
Parole di Vita
Meditazione del 19 giugno 2016
"Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me»". (Giovanni 14:6)
LA VIA CHE MENA A DIO
Gesù dichiara che Egli è la via, la via che conduce al Cielo. Più volte, parlando alla folla, ma anche privatamente ai discepoli, ribadisce questo concetto. Il tema, certo, non era di facile comprensione. Fino a quel momento era stata solo profetizzata la venuta del Messia, ma ora la profezia si era avverata ed il Messia stesso ammaestrava su eventi futuri. I discepoli non potevano comprendere fino in fondo le parole di Gesù; non avevano ancora assistito al sacrificio della croce e alla meravigliosa resurrezione del loro Maestro, ma accettavano per fede quelle parole. Oggi, noi sappiamo che Gesù è morto per i nostri peccati, per pre.pararci un posto nel Suo Regno e che soltanto attraverso la morte della croce abbiamo ottenuto pace con Dio. Nessun altro è morto per noi, nessun altro ci ha donato l'amore e la pace se non Gesù. Solo in Lui è la salvezza. Egli dice: "Io sono la via", l'unica possibile che porta al Cielo e doni la certezza della vita eterna. "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo" (1 Timoteo 2:5). Questo è quello che dice il Signore, perciò segui solo Gesù ed Egli ti condurrà in Cielo!
Meditazione del 18 giugno 2016
"Il vostro cuore sia dunque dedito interamente alSignore, al nostro Dio, per seguire le sue leggi, e osservare i suoi comandamenti". (1 Re 8:61)
IL NOSTRO CUORE
Il nostro Padre Celeste ci ama di un amore infinito e ognuno di noi è prezioso agli occhi Suoi, maggiormente, quando il nostro cuore è ripieno dell'amore di Dio, ricerca del continuo la Sua presenza ed è felice, quando legge o medita la Sua parola: la Bibbia. Nessuno al mondo ci ama come Lui ci ama. Avremo grandissime benedizioni seguendo le Sue leggi e osservando i Suoi comandamenti. Avviciniamoci a Lui, così come siamo, senza ipocrisia, senza finzione e parliamo con Lui dei nostri dubbi, dei nostri problemi, delle nostre ansie ed Egli colmerà il nostro cuore di pace e serenità. Non siamo timorosi nell'aprirci completamente a Lui, perché Lui conosce già tutto di noi. Vuole soltanto che siamo noi ad invitarlo ad entrare nel nostro cuore. Egli è pronto ad aiutarci, ma rispettando la nostra libertà, aspetta che siamo noi ad aprire il nostro cuore a Lui per essergli ubbidienti. Riconosciamo le nostre debolezze e il nostro bisogno del Suo Santo aiuto ed Egli di sicuro interverrà!
Meditazione del 17 giugno 2016
"Ed Egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: Udite: ecco, il seminatore uscì a seminare". (Marco 4:2,3)
IL SEMINATORE (II)
Il poco terreno della roccia rappresenta il reale poco interesse che costoro hanno nei confronti del messaggio divino: alle prime difficoltà si abbandona tutto e si intraprende una qualche nuova via. Non hanno ricevuto nel profondo del cuore la potenza di tale messaggio. Altra parte del seme cadde tra le spine. La parola per costoro è attraente, ma non convincente, infatti, il potere, la ricchezza, la fama come le spine circondano e soffocano le piantine appena nate "uccidendo" il messaggio della salvezza ricevuto. Infine, l'ultima parte del seme è stata sparsa in cuori sin.ceri, in buona terra, pronta a ricevere, a custodire e far fruttare quel seme. Di quale tipologia di terreno è fatto il nostro cuore? Dove cade il seme della Parola di Dio? Saremo tutti propensi ad identificarci nell'ultima categoria, consolandoci con le varie percentuali di frutto che ognuno è in grado di produrre; ma siamo davvero sicuri che il nostro cuore sia libero da spine, abbia abbastanza terra e non sia percorso da mille passioni? Analizziamo il nostro cuore e chiediamo ogni giorno al buon seminatore di preparare il terreno affinché la semenza possa attecchire, crescere e fruttare!
