
Parole di Vita
Meditazione del 12 dicembre 2023
Dio ha parlato una volta, due volte ho udito questo: che la potenza appartiene a Dio (Salmo 62:11)
LA FONTE DI POTENZA
Dio è la fonte di potenza ed Egli la manifesta secondo la Sua volontà sovrana. Non in maniera bizzarra o arbitraria, ma secondo i Suoi scopi e le Sue promesse dichiarati nelle Scritture. Sarebbe vano cercare in esse un comando a tentare di fare o ottenere qualcosa. Se l'ordine o la promessa vengono da Dio, l'unica possibilità è ubbidire e credere. È vero, gli ostacoli e gli avversari sono numerosi e potenti, ma il nostro Dio è l'Onnipotente. Chi conosce Dio non tenta di agire, ma agisce (Daniele 11:32). Il popolo del Signore è un popolo suscitato e rigenerato in modo soprannaturale, ammaestrato da un insegnante soprannaturale, sorretto e condotto da un capitano ultraterreno. La potenza divina è accessibile a tutti i figli di Dio. Gesù dice ancora oggi ai Suoi discepoli, a te: "Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi". Forse stai prestando troppa attenzione ai metodi, ai mezzi, alle risorse economiche e troppo poco alla "fonte di potenza". È importante mettere da parte ogni attività e sforzo umani e pregare, attendendo fiduciosi il Signore affinché ci riempia e fortifichi con la Sua santa presenza, manifesti la vera potenza, quella che appartiene a Lui soltanto.
Meditazione del 11 dicembre 2023
Che avevi, o mare, che fuggisti? E tu, Giordano, che tornasti addietro? (Salmo 114:5)
TREMORE CHE INTRODUCE
Israele fu introdotto in un paese pieno di risorse; montagne e colli non si dimostrarono ostacoli insormontabili. Eppure, a volte, il Signore ritiene opportuno rimuovere quelle benedizioni materiali che fanno da contorno ai Suoi doni preziosi. Forse Egli ha visto che eravamo troppo compiaciuti di confidare sulle difese naturali dei monti e sugli aiuti terreni dei colli. Abbiamo buoni motivi per ringraziare il nostro Padre amorevole e celebrare la Sua opera quando rimuove qualche sostegno che può essere scosso e sul quale ci appoggiavamo, convinti di riposare sulla Rocca Eterna. Viene il giorno in cui non soltanto il mare fuggirà e il Giordano tornerà indietro, ma il cielo e la terra stessi fuggiranno alla presenza del Signore, affinché sussistano le cose che non sono scosse (cfr. Ebrei 12:26, 27). C'è un tremore che introduce nelle ricchezze della redenzione divina e fa inoltrare nella benedizione del regno dei cieli. Oggi ringrazia Dio con piena fiducia per ogni cosa; per gli appoggi che rimuove e per gli ostacoli che pone, certo che tutto coopera a farti aggrappare a Cristo, a farti afferrare ciò che in eterno mai sarà scosso né sconvolto: la vita alla Sua gloriosa presenza!
Meditazione del 10 dicembre 2023
Quando Israele uscì dall'Egitto ... Giuda divenne il santuario del Signore (Salmo Salmo 114:1,2)
libertà e servizio
Non fu la carestia ad aver prima fatto entrare Israele in Egitto, ma Colui che la permise. Se il Signore non lo avesse condotto lì e tenuto separato, questo popolo si sarebbe mischiato con i Cananei e avrebbe perso il privilegio di essere il santuario del Dio vivente. Tenuto in Egitto fin quando i tempi non furono maturi, Israele fu poi fatto uscire per servire il Signore e tutta la potenza d'Egitto fu incapace di trattenere degli schiavi inermi. Cosa determinò tale gloriosa liberazione? Non fu la docilità di Israele. Non fu merito di Mosè né di Aaronne o di Giosuè. Questo Salmo non cita i loro nomi. Fu piuttosto il fatto che Dio prese possesso di Giuda e, venendo in mezzo a loro, li santificò con la Sua gloriosa presenza. Considera bene questo: Dio ha permesso certe carestie nella tua vita non per rigettarti, ma per preservarti dall'influenza del male. Ora Egli viene a liberarti affinché tu lo serva con profonda consacrazione alla Sua volontà, non soltanto alleggerito da incombenze materiali, ma affrancato dalla schiavitù del peccato. Questa è la tua libertà: poter capire la voce del Signore e voler lasciarsi governare dalla Sua Parola, perché desideri appartenere a Colui che ti ama.
Meditazione del 09 dicembre 2023
Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo (1° Corinzi 11:1)
UN VERO ESEMPIO
Quale effetto ebbe la rivelazione di Cristo sull'apostolo Paolo! Subito dopo predicò Cristo in modo da condividere il Suo stesso vituperio. Decise di non conoscere altro che Gesù Cristo e Lui crocifisso. Abbassò sé stesso per quanto consentito a un uomo. I vantaggi di nascita, posizione e cultura, quelle cose che gli potevano sembrare utili e preziose, le considerò come scorie e spazzatura, dinanzi all'eccellenza della conoscenza del suo Signore. Se avesse preferito possedere una villa romana, con mura affrescate, fontane e statue di marmo o se avesse ottenuto posizione e onori da cortigiano: avrebbe guadagnato o perso? Non ebbe dignità morale e gioie spirituali infinitamente superiori ai piaceri del mondo? E tutte queste cose, per quanto grandi, non furono eclissate dal glorioso benvenuto che ricevette quando la morte liberò il suo spirito per l'ingresso trionfale alla presenza del Re dei re? Il suo esempio continua ad esercitare una potente influenza, anche dopo diciannove secoli! Caro lettore, e su te, quale effetto ha avuto la conoscenza personale di Gesù? Continua a promuovere desideri e scelte spirituali che danno valore alla magnificenza del tuo Signore e Redentore?
Meditazione del 08 dicembre 2023
Voi conoscete la carità del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, s'è fatto povero per amor vostro, onde, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi (2° Corinzi 8:9)
CONDIZIONI PRECISE
I credenti di Corinto conoscevano la grazia del Signore Gesù che, sebbene fosse ricco, si fece povero per loro. E noi? Vogliamo sperimentarla? Possiamo essere "imitatori di Cristo" se non ci sacrifichiamo per la salvezza del mondo? Sono i nostri Isacco, le cose e gli affetti a cui teniamo di più, che devono essere messi sull'altare, non il nostro superfluo o gli scarti. Quando il Signore eccelso abitò tra gli uomini, scelse la posizione più umile, come la più adatta per raggiungere il Suo scopo. Per arricchire noi, poveri falliti, annichilì Sé stesso. Facciamo bene a ricordare che Egli era la Sapienza di Dio e la Potenza di Dio, e quindi scelse necessariamente la via più saggia e la via più potente per mandare ad effetto il Suo piano. Molti nostri sforzi falliscono proprio perché cerchiamo di fare l'opera di Dio seguendo dei concetti umani. Non temere di impoverire o di svuotare la tua vita, privandoti di un insana abitudine o di mire egoistiche. Guardati da basse speculazioni umane, ma non distogliere gli occhi dall'eccelsa grazia celeste. Lasciati arricchire seguendo l'esempio di Cristo, apri con generosa fede il tuo cuore a Dio e traboccherai per la tua e l'altrui benedizione!
Meditazione del 07 dicembre 2023
Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore (Luca 2:11)
GRANDEZZA E SEMPLICITÀ
Quando venne il Redentore, già da millenni l'uomo lottava invano per la causa della giustizia e un mondo migliore. Il mondo giaceva nel male, il trionfo del nemico sembrava completo. Come gioirono gli angeli quando Dio affidò il soccorso a uno che era Onnipotente! Egli si mosse per salvare: a Suo modo e tempo, per la Sua gloria. La visione angelica non fu accordata al re Erode, né al sommo sacerdote o al Sinedrio, ma a degli umili pastori, che vegliano di notte i loro greggi. L'Unigenito di Dio non venne in pieno giorno, facendo impallidire con la Sua gloria i nobili di questo mondo, mentre intimoriti gli davano il benvenuto con doni e onori. Gerusalemme, la città regale, non gli offre asilo! È nella piccola Betlemme, in una mangiatoia, perché non c'era posto nell'albergo per i Suoi genitori. Nella quiete notturna, senza alcuno sfarzo, il Re della gloria entrò inosservato in questo mondo devastato dal peccato. Allo stesso modo, Cristo sia intimamente ricevuto come Signore della tua vita, senza pompose cerimonie o formali professioni religiose. Sia oggi per te il giorno in cui ricevi con semplicità di fede il messaggio della redenzione celeste, il gran giorno della svolta eterna.
Meditazione del 06 dicembre 2023
Beati coloro che lavano le loro vesti per aver diritto all'albero della vita (Apocalisse 22:14)
l'albero della vita
È una cosa straordinaria e meravigliosa vedere che l'ultima pagina dell'Apocalisse si ricongiunga con la prima pagina della Genesi. La storia dell'uomo cominciò con degli angeli dalle spade fiammeggianti che sbarravano la via all'albero della vita. Essa termina con la guardia angelica ritirata o, piuttosto, con i cherubini che rimettono nel fodero le loro spade. Questo è il modo biblico per affermare che tutto ciò che è in mezzo, il peccato, la sofferenza e la morte, è soltanto una parentesi. Lo scopo di Dio non verrà sovvertito. La Sua marcia trionfale attraverso la storia deve concludersi con l'accesso dell'uomo all'albero della vita, dal quale, per lunghi e tristi secoli, che tuttavia costituiscono soltanto un istante a confronto dell'eternità, era stato tenuto lontano proprio a causa del peccato. Tale beatitudine eterna, però, non è universale, ma per tutti quelli che hanno confessato i loro peccati a Cristo e ne sono stati purificati grazie al Sua sangue sparso sulla croce. A questi, che lo hanno ricevuto come loro personale Salvatore, Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio e gustare, quale frutto del perdono divino, la vita eterna.
Meditazione del 05 dicembre 2023
Il Signore corregge quelli che egli ama, e corregge tutti coloro che riconosce come figli (Ebrei 12:6)
LA SCUOLA DELL'AMORE DI DIO
La prosperità terrena non è con certezza un segno di particolare amore da parte di Dio, né i dolori e gli affanni sono una dimostrazione inequivocabile di disapprovazione divina, anzi spesso è vero il contrario. L'amore di Dio brama sinceramente la nostra beatitudine eterna, non semplicemente la nostra consolazione immediata. Esso è volto a raggiungere tale obiettivo ed è abbastanza forte da sopportare ogni travisamento, da correggerci per mettere in sintonia il nostro spirito con una melodia più sublime. Poi viene a istruirci e noi entriamo come alunni nella scuola dell'amore di Dio. Lasciamo da parte le nostre nozioni teoriche, ma prepariamoci a qualsiasi lezione che in concreto ci provenga dall'afflizione e dal rimprovero. Rassicuriamo i nostri cuori della costanza dell'amore di Dio, al punto da confidare in Lui, malgrado la ferma correzione che sta esercitando nei nostri riguardi. Guardiamo avanti, a quel momento in cui ci verrà spiegato ogni singolo atto di disciplina della nostra vita, con una benigna saggezza che lascerà estasiata la nostra anima e costringerà il dolore ed i sospiri a fuggire via per sempre.
Meditazione del 04 dicembre 2023
Ed ecco una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo (Genesi 28:12)
LA SCALA DEL CREDENTE
Immagina questa scala meravigliosa che scende dal trono di Dio fino al luogo in cui ti trovi, per quanto basso possa essere. Può essere una grotta sperduta, un'umile abitazione, la cabina di una nave, la capanna di un villaggio, un letto d'infermità, ma Gesù Cristo ti raggiunge proprio là dove ti trovi. Apprezza l'elevazione spirituale che Dio vuole concederti, senza dare errato valore a quelle cose che necessariamente dovrai lasciare nel baratro in cui il peccato ti aveva fatto sprofondare. Quella scala porta dal cielo un carico di benedizioni proprio per te. Che tu possa deporre i tuoi pesi, ogni preoccupazione o timore, affidandoti a Cristo nella preghiera. Che tu possa ricevere al tempo stesso nel tuo cuore il desiderio di avvicinarti ed inchinarti sempre più al seggio della Sua Maestà, verso il quale la scala ti fa risalire dal precipizio della ribellione. Lasciati condurre ogni giorno, per quella fede che stima e sceglie le ricchezze celesti in Cristo. Devi salire un gradino alla volta, ma senza arrestarti. Non avere paura di cadere nei passi di fede: sotto di te non c'è il vuoto, ma le braccia eterne del Signore!
Meditazione del 03 dicembre 2023
Ella aveva una sorella chiamata Maria la quale, postasi a sedere ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola (Luca 10:39)
AI PIEDI DI GESù
Ai piedi di Gesù: questo è il luogo privilegiato per realizzare la benedizione; è qui che dobbiamo essere istruiti e formati in vista dei doveri che la vita e i legami umani ci impongono. Qui dobbiamo impossessarci di quella vera conoscenza che è la premessa di un cammino fruttuoso dinanzi a Dio. C'è una sapienza che viene dal tempo e dall'esperienza pratica, ma vi è una più alta guida che proviene soltanto dall'ascoltare la Parola di Dio con una umile disposizione di bisogno. Ai piedi del Maestro possiamo non soltanto imparare cosa fare, ma pure ricevere la forza spirituale per compiere tutto il nostro servizio. È qui che troviamo sollievo nelle prove e nelle difficoltà che la vita ci riserva. Ai piedi del Signore possiamo pregustare memorabili anticipazioni della beatitudine del cielo, poiché sedere ai piedi di Gesù equivale ad essere nei luoghi celesti. Lì possiamo contemplare la Sua gloria, ricordando che il nostro primo ed eterno impegno è quello di adorarlo ed esaltarlo. Se ti stai affannando ed inquietando a far bella figura con le tue capacità umane o stai crollando sotto il peso dei doveri casalinghi, torna ai piedi di Gesù e lascia che Egli ti rialzi.