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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Mercoledì, 31 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 31 agosto 2016

"Badate di non rifiutarvi d'ascoltare colui che parla;perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d'ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra,molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo.? (Ebrei 12:25)

ASCOLTARE

Ascoltare vuol dire prestare orecchio, stare a sentire, udire con attenzione. Tante volte, però, abbiamo ascoltato senza impegnarci nel capire. Quando le parole diventano troppe e il discorso tende ad annoiare è solo il nostro orecchio a recepire un'infinità di suoni, senza che questi si soffermino nella nostra mente, senza che lasci.no traccia nella nostra memoria. Lo sguardo può sembrare attento, ma la mente sta già vagando altrove, altri pensieri, altri progetti, altre memorie prendono il posto delle parole che qualcuno ci sta rivolgendo. E come ci comportiamo nei confronti del nostro Signore? Ascoltiamo soltanto con il nostro orecchio le Sue Parole o le imprimiamo a fondo nel nostro cuore? Dio parla attraverso molti modi e attraverso molte persone. Anche oggi sta parlando a te in questo modo. Sei disposto ad ascoltare? Sei disposto a porre attenzione al Suo dire? Egli ti sta indicando la strada per la quale devi camminare, il sentiero che devi intraprendere, gli atteggia.menti che devi adottare. Stai ascoltando? Preghiamo il Signore affinché il nostro orecchio, la nostra intelligenza, il nostro cuore siano sincronizzati all'udire le dolci parole del nostro Creatore. Se stai male non mollare! Non lasciare la mano di DIO.

 

Martedì, 30 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 30 agosto 2016

"O Eterno la tua benignità va fino al cielo, e la tua fedeltà fino alle nuvole." (Salmi 36:5)

CRISTO, LA GRANDE ANTENNA

Un colpo di vento aveva spostato l'antenna del mio televisore che aveva così perso il contatto con il ripetitore della zona. Il televisore non mostrava più le immagini. Faceva freddo e tirava un forte vento, ma era necessario raddrizzare l?antenna per continuare a guardare la tv. Con un po? di sforzo riuscii nell'opera e tutto ritornò a posto. L'antenna aveva ripreso i "contatti" con il ripetitore e la tv era tornata a mostrare le sue immagini. Possiamo paragonare Cristo a una grande antenna, ad un ripetitore al quale le nostre anime devono rivolgersi per ricevere amore, pace, luce e vita e le anime nostre sono anche esse a posto?. Dovremmo essere come tante piccole antenne rivolte all'antenna principale, Cristo Gesù. L'Eterno programma, Cristo riceve per noi ed intercede per noi e da Lui riceviamo, e così viviamo nel Suo nome con amore, pace, umiltà e prosperità! Assicuriamoci che i contatti con la "grande antenna" siano sempre a posto!

 

Lunedì, 29 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 29 agosto 2016

"Passando, e osservando gli oggetti del vostro culto,ho trovato anche un altare sul quale era scritto: al dio sconosciuto. Orbene, ciò che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio." (Atti 17:23)

ALL'IDDIO SCONOSCIUTO

In questo passo della Sacra Scrittura, abbiamo un sermone di Paolo, uno dei tanti predicati ai giudei, pagani e atei. Leggendo, possiamo avere una conoscenza dell'onore e dell'adorazione che si deve a Dio sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. Il sermone predicato da Paolo contro l'adorazione dei falsi déi, era diretto agli atei e filosofi di Atene, i quali facevano discorsi totalmente diversi, da quella che, invece, è la vera e sana dottrina del Vangelo. Lo scopo di Paolo è di portar loro la conoscenza. L'unico degno dell'adorazione dell'uomo è il Signore, il Creatore di tutte le cose. Egli pone una pietra miliare come base del vero Culto: c'è un Dio conosciuto, e quel Dio è unico! Quando egli ha predicato contro l'adorazione ai falsi dei, voleva solo istruirli, per un servizio alla vera deità. Non vuole parlare di un nuovo Dio, ma condurre loro alla conoscenza di un Dio unico, come negli antichi giorni. "Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al SIGNORE, che ci ha fatti? (Salmi 95:6).

