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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Venerdì, 22 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 22 novembre 2019

"Con la sua venuta ha annunziato la pace a voi che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini" (Efesini 2:17)

LA PACE DEGLI UOMINI E LA PACE DI DIO

Il Salmista scriveva nel Salmo 120: "Io sono per la pace; ma, non appena ne parlo, essi sono per la guerra" Tale era il mondo di un tempo, e tale è ancora oggi. Il nostro secolo che si vanta delle sue conquiste e dei suoi progressi, conosce, in tutte le parti del mondo, guerre, rivoluzioni e lotte intense. Non c'è ragione per essere fieri dell'umanità. Ma esiste un'altra pace, quella di Dio. Essa non riposa su un fragile compromesso che le darebbe soltanto una durata passeggera, ma su un solido fondamento: l'opera di Cristo alla croce. Gesù, solo mediatore tra Dio e gli uomini, ha risposto sia alle esigenze della giustizia divina, sia alla nostra condizione di peccatori. "E' Lui che è la nostra pace" (Efesini 2:14). Quella che Geù offre anche a te, è una pace che Dio dona generosamente a tutti gli uomini, poiché Egli è "l'Iddio della pace" (Romani 16:20). Questa pace non dipende da noi, non ci è accordata in virtù dei nostri propri meriti, ma in virtù del sacrificio di Cristo.

 

Giovedì, 21 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 21 novembre 2019

"In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati»" (Atti 4:12)

UNA SALVEZZA PERFETTA

Tutte le religioni fondate dagli uomini pretendono di offrire una risposta alla coscienza tormentata dell'essere umano che cerca la pace con Dio. Risposte illusorie perché propongono all'individuo di pervenirvi mediante i propri mezzi. Ma la salvezza può solamente provenire da Dio e non può essere altro che gratuita. Dio odia e condanna il peccato, ma ama il peccatore e vuole riconciliarlo a sé. Tuttavia, poiché Egli è giusto, non può semplicemente chiudere gli occhi sui nostri peccati. La giustizia divina è una legge che non può rimanere senza effetto o essere messa da parte. Poiché l'uomo è colpevole, deve subirne le conseguenze. Ma Dio, nel suo amore, ci ha dato un Salvatore, Gesù Cristo, il suo stesso Figliuolo. Egli si è sostituito a noi per sopportare sulla croce la giusta ira di Dio che noi meritavamo. Gesù offrì se stesso quale Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Ora, semplicemente credendo in Lui e accetandolo quale personale Salvatore, si ottiene una salvezza perfetta.

 

Mercoledì, 20 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 20 novembre 2019

"Ecco, la mano del Signore non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire;

ma le vostre *iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi piú ascolto" (Isaia 59:1-2)

UN MALE INCURABILE Gesù Cristo è venuto nel mondo per portarci la conoscenza di Dio. Come potrebbe il Creatore non interessarsi alla sua creatura? E, vedendola perduta, Egli ha voluto salvarla. In presenza della giustizia di Dio, ci rendiamo conto che siamo degli esseri colpevoli. Tra Dio e noi si erige una barriera insormontabile, è il peccato. Ciò che è terribile è che il nostro male è incurabile. Con qesto male gli uomini devono continuamente misurarsi in quanto esso si trova nel loro proprio cuore. Essi ne minimizzano la gravità, e ne fanno addirittura una distinzione tra peccato "veniale" e peccato "mortale", ma davanti a Dio ogni peccato è mortale, in quanto, per espiarlo, è stata necessaria la morte sulla croce di Gesù. Tutti gli esseri umani, come attesta La Scrittura, sono peccatori e, a questo titolo, meritano di essere eternamente separati da Dio. Non vi è dunque nessuna speranza per l'uomo? Non potrà dunque mai essere perdonato e sfuggire alla perdizione? Vi è la soluzione: la fede in Cristo Gesù!

