
Parole di Vita
Meditazione del 29 luglio 2021
Tu ne hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche; e le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo... (Giobbe 4:3,4)
PRONUNCIA PAROLE DI INCORAGGIAMENTO
La Bibbia dice: "Cerchiamo comunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione" (Romani 14:19). Quando Giobbe era travagliato, il suo amico Elifaz gli ricordò come nel passato le parole di Giobbe avessero incoraggiato quelli che stavano per mollare. Le parole possono ferire o guarire, benedire o maledire, distruggere o liberare, demolire o edificare: "Morte e vita sono in potere della lingua" (Proverbi 18:21). In un mondo dove le persone sono colpite e annichilite da parole che sono pronunciate con cattivi sentimenti, ci aiuti il Signore in modo che possiamo con la Sua forza essere strumenti nelle Sue mani per essere d'aiuto per coloro che si trovano nella sofferenza. Caro lettore, ogni volta che ne hai la possibilità pronuncia delle parole che siano d'incoraggiamento, di sprone, di edificazione, per chi le ascolta e tu stesso sarai incoraggiato per aver fatto del bene a chi si trovava nella necessità. Vivi questa giornata studiandoti di pronunciare parole che facciano del bene per chi le ascolta.
Meditazione del 28 luglio 2021
...«La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». (2° Corinzi 12:9)
DIPENDERE DA DIO
Le preoccupazioni sono un ostacolo e motivo di grande sofferenza per chi non dipende da Dio. Il Signore non ti permetterà di usare le tue debolezze come una stampella o una scusante, ma le permetterà affinché tu dipenda da Lui. Paolo scrisse: "Mi è stata messa una spina nella carne affinché io non insuperbisca" (II Corinzi 12:7). Perché Dio dovrebbe tenerti in contatto con le tue limitazioni? Per metterti in imbarazzo? No, ma per potenziarti così che tu possa fare il Suo volere. L'intenzione di Dio è di aumentare, non diminuire, il tuo bisogno di Lui. Noi siamo forti tanto quanto la nostra area più debole! Ecco perché certe volte cerchiamo di scusare le nostre debolezze o ignorarle, ma questo è pericoloso perché, contando sulle tue forze, potresti vincere e arrivare a pensare di poter gestire tutto da solo. Fu perché Paolo era brillante che Dio permise circostanze difficili che lo trattennero sulle sue ginocchia, vivendo in uno stato di dipendenza forzata. Dopo aver ripetutamente pregato Dio che si portasse via le sue debolezze, Paolo finalmente giunse al punto di poter dire: "Mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me" (II Corinzi 12:9).
Meditazione del 27 luglio 2021
Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e l'amore che avete dimostrato... (Ebrei 6:10)
DIO DÀ VALORE A CIÒ CHE FA
Satana proverà a convincerti che non conti molto nel Regno di Dio perché non hai un dono d'alto livello come predicare, insegnare o condurre in pubblico. Niente potrebbe esser più lontano dalla verità: "Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e l'amore che avete dimostrato e i servizi che avete resi e che rendete tuttora ai santi". Dio vede il tuo servizio dietro le quinte giorno dopo giorno, il tuo prenderti cura degli amati anziani, della crescita dei tuoi figli, il tuo incoraggiare altri e contribuire dove puoi. Perciò, quando pensi di essere troppo piccolo per far grandi cose, prova a fare piccole cose con un grande cuore pieno d'amore. Non saprai mai ciò che puoi fare fino a che non provi! Una pietra può brillare, ma questo non fa di lei un diamante. Qualcuno ha affermato: "Il mondo sarebbe morto presto se non fosse per la fedeltà, la sincerità, la creatività e l'impegno di coloro i cui nomi non sono onorati né acclamati". Oggi Dio dà valore a ciò che fai: "Non ti scoraggiare di fare il bene; perché, se non ti stancherai, mieterai a suo tempo" (cfr. Galati 6:9).
