Mercoledì
02 Novembre 2016
"Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come quelli che non hanno speranza". (I Tessalonicesi 4:13)
LA MORTE E LA VITA (I)
Il pensiero della morte apre uno spiraglio alla tristezza e al turba.mento, un senso di ansietà e di paura assale il cuore, ma la voce dell'anima è pronta a ricordarci le promesse di Dio. Non c'è posto per la tristezza. Naturalmente, è umano chiedersi come sarà, cosa si proverà, come realmente affronteremo il passaggio da questo mondo all'altro. Ricordiamo che Gesù stesso, prima della morte della croce fu assalito dalla paura. Chiese ai suoi amici di pregare per Lui, ma questi furono vinti dal sonno, dovette quindi rivolgersi al Padre Celeste, Colui che non dorme e non sonnecchia. Gesù pregò molto, chiese, se possibile, di allontanare da Lui quel momento, ma la risposta che ricevette fu chiara: doveva dare la Sua vita per me e per te. Rimettendosi alla volontà del Padre accettò la morte, la morte della croce. Durante i momenti che lo separavano dal Calvario, Dio gli donò calma e pace al cuore preparandoLo alle tragiche ore successive. Gli eventi non mutaro.no, ma mutò la forza con cui Gesù affrontò quello che noi tutti sappiamo. Per fede crediamo che questo soccorso sarà anche per noi e che tutte le nostre paure svaniranno al dolce suono della Sua voce, alla delicatezza del tocco delle Sue braccia che ci stringeran.no. (Continua)

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