 

Martedì, 19 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 19 novembre 2019

"Infatti sta scritto: «Come è vero che vivo», dice il Signore, «ogni ginocchio si piegherà davanti a me,

e ogni lingua darà gloria a Dio»" (Romani 14:11)

L'INEVITABILE INCONTRO Si può provare a rifiutare Gesù dalla propria vita perché lo si considera inutile, ma, in ogni caso, bisognerà incontrarlo un giorno. Possiamo già ora, mentre siamo ancora in vita, mentre lo si può trovare come il Salvatore che offre la salvezza a chiunque crede. Altrimenti più tardi, nel momento del giudizio finale, come il Giudice inflessibile e senza appello di tutti coloro che hanno rifiutato e sprezzato la salvezza offerta. Questo incontro è inevitabile; e nessuno potrà esimersi. Colui che si sarà rifiutato di riconosce Gesù come il Salvatore che offre la Sua grazia e il Suo perdono, s'imporrà come il Giudice inesorabile. Quel giorno ognuno sarà senza scuse per aver rifiutato la salvezza a loro offerta in dono. Coloro invece che, sulla terra, hanno ricevuto Gesù come loro Salvatore, lo contempleranno nella Sua gloria; vedranno sulle Sue mani il segno dei chiodi; si prostreranno davanti a Lui e Lo adoreranno. "Così dunque ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio" (Romani 14:12).

 

Lunedì, 18 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 18 novembre 2019

"Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere" (Apocalisse 3:17-18)

BISOGNO DI NULLA

Il capitolo 3 dell'Apocalisse dichiara l’autosoddisfazione della Chiesa di Laodicea: "Sono ricco e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla". Ma il Signore vuol farle prendere coscienza della sua profonda miseria, perché ricerchi presso di Lui tutto quello che invece manca. “Non ho bisogno di nulla”, dirà anche l'incredulo. “Non ho bisogno della salvezza, per me va tutto bene. Da che cosa devo essere salvato?”. “Non ho bisogno di niente, pensa colui che trascura la preghiera, dice, che richieste farei? Per me va tutto bene. I bisogni degli altri, in tutti i campi, ci lasciano spesso tanto più indifferenti quanto più siamo ben sistemati. La Parola di Dio ci invita, come Laodicea, ad aprire gli occhi ed a comprendere il bisogno che abbiamo di Gesù, dapprima come Salvatore, in seguito come ragione di vita. Dio ci da un consiglio di vitale importanza, che è quello di chiedere a Lui del "collirio" per vedere, delle "vesti" per coprirci e dell'"oro" per essere veramente ricchi in Lui.

 

Domenica, 17 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 17 novembre 2019

"Invece quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione" (1° Timoteo 6:9)

NON AMARE LE RICCHEZZE

Gli uomini sono generalmente assillati da un grande problema: lo sfrenato desiderio di avere sempre di più. La sensazione radicata in loro è di non aver mai abbastanza. Quando si insinuano nella vita tali desideri, si finisce col diventare schiavi di essi al punto da non essere mai contenti. Chi invece ha creduto in Gesù e per la sua grazia è divenuto un figlio di Dio, possiede una forza tale in se da essere liberato da questa perenne insoddisfazione. Chi ama il Signore Gesù accoglie le sue parole: "Non fatevi dei tesori sulla terra". Egli può stabilire delle priorità e usare responsabilmente quanto Dio gli provvede. Il consiglio che il Signore ci dà nella sua Parola è saggio, e dobbiamo badare a farlo nostro in questo tempo di benessere: "Non siate amanti del denaro, siate contenti delle cose che avete; poiché Egli stesso ha detto: Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò. Talché possiamo dire con piena fiducia: Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che mi potrà fare l'uomo?".

 

Sabato, 16 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 16 novembre 2019

"Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesú; e grande grazia era sopra tutti loro" (Atti 4:33)

GESU' E' RISUSCITATO

Le predicazioni di Pietro E Paolo, riportate nel libro degli Atti, affermano con grande energia il fatto della risurrezione del Signore Gesù. Senza dubbio essi parlano molto della sua morte, ma ancora di più della sua risurrezione. La sua morte sarebbe potuta essere considerata come quella di un martire, aggiunta a molte altre, ma la risurrezione gli conferiva un carattere specifico. Essa dimostra la vittoria di Cristo sul potere del peccato. Gesù è sceso nella morte ma non era possibile che fosse trattenuto da essa. Questo dimostra pienamente che è il Figliuolo di Dio, mediante la Sua risurrezione dai morti (Romani 1:4); inoltre, essa ci accerta che Dio ha perfettamente accettato il sacrificio offerto sulla croce. Cristo è risuscitato dai morti, "primizia di quelli che dormono" . Quindi Gesù ha compiuto l'opera di salvezza, basta solo credere: "se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto col cuore che Dio l'ha risuscitato dai morti, sarai salvato" (Romani 10:8,9).