 

Domenica, 28 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 28 agosto 2016

"Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita." (Proverbi 4:23)

CUSTODIRE IL CUORE

Trovo che la frase di oggi sia una delle più belle da rivolgere all'uomo di ogni tempo. Il cuore riveste un'importanza straordinaria per il nostro essere. Nel cuore vengono custoditi i segreti più reconditi, i pensieri più nascosti, i sentimenti più intimi. E' un prezioso conte.nitore che parla di noi. Non sempre quello che è presente nel cuore viene esplicato attraverso il nostro dire. Le parole sono, a volte, in contrasto con i sentimenti del cuore, ma questo possiamo saperlo soltanto noi. L'invito odierno è rivolto alla custodia del cuore: dobbiamo preservarlo da pensieri, segreti e sentimenti noci.vi che possono trasformarlo in arido deserto. Quello che il cuore custodisce è in grado di generare una particolare sorgente, la sorgente della vita. Un cuore onesto, pacifico, amorevole, compassionevole è fonte di grandi benedizioni per te e per gli altri. Un cuore che si rivolge a Dio con sincerità è fonte di vita eterna. Esso avrà pace, gioia, serenità. Un cuore lontano dal Signore è fonte di turba.mento, dubbi, timori, ansie. Quale fonte preferisci? Spetta a te decidere in che modo custodire il tuo cuore. Apri il tuo cuore al Signore ed Egli ne trarrà una sorgente che scaturisce in vita eterna!

 

Sabato, 27 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 27 agosto 2016

"Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegrate.vi." (Filippesi 4:4)

L'ALLEGREZZA CHE VIENE DA DIO

E' Paolo che parla ai nostri cuori e ci dice di essere allegri nel Signore. Possiamo pensare che Paolo, mentre scriveva stesse attraversando un periodo di pace e di tranquillità; che non avesse nessun problema; che abitasse in una bella casa con tutte le comodità che si possono desiderare; che fosse rispettato e riverito; che non fosse perseguitato per la sua fede e potesse parlare a tutti pubblicamente. Niente di tutto questo. Paolo era in prigione, con.dannato a morte. Non aveva apparentemente nulla di cui stare allegro, niente di cui essere sereno: aveva tanti problemi ed era in pericolo di vita. Se io mi fossi trovato nelle sue stesse condizioni sicuramente mi sarei disperato, sarei stato sconfortato e amareggiato per quello che mi accadeva e avrei chiesto a Dio: "Perché?". Paolo no, anzi perdere la vita per Lui significa incontrare il suo Signore e Creatore. Paolo ha incoraggiato tutti noi ad essere allegri nel Signore, perché la sua e la nostra fiducia è che Dio non ci lascia e non ci abbandona. Dio è con noi in ogni momento della nostra vita e allora cosa ci può essere di meglio che non essere allegri nel Signore?

 

Venerdì, 26 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 26 agosto 2016

"I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani.? (Salmi 19:1)

IL GRANDE ARCHITETTO

Guardando le cose che ci circondano, ci rendiamo conto che tutto è perfetto: i monti, i fiumi, gli alberi, i fiori, l'acqua, il cielo, il sole, le stelle... ogni cosa funzionerebbe ancora meglio se l'uomo non si fosse adoperato per modificarla. Le stagioni non sono più quelle di una volta, ma ciò è imputabile solo alla voglia di grandezza dell?uomo e alla sua mancanza di rispetto per la natura. Il grande Architetto, Dio, ci ha donato tutto questo affinché l'uomo lo curas.se, ma questi non ne ha avuto cura. Eppure ancora oggi possiamo godere della bellezza e delle meraviglie del creato. Il sole sorge puntuale ogni giorno, i colori, i fiori e i loro profumi addobbano i nostri giardini, le stelle ci regalano luce di notte. Guardate alle piccole cose e vi accorgerete che anche una goccia di rugiada può rivelarsi un mare di gioia. Il vecchio saggio del libro dei Proverbi ci suggerisce: "Dio ha fatto ogni cosa buona...".

 

Giovedì, 25 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 25 agosto 2016

"E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dove essi sedevano." (Atti 2:2)

IL RUMORE DEL VENTO

Il vento non è visibile agli occhi degli uomini. Tuttavia esso mostra i segni della sua esistenza. Esistono diversi tipi di vento, di differente intensità e temperatura. Il piegarsi degli alberi, il fruscio delle foglie, lo sbattere delle porte indica che sta soffiando il vento. Nel linguaggio biblico il vento è spesso associato allo Spirito Santo: non è visibile agli occhi umani, ma se ne avverte la presenza. Quando lo Spirito Santo soffia nei nostri cuori, avvertiamo gioia e pace; una dolce calma ci avvolge e il nostro cuore riposa tranquillo. Se soffia con impeto, come avvenne agli apostoli quando furono battezzati di Spirito Santo, una forza e una gioia incontenibile ci assale. Egli ci spinge ad agire, ad annunciare la salvezza, a porta.re conforto e a dispensare amore. Non possiamo trattenerlo e non possiamo non essere travolti da Lui. Lo Spirito Santo produce un frutto in noi (Galati 5:22), che rende maggiormente visibile la Sua opera. Se ti lasci guidare dallo Spirito e ti abbandoni al Suo soffio, la tua vita riceverà grandi benedizioni e non potrai più farne a meno. Ricerchiamo con amore e costanza questa santa presenza e Dio, che dona con infinità bontà, ce la concederà!

