Mercoledì
22 Gennaio 2020
Tutti hanno peccato, e sono privi della gloria di Dio (Romani 3:23)
IL FIGLIO PERDUTO
La Bibbia narra la storia di un giovane che, stanco e deluso, volle liberarsi dall'autorità di suo padre; fu così che se ne andò in un paese lontano per vivere la sua vita. In poco tempo spese tutto e si ritrovò senza nulla. Esiste forse un quadro più tragico e più vero dello stato dell'uomo peccatore? Ha voluto essere indipendente da Dio. Non è forse questo sempre uno dei tratti dominanti del suo carattere? Di tutto ciò che Dio gli ha donato, egli lo spreca per le sue concupiscenze. E con questo, è felice l'uomo? No! È sempre alla ricerca di nuove soddisfazioni. In realtà esso è schiavo del peccato e davanti a sé ha solo la perdizione eterna, lontano da Dio. Che sorte terribile! Il figliuol prodigo era perduto, morto agli occhi di suo padre; l'uomo peccatore è perduto, morto per Dio. E da questo stato non può uscire con i suoi sforzi. La parabola si conclude mostrando il ravvedimento e il ritorno a casa del figlio. Il padre lo accolse con amore. Allo stesso modo, siamo accolti quando andiamo a Dio per i meriti di Cristo.
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