
Parole di Vita
Meditazione del 29 marzo 2015
"L'orgoglio abbassa l'uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria..." . (Proverbi 29:23)
LA RISPOSTA DEL CIABATTINO (I)
La modestia è una rara virtù, e chi pensa d'averla, proprio nello stesso momento, la può perdere. La via migliore per guadagnare terreno nella lotta contro l'orgoglio è il riconoscere la nostra dipendenza dal Signore. È regola fondamentale della grazia che si diventi sempre più cristocentrici e sempre meno egocentrici. Iddio vuole che noi, in tutta realtà, valutiamo le nostre capacità e le usiamo in ogni occasione per dare gloria a Lui. Quando invece ci insuperbiamo, Egli resta contristato (Rom.12:3), mette in guardia ogni credente affinché non abbia di sè un concetto più alto di quel che deve avere. William Carey, chiamato "il padre della missione moderna", conservò sempre un spirito umile, da giovane aveva lavorato come apprendista calzolaio. Erano trascorsi molti anni e, sotto la mano di Dio, aveva svolto molti compiti che gli ave.vano procurato ammirazione ed onori. Ma quest'uomo modesto voleva solo quegli incarichi che gli aprissero nuove strade per poter ancor più lavorare al servizio di Gesù Cristo. (Segue...)
Meditazione del 28 marzo 2015
Confidati nell'Eterno con tutto il cuore, e non t'appoggiare sul tuo discernimento. (Proverbi 3:5)
LA POTENZA DI DIO
Troppo spesso siamo portati a mettere da parte la Parola di Dio e appoggiarci sul nostro discernimento. Ci sentiamo pronti ad affrontare il mondo, sicuri di noi stessi. Nessuno ci ferma, siamo i migliori, ma è proprio quello il momento in cui abbiamo più bisogno di Dio e di confidare in Lui. A volte vogliamo insegnare a Dio come fare il "suo lavoro" e non ci rendiamo conto che Dio non ha bisogno del nostro aiuto, ma siamo noi che abbiamo bisogno di Lui. Egli è sempre pronto a darci una mano e consigliarci su come condurci in una maniera giusta e meravigliosa. Egli conosce tutte le nostre vie a perfezione, il carattere, le manchevolezze, le cose che non vanno nella nostra vita. I suoi consigli sono preziosi perché ci guidano alla salvezza. Confidiamo nel Signore ed Egli appianerà i nostri sentieri. Se ci allontaniamo da Lui le nostre vie prenderanno una direzione sbagliata ed avremo delle amare conseguenze. Lontano dalla grazia e dalla salvezza non splenderà di certo la luce divina.
Meditazione del 27 marzo 2015
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando, e non né toglierete nulla; ma osserverete i comandamenti dell'Eterno Iddio vostro che Io vi prescrivo. (Deuteronomio 4:2)
LA PAROLA DI DIO
Dio fa un invito ben preciso al popolo d'Israele, prima che esso entri nella terra promessa. Dio detta le Sue leggi, i suoi comandamenti a questo popolo che gli appartiene. Dio raccomanda di non togliere né aggiungere nulla ai comandamenti che Lui stesso ha stabilito. Tutto ciò ha un duplice significato. Per prima cosa: ciò che stabilisce l'Eterno è perfetto e nessuno può aggiungere o togliere alla Parola di Dio senza averne le conseguenze descritte in essa. In secondo luogo, Dio vuole da loro e da noi ubbidienza pratica in quello che il Signore ha insegnato. Tutto ciò è una figura per noi che siamo il nuovo popolo di Dio. Non possiamo togliere nulla ai comandamenti della legge morale che potrebbe darci fastidio o dispiace, e, non possiamo aggiungere nulla che a noi piacerebbe. La Parola di Dio è stabile ed eterna: il cielo e la terra passeranno, ma non una virgola della Sua Parola trapasserà (Matteo 5:18). Essa va accettata tal quale come Dio l'ha promulgata.
