
Parole di Vita
Meditazione del 09 maggio 2015
Come ci giustificheremo? Dio ha ritrovato l'iniquità dei tuoi servitori (Genesi 44:16)
IL TUO PECCATO TI RITROVERÀ (I)
La citazione odierna fa parte della storia di Giuseppe e dei suoi fratelli. Questa storia abbraccia circa dieci capitoli... (Genesi 37-46). La sto.ria di Giuseppe è il racconto drammatico, ma allo stesso tempo affascinante, di un uomo di Dio e si conclude con il trionfo del bene sul male. Dalla sua storia possiamo far nostro un grande insegnamento: Ogni nodo viene al pettine! Niente e nessuno può sfuggire all'occhio vigile di Dio. Vogliamo illustrare la storia di Giuseppe con un avvenimento più vicino al nostro tempo, a dimostrazione che Dio è sempre lo stesso ... Si racconta che un certo Jim Vaus, un tempo ricercato dalla polizia U.S.A., fu accompagnato da un amico all'aeroporto; mentre dialogavano, l'amico prese dalla tasca un ritaglio di giornale con una foto sopra e, porgendo.lo a Jim, gli disse: "Questa c'è l'hai per la tua collezione?" (Lasciamo raccontare il rimanente della storia a Jim). "Presi quel ritaglio di giornale, l'osservai e... non ci risi per nulla sopra, era una mia foto, vestito da carcerato, dall'aria losca... posso tenerla? <
Meditazione del 08 maggio 2015
"Pietro, voltatosi, vide che il discepolo che Gesù amava li seguiva" (Giovanni 21:20)
COLUI CHE CONOSCENDOTI, T'AMA
In genere se ci sentiamo amati siamo anche motivati ad amare gli altri. La nostra capacità d'amare è strettamente legata alla nostra esperienza; di solito amiamo gli altri in rapporto a come siamo stati amati dagli altri. Giovanni, il discepolo di Gesù, definì se stesso "Il discepolo che Gesù amava". Sebbene l'amore di Gesù sia chiaramente documentato in tutti i van. geli..., in quello di Giovanni ne è certamente il tema centrale. Poiché la sua esperienza dell'amore di Gesù era forte e personale, egli era particolarmente sensibile a quelle parole ed azioni di Gesù che mostravano come Colui che è "amore" amava gli altri. Gesù conosceva Giovanni a fondo e lo amava intensamente. Gesù si presenta a ciascuno di noi così come si presentò a Giovanni. Non possiamo conoscere la profondità del Suo amore se prima non siamo disposti a confrontarci col fatto che Egli ci conosce a fondo. Giovanni e tutti gli altri discepoli vogliono far capire che Dio ci accetta così come siamo. Hai tu riconosciuto e accettato tale amore?
Meditazione del 07 maggio 2015
"Io ascolterò quel che Dio dirà" (Salmo 85:8)
MANTENERSI IN COLLEGAMENTO (II)
Tutta questa scena, mi ha portato a riflettere che fra noi e Dio dovrebbe accadere la stessa cosa, noi dal basso dovremmo restare in collegamento per sapere ciò che il Signore vuole da noi. Ma come parla Dio? Egli lo fa attraverso la sua Parola. La voce dello Spirito Santo testimonia al nostro spirito, attraverso le circo.stanze della vita, attraverso le difficoltà in cui veniamo a trovarci. Ascoltare messaggi intelligenti provenienti dal cielo è un esercizio che il credente dovrebbe fare ogni giorno. Per questo non abbiamo bisogno né di antenne né di computer. Abbiamo la Parola di Dio scritta e l'assistenza dello Spirito Santo. Con questo mezzo, riceviamo comunicazioni provenienti dal Signore dell'universo. Da Harvard non hanno nessuna idea di quello che potrebbero sentire, ma il credente è familiare con queste comunicazioni dal cielo. In ogni modo, Egli parla... e se noi impariamo a restare in silenzio e ad ascoltare la Sua voce avremo una vita diretta dall'alto. Il segreto è posizionare al nostro orecchio un "ricevitore" che mi piace chiamare "pronto ad ascoltare" e cercare di sistemarlo sempre meglio perché il traffi.co della vita è così rumoroso che potrebbe facilmente distrarci. (1 Corinzi 7:35)
Meditazione del 06 maggio 2015
"Io ascolterò quel che Dio dirà, poiché egli parlerà di pace al suo popolo ed ai suoi fedeli". (Salmo 85:8)
MANTENERSI IN COLLEGAMENTO (I)
