
Parole di Vita
Meditazione del 02 dicembre 2019
"Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno" (Filippesi 1:21)
LO SCOPO DELLA VITA
Qual è lo scopo della nostra vita? Stiamo servendo la buona causa? Ricercare le ricchezze, gli onori, il potere, è egoistico, e non serve certamente per la buona causa. Perseguire l'amicizia, la solidarietà, l'integrazione in una cerchia qualunque, è certo più generoso, ma corrisponde di fatto a un ulteriore forma di egoismo. Dedicarsi alla famiglia, alla buona moralità, ai diritti dell'uomo, alla difesa dell'ambiente, è certo qualcosa di molto più nobile, ma la domanda è sempre la stessa: qual è la vera ragione della vita? Essa la si trova solo in Colui che è al di sopra di tutte le cose, cioè Crsito Gesù, Egli è il bene assoluto. Vivere per Gesù è la cosa più appagante, infatti, Egli è simultaneamente il modello della più alta moralità, il più grande liberatore degli uomini, è Colui che porta la pace e la gioia nel cuore di chi lo accoglie. AffidiamoGli dunque la direzione della nostra vita, mettiamo nelle sue mani il nostro futuro, ogni problema che ci affligge, e la vita avrà uno scopo.
Meditazione del 01 dicembre 2019
"Ma non tutti hanno ubbidito alla buona notizia; Isaia infatti dice: «Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione?" (Romani 10:16)
UBBIDISCI ALL'EVANGELO
L'apostolo Paolo, parlando agli Ateniesi, esprimeva, a loro parere, una dura verità: "Dio... ordina ora agli uomini che tutti, in ogni luogo, si pentano, perché ha stabilito un giorno nel quale giudicherà il mondo con giustizia” (Atti 17:30-31). Poiché Dio ordina, coloro che non l'ascoltano sono dei disubbidienti. Sono quelli di cui Pietro dice che "non ubbidiscono all'Evangelo di Dio" (oppure "che non credono, 1 Pietro 4:17). Allo stesso modo, l'apostolo Giovanni dice: "Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l'ira di Dio resta sopra di lui" (Giovanni 3:36). Il rifiuto di credere in Gesù è, dunque, un atto di disubbidienza, è il peccato supremo, poiché se l'uomo rifiuta il Salvatore che Dio gli ha dato, non vi è salvezza possibile per lui. Ad esso lo attende la giusta condanna. "Quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono all'Evangelo?" (1 Pietro 4:17). Sarà: "l'ira di Dio che viene sugli uomini ribelli" (Efesini 5:6).
Meditazione del 30 novembre 2019
"hi dice di rimanere in lui, deve camminare com'egli camminò" (1° Giovanni 2:6)
L'UOMO PERFETTO
Gesù Cristo è più che Il Salvatore, Egli è anche il modello da imitare. La Sua vita perfetta e senza peccato sulla terra attira la nostra attenzione. Non aveva che un solo scopo: fare la volontà di Dio. Non la faceva a malincuore, nonostante la difficoltà della Sua missione. Egli poteva dire: "Sono disceso dal cielo per fare non La mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato... Io faccio del continuo le cose che Gli piacciono" (Giovanni 6:38; 8:29). Anche nelle Sue sofferenze, Gesù rimane un modello per noi. La notte in cui Egli fu tradito pregava il Suo Dio in questi termini: "Padre, se Tu vuoi, allontana da Me questo calice! Però, non la Mia volontà, ma la Tua sia fatta" (Luca 22:42). Cristo è così l'esempio per eccellenza nella Sua ubbidienza al Padre. Seguiamo dunque le tracce di Gesù affinché possa essere riconosciuto in ciascuno di coloro che Gli appartengono. La nostra vita è fragile, infedele, imperfetta, ma arrendendola a Cristo, sarà da Lui modellata all'immagine Sua.
Meditazione del 29 novembre 2019
"Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano" (Ebrei 11:6)
DI' SOLTANTO UNA PAROLA
Il vangelo di Matteo ci narra del colloquio tra Geù e un ufficiale romano. Quest'uomo aveva certamente delle grandi qualità, sapeva farsi ubbidire. Egli dice: “Se comando ad un soldato di andare, egli va; di venire, egli viene; di fare questo, lo fa”. Nonostante ciò egli rimaneva umile e diceva a Gesù: "Non sono degno che Tu entri sotto al mio tetto". Il Signore non lo esaudirà per le sue qualità ne per i suoi meriti, in quanto nessuno può contare sull'aiuto di Dio per ciò che è o che fa. Gesù rispose a quell' ufficiale perchè trovò in lui la fede che Gli è gradita, e fu quando egli dichiarò: "Dì solamente una parola ed il mio servo sarà guarito'', che Gesù, rispondendo alla sua fede, lo esaudì. per qull'uomo una parola di Gesù bastava per dargli la certezza della liberazione. Essa è Parola che libera. "Chi crede in me vivrà" (Giovanni 11:25). Non sono le nostre qualità e i nostri meriti che ci varranno il favore di Dio, ma solamente la fede nell'opera della salvezza compiuta da Gesù.