Meditazione del 26 marzo 2015
Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono. (Ebrei 11:1)
LA NOSTRA FEDE
Cosa è la fede? La risposta l'abbiamo nell'epistola agli Ebrei la quale ci parla di questa fiducia che l'uomo pone nella divinità. La fede è quella certezza in cose che si sperano. Allora perché non andare a Lui con la certezza che ciò che Gli chiediamo sarà concesso anche a noi? Non, naturalmente, per quello che siamo, ma solo perché ogni cosa è possibile a chi crede! Dio gradisce la fede, "infatti, è impossibile piacergli senza aver fede" (Ebrei 11: 6). Per realizzare il miracolo, nella nostra vita non dobbiamo poggiarci non su noi stessi, né sui nostri pensieri o sentimenti, ma in quello che è realmente in sintonia con il pensiero di Dio, ch'è descritto nella Sua Parola. Ecco perché la fede di quegli uomini del capitolo undici della lettera agli Ebrei è stata gradita dal Signore, perché costoro hanno riconosciuto nel creatore, un Dio fedele alle pro.messe. Convinciamoci che come noi proferiamo la parola di richiesta per un miracolo dobbiamo, credere che non solo avverrà, ma anche qual è precisamente lo scopo per cui lo domandiamo.
Meditazione del 25 marzo 2015
"Tu hai dato a quelli che ti temono una bandiera perché sia innalzata a favore della verità". (Salmo 60:4)
LA NOSTRA BANDIERA
Questo salmo fu scritto da Davide in tempi di guerra e di grandi batta.glie. Tempi difficili, pericolosi e poco tranquilli, ma Davide riuscì a ripor.tare la vittoria su tutti i nemici. Ecco il suo segreto: "L'Eterno proteggeva Davide dovunque egli andava" (I Cronache 18:6). Alla vista di questi gloriosi risultati, sorgono nel cuore di Davide le parole del nostro testo: "Tu hai dato a quelli che ti temono una bandiera perché sia innalzata a favore della verità". Davide riconosceva che questa bandiera gli era stata data da Dio stesso e che il suo compito era quello di innalzarla, di sventolarla davanti a tutti. Per Davide, la bandiera era simbolo della presenza di Dio. La bandiera significava la stabilità del suo regno sopra Israele. Essa teneva il popolo e l'esercito unito. Innalzata incuteva paura e terrore ai nemici. Come Davide, ci troviamo a combattere contro tutto il sistema diabolico di empietà e menzogna, ma noi che temiamo il Signore, Dio ci ha dato Cristo Gesù, la bandiera di verità e sotto quella bandiera abbiamo la garanzia della vittoria.
Meditazione del 24 marzo 2015
"Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo". (Galati 6:2)
LA LEGGE DI CRISTO (II)
Considerare quali sono i pesi che gli altri portano e aiutare a portarli: questa è la legge di Cristo. Il cristianesimo non è solamente belle paro.le, ma fatti concreti, messi in opera in ogni momento della giornata, laddove si presenta un bisogno, li dove vediamo una persona che cammina una tappa del viaggio della vita a fianco a noi carica di pesi. La legge di Cristo c'invita a condividere il peso ed aiutare la persona sovraccarica. Da chi potremo apprendere con profitto le parole e l'atteggiamento di una vita consacrata a Dio, se non da Colui che è il fedele e il verace per eccellenza? Restiamo ai piedi di Gesù, restiamoGli accanto ed Egli, attraverso la Sua Parola, la Sua vita, parlerà ai nostri cuori svelandoci tutti i segreti per una vita santa, consacrata e vittoriosa che conduce a Dio. Quali discepoli di Gesù siamo chiamati ad essere uomini e donne d'azione; se adempiremo la legge di Cristo ci saranno risultati sorprendenti, la gente "vedrà le nostre buone opere e glorificherà il Padre nostro che è nei cieli" (Matteo 5:16).
