
Parole di Vita
Meditazione del 14 marzo 2016
"Anche voi, mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato. Onoratele, poiché anch'esse sono eredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite." (1 Pietro 3:7)
PREGHIERE IMPEDITE
E' necessario che ci sia amore in una coppia, quando questo viene a mancare viene meno il senso proprio dello stare insieme. L'amore, però, è un sentimento che va coltivato ogni giorno e che incorpora in sé tantissimi altri sentimenti: tolleranza, rispetto, amicizia, complicità, autocontrollo. Il rapporto coniugale è, spesso, associato al rapporto tra Dio e la Sua chiesa. Nel versetto di oggi troviamo un'esortazione rivolta ai mariti a comportarsi bene nei confronti delle proprie mogli, affinché le loro preghiere non trovino nessun impedimento davanti al Signore. Naturalmente vale anche il contrario e, più in generale, vale per tutti. In quanto credenti e membri della chiesa di Dio dobbiamo impegnarci, affinché l'amore operi in noi e in mezzo a noi. Amare, si sa, non è spesso semplice e proprio per questo trascurare di esercitare un sentimento così onorevole, potrebbe determinare impedimenti alle nostre preghiere. In altre parole, le nostre preghiere potrebbero risultare assolutamente vane, frasi senza nessuna efficacia agli orecchi di Dio. Impegniamoci nell'amare con tutto il cuore, senza falsità e se non ci riusciamo, chiediamo la forza a Dio, il quale interverrà nella nostra debolezza.
Meditazione del 13 marzo 2016
"Il mio cuore ardeva dentro di me; mentre meditavo,un fuoco si è acceso; allora ho parlato con la mia lingua." (Salmi 39:3)
UN CUORE ARDENTE (II)
Come si può contenere il fuoco di Dio? Come si può restare insensibili alla forza dello Spirito Santo? Geremia, anche nelle prove, glorificò Dio, sospinto da questa forza potente che era dentro di lui. Un fuoco gli ardeva dentro, e continuò a spingerlo nel parlare di Dio agli altri. Vuoi sentire anche tu lo stesso fuoco? Vuoi vivere una vita spirituale guidata dallo Spirito Santo? Vuoi che arda il tuo cuore alla presenza di Dio? I discepoli sulla via di Emmaus non riconobbero Gesù; la loro amarezza impedì loro di riconoscerLo, ma poi dissero: "Non arde.va il nostro cuore, mentre Egli ci parlava??" (Luca 24:32). Non per.mettere all'amarezza di spegnere la tua vita spirituale! Non permettere che la freddezza impedisca di sentire il fuoco di Dio dentro il tuo cuore! Vivi un rapporto sincero e speciale con Dio nella comunione dello Spirito Santo, affinché tu possa avere un cuore ardente d'amore per Lui.
Meditazione del 12 marzo 2016
"Il mio cuore ardeva dentro di me; mentre meditavo, un fuoco si è acceso; allora ho parlato con la mia lingua." (Salmi 39:3)
UN CUORE ARDENTE (I)
Meditando su questo verso, mi sono chiesto cosa significhi un cuore ardente! Davide fece quest'esperienza: egli amava Dio al di sopra d'ogni cosa. Era divenuto così sensibile all'opera dello Spirito da percepir.ne anche i più sottili richiami, e quando non li avvertiva soffriva: "O Dio crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo.
Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi il tuo Santo Spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza e sostienimi con uno spirito volente.roso". Egli aveva un modo particolare di vivere il suo rapporto con Dio, supportato dalla guida dello Spirito Santo, una vita che mostrava una simbiosi unica fra lui e Dio. Ecco perché ardeva il suo cuore! Quando meditava o pregava, sentiva il fuoco dello Spirito dentro di lui. Egli par.lava quando lo Spirito Santo glielo comandava: "Mi sgorgano dal cuore parole soavi; io canto il mio poema al re. La mia lingua sarà come la penna di un veloce scrittore" (Salmo 45:1). Geremia sentì lo stesso fuoco dentro il suo cuore: "Allora ho detto:<
Meditazione del 11 marzo 2016
"L'ubbidienza val più che il sacrificio." (1 Samuele 15:22)
UBBIDIENZA E RISPETTO
Due giovani marinai, che da poco avevano iniziato il servizio milita.re, approfittarono di una breve licenza per far visita ad un loro amico e la sua famiglia. Uno di loro suonava la tromba e iniziò a duettare con l'amico che li ospitava, che suonava il piano. Era domenica e il capo famiglia uscì per andare in chiesa e disse con un tono forte: "Giovani, io vi saluto!". Di colpo il giovane trombettista si voltò portando la mano alla fronte e mettendosi sull'at.tenti. Il marinaio rimase imbarazzato per questo gesto e l'uomo per sdrammatizzare disse: "Non sono mica il tuo comandante!" e scoppiarono a ridere. Il militare, allora, grattandosi la nuca e ancora imbarazzato esclamò: "Siamo così abituati alla disciplina militare che mi è venuto spontaneo!". Signore facci attenti, ubbidienti e pieni di rispetto per Colui che ne è degno: Gesù Cristo, l'unico vero conduttore!