Mentre preparo il pranzo mi piace, appena posso, guardare fuori dalla finestra il via vai della gente, lo sfilare delle macchine, riuscendo così a distrarmi dalla quotidianità dei gesti, consentendomi di proiettarmi oltre. Ad un incrocio rumoroso, per l'intenso traffico, osservo che un uomo lavora in cima ad un palo telefonico. Di tanto in tanto, il suo aiutante che si trova giù mette in un secchio attrezzi e materiale che l'altro tira su; i due lavorano in perfetta armonia tanto da attirare il mio sguardo. Ma come fa l'uomo dal basso a sapere esattamente ciò che l'uomo sul pilone ha di bisogno? Il segreto è un piccolo ricevitore telefonico che l'uomo dal basso ha posizionato al suo orecchio, e spesso lo noto sistemarselo sempre meglio; così, il tutto si svolge alla perfezione e senza grida. Per l'ignaro, tutto ciò, rimane un segreto incomprensibile fino a tanto che non lo scopre o non l'ode. Gli increduli difendono la loro posizione dicendo: "perché Dio non parla facendo udire la sua voce? ... In oltre, se Dio esistesse perché non ha risposto a Gesù quando, nel Getsemani, gridò " Dio mio, Dio Mio perché mi hai abbandonato?" (Segue)
Meditazione del 05 maggio 2015
Subito dopo, Gesù costrinse i suoi discepoli a salire su una barca e a precederlo all'altra riva, mentre Egli licenziava le folle. (Matteo 14:22-23)
CIRCOSTANZE DIFFICILI
Il Signore si serve delle circostanze difficili che attraversiamo per dirigere i nostri sguardi verso il momento benedetto in cui Egli ci verrà incontro, ci prenderà con Sé, e noi saremo sempre con Lui. Notate che, quando il Signore si avvicina alla barca, i discepoli sono spaventati. Non lo sono tanto per la tempesta, quanto dalla vista del Signore Gesù. «Vedendolo camminare sul mare, si turbano...». Penso che da questo possiamo trarre un'utile lezione. Se siamo occupati dalle circostanze che attraversiamo, queste possono impadronirsi delle nostre anime. Invece di essere pieni di gioia al pensiero che Egli viene, e che saremo con Lui per sempre, i nostri cuori sono preoccupati e anche spaventati. Ogni volta che ci lasciamo distogliere dalla persona del Signore Gesù, preoccupati dai pericoli dei giorni attuali e in apprensione per l'avvenire, perdiamo di vista la Sua prossima venuta; essa sarà per noi come l'apparizione di un «fantasma». E ci capiterà di gridare di paura invece di rallegrarci.
Meditazione del 04 maggio 2015
"Allora Gionathan, figlio di Saul, si alzò e andò daDavide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia inDio". (1Samuele 23:16)
IL VALORE DI UN AMICO (II)
Ma Gionathan riconosceva che Davide era stato scelto da Dio per il trono e sarebbe stato sciocco da parte sua opporvisi, come invece fece per tutto il tempo suo padre, re Saul. Riflettendo sulle caratteristi.che dell'amico Gionathan nei confronti di Davide, possiamo notare che Gionathan si è sempre trovato al fianco di Davide nel momento del bisogno. La delicatezza del suo saper stare vicino a Davide e al tempo stesso la forza e il coraggio con cui lo faceva, mi possono aiutare a considerare che tipo di amico sono per il mio amico o amica: lo cerco o la cerco solo quando ho bisogno di una spalla su cui piangere? Quell'amico/a saprà essere disponibile anche se si sentirà usato! Gionathan correva dei rischi ogni volta che soccorreva Davide, vista la sua posizione di figlio del re, tuttavia non abbiamo mai avuto l'impressione, leggendo, che Gionathan facesse conti di convenienza! Se abbiamo avuto questo dono di un amico fidato, vogliamo essere per lui o lei un appoggio, un sostegno per fortificare la sua fiducia in Dio e non demolire, abbattere o primeggia.re.
Meditazione del 03 maggio 2015
"Allora Gionathan, figlio di Saul, si alzò e andò daDavide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia inDio". (1Samuele 23:16)
IL VALORE DI UN AMICO (I)
Tutti conosciamo il detto: "Chi trova un amico trova un tesoro." Quando pensiamo a un amico, pensiamo sempre a ciò che noi ci aspettiamo di ricevere da lui o lei, difficilmente facciamo il processo inverso: che tipo di amico sono per il mio amico? Sono un amico di valore? Sono un fratello nel momento della difficoltà? Se abbiamo un pò di familiarità con la storia biblica dell'amicizia fra Gionathan e Davide, sappiamo che Gionathan è stato più di un fratello per Davide, mentre dal poco che possiamo osservare della relazione di Davide con i suoi fratelli di sangue, comprendiamo che vi era molta rivalità. Nel rapporto d'amicizia, forse perché l'amico si sceglie e non si eredita con il legame di sangue, si instaura un rapporto di solidarietà, sostegno e mutuo soccorso. Eppure Gionathan avrebbe dovuto, da un punto di vista umano, allearsi a suo padre nel tentativo di eliminare questo rivale al trono.