Meditazione del 28 novembre 2019
"Diceva poi a tutti: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua" (Luca 9:23)
PRENDERE LA PROPRIA CROCE
Cosa significa per noi l'espressione "prendere la propria croce"? Non è, come a volte si pensa, accettare stoicamente le sofferenze, richiamandosi a tutte le risorse della propria volontà. No! Gesù si serve di questa immagine forte per farci comprendere una verità assai diversa e molto importante: "prendere la propria croce" è rinnegare il nostro "io" egocentrico e lontano da Dio. Quell' "io" che può essere religioso, difendere una morale, fare ogni tipo di opere lodevoli. In che modo vincere il proprio orgoglio? Identificandoci con Cristo, nella Sua morte sulla croce, perché, d'ora innanzi, viviamo in modo nuovo, non per noi, ma per Lui. Per fede realizzare poco a poco questa verità liberatrice nelle circostanze quotidiane. Per ognuna di esse si presenta la scelta, ascolteremo l' "io" o ci lasceremo guidare dal Signore? Possiamo rispondere ogni volta: "Signore Gesù, Tu che sei la mia vera vita, concedimi di prendere la mia croce e di seguirTi con gioia". Allora si potrà vedere in noi Gesù.
Meditazione del 27 novembre 2019
"Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ce n'è alcun altro" (Isaia 45:22)
CONOSCERE L'ARCHITETTO
L'universo creato da Dio ci rivela la sapienza e la potenza del Creatore. "I cieli raccontano la gloria di Dio". Secoli dopo, l'apostolo Paolo scriveva nell'episoloa ai Romani che la potenza eterna e la divinità di Dio "si vedono chiaramente... per mezzo delle opere Sue" (Romani 1:20). Eppure, questa natura piena di meraviglie non può darci un'immagine completa di Dio. Per conoscere Dio, bisogna leggere La Sua Parola, La Bibbia, la quale ci rivela ciò che Lui è e quello che ha fatto. Essa ci mostra chiaramente il suo amore, infatti è scritto: "Io vi ho amati" (Malachia 1:2). E se chiediamo come il popolo di un tempo: "In che ci hai Tu amati?", Egli ci risponderà: "Ho dato il Mio Figlio per salvarvi da un giudizio eterno". Cari lettori, conoscete Dio? Non solo il Creatore onnipotente, ma Iddio Salvatore, che ha amato tanto gli uomini da dare il Suo unico Figlio? Gesù ha preso i nostri peccati e se ne è caricato affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16).
Meditazione del 26 novembre 2019
"Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesú, ascoltava la sua parola" (Luca 10:39)
TACERE ED ASCOLTARE
La Bibbia, Parola di Dio, si rivolge a tutti con autorità per invitare a pentirsi ed a credere in Gesù il Salvatore. Ma l'uomo ha le proprie idee, la sua filosofia di vita, il suo parere su tutto, che si affretta a dare invece di far silenzio davanti a Dio. Spesso i suoi discorsi costituiscono una fuga: non bisogna lasciare a Dio il tempo di parlare. C'è tale punto su cui il Signore lo vuole istruire, ma ecco: la sua opinione è già fatta; non è pronto a sottomettersi; trova più semplice non ascoltare. Tante volte abbiamo agito da sordi davanti al Signore, si preferisce non acoltare ciò che Egli ha da dirci. Ma quest'oggi Egli desidera aprire i nostri orecchi spirituali per farci udire il Suo messaggio d'amore, parlarci del suo dono per la nostra vita: Cristo Gesù; la sua voce che consola i nostri cuori e dona pace profonda lenne nostre vite. Se impariamo ad ascoltare la nostra vita sara arricchita, in quanto "l'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca del Signore".
Meditazione del 25 novembre 2019
"Dalla pianta del piede fino alla testa non c'è nulla di sano in esso: non ci sono che ferite, contusioni, piaghe aperte, che non sono state ripulite, né fasciate, né lenite con olio" (Isaia 1:6)
UNA DIAGNOSI INFALLIBILE
Nel Vangelo è evidente che Gesù guariva molti malati, ma ogni volta che lo faceva, Egli operava anche la guarigione dell'anima, perdonando i peccati di chi si accostava a Lui. Il nostro grande Medico, dalla diagnosi infallibile, ci mostra qual è il vero problema dell'uomo, la causa di tutti i suoi mali: una malattia morale, mortale che si chiama peccato. La nostra tendenza è di arrestarci alle sue manifestazioni secondarie esteriori e visibili: miseria, apprensione, ineguaglianze sociali, angoscia, disordini di ogni natura, dimenticando il vero problema al quale l'Evangelo porta il rimedio divino. Molte persone desidererebbero essere guarite dalle loro malattie, senza provare affatto il bisogno di essere in relazione con Dio e di rimettere in seguito l'intera loro vita tra le mani del Salvatore affinché la diriga. La guarigione di una malattia, il sollievo dato ad una sofferenza, non sono mai state, per il Signore, benedizioni elargite all'uomo solamente per questa vita. Egli vuole salvare.
Meditazione del 24 novembre 2019
"Quanto son numerose le tue opere, Signore! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze" (Salmo 104:24)
LIMITI DELLA SCIENZA
E' forse più ragionevole pensare che l'universo si sia formato da solo piuttosto che l'abbia creato Dio? Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, la scienza non permette