 

Venerdì, 15 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 15 novembre 2019

"Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?" (Romani 8:32)

CHE COS'E' LA GRAZIA DI DIO

La grazia ci dà ciò che non ci è dovuto. Dio non è nostro debitore, siamo noi ad essere in debito con Lui, per di più, totalmente insolvibili. Se fossimo accolti da Dio in virtù delle nostre opere, la grazia non sarebbe grazia (Romani 11:6). La grazia è l'amore di Dio applicato alla nostra miseria morale che è assoluta. Questo amore ha la sua sorgente in Dio stesso, e non in noi, e questo spesso non acccettiamo. Pensiamo sempre di poter fare qualcosa che attiri su noi il favore di Dio. L'incredulo respinge la grazia, il peccatore pentito la riceve con riconoscenza. Ma, dopo averla gustata, facciamo attenzione a non dimenticarne il valore. La grazia, base delle relazioni dell'uomo peccatore con l'Iddio Santo, è anche la sorgente di tutte le benedizioni del credente durante la sua vita, che può sempre dire mentre si rivolge al Signore: Non merito il Tuo favore, nulla ho che può piacerti ma so che posso venire a Te per i meriti del mio Signore Gesù Cristo e sulle perfezioni della sua opera.

 

Giovedì, 14 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 14 novembre 2019

"O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall'alba; di te è assetata l'anima mia, a Te anela il mio corpo languente in arida terra, senz'acqua" (Salmo 63:1)

I NOSTRI APPUNTAMENTI COL SIGNORE

La preghiera è l'attività fondamentale della nostra vita cristiana, la comunicazione che noi stabiliamo con Dio per adorarLo, per presentarGli i nostri bisogni e ringraziarLo. Avere un'udienza con l'Iddio sovrano, ma contemporaneamente pieno d'amore, è il privilegio più elevato che un uomo possa sperare. Le nostre altre attività dipenderanno da questa. E' più facile agire che pregare; è più facile adoperarsi per gli altri che pregare: anche chi non crede può, con dei buoni sentimenti, far del bene al suo prossimo. Molto prima dello spuntar del giorno, Gesù saliva su un monte per pregare, e ne dà l'esempio ai suoi discepoli che gli domandavano: "Signore, insegnaci a pregare" (Luca 11:1). Cerchiamo di apprezzare questi momenti privilegiati passati in Sua compagnia e non manchiamo, nel corso delle quali riceviamo da Lui la guida per ogni necessità, le forze e la sapienza di cui noi tutti avremo bisogno per compierle. Passa del tempo alla Sua presenza, lascia che Gesù riempia la tua vita.

 

Mercoledì, 13 Novembre 2019 00:00

Meditazione del 13 novembre 2019

"Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesú Cristo, secondo il mio vangelo" (Romani 2:16)

NULLA DI NASCOSTO

Nessuno di noi sopporterebbe che coloro che ci circondano conoscessero esattamente tutto ciò che è nel nosgtro cuore. Che vergogna se tutti i nostri miseri segreti fossero così rivelati. Ora, tutto ciò che noi pensiamo, ciò che esprimiamo o facciamo, è conosciuto al Signore, e tale conoscenza dovrebbe importarci, in quanto, un giorno, bisognerà rendere conto di ogni dettaglio dell'esistenza che Dio ci avrà concessa. Questa perfetta conoscenza che Dio possiede circa tutte le cose, riempiva di perplessità l'autore del Salmo 139: "Dove me andrò lungi dal tuo spirito? E dove fuggirò dal tuo cospetto?''. Eppure, questa inquietudine può cambiarsi in una gioia senza pari. Questo avviene quando, cosciente del proprio stato di peccato, l'uomo lo riconosce e lo confessa a Lui, ed Egli si rivelerà a lui come l'Iddio di grazia e di perdono, l'Iddio Salvatore. " Oh quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri!" dice allora questo credente... provami, e conosci i miei pensieri e guidami per la via eterna.

 

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