Meditazione del 23 marzo 2015
"Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo". (Galati 6:2)
LA LEGGE DI CRISTO (I)
Se pensiamo alle leggi che governano una nazione o un popolo, la nostra mente considera un sistema infinito di cose che si possono fare o non fare. L'uomo comune ignora tutte le leggi, che sembrano alla portata solamente dei magistrati o degli esperti in materia. V'è una legge che è alla portata di tutti e ci sorprende per la sua semplicità: è la legge di Cristo. Cosa dice questa legge? "Portate i pesi gli uni degli altri...!". Spesso pretendiamo che gli altri si comportino in una determinata maniera nei nostri confronti, ma non facciamo niente per comportarci in maniera corretta nei loro riguardi, perché questo? Pretendiamo dagli altri stima e rispetto, ma non siamo disposti a darlo noi a loro; dovremmo, invece, fare proprio come dice Gesù: "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te!", viceversa, "Fare agli altri quello che vorresti che fosse fatto a te" (Questa è la legge e i profeti). (Matteo 7:12) (segue)
Meditazione del 22 marzo 2015
"In nessun altro è la salvezza; poiché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi possiamo essere salvati". (Atti 4:12)
LA PIÙ GRANDE SCOPERTA
Il professor James Simpson, illustre scienziato che scoprì il cloroformio, nella città d'Edimburgo era anche conosciuto come un umile e convinto credente, con una fede viva e un reale amore per Gesù Cristo. I suoi colleghi, provenienti da tutto il mondo, vollero un giorno esprimergli le loro congratulazioni per la sua scoperta; perciò si organizzò una festa in suo onore alla quale erano presenti i più eminenti medici. Al momento opportuno si alzò, e ringraziando i presenti per la stima tributatagli, terminò così il suo discorso: "Ho una scoperta più grande di quella per la quale mi onorate". Il Dottor Simpson, dinanzi all'auditorio stupito che si chiedeva cosa stesse per dire quel medico cristiano, disse con profonda convinzione: "Nella Bibbia ho scoperto che ero un peccatore e che avevo bisogno di un Salvatore! L'ho trovato in Gesù Cristo il cui sangue mi ha purificato dai peccati e la cui grazia mi ha perdonato". Mi viene di domandarmi: ho fatto io questa scoperta? Oppure sono cloroformizzato dalla mia sapienza, dall'amore dei piaceri e dal peccato? Leggiamo la Bibbia e in essa scopriremo Cristo il Salvatore!
Meditazione del 21 marzo 2015
Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessu.no viene al Padre se non per mezzo di me". (Giovanni 14:6)
LA GIUSTA DIREZIONE
I progressi della scienza hanno consentito di creare dei sistemi che indicano con molta precisione la posizione e la direzione in cui ci si muove, questi sistemi però sono controllati dall'uomo e possono essere mano.messi con il rischio di trovarsi senza alcun riferimento. C'è uno strumento, invece, la Parola di Dio, la Sacra Bibbia, che è sopravvissuta nei secoli e che continua a fornire una direzione sempre affidabile. Le indicazioni fornite evidenziano che c'è una sola via, che consente all'uomo di poter arrivare a Dio Padre, questa "via" è Cristo Gesù! Esiste, però, anche un'altra via: essa sembra comoda e confortevole ma riserva una sgradevole sorpresa: conduce alla perdizione eterna (Matteo 7:13). Bisogna stare molto attenti e seguire scrupolosamente le indicazioni del Vangelo. La strada che porta a Dio, a volte, può essere scomoda perché dobbiamo far morire il nostro "IO" (l'orgoglio) e seguire l'insegnamento di Gesù. Ma la certezza della ricompensa ci deve far superare ogni difficoltà e un giorno, non molto lontano, saremo alla presenza di Dio e resteremo con Lui per l'eternità.
Meditazione del 20 marzo 2015
Rallegratevi del continuo nel Signore. Da capo dico:Rallegratevi. (Filippesi 4:4)
LA FELICITÀ IN CAMBIO DELLA GIOIA
La felicità fa pensare ai regali che si ricevono nelle occasioni importanti, alle riposanti vacanze trascorse in un luogo incantevole o alle passeggiate fatte mano nella mano con la persona che si ama. Tutti desiderano essere felici e perseguono questa metà per tutta la vita spendendo soldi, tempo ed energie nel tentativo di raggiungerla. Ma se la felicità dipende dalle circostanze, cosa succede quando le feste finiscono, i giocattoli si arrugginiscono, le persone amate muoiono, la salute si deteriora e i soldi sono rubati? Spesso la felicità svanisce ed al suo posto subentra la disperazione. In contrasto con la felicità vi è la gioia. La gioia è qualcosa di più profondo ed intenso: è la riposante e placida certezza dell'amore di Dio e della sua opera nella nostra vita, nonché della sua rassicurante presenza in ogni situazione. La felicità dipende dalle circostanze, la gioia ci viene da Gesù.