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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Venerdì, 22 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 22 luglio 2016

"Perché ti abbatti anima mia? Perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; Egli è lamia salvezza e il mio Dio." (Salmi 43:5)

SPERA IN DIO

Quante volte il nostro animo si è abbattuto? Quante volte il nostro morale era a terra, che niente e nessuno potevano risollevarlo? Tante. Ci sono dei momenti in cui lo scoraggiamento imperversa e il malessere sale impietoso, in cui tutto è buio, e i raggi del sole sembrano non penetrare in nessun modo. Eppure, in quei momenti, c'è Qualcuno che veglia su di te, che ti osserva, che scruta il tuo animo e ti comprende. Conosce i sentimenti del tuo cuore e interpreta alla perfezione i tuoi pensieri e per questo ti invita a rivolgerti a Lui. Devi sempre sapere che in qualsiasi momento Dio è pronto ad accoglierti e farti Suo. La tua fonte di salvezza deve essere solo il Signore. L'unico aiuto, nei momenti più tristi della tua vita, può derivare soltanto da Dio. Egli è la tua salvezza, la tua speranza! Non confidarti negli uomini, ma spera solo nel tuo Dio. I momenti di tempesta passeranno, il sole tornerà a splendere più forte di prima, il Signore sarà con te, pronto a sostener.ti e godere con te della gioia ritrovata. Loda il Signore, celebra il suo Santo nome e spera soltanto in Lui!

 

Giovedì, 21 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 21 luglio 2016

"E quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio." (Giovanni 14:13)

SAPERE A CHI CHIEDERE

Quando preghi e fai delle richieste che possono essere ascoltate soltanto dall'Alto, a chi ti rivolgi? Sei sicuro di sapere bene a chi rivolgerti? Nell'Evangelo di Giovanni, Gesù dice più volte, e in diversi capitoli che richieste fatte in preghiera andrebbero conclu.se nel nome di Gesù. E questo per una ragione che il Maestro stesso spiega. Egli, attraverso il Suo sacrificio, riconcilia l'uomo con Dio, affinché avessimo pace con Lui. Egli ha dato la Sua vita affinché il mio e il tuo peccato fossero espiati. Nessun altro ha fatto questo per noi. Ecco perché qualsiasi nostra richiesta deve essere fatta nel nome di Gesù. Nel Suo nome abbiamo vita eterna, nel Suo nome possiamo ottenere salvezza, guarigione, conforto, amore. E' il nome più potente al mondo! Nel Suo nome si sono combattute guerre "sante", sono avvenute persecuzioni, torture, omicidi. Il nome del Signore è stato strumentalizzato dagli uomini a loro piacimento, ma oggi Gesù stesso ci invita ad usarlo per l'uni.co scopo per il quale è stato dato affinché le nostre preghiere siano esaudite!

 

Mercoledì, 20 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 20 luglio 2016

"Ecco, questa fu l'iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figlie vivevano nell'orgoglio, nell'abbondanza del pane, e nell'ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell'afflitto e del povero." (Ezechiele 16:49)

L'OZIO

Un famoso detto dice che l'ozio è il padre di tutti i vizi, ed è vero. Più si ha tempo a disposizione e più ci si impigrisce. Sodoma fu distrutta, perché era orgogliosa, indolente ed oziosa. Il suo benessere le aveva chiuso gli occhi circa le necessità altrui, la sua agiatezza aveva chiuso le porte alla sensibilità e tutto questo l'aveva portata ad essere indolente. La noia dell'avere tutto la spin.se a ricercare "nuove emozioni", trascinandola ai più bassi livelli della moralità, tanto da suscitare l'ira dell'Eterno. Come impieghi il tuo tempo libero? Nella noia di non saper che fare? O ti attivi in ogni momento per essere dispensatore di amore, di gioia e di pace, ascoltando i problemi altrui e sopperendo alle necessità degli afflitti? Non servono grandi sforzi o grandi viaggi, ma la predisposizione sincera del tuo cuore in modo che in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento i tuoi occhi siano ben aperti a vedere i bisogni altrui. Un cuore sensibile è sempre all'opera. Basta una parola od anche una carezza per riportare un po' di luce in un cuore buio. Non facciamoci trascinare dall'ozio, dal benessere, dall'orgoglio, ma pieghiamo il nostro cuore, affinché rimanga ben saldo all'Iddio d'amore.