Meditazione del 26 luglio 2021
C'è tra di voi qualcuno che soffre? Preghi... (Giacomo 5:13)
PREGA A RIGUARDO
È incredibile quanto tempo impieghiamo persistendo su qualcosa prima di decidere di pregare a riguardo. Lo scrittore dell'inno dice: "Oh qual pace a cui spesso rinunciamo; oh qual inutile dolore portiamo. Tutto perché non portiamo ogni cosa a Dio in preghiera". Ci lamentiamo coi nostri amici. Ci chiediamo perché Dio non faccia qualcosa. Lottiamo con le situazioni nelle nostre menti eppure, non riusciamo a sfruttare la soluzione più semplice che ci sia: la preghiera. Siamo tutti colpevoli di trattare la preghiera come ultimo disperato tentativo. La Bibbia dice: "C'è tra di voi qualcuno che soffre? Preghi". Quando hai un problema: prega. Quando qualcuno ti ferisce: prega. Quando sei malato: prega. Quando ti senti di non farcela: prega. Quando qualcuno che ami sta soffrendo: prega. Quando sei scoraggiato: prega. Quando non sai cosa fare: prega. Gesù, che pregava presto la mattina e tardi la notte, disse: "Tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete" (Marco 11:24). Allora prega a riguardo e aspetta che il Signore risponda secondo la Sua volontà e i Suoi tempi.
Meditazione del 25 luglio 2021
Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno. (Filippesi 1:21)
LA PROSPETTIVA DI FEDE
Le prigioni romane erano posti terribili. I trasgressori venivano spogliati, frustati, legati con ceppi alle caviglie. I loro abiti intrisi di sangue non venivano cambiati nemmeno nel pieno dell'inverno. E la "cella nascosta" (Atti 16:24) dove Paolo e Sila furono imprigionati era la peggiore. La mancanza d'acqua, gli spazi angusti, e l'odore di fogna (se così lo si può chiamare) rendeva impossibile dormire. I prigionieri desideravano quotidianamente la morte e qualcuno si toglieva pure la vita. Era il peggior incubo! Eppure "Paolo e Sila pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano" (Atti 16:25). L'attitudine di Paolo li impressionò prima ancora che il suo credo religioso li raggiungesse. Come hanno potuto farcela? Avevano una prospettiva di fede! Paolo non si limitò soltanto a cantare nella prigione, scrisse alcune delle sue migliori lettere laggiù. Qui la sua dichiarazione: "So infatti che ciò tornerà a mia salvezza ... Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno" (Filippesi 1:19-21).
Meditazione del 24 luglio 2021
Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia. (Marco 4:39)
PACE NELLA TEMPESTA
Gesù rimproverò i Suoi discepoli perché avevano perso la pace della mente durante la tempesta. Lui non la perse. Si era addormentato sulla parte posteriore della barca. Dove ti trovi oggi? Tranquillo con Gesù a "poppa" o nel panico insieme agli altri a "prua" della barca? La preoccupazione sopraggiunge quando dimentichi due cose. Prima di tutto quello che il Signore ti ha detto. Gesù disse: "Passiamo all'altra riva" (Marco 4:35) e una volta dette quelle parole non ci fu un'onda grande abbastanza da affondarli. Ogni volta che farai quello che Dio ti dice di fare, andrai forse incontro alla tempesta, ma non affonderai. In secondo luogo le preoccupazioni sopraggiungono quando dimentichi chi è con te nella barca. I discepoli pensavano di conoscere Gesù piuttosto bene, ma prima che la notte fosse finita, si domandarono: "Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?" (Marco 4:41). Ti è mai capitato di pensare che la tempesta che stai ora attraversando è stata permessa da Dio per mostrarti che non c'è nessun problema che Lui non possa risolvere? Rifletti non sei solo, tramite questa esperienza giungerai a conoscerlo meglio.
Meditazione del 23 luglio 2021
...«Questo è il mio diletto figlio, nel quale mi sono compiaciuto». (Matteo 3:17)
L'APPROVAZIONE DI DIO
Quando Gesù fu battezzato "i cieli si aprirono ... ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»" (Matteo 3:16, 17). Quel giorno, quando Gesù scese nelle acque del fiume Giordano stava facendo un passo nella pienezza del proposito divino per la Sua vita. Giovanni il Battista aveva battezzato tante persone che si erano ravvedute. Gesù era esattamente dove il Padre voleva che Lui fosse, facendo esattamente quello che voleva che facesse. Ecco perché Suo Padre annunciò: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». Il credente che obbedisce alla Parola di Dio e si sottomette alla Sua volontà, con un cuore sincero e ben disposto, sarà approvato dal Signore. Ciò che fece Gesù e le Parole del Padre costituiscono un prezioso insegnamento per il credente. Il nostro impegno deve essere sempre quello di "trovarci al centro della volontà di Dio" in modo che possiamo onorare Dio e avere la Sua approvazione. Caro lettore, studiati sempre di agire secondo le indicazioni della Bibbia, la Parola di Dio.