 

Mercoledì, 24 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 24 agosto 2016

"E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figliuol dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in Lui abbia vita eterna." (Giovanni 3:14,15)

IL SERPENTE DI RAME (III)

I profumi di intercessione che venivano offerti al serpente di rame non avevano alcuna validità, e nonostante questo, il popolo, sordo agli insegnamenti delle Scritture, continuava con questa pratica, fino a quando il re Ezechia, attento al volere divino, lo frantumò. Non aveva alcun potere di intercessione, non poteva portare liberazione, era un simbolo, uno stimolo alla fede: guardare a lui ed ottenere guarigione. Per sgombrare il campo da ogni dubbio ed evitare che qualcun' altro lo prendesse ad esempio, Gesù stesso si paragonò al serpente di rame. Egli spiegò il significato spirituale della sua prossima crocifissione, paragonandosi a quel medesimo serpente innalzato da Mosè. Infatti, tutti quelli condannati alla morte dal veleno mortale del male, sono salvati guardando a Gesù per fede: soltanto a Lui! Al serpente di rame, come a tutti gli altri simboli, siano essi umani o meno, non vanno offerti profumi, doni particolari, richieste di inter.cessione. Sono soltanto simboli per ricordarci di ottemperare alla volontà divina! Gesù è l'unico al quale possiamo richiedere ogni cosa e più di tutto la salvezza dell'anima. Come? Credendo semplicemente in Lui e nelle Sue parole!

 

Martedì, 23 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 23 agosto 2016

"Soppresse gli alti luoghi, frantumò le statue, abbatté l'idolo d?Astarte, e fece a pezzi il serpente di rame che Mosè aveva fatto; perché i figliuoli d'Israele gli aveva.no fino a quel tempo offerto profumi". (II Re 18:4)

IL SERPENTE DI RAME (II)

Successivamente, gli israeliti, fecero del serpente di rame un idolo che il re Ezechia frantumò. Quello che era stato un simbolo di liberazione dal peccato divenne oggetto d'idolatria. Quello che doveva semplicemente rappresentare un esempio di pentimento fu sostituito a Dio stesso. Ai giorni nostri ci vengono mostrati tanti esempi di fede, uomini e donne dediti alla volontà divina. Essi, però, sono esempi, da prendere come modello, da imitare, ma non possono sostituirsi a Dio. Al serpente di rame venivano offerti profumi. Il profumo, veniva usato, prima della venuta di Cristo, in occasione del cerimoniale dell'espiazione, poiché il profumo rappresentava l'intercessione del sommo sacerdote in favore del popolo. Dopo la morte di Gesù, unico grande sacrificio compiuto una volta e per sempre, tutto il cerimoniale levitico ha perso il suo valore: non c'è più bisogno di immolare nessuna vittima per espiare i peccati, Gesù ha dato se stesso come vittima da immolare. Chiunque, da allora in poi, invo.ca il nome del Signore conosce il dono della salvezza. Gesù è il profumo che offriamo a Dio: Egli è l'unico intermediario tra Dio e gli uomini. Tu a chi offri il tuo profumo? (Continua)

 

Lunedì, 22 Agosto 2016 00:00

Meditazione del 22 agosto 2016

"Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra un'antenna; e avveniva che, quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame scampava." (Numeri 21:9)

IL SERPENTE DI RAME (I)

Gli israeliti, a causa della loro ribellione, dopo che erano stati liberati dal dominio egiziano, vagarono nel deserto per quarant'anni prima di raggiungere la Terra Promessa. La loro continua disubbidienza era causa di grande dispiacere per Dio. Egli cercò più volte di richiamarli all'ordine, ma dopo un breve ravvedimento, essi cominciavano di nuovo a peccare. Nel capitolo 21 del libro dei Numeri ci viene spiegato che per punirli dei loro continui mormorii, Dio mandò nel campo degli israeliti dei serpenti velenosi detti "ardenti", a causa dell'arsura provocata in chi ne era morso. La mortalità del popolo fu spaventosa. Allora essi supplicarono Mosè che intercedesse a loro favore presso il Signore. Mosè, guida di un popolo ribelle e indisciplinato, pregò il Signore affinché fosse concessa loro una possibilità di riscatto. Dio lo esaudì, ma per provare la sincerità del loro pentimento, ricevette l'ordine di costruire un serpente di rame simile a quello che distruggeva il popolo, di metterlo sopra un'antenna, in modo da essere visto da ogni parte del campo. Così, per fede, ognuno che guardava ad esso, poteva essere guarito. (Continua)

 

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