
Parole di Vita
Meditazione del 05 luglio 2015
"Insegnami a fare la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio" (Salmo 143:10)
SCOPRIRE LA VOLONTÀ DI DIO
Cosa hanno in comune il pilota di un jet da combattimento, una pattinatrice su ghiaccio di classe internazionale, un capomastro e un pianista da concerto? La padronanza. La padronanza è quella che permette al pilota di sfrecciare nel cielo ad una velocità doppia di quella del suono. Eseguire una picchiata da toglie.re il fiato e fare mille acrobazie senza urtare il suolo. Padronanza è quella sicurezza che proviene da un continuo, incessante allenamento e permette alla pattinatrice di volteggiare vorticosamente, senza sforzo, sulla superficie del ghiaccio, tra gli applausi scroscianti degli spettatori. Padronanza è l'esperienza, la capacità e l'abilità tecnica di un capomastro, che costruisce una casa destinata a durare 100 e più anni. Padronanza è anche il risultato di ore e ore di esercizio che danno ad un concertista di pianoforte. Come si può acquisire questo tipo di padronanza, l'abilità e la forza per rendere la propria vita come la si vuole? Una vera padronanza della vita spirituale e morale la potete avere quando conoscerete e adempirete la volontà del Signore. Dio vi ha dato ciò che è necessario per scoprire e seguire il suo piano nella vostra vita: la Sua Parola... questa sì che ci fa acquistare familiarità e vera padronanza!
Meditazione del 04 luglio 2015
Poiché la parola della croce è pazzia per quelli che periscono: ma per noi che siamo sulla via della salvezza, è la potenza di Dio. (1 Corinzi 1:18)
LO SCANDALO DELLA CROCE
Nella sua missione di precursore del Messia, Giovanni Battista aveva annunciato al popolo la venuta di uno più potente di lui: Costui avrebbe realizzato sulla terra l'atteso giudizio di Dio. Giudizio di salvezza per coloro che l'avrebbero accettato come Messia, giudizio di condanna per tutti gli altri. Ma ora - ricordiamo che Giovanni si trova in prigione - nello squallore della sua cella, deve constatare che l'opera di Gesù non realizza l'idea che egli ha del Messia. Egli aveva parlato di un battesimo di fuoco e di un giudizio punitore: Gesù non è niente di tutto questo. Il tono dimesso, l'eccessiva precauzione di presentarsi al popolo, la tattica del segreto messianico... sono altrettanti colpi inferti all'atte.sa ansiosa di Giovanni. Tutto il comportamento di Gesù diventa per il Battista un enigma, quasi uno scandalo. La crisi di fede che sicuramente tormentò Giovanni nella sua prigione, era originata dal fatto che egli non faceva distinzione tra la prima venuta, nel dolore, del Messia, e la seconda, nella gioia, alla fine del mondo. La domanda di Giovanni è sempre attuale: sapere se Gesù è realmente il Messia, o se dobbiamo invece attendere un altro. Tutto dipende da quale Messia si cerca. È per te, Gesù Cristo, Messia, Salvatore e Signore?
Meditazione del 03 luglio 2015
Siate contenti delle cose che avete. (Ebrei 13:5)
SAPERSI ACCONTENTARE
Sapersi accontentare è una qualità interiore, indipendente dalle circostanze esterne. Uno dei più grandi esempi di gioia nel poco, l'ho potuto constatare nella casa di una coppia. Costoro possedevano amore, pace, gioia e allegrezza perché erano contenti della loro condizione. Invece la maggior parte dei brontolii di malcontento li ho uditi da gente che aveva tutto ciò che il mondo può offrire. Il nostro modello di vita dipende dunque dal punto di vista, dal gusto e dai desideri che abbiamo. Perché una situazione dà gioia ad una persona mentre fa annoiare un'altra? Senz'altro, nessuno ha attraversato tante prove e tribolazioni come l'apostolo Paolo; pur tuttavia egli era sempre felice. Il segreto stava nel fatto che aveva imparato ad essere contento nello stato in cui si trovava. Tutto dipende dal proprio punto di vista. Se paragoniamo la nostra condizione attuale di credenti con quella in cui ci troveremmo senza la grazia di Dio, in noi verrà presto la gioia. Se potessimo vedere le prove presenti alla luce dell'eternità, asciugheremmo subito le nostre lacrime.