 

Martedì, 19 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 19 luglio 2016

"Guariscimi, o Eterno, e sarò guarito; salvami e sarò salvo, perché tu sei la mia lode". (Geremia 17:14)

LA GUARIGIONE DELL'ANIMA

La salvezza dell'anima è un gran miracolo che Gesù ha operato e può operare in ognuno di noi per mezzo del suo sacrificio! Dario era un ragazzo di 18 anni, quando nella sera del 6 gennaio ricevette la guarigione dell'anima. Istantaneamente liberato dal comune vizio del fumo, e da altre schiavitù diaboliche, decise di servire il Signore, a distanza di circa 15 anni serve il Signore, anche se ha dovuto affrontare delle tempesta nella Sua vita, Dio è stato e sarà un aiuto pronto in ogni difficoltà. Se il nostro futuro è minacciato da qualche terribile male, gridiamo al Signore, come Davide diciamo: "Benedici anima mia l'Eterno e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità" (Salmo 103:2,3). Voglia il Signore aumentare la nostra fede e il nostro discernimento per esporre alla luce l'anima nostra, affinché in essa dimorino la gioia e la purezza che vengo.no da Cristo. Solo allora saremo come alberi verdeggianti e fruttiferi, come il sole che sorge, come la casa sulla roccia contro cui nulla possono le acque e i venti, perché la roccia è Cristo Gesù, Colui che salva, guarisce, ristora e guida i nostri passi. Come Dario e tanti altri fai una decisione, Dio ti libererà in un istante.

 

Lunedì, 18 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 18 luglio 2016

"Benedetto l'uomo che confida nell'Eterno e la cui fiducia è l'Eterno! Egli è come un albero piantato presso delle acque, che distende le sue radici presso il fiume; non s'accorge quando vien la caldura e il suo fogliame rimane verde; nell'anno della siccità non è in affanno e non cessa di portar frutto". (Geremia 17:7,8)

AVER FEDE

La fede è paragonabile alle radici di un albero: la terra è Gesù Cristo e noi vi resteremo attaccati finché vivremo. L'albero che ha radici profonde riceve tutto ciò che gli è necessario, dà frutto ed è sempre verdeggiante; i venti più forti non potranno sradicarlo. Forse si piegherà, si spezzerà qualche ramoscello, ma nulla lo staccherà dalla terra, unica sua fonte di vita. Molti alberi hanno bisogno di cure e per questo ci sono dei giardinieri specializzati. Gesù ha sempre chiamato degli uomini e li ha stabiliti, perché por.tino aiuto, ristoro, sollievo a quelle anime malate: un compito che va svolto con amore e dolcezza. Bisogna imparare a riconoscere l'albero e sue esigenze. E' importante perciò pregare: "Signore circondaci di benignità e in ogni istante donaci il sale della sapienza, l'intelletto e la guida dello Spirito Santo!".

 

Domenica, 17 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 17 luglio 2016

"Perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello SpiritoSanto". (Romani 14:17)

IL REGNO DI DIO

Nel Padre nostro, la preghiera insegnata da Gesù, si trova l'espressione: "Venga il tuo regno!" (Matteo 6:10). Questa invocazione ci sale spontaneamente dal cuore quando sentiamo parlare di guerra e di violenza. Desideriamo che Gesù venga con il suo regno per portare sulla terra la Sua pace, la Sua giustizia e la Sua prosperità. Ma questo avverrà solo dopo che l'umanità intera si sarà ribellata contro Dio. Allora questa preghiera serve solo ad evocare degli avvenimenti futuri? No, essa ha una portata anche presente. Chi si sottomette a Cristo, lo accetta come Signore della sua vita entra già fin da ora nel Regno di Dio. Ne vive fin da ora le Sue benedizioni. Perché Gesù mette dentro di noi la Sua giustizia, la Sua pace, il Suo amore per mezzo dello Spirito Santo, mette il suo regno. Entrare nel Regno di Dio, però, significa rinunciare alla propria autosufficienza, significa dire a Gesù: "Tu sei il Re della mia vita, vieni e regna in me!".

 

Sabato, 16 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 16 luglio 2016

"Io le pascerò in buoni pascoli e i loro ovili saranno sugli alti monti d'Israele... Io stesso pascerò le mie pecore, io stesso le farò riposare, dice Dio, ilSignore..." (Ezechiele 34:14-16)

IL BUON PASTORE

Il mestiere del pastore sembra facile, ma come ogni mestiere ha segreti e difficoltà. Egli deve saper radunare le sue pecore, condurle tutt?insieme al pascolo dove c'è dell'erba buona; deve anche far attraversare indenni alle sue pecore dei luoghi pericolosi, cercare quelle che si sono perse e la sera ricondurle tutte all'ovile. La notte deve riposare, ma ad occhi aperti, perché un lupo potrebbe penetrare nell'ovile e uccidere delle pecore. Gesù fa tutte queste cose con noi, perché ci ama uno ad uno. Sovente non siamo delle pecore docili, ma Dio rimane sempre fedele e ci cerca là dove ci siamo perduti. Nessuno ha un amore più grande del Suo! "Nessuno ha un amore più grande di quello di dar la Sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando" (Giovanni 15:13). Conosciamo la voce di Gesù, perché solo Lui ci ha parlato e ci parla con amore: "Io sono il buon pastore e conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco ilPadre, e do la mia vita per le mie pecore.". Solo Lui ci ha detto la verità perché egli stesso è la verità: "Io sono la via, la verità, la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".Sei disposto a farti guidare dove vuole il tuo pastore?