Meditazione del 16 giugno 2016
"Ed Egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: Udite: Ecco, il seminatore uscì a seminare." (Marco 4:2,3)
IL SEMINATORE (I)
La parabola del seminatore è, probabilmente, una, tra le parabole raccontate da Gesù, più nota. Del suo significato si è parlato e insegnato più volte e forse, proprio per questo, oggi si tende a sottovalutarla. La consideriamo come una cosa acquisita, di cui già sappiamo tutto, invece vogliamo invitarti a riflettere ancora una volta sul suo messaggio. In quale categoria di persone ritieni di rientrare? Ricordiamo che sono quattro le tipologie di semina raccontate da Gesù. La prima parte del seme cadde sulla strada, e gli uccelli vennero subito a mangiarlo. La strada rappresenta il duro cuore di quegli uomini in cui la Parola di Dio non si posa per niente. Il cuore di tali uomini, come la strada, è attraversato da mille passioni di diverso colore e dimensione che non lasciano spazio a null'altro. Non hanno nessun interesse per Dio. La seconda parte di seme cadde in un luogo roccioso senza molta terra. Il seme spuntò subito proprio a causa della poca terra, ma al primo calore del sole, non avendo profonda radice si seccò. Il cuore di costoro è pieno di entusiasmi: vogliono recepire tante cose, conoscere tante cose, ma a nessuna di esse si dà la possibilità di mettere radici. (continua)
Meditazione del 15 giugno 2016
"Il frutto dello Spirito , invece, è amore, allegrezza,pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza,temperanza." (Galati 5:22)
PACE CON DIO
Una domenica mattina uscii di casa adirato lasciando moglie e figli in uno stato di scoraggiamento e di turbamento, soprattutto perché sapevo che da cinque anni mi ero convertito al Signore. Avrei voluto ridere, addirittura abbracciarli, ma il nemico mi suggeriva di fare tutto il contrario. Dovevo far visita ad una comunità vici.na e sentivo dentro me una voce che diceva:"Vai in pace!". Ma il nemico voleva che rimanessi, affinché mi adirassi ancora di più. Dentro me si stava svolgendo un duro combattimento tra il bene e il male. Giunto in chiesa tutti erano in preghiera e proprio lì ho avvertito tutta la mia miseria spirituale. Poi, ancora piangendo, ho gustato delle belle benedizioni. Pochi attimi prima ero nel buio più completo, ma ora il mio cuore era ripieno della gioia e della luce di Cristo. Non vedevo l'ora di arrivare a casa per condividere con i miei cari quella coppa traboccante di gioia che il Signore mi aveva elargito. E' quel che avvenne. Presentiamo noi stessi al Signore con umiltà ed Egli ci lavorerà e farà di noi dei servi preziosi.
Meditazione del 14 giugno 2016
"Or la fede è certezza di cose che che si sperano,dimostrazione di cose che non si vedono." (Ebrei 11:1)
LA FEDE
La fede viene definita, dalla parola di Dio, come una certezza (elemento soggettivo, personale) ed una dimostrazione (elemento oggettivo) delle cose che non si vedono. La certezza interiore parte da ciò che noi speriamo: quando leggiamo la Bibbia, speriamo che ciò che leggiamo possa attuarsi nei nostri confronti. Da qui nasce la fiducia nel perdono di Dio, nella Sua giustizia, nel Suo amore e nella salvezza gratuita. La Parola di Dio colpisce la nostra mente e risveglia il nostro spirito e subito viene prodotta fede nel nostro cuore. Con una semplice decisione del cuore, Dio trasforma questa speranza in certezza tanto che si è assolutamente certi del-l'amore di Dio e della Sua misericordia. All'opposto, molte persone dicono: "Credo solo a ciò che vedo", alla fede contrappongono la razionalità. Dio è Spirito?(Giovanni 4:24) e non può essere visto da occhi umani. Con la fede puoi sentirlo vicino, puoi vederlo reale nella soluzione dei tuoi problemi. Quello che conquisterai con la fede sarà Eterno?credimi, ne vale pena.
Meditazione del 13 giugno 2016
"Poi Gesù giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo,domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che sia ilFiglio dell'uomo?..." (Matteo 16:13-16)
GESU', IL CRISTO
Gesù ha fatto questa domanda ai suoi discepoli, ma è come se la facesse oggi, personalmente, ad ognuno di noi. Chi è Gesù per me? E' inutile nascondersi dietro all'opinione dei più, o a quella di un filosofo, di uno storico o di un religioso. I discepoli alla domanda di Gesù, riferirono l?opinione della gente: ?è un profeta, è una persona per bene, uno che ha proposto una morale molto pura". Qualcuno lo pone tra i grandi della storia dell'umanità: si parla della sua dottrina, del suo amore, dei suoi miracoli. Gesù, però, c'invita a prendere personalmente coscienza di Lui: "Chi sono io per te?" E' il tuo Salvatore, colui che ha sofferto per te, colui che ha portato i tuoi peccati e che, per mezzo del suo sacrificio sulla croce, ha compiuto l'opera che ti fa scampare dal giudizio di Dio? E' per te il Signore, a cui sono dovuti il timore e l'ubbidienza, colui che deve dirigere la tua esistenza? E' la persona per la quale tu vuoi vivere, perché è morto per te, pagando il prezzo di riscatto per la tua vita? Stai camminando lungo la strada nella quale ti ha preceduto e in cui ti chiede di seguirlo? Chi è Gesù per te?
