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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Mercoledì, 02 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 02 dicembre 2020

Le ricchezze non servono a nulla nel giorno dell'ira, ma la giustizia salva dalla morte (Proverbi 11:4)

A CHE GIOVA?

Per tutto il Medio Evo si è temuto, ragionato e fantasticato sul "giorno dell'ira" un tema che, nella Parola di Dio, è talmente ricorrente da indurre a riflettere seriamente anche noi. Eppure c'è tanta gente che non pensa ad altro che accumulare e reinvestire il denaro come se non ci fosse mai una resa dei conti. Come se si potessero portare dietro i libretti degli assegni e il denaro. È proprio vero che "le ricchezze non servono a nulla nel giorno dell'ira" e non possono salvare dalla morte, né tanto meno possono garantirci la vita eterna col Signore. Molti ricchi si sentiranno dire queste frasi terribili: "Figlio, ricordati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato" (Luca 16:25). Il consiglio prezioso di Gesù, implicito nel versetto di oggi, è: "Cercate prima il regno e la giustizia di Dio" (Matteo 6:33).

Martedì, 01 Dicembre 2020 00:00

Meditazione del 01 dicembre 2020

Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù (Filippesi 3:12)

AFFERRARE

Afferrare. Quando usiamo questa parola? Quando stiamo per perdere qualcosa o temiamo di perderla. L'afferriamo per non lasciarla, per non farla allontanare. L'afferriamo anche per proteggerla, per salvarla. Ma tu cosa hai afferrato nelle tue mani? A cosa tieni in maniera particolare? Cosa è prezioso per te? E soprattutto chi ha afferrato te, la tua vita e non la vuole lasciare? Forse una domanda strana, inusuale. L'apostolo Paolo aveva le idee chiare. Voleva afferrare Gesù perché Gesù aveva già afferrato lui. Paolo teneva a Gesù e voleva questo legame più forte, doppiamente "afferrato". Gesù vuole afferrare anche te, vuole salvarti, vuole tenerti stretto a sé, per non perderti, per non farti allontanare da Lui in maniera irrimediabile. Perché ti ama ed è venuto a morire al posto tuo, per salvarti dal giudizio del tuo peccato, dall'inferno. Vuole afferrarti ma non per immobilizzarti. Vuole afferrati per stringerti con amore per renderti veramente libero.

Lunedì, 30 Novembre 2020 00:00

Meditazione del 30 novembre 2020

Lei attaccò la cordicella rossa alla finestra (Giosuè 2:21)

UN LEGAME D'AMORE

La Parola di Dio è ricca di episodi densi di profondi significati e insegnamenti. Vi si narra di Raab, una donna che per fede compì un gesto fondamentale per la sua salvezza. Il popolo di Israele, uscito dal deserto, si stava preparando a conquistare la città di Gerico dove viveva Raab. Quando due esploratori ebrei giunsero a Gerico, Raab li accolse e chiese loro di salvarla. Essi le chiesero un gesto di fede: appendere una cordicella rossa alla sua finestra. Raab ubbidì e, quando la città fu conquistata, la sua vita fu risparmiata. Quella cordicella fu uno strumento di salvezza nonché un legame che l’avrebbe unita per sempre al Dio di Israele e al Suo popolo. Anche a noi Dio ha voluto donare una “cordicella rossa”, un legame che unisse la terra al cielo, l’uomo a Dio: Gesù Cristo il Signore. Attraverso la croce di Cristo che si staglia dalla terra al cielo, Dio ci ha per sempre legati a Sé, non con catene umane ma con corde d’amore. Quale grazia!

Domenica, 29 Novembre 2020 00:00

Meditazione del 29 novembre 2020

Durante quel tempo, che fu lungo, il re d'Egitto morì (Esodo 2:23)