Meditazione del 10 marzo 2016
"Ma non vi è nulla di nascosto che non debba essere palesato... Perciò tutto quello che avete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce; e ciò che avete detto all'orecchio nelle stanze interne, sarà predicato sui tetti delle case." (Luca 12:2-3)
C'E' SEMPRE QUALCUNO CHE CI OSSERVA
Quante volte abbiamo pensato di non essere visti o sentiti mentre facevamo o dicevamo qualcosa di "scomodo", ma ahimè quanto ci siamo sbagliati! A volte è accaduto che ci abbiano ripetuto alla lettera le nostre parole scomode, magari esagerandole un po', ed allora avremmo voluto sprofondare 1000 metri sotto terra, il nostro viso ha cambiato mille volte colore e ci siamo vergognati moltissimo. Così ci siamo ripromessi di non farlo più; proponimenti vani, inutili, perché appena dimenticato il brutto episodio eccoci di nuovo nella medesima situazione. Altre volte, invece ci è andata bene, nessuno aveva udito le nostre parole o visto i nostri episodi. Non è importante che ci siamo trovati nel-l'una o nell'altra situazione, la cosa importante è ricordarci che c'è sempre Qualcuno che ci guarda e ci sente. Dio ci vede e ci sente in ogni attimo della nostra vita, a Lui non possiamo davvero nascondere nulla. Dovremmo sempre ricordare il versetto di oggi, in modo da evitare molti episodi imbarazzanti e situazioni spiacevoli. Dovremmo ricordare che Colui che ci ama non allontana mai lo sguardo da noi, consapevoli di ciò eviteremo di dispiacerGli e di offenderLo con i nostri comportamenti.
Meditazione del 09 marzo 2016
"Daniele prese in cuor suo la decisione di non conta.minarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva;e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi." (Daniele 1:8)
LA DECISIONE
Ognuno di noi deve fare delle scelte nella vita e, tante di queste, non sono semplici. La più importante riguarda il nostro futuro eter.no, il futuro eterno della nostra anima. Scegliere è una questione del tutto personale, al cospetto di Dio noi siamo i soli responsabili. Non serve giustificarsi o delegare terzi per la nostra salvezza. L'intelligenza che Dio ci ha dato, basta a comprendere ciò che è buono da quello che non lo è. Più volte usiamo alibi più o meno credibili come: affidarsi a quello che ci hanno raccontato, a quello che ci hanno insegnato, all?educazione ricevuta. Tu sei chiamato a fare una scelta! La tua vita cristiana inizia, dunque, con una decisione responsabile e convinta. Nel brano che abbiamo letto è chiaro che, a differenza degli altri, Daniele decise di non contaminarsi. Ogni giorno bisogna rifiutare tutto ciò che è in disarmonia con la volontà di Dio affinché per lo Spirito Santo, Cristo possa vivere nella nostra vita. Daniele consacrò totalmente la sua vita al Signore, non antepose mai nulla al volere di Dio. La mia preghiera è che tu prenda una decisione di cui non ti pentirai mai: decidi per Gesù e il Suo volere!
Meditazione del 08 marzo 2016
"Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini." (Matteo 5:13)
IL SALE DELLA TERRA
Queste parole di Gesù rappresentano uno dei tanti insegnamenti dati agli apostoli attraverso l'uso di varie allegorie. Il sale è un elemento indispensabile per dare sapore ai cibi, così i discepoli di Gesù devono dar sapore, un senso, a questa vita. Lo scopo del credente è quello di essere gradito a Dio e deve saper trasmettere questo desiderio anche agli altri. Inoltre Gesù si paragona ad una fonte di acqua viva, una fonte che disseta. L'eccesso di sale suscita sete. Per questo motivo i discepoli e, in generale tutti i seguaci di Gesù, devono essere il sale della terra: devono essere coloro che annunciano il messaggio della salvezza e fanno nascere, mediante l'opera dello Spirito Santo, il desiderio di bere a quella fonte che non avrà mai fine. Se i credenti smettono di assolvere a questo ruolo, smettono di ubbidire alla Parola di Dio; allora qual è la loro utilità su questa terra? Se il sale non riesce più a dar nessun sapore, perché utilizzarlo ancora? Esso viene buttato via. Adoperiamoci per essere il sale della terra!