 

Venerdì, 15 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 15 luglio 2016

"Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi e io vi darò riposo... imparate da me perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre". (Matteo 11:28,29)

IERI E OGGI

Erano tanti i disagi del passato, ma ugualmente ringraziavamo il Signore. Oggi viviamo in mezzo alle comodità, eppure non faccia.mo che lamentarci. Per coloro che sperano nel Signore e si affida.no alla sua misericordia, ciò che conta è vivere il presente qualunque esso sia, purché vissuto in comunione con Lui. San Paolo dice:" Ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo" (Filippesi 4:11). Abbiamo tutto e di più: frigoriferi sempre pieni, vestiti in abbondanza, elettrodomestici che ci migliorano la vita, automobili... ma ciò che sentiamo, e con una certa frequenza, non sono altro che lamentele! Sono così pochi coloro che dicono:- "Grazie Signore per l'abbondanza che ci concedi!"- Preghiamo il Signore affinché ci dia un cuore puro e semplice per amarLo e ubbidirLo. Preghiamo affinché l'umanità volga lo sguardo verso di Lui e Lo ringrazi per la Sua pazienza, la Sua misericordia, per le meraviglie del Creato, attraverso cui si manifesta la Sua Provvidenza.

 

Giovedì, 14 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 14 luglio 2016

"Dopo che fu battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: "Se avete giudicato ch'io sia fedele alSignore, entrate in casa mia, e alloggiatevi". E ci costrinse ad accettare." (Atti 16:15)

PREGA E LAVORA (II)

Molto probabilmente Lidia non era Ebrea ed era cresciuta in un ambiente in cui si adoravano molti dei; ci colpisce la sua fede sin.cera ed il desiderio di conoscere di più il Signore. Il suo desiderio era così grande che, quando due stranieri si fermano a parlare di Gesù (Paolo e Sila), si convertì, insieme a tutta la sua famiglia. Furono battezzati lo stesso giorno, in ubbidienza al comandamento divino. Cambiò vita e divenne uno strumento utile nelle mani di Dio. Insistette nell'ospitare quegli stranieri mandati da Dio stesso. Possiamo racchiudere tutto quello che è successo nel cuore di Lidia in questo modo: temeva Dio e pregava, Dio le parlò e lei agì. In Romani 12 da 11 a 13 è scritto quanto allo zelo: "Non siate pigri, siate ferventi nello spirito, servite il Signore, siate allegri nella speranza, siate pazienti nell'afflizione, siate perseveranti nella preghiera, provvedete alle necessità dei santi (intesi come coloro che hanno accettato e mettono in pratica la Parola di Dio) esercitate l'ospitalità". Ricordiamoci sempre dell'esempio di Lidia e di questo antico motto tuttora attualissimo.

 

Mercoledì, 13 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 13 luglio 2016

"Dopo che fu battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: "Se avete giudicato ch'io sia fedele alSignore, entrate in casa mia, e alloggiatevi". E ci costrinse ad accettare." (Atti 16:15)

PREGA E LAVORA (I)

Questo motto antico racchiude un insegnamento molto importante che ogni credente dovrebbe ritenere. Sono due azioni che devono far parte della nostra vita e non devono mai essere dissociate, per.ché l'una ha bisogno dell'altra e viceversa. Alla preghiera deve seguire il lavoro e il lavoro non deve mai cominciare se non lo si sottopone prima all'attenzione di Dio in preghiera. Tante volte siamo disposti a servirci di una sola di queste azioni: preghiamo per la salvezza delle persone, ma non afferriamo le occasioni che il Signore ci mette davanti per parlare di Gesù e testimoniarLo con la vita pratica. Ci occupiamo di mettere in pratica l'amore di Dio, la Sua pace, la Sua Parola, tutto ciò che Dio ci dà da fare, senza preoccuparci di chiedere che Dio sia pre.sente e benedica il servizio. In Atti 16 da 11 a 15 si parla di una donna che ha messo in pratica questo motto sin dal primo momento in cui ha conosciuto Dio, questa donna è Lidia. Originaria della città di Tiatiri, Lidia era una commerciante in Filippi; di lei la Bibbia dice che temeva Dio e al sabato si recava presso il fiume per pregarLo, insieme alle altre donne. (Continua)

 

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