Meditazione del 02 maggio 2015
Distretta e tribolazione mi hanno colto, ma i tuoi comandamenti sono il mio diletto". (Salmo 119:143)
LA BIBBIA DEL DETENUTO
Martin Niemoeller, oppositore del nazismo ed internato in un campo di concentramento dal 1937 al 1945, l'uomo che Hitler chiamava "il suo prigioniero particolare", ci ha lasciato questa testimonianza: "Non posso esprimere ciò che la Bibbia ha significato per me durante i miei lunghi anni di prigionia e soprattutto negli ultimi quattro che ho passato in una cella di Dachau. La Parola di Dio fu per me consolazione, forza, guida, speranza, padrona delle mie giornate, compagna delle mie notti, il pane che mi nutriva e l'acqua che mi rinfrescava l'anima. La mia finestra era troppo alta perché potessi guardare fuori ma non troppo alta per chiamare chi passava per strada e dargli qual.che incoraggiamento tratto dalla Bibbia, come granelli di frumento seminati dall'alto della mia finestra e afferrati dai passanti. In seguito, quando mi fu permesso di passeggiare un'ora al giorno nel cortile, trovai altre finestre per inviare il messaggio della Parola di Dio a qualche fratello prigioniero". "La Parola di Dio non è incatenata" (2 Timoteo 2:9). Oggi siamo posti continuamente in mezzo ad un mondo che aspetta la pace di Dio. Il nostro compito è quello di far conoscere all'uomo queste pagine meravigliose della Parola di Dio e di annuncia.re ad un'umanità sofferente il messaggio dell'amore di Dio. Noi tutti possediamo un libro dato da Dio, la Bibbia. Apriamolo, leggiamolo e condividiamo con gli altri i tesori che esso di volta in volta ci rivela.
Meditazione del 01 maggio 2015
"Ma io vi dico: amate i vostri nemici". (Matteo 5:44)
CHI È IL MIO PROSSIMO
Cinque secoli prima di Gesù, Sofocle disse nell'antigone (una tragedia di Sofocle) "Io sono qui non per odiare ma per amare". Anche nell'Antico Testamento si insegnava l'amore per il prossimo. Gesù portò l'amore al suo culmine dimostrando come esso debba com.prendere anche il proprio nemico. Un' ebrea, il cui marito era stato condotto nella camera a gas e il il figlio ucciso, si trovava anche ella in un campo di concentra.mento, quando compose una poesia che diceva "Non posso odiare. Mi percuotono, mi calpestano sotto ai loro piedi. Non posso odiare. Mi gettano pietre. Non posso odiare. Posso soltanto piangere amaramente". Astenersi dai sentimenti d'odio è un alto successo umano. Dio ci da' di più: ci dà la forza di amare il nemico. Il suo odio lo acceca; tu puoi guardare con mente serena alla sua posizione. Amare il nemico significa che non sei obbligato ad usare i suoi metodi... ma come Gesù, puoi prendere su di te la sua colpa; considerare come tuo il suo peccato ed espiarlo con atti di bontà verso di lui e verso le sue vittime.
Meditazione del 30 aprile 2015
Beato l'uomo il cui diletto è nella legge del Signore. (Salmo 1:1-2)
AVERE FIDUCIA IN DIO
Dobbiamo riconoscere che viviamo in un mondo pieno di preoccupazioni, ansietà e sollecitudini e che, di conseguenza, la felicità è diventata sempre più rara. Nella vita moderna è sempre più difficile conoscere persone che hanno nel cuore la tranquillità, la pace e l'allegrezza che solo colui che si diletta nella legge di Dio può sperimentare. Spesso anche noi credenti, influenzati dal ritmo frenetico di coloro che ci circondano, trascorriamo non solo ore, ma intere giornate presi da tanti impegni, affanni e rumori, e non conosciamo più il segreto di una vita felice e serena nel Signore. Spesso dimentichiamo che la serenità e la felicità di un credente, in questo mondo irrequieto e sconvolto, glorificano Dio, e sono una testimonianza efficace della realtà della trasformazione che la fede opera nel cuore di chi ha ricevuto Cristo come Salvatore e Signore. Caro lettore, il segreto di una vita tranquilla e felice sta nel dilettarsi ogni giorno nella Parola di Dio. Vuoi ricevere la meditazione ogni giorno sulla tua e-mail?Vai su www.paroledivita.orge iscriviti alla newsletter! passaparola...