Meditazione del 12 giugno 2016
"Celebrino il Signore per la Sua bontà e per i Suoi prodigi in favore degli uomini". (Salmo 107:8)
DIAMO A DIO LA LODE
Se ci lamentassimo di meno e lodassimo di più il nostro Signore, saremmo più felici, e Dio sarebbe più glorificato. Lodiamo Dio ogni giorno per le Sue grazie più comuni, ma così essenziali per la nostra vita, al punto che se mancassero noi moriremmo. Benediciamo Dio per gli occhi, la salute, il cibo, i vestiti... ma soprattutto lodiamoLo per il fatto che non siamo perduti e senza speranza nel mondo, e perché Gesù ci ha salvato e ha dato un senso alla nostra vita! RingraziamoLo per la libertà che abbiamo, per gli amici, per i fratelli che ci amano. E' necessario che il Padre ci ritiri per breve tempo qualcuna delle Sue benedizioni, perché impariamo a considerare tutta la Sua bontà? Il mondo, quando passa attraverso le difficoltà, la malattia, i problemi finanziari, si ricorda di Dio e comincia a gettare su Lui tutta la colpa delle Sue disgrazie, ma quando tutto va a gonfie vele sono pronti ad assumersi tutto il merito della propria florida situazione e ad inorgoglirsi. Non è questo il giusto atteggiamento. Nell'umiltà impariamo da Gesù e lodiamo il Padre continuamente!
Meditazione del 11 giugno 2016
"Non siate amanti del denaro, siate contenti delle cose che avete; poiché Egli stesso ha detto: Io non ti lascerò e non ti abbandonerò." (Ebrei 13:5)
SAPERSI ACCONTENTARE
Il versetto di oggi è probabilmente uno dei più noti della Bibbia, anche perché confermato da numerosi detti popolari e dalla saggezza dei più anziani. Ciò che oggi vogliamo evidenziare non è semplicemente di essere contenti dello stato in cui ci troviamo, con più o meno cose rispetto agli altri, ma la completa fiducia che dobbiamo riporre nel Signore. Le Sacre Scritture dichiarano che Dio si prende cura di noi ogni giorno, che non ci lascia e non ci abbandona, ma spesso non mettiamo in pratica quanto sappiamo e diciamo. Ad esempio, sperare di vincere al super enalotto, alla lotteria, al totocalcio è una mancanza di fiducia nei confronti del nostro Dio. E' come se dicessimo che abbiamo fede in Lui, ma non abbastanza perché una vincita potrebbe sistemare tante cose. Allora il Signore non è fedele? Perché sperare solo in Dio, e non anche, magari nella fortuna? Questa non è vera fede, ma apparenza di fede. Dobbiamo essere pienamente convinti che il Signore si pren.de cura dei suoi figli e noi in quanto tali dobbiamo concederGli fiducia. Preghiamo che il Signore ci renda felici attraverso le cose che abbiamo e che sovvenga alla nostra mancanza di fiducia!
Meditazione del 10 giugno 2016
"Tu apparecchi davanti a me la mensa al cospetto dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca". (Salmo 23:5)
UN MENÙ SPECIALE
La Parola di Dio è spesso accomunata al pane, un semplice, ma fondamentale alimento che non manca mai sulle nostre tavole. E' un cibo da sempre apprezzato ovunque. La Parola di Gesù ha la stessa valenza: l'anima nostra la desidera come un buon pane che nutre. La mensa del Signore, è una tavola riccamente imbandita, troviamo molto più che solo pane! C'è il dolce, il salato e anche l'amaro! Già, l'amaro! Se il Signore non ci richiamasse all'ordine attraverso la Sua Parola, saremmo come pecore senza pastore. E' importante ascoltare i consigli che provengono da Dio ed accettare la sua correzione, infatti è scritto: "Figliuol mio, non disprezzare la punizione dell'Eterno e non detestare la sua correzione, perché l'Eterno corregge colui che Egli ama, come un padre il figlio che gradisce" (Proverbi 3:11,12). Lasciamo che la Parola di Dio operi nella nostra vita ed accettiamola secondo l'insegnamento di Gesù. Essa è un menù speciale, nutriamoci a questa mensa "digerendo"la Parola di Dio ovvero trasformando i suoi insegnamenti in vita pratica, pace gioia e amore.