UN LUNGO TEMPO

La Bibbia narra di Mosè, un uomo chiamato da Dio per compiere un’opera straordinaria: liberare il Suo popolo dalla schiavitù d’Egitto. Per adempiere un così alto compito occorreva un uomo con caratteristiche non comuni. La vita di Mosè fu guidata in modo da prepararlo a tale scopo: crebbe alla corte del re ricevendo una cultura e una educazione eccezionali per quel tempo. Tuttavia, a Dio tutto ciò non bastava. Dio formò Mosè a una scuola speciale: la scuola della sofferenza, del deserto, della solitudine, della preghiera. Mosè visse nel paese di Madian come straniero, svolgendo un lavoro umile. “Durante quel tempo, che fu lungo”, ben 40 anni, Dio operò in lui modellando il suo carattere, rendendolo mansueto. Questo “lungo tempo” fu fondamentale per renderlo adatto al servizio. Se anche tu stai vivendo “un lungo tempo” di sofferenza, nel deserto della prova e della solitudine, considera quanto questo tempo sia prezioso agli occhi di Dio. Confida in Lui ed Egli saprà benedirti e usarti per la Sua gloria.

Sabato, 28 Novembre 2020 00:00

Meditazione del 28 novembre 2020

Prendete su di voi il mio giogo ... poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero (Matteo 11:29, 30)

UN GIOGO DOLCE

La Bibbia riporta queste parole di Gesù: “Prendete su di voi il mio giogo”. Per le persone del Suo tempo, avvezze ai lavori agricoli, il termine “giogo” era immediatamente identificato con quell’attrezzo in legno che posto sul collo di due animali da soma li univa nella stessa fatica. Queste parole di Gesù ci meravigliano perché esprimono il Suo straordinario invito a unirci a Lui con un legame per noi inimmaginabile e irraggiungibile! Gesù, il Figlio di Dio, il Creatore di tutto l’Universo, si abbassa fino a noi, deboli creature, chiedendoci di unirci a Lui per camminare insieme! Quel “giogo” di legno, che ci parla della croce di Cristo, lungi dall’essere uno strumento di costrizione, costituisce un legame d’amore e di grazia tra l’uomo e Dio, tra il peccatore e il Giusto, tra noi e il nostro Salvatore, e ci permette di appoggiarci a Lui e di seguirlo passo dopo passo ovunque Egli vorrà condurci. Accettiamo quindi questo dolce “giogo” d’amore, questo leggero “carico” di grazia, e troveremo riposo per le anime nostre.

Venerdì, 27 Novembre 2020 00:00

Meditazione del 27 novembre 2020

Quella notte il re, non potendo prender sonno, ordinò che gli si portasse il libro delle Memorie (Ester 6:1)

NON È UN CASO

Quella notte era la notte in cui il malvagio Aman, irritato perché il Giudeo Mardocheo non si alzava per riverirlo, si stava recando al palazzo del re per dirgli di fare impiccare quest’uomo alla forca che egli aveva preparata per lui. Proprio in quella notte però, ascoltando la lettura del libro delle Memorie, il re scoprì che Mardocheo aveva denunciato i due eunuchi del re, guardiani dell’ingresso, che avevano cercato di attentare alla vita del sovrano e non gli era stato recato per questo nessun onore e nessuna distinzione. Proprio in quel momento arrivò Aman ed il re gli chiese che cosa si dovesse fare ad un uomo che il re desiderava onorare. Alla sua risposta il re disse che avrebbe dovuto fare tutto quello a Mardocheo, senza tralasciare nulla di quel che aveva detto. Tutto quello che accadde non fu affatto casuale. Nulla di tutto ciò che accade lo è. Dio esercita un controllo invisibile ma provvidenziale delle circostanze. Egli si prende cura di coloro che Lo amano e li protegge dal male.

Giovedì, 26 Novembre 2020 00:00

Meditazione del 26 novembre 2020

Ma Mardocheo non s'inchinava né si prostrava (Ester 3:2)

GRANDE DETERMINAZIONE

Così come Mardocheo non si prostrò davanti ad Aman sebbene tutti gli altri lo facessero, allo stesso modo Anania, Misael Azaria si rifiutarono di prostrarsi dinanzi alla statua che il re Nabucodonosor aveva fatto erigere, pur sapendo che la pena per chi avesse agito così sarebbe stata essere gettato in una fornace ardente. La stessa determinazione la troviamo in Daniele. Egli si rifiutò di smettere di pregare il suo Dio, pur sapendo che questo lo avrebbe portato ad esser gettato nella fossa dei leoni. Anche gli apostoli mostrarono grande determinazione quando dinanzi al sinedrio dissero: “Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini” (Atti 5:29), pur sapendo di andare incontro a minacce e percosse. Non scendere a compromessi, caro lettore. La cosa giusta molto spesso non è quella che fa la maggioranza, ma è sempre indicata dalla Bibbia, la Parola di Dio. Sii determinato a fare la volontà di Dio, costi quello che costi. Non sempre sarà facile farlo, ma se vuoi onorare Dio puoi stare tranquillo: Dio ti aiuterà e ti onorerà!