Meditazione del 07 marzo 2016
"Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto." (1 Giovanni 2:1)
L'AVVOCATO
Sappiamo tutti molto bene cosa significa avere un avvocato. L'avvocato è colui che si chiama in soccorso per difendere la propria causa. Gesù viene chiamato il nostro avvocato presso il Padre, presso il quale interviene vittoriosamente in favore dei peccatori che si pentono. Infatti, Egli ha soddisfatto in maniera completa le esigenze della Legge. Le Sue mani forate fermano la spada della collera divina, che dovrebbe colpire finanche le nostre incoerenze di cristiani. Esse chiudono anche la bocca di Satana, il grande accusatore che ci attacca perfino davanti al Sovrano Giudice. Quale conforto ci procura il ministero sempre efficace del nostro avvocato celeste! Paolo esclama: "Cristo Gesù è quel che è morto; e più che questo, è risuscitato; ed è alla destra di Dio; ed anche intercede per noi!" (Romani 8:34). Egli può, dunque, salvarci perfettamente, perché vive sempre per intercedere per noi. Non preoccupiamoci delle accuse che ci vengono rivolte, non poniamo mente alle insidie ingiuriose che il diavolo adopera, ma rivolgiamoci sempre con cuore contrito e pentito a Gesù, il Quale considera la nostra causa. Egli ci difende e ci protegge. Se Gesù è con noi, chi sarà contro di noi?
Meditazione del 06 marzo 2016
"O voi tutti che siete assetati venite alle acque, voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate!" (Isaia 55:1)
LA SCENA VUOTA
Ogni anno, la prima domenica d'ottobre, in un paesino della Sicilia, si organizza una gara automobilistica aperta a tutte le categorie. La gente assiste da numerose colline vicine; tra queste, vi è un monte che le sovrasta tutte e dal quale il disegno del circuito sembra un fiore tratteggiato a matita sul tappeto verde dei prati. Tempo fa decisi di assistere alla gara. C'era tanta gente e le piante d'ulivo facevano da cornice a questo bel quadro. Vedendo tutto ciò ricordai un'altra scena: Gesù che parla dal monte degli ulivi e tutti Lo ascoltano con attenzione ed interesse (Matteo 5, 6, 7; Luca 6: 20-49). Alla gara automobilistica mancava qualcosa: la scena era bella, ma vuota, mancava la presenza e la voce di Gesù. Il silenzio era interrotto da rumori assordanti, parole insensate e volgari e tanti sguardi vuoti. Il mio cuore divenne triste. Nessuno dei presenti riusciva a capire che la felicità non poteva trovarsi in una gara, ma nella voce di Gesù, che lì purtroppo era assente! La Sua Parola ci invita: "Cercate l'Eterno mentre lo si può trovare" (Isaia 55:6), domani potrebbe essere troppo tardi!
Meditazione del 05 marzo 2016
"...Essi mostrano che quel che la legge comanda è scritto nei loro cuori per la testimonianza che rende loro la coscienza, e perché i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda." (Romani 2:15)
LA COSCIENZA
Il capitolo due della lettera ai Romani, parla del comportamento dell'uomo. In questi versetti leggiamo della coscienza umana, definita da alcuni come un campanello d'allarme che suona ogni qualvolta cadiamo in errore, cosicché nessuno è scusabile quando sbaglia. Tanto è vero che alcuni comportamenti, che sono attuati secondo coscienza, rispecchiano ciò che la Parola di Dio insegna. Ma la coscienza, come metodo di salvezza, da sola non basta, poiché, pur controllando a fondo le nostre azioni, non saremo mai capaci di non peccare. Tutti, anche coloro che non credono nel glorioso nome di Gesù, sono capaci d'opere buone e meritevoli, ma ciò non li giustifica davanti a Dio. E' la natura umana che incorpora in sé sentimenti di pietà, amore, consolazione, amicizia. Si può essere più o meno sensibili, compassionevoli, amorevoli, ma ciò fa parte del proprio essere. Accettare Gesù, quale Signore e timoniere nelle nostre scelte quotidiane, implica un cambiamento radicale: Egli ci dà la forza di dire no al peccato, illuminandoci sulle sue conseguenze disastrose per la nostra vita. Non bastano i nostri buoni sentimenti per entrare nel Regno di Dio, ma è necessario arrendersi pienamente nelle Sue mani!