Meditazione del 22 luglio 2021
...Matteo, ... alzatosi, seguì Gesù. (Matteo 9:9)
SEGUIRE GESÙ
Per un romano riscuotere le tasse era un lavoro lucrativo, ma per un giudeo come Matteo esso significava tradire la propria gente. Come risultato fu disprezzato ed escluso dalle celebrazioni religiose, ma questo non fermò Gesù dal chiamarlo ad essere un Suo discepolo. E quando lo fece, Matteo non esitò: "Egli, alzatosi, lo seguì". Matteo costituisce un esempio di come seguire Gesù. Chi vuole essere un discepolo di Cristo deve essere disposto a mettere il Signore al primo posto come Gesù stesso richiede: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua" (Luca 9:23). Seguire Gesù non è uno scherzo, è una questione talmente importante che tutto il resto deve diventare secondario. L'aspetto più importante per i seguaci di Cristo è Chi stanno seguendo e per quale motivo rimangono vicino a Lui. Dio ci onora concedendoci la possibilità e il privilegio di poter essere discepoli di Gesù. Abbiamo compreso la portata di ciò che Dio ci concede? Come stiamo seguendo il Signore Gesù, con quali sentimenti e con quale scopo? Facciamo come Matteo!
Meditazione del 21 luglio 2021
...i figli sono un dono che viene dal Signore... (Salmo 127:3)
I FIGLI SONO UN DONO DI DIO
I figli richiedono determinate cose che soltanto i genitori gli possono dare. Prima di tutto il tempo. Non il tempo che rimane al fine della giornata, dopo che abbiamo fatto tutto ciò che per noi era primario, ma un tempo prioritario. Se la tua vita è scandita da un programma in cui i tuoi figli non né fanno parte, fai subito qualcosa. In secondo luogo ogni genitore si deve relazionare con i figli manifestando sensibilità. C'è così tanto da imparare dai nostri figli riguardo a loro stessi, noi stessi e su chi è Dio. Una volta che realizziamo di non possedere tutte le risposte, diventiamo aperti a lasciare che Dio ci parli anche tramite i nostri ragazzi. Questo tipo di ricettività fortifica la loro fede, li aiuta a ricevere gli insegnamenti e ci mantiene giovani nel cuore. Un ulteriore aspetto che riguarda la responsabilità dei genitori è saper dare delle "regole". Questo è di vitale importanza, durante gli anni della formazione, stabilire delle regole e mantenere dei limiti. I bambini necessitano di linee guida e di riferimenti stabili per sentirsi sicuri. Se siamo genitori ricordiamoci sempre che i nostri figli sono un dono di Dio!
Meditazione del 20 luglio 2021
...colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento... (Filippesi 1:6)
NON PERMETTERE ALLA PAURA DI BLOCCARTI
Dio ti ha mai chiamato a fare qualcosa che non ti sentivi in grado di fare o che mai avresti pensato di dover fare? Dal momento che il Signore ci chiede attraverso la Sua Parola di agire in un determinato modo, non dobbiamo lasciarci condizionare dalle nostre insicurezze, paure e sensi d'incapacità. Dio non chiama al Suo servizio chi è capace, ma qualifica chi chiama! Le nostre inadeguatezze non Lo sorprendono, infatti la Sua "potenza si dimostra perfetta nella debolezza" (II Corinzi 12:96). Chi si dispone a servire il Signore non deve lasciarsi scoraggiare dalle proprie limitazioni, ma deve dipendere dal Signore che usa chi si affida a Lui con fede e umiltà. Il credente che serve il Signore fedelmente lo farà sempre con la consapevolezza che la sua "capacità viene da Dio". È importante, quindi, riconoscersi sempre inadeguati, non per autocommiserarsi, ma per dipendere dal Signore. Non pensiamo a quanto siamo incapaci per quel determinato compito che il Signore ci chiede di assolvere, ma ricordiamo che Dio è più grande di tutto ciò che affrontiamo, non importa quanto invalicabile possa sembrare.