Mercoledì, 25 Novembre 2020 00:00

Meditazione del 25 novembre 2020

Noi ci siamo così impegnati a non trascurare la casa del nostro Dio (Neemia 10:39)

UN IMPEGNO IMPORTANTE

Ci sono moltissimi impegni lavorativi, tantissime attività da svolgere, innumerevoli responsabilità, ma bisogna fare attenzione che le tante faccende quotidiane non ci impediscano di assolvere il nostro dovere di essere assidui alle riunioni di culto. La Parola di Dio ci esorta chiaramente a “non abbandonare la nostra comune adunanza” (Ebrei 10:25). È un impegno che bisogna prendere con assoluta serietà. Non bisogna andare al culto soltanto per essere benedetti dal Signore, ricevere consolazione da Dio e gustare la comunione fraterna, ma principalmente perché è comandato dal Signore stesso. Trascurare la casa del Signore potrebbe però anche equivalere ad essere sempre presenti alle riunioni di culto con il corpo, ma essere altrove con la mente e con il cuore. Caro lettore, non permettere agli altri impegni di avere il sopravvento nella tua vita: impegnati a non trascurare la comunità locale nella quale c’è un popolo imperfetto, ma che si raduna per offrire il culto a Dio in spirito e verità.

Martedì, 24 Novembre 2020 00:00

Meditazione del 24 novembre 2020

Non siate tristi; perché la gioia del Signore è la vostra forza (Neemia 8:10)

UNA FORZA PARTICOLARE

La gioia del Signore non è semplice emozione, ma qualcosa di più grande, prezioso e duraturo. Questa gioia nasce nel cuore quando si permette al Signore Gesù di entrarvi. Principalmente, infatti, la gioia del Signore è la gioia della salvezza, la forza di chi è salvato e vive in comunione con Dio, la forza di coloro nei quali matura il Frutto dello Spirito. La gioia del Signore è forza perché proviene dalla Parola di Dio, che fortifica il credente. La si realizza restando alla presenza di Dio: “Ci sono gioie a sazietà in tua presenza” (Salmo 16:11). Quando la si sperimenta la vita diventa più serena e le prove della vita diventano più sostenibili. Anche se ci sono tempeste da affrontare, dolori da sopportare e lacrime da versare, nel cuore del credente ardono i carboni della gioia, benché a volte siano sotto la cenere della prova. Al di là delle nubi nere delle prove, nel cielo del credente splende sempre il sole della gioia del Signore. Trova la tua gioia nel Signore (cfr. Salmo 37:4)!

Lunedì, 23 Novembre 2020 00:00

Meditazione del 23 novembre 2020

Il nostro Dio combatterà per noi (Neemia 4:20)

IL NOSTRO DIO COMBATTE PER NOI

Ci sono difficoltà da superare nella vita, lotte da affrontare. Il problema è che tante volte si cerca di fuggire dinanzi alle lotte, perché non ci si sente sufficientemente forti per sostenerle. Certamente è bene che si faccia un esame obiettivo delle proprie forze, che si riconoscano le proprie debolezze, ma poi bisogna esercitare la fede! Noi siamo deboli, ma “il nostro Dio” è forte ed è pronto a combattere per noi! E ... “se Dio è per noi chi sarà contro di noi?” A questo punto è indispensabile rispondere ad una domanda: Dio è davvero il tuo Dio? Perché tu lo possa definire in questo modo devi avere una relazione personale con Lui, devi conoscerLo, amarLo, servirLo. Se desideri che Dio combatta per te e ti dia la vittoria devi ricevere Gesù nel tuo cuore. Soltanto allora Egli sarà il tuo Dio, diverrai un figlio di Dio ed Egli combatterà per te. Non affrontare le lotte della vita da solo, presto saresti atterrato. Permetti a Dio di diventare il tuo Dio e di combattere per te!

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