Meditazione del 02 luglio 2015
Gesù disse: "Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna". (Giovanni 5:24)
LA SALVEZZA È PERSONALE
La mamma ci avrà raccontato la storia di Gesù, possiamo appartenere ad una chiesa, ma la salvezza dell'anima non ci può venire né dalla mamma né dalla chiesa, ma da Gesù, che ha detto: "Chi crede in me è salvato". La salvezza ci fa figli di Dio. Nel Vangelo di S. Giovanni è scritto: " A chi lo ha ricevuto, Egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio". Questo è reso possibile non perché noi abbiamo dei meriti davanti a Dio, ma per la misericordia di Dio e per il sacrificio compiuto da Gesù sulla croce. Egli è morto non per darci una nuova religione, ma la redenzione; non per trasmetterci una nuova teologia, ma la salvezza; non per darci il nome di cristiani, ma per farci cristiani. Caro amico, sei tu cristiano? Non lo sei, se non hai Gesù nel tuo cuore. Ma puoi esserlo oggi stesso se accetti Gesù quale tuo personale Salvatore, riconoscendo che Egli è morto al tuo posto.
Meditazione del 01 luglio 2015
"Io muterò il loro lutto in gioia" (Ger. 31:13)
RISPETTOSO SILENZIO (II)
Grazie al sacrificio di Cristo, io posso chiamare Dio "Padre". Lui adesso mi chiama "figlio/a", io ho la certezza della vita eterna, perché ho creduto nella Sua promessa. Tutte le Sue promesse sono vere, perché Egli è l'immutabile. Anche quando io sono mancante, Lui rimane fedele nel suo amore. Di fronte ad un così grande Dio, come si può restare a bocca chiusa, come si può frenare un cuore pieno d'allegrezza, come si possono calmare le grida festanti di gente perdonata? Come si può dire ad un condannato, che ha ricevuto grazia, di non esagerare con il ringraziamento? I vangeli raccontano l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, leggilo e rifletti sulle parole: "Se essi tacessero le pietre griderebbero". "Chi trattiene la lode deruba Dio". Questa gran verità la mia amica non l'ha ancora compresa.
Meditazione del 30 giugno 2015
L'Eterno regna; gioisca la terra . (Salmo 97:1) Io muterò il loro lutto in gioia . (Ger. 31:13)
RISPETTOSO SILENZIO (I)
"Non posso venire alla riunione con te", mi disse una sera un'amica. "C'è troppo rumore, siete troppo euforici. Io ho bisogno di silenzio, di concentrarmi in me stessa, altrimenti non riesco a ricordarmi le pre.ghiere che ho imparato a memoria da bambina. Tutta questa vostra festa, non la condivido, per me è importante fare un rispettoso silenzio". Non le risposi nulla perché tante volte avevamo parlato di quest'argomento. Se nulla era cambiato in lei, perché forzarla a ridere se voleva solo piangere? E tu caro lettore come pensi che bisogna andare alla presenza del Signore? "Io mi sono rallegrato quando m'hanno detto andiamo alla casa dell'eterno" (Salmo 122:1); questo fu quello che disse il salmista. Tutta questa gioia, tutta questa allegrezza, tutta questa fiducia che abbiamo e dimostriamo, durante i nostri incontri, viene dal fatto, che Gesù, ha perdonato tutti i nostri peccati e ci ha riconciliati con Dio. (segue)
Meditazione del 29 giugno 2015
Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato. (Luca 24:6)
RISORTO TRIONFANTE
Gesù risuscitò dimostrando così di essere veramente il Figlio di Dio e il Salvatore del mondo. Se Gesù è il Figlio di Dio, allora Dio esiste, e se l'esistenza di Dio c'è provata da Cristo, sono veri e reali anche la volontà e il carattere di Dio che troviamo nell'Evangelo. La Sua perfetta giustizia che condanna ai tormenti eterni ogni incredulo, il suo amore infinito che salva ogni peccatore, che umiliato e pentito invoca dal profondo del cuore il Suo perdono. È tempo perciò che si creda in Lui, che si esca dal dubbio e si riponga la fede in Cristo, il quale vuole salvare dall'eterna perdizione! Caro amico che leggi questo foglietto, non gettarlo via indispettito, cercando di distogliere la mente da queste cose. Sappi che la realtà rimane anche se tu non vuoi pensare ad essa. Un giorno dovrai incontrare Dio anche se tu non ti sei mai curato di Lui! Perciò cercaLo, preoccupati di conoscerLo, non aver paura di Lui, perché Egli ti ama e desidera salvarti. Il medesimo Dio che oggi vuole salvarti, se non lo accetti, domani sarà Colui che ti condannerà.
