vittoria individuale. Noi non siamo mai soli. Accanto a noi c'è sempre Dio, la Sua mano misericordiosa che ci guida e ci porta avanti. Ecco perché l'apostolo Paolo può dire che "noi siamo più che vincitori in colui che ci ha amati". Certo Dio ci ha amati per primo e si è rivelato alla nostra vita in modo che noi potessimo affidarci a Lui. Chi eravamo noi perché Lui si prendesse cura della nostra vita? Eppure lo ha fatto con tanto amore e con tutta la gioia possibile. Eravamo dei perdenti nati, avevamo perso ogni cosa, anche la vita essendo schiavi del peccato e delle brutture che compievamo, ma Cristo sulla croce ci ha resi più che vincitori. Ci ha dato la vittoria sulla morte e sul peccato tanto che possiamo affermare con certezza che siamo seduti nei luoghi celesti e il nostro premio è grande presso il Padre. Cristo ci ha dato la certezza della vittoria. Caro lettore, affida la tua vita al Signore e realizzerai la vittoria in Cristo insieme ai credenti.

Giovedì, 24 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 24 dicembre 2020

Figlio mio, dammi il tuo cuore (Proverbi 23:26)

DAMMI IL TUO CUORE

Inchiniamoci ed ascoltiamolo! Se Dio ci domanda il cuore, non è per amore di sé ma per amor nostro. Egli vuole ricolmare questo cuore vuoto con l’abbondanza del Suo amore. Amico, com'è il tuo cuore in questo momento? Vuoto se l’amore di Dio non lo ha colmato. Il Padre celeste desidera il tuo cuore anche per illuminarlo, per purificarlo, per saziarlo con la Sua grazia. Del resto, amico, sappi che se non donerai il tuo cuore al Padre amorevole, sicuramente qualcosa d’altro lo occuperà. Il mondo per esempio, che sicuramente ti deluderà e ti abbandonerà, più triste che mai. Dio lo sa ed appunto per questo Egli non cessa di ripetere la sua richiesta: “Figliol mio, dammi il tuo cuore”. Non vuoi esaudire tu questa Sua amorevole richiesta? Di solito le preghiere salgono verso il Padre celeste, portando a Lui i nostri desideri e le nostre angosce. Questa invece è una richiesta speciale perché scende dal Cielo! È la richiesta di Dio! Dio è un padre che implora insistentemente il figliolo perduto perché desidera manifestarGLi il Suo amore.

Mercoledì, 23 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 23 dicembre 2020

So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza (Filippesi 4:12)

CREDENTI APPAGATI

Il cristiano che vive per Cristo è appagato e soddisfatto di quanto possiede. Egli sa che ogni cosa rappresenta un dono proviene dalla grazia divina. Vivere per il Signore, comporta a volte la rinuncia delle proprie comodità, delle proprie soddisfazioni personali, anche della stessa vita quando è necessario. Gesù ha detto: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Infatti, che serve all'uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde o rovina sé stesso?” (Luca 9:23-25). La vita cristiana non consiste nella ricerca delle soddisfazioni personali. I veri credenti sono persone che danno priorità alla volontà di Dio, al servizio cristiano, la cui unica ragione di vita è portare in loro l’immagine di Cristo Gesù il Signore in modo che soltanto Lui sia onorato. Il credente che vuol servire il Signore, non guarda alle proprie comodità, ma al volere di Dio, non fa ciò che piace a lui, ma s'impegna a fare ciò che glorifica il Signore.

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