Meditazione del 28 giugno 2015
L'opera mia è per un re. (Salmo 45:1)
RIPARARE SCARPE PER DIO (II)
Un giorno il ragazzo l'avvicinò e disse: "Ho notato che lei inchioda la suola alla scarpa quand'è ancora bagnata, senza averla prima battuta. Queste suole sono poi ugualmente resistenti?". Con una scrollata di spalle il calzolaio rispose: "No, ma in questo modo le scarpe ritorna.no indietro più presto, ragazzo mio!". Il giovane andò di corsa dal suo maestro, e cercò di fargli capire, quanto tempo avrebbero potuto risparmiare se avessero imitato il loro vicino. Il maestro, che era un cristiano, prese la sua Bibbia e lesse al ragazzo Colossesi 3:23 e poi aggiunse: "Figlio mio io riparo scarpe non solo per il denaro, ma per la gloria di Dio. Se un giorno dovessi mostrare il mio lavoro al Tribunale di Cristo vorrei sentir-mi dire: «Bene hai fatto mio buono e fedele servitore»". Questa fu una lezione pratica che il giovane Ironside non dimenticò mai.
Meditazione del 27 giugno 2015
Qualunque cosa facciate operate di buon animo come per il Signore e non per gli uomini. (Col. 3:23)
RIPARARE SCARPE PER DIO (I)
Qualunque compito faccia un cristiano, lo dovrebbe svolgere con tutta diligenza e coscienza. Il signor Ironside poté apprendere questa verità quand'era ancora ragazzo; lavorava allora presso un calzolaio. Egli aveva il compito di preparare il cuoio per le suole. Questo prima doveva essere tagliato su misura e poi messo a bagno nell'acqua. Poi doveva essere battuto col martello su di una superficie piana fino a che diventasse asciutto e duro. Non era un lavoro leggero, e il ragazzo, avrebbe volentieri evitato questo procedimento. Non lontano dalla bottega, in cui egli lavorava, c'era un altro calzolaio. Spesso, il ragazzo sbirciava dalla finestra, per osservare il suo lavoro. E si accorse che l'uomo toglieva la suola dall'acqua e subito l'inchiodava alla scarpa. Così facendo, risparmiava tempo, ma ingannava il suo prossimo.
Meditazione del 26 giugno 2015
Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giunga.no gli anni dei quali dirai: "Io non ci ho più alcun pia.cere"; prima che la polvere torni alla terra com'era prima, e lo spirito torni a Dio che l'ha dato. (Ecclesiaste 12:3,9)
RIMANDARE, TROPPO TARDI!
Nella nostra vita siamo presi da troppi pensieri e problemi e non abbiamo mai tempo di rivolgere il nostro sguardo al nostro creatore. Il giovane è troppo attratto dalla vita e dai divertimenti per pensare all'eternità, ha tutta la vita davanti, forse quando sarà adulto... L'uomo di mezza età è troppo occupato, preso dal lavoro e dai problemi della vita, forse quando sarà vecchio avrà più tempo... Il vecchio, poi, è troppo debole per poter rivolgere il suo sguardo a Dio, così, arriva la morte ed è troppo tardi. Una massi-ma popolare dice: "Non rimandare al domani quello che puoi fare oggi". Se ciò è valido per questioni giornaliere, diventa imperativo riguardo alla nostra decisione di rivolgere i nostri pensieri al nostro Creatore e lasciare che Lui trasformi la nostra vita, prima che sia troppo tardi. Il salmista ci esorta: "Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore" (Salmo 95:8). Oggi è il giorno propizio per fermarci, riflettere, prendere la giusta decisione ed accettare l'invito, il perdono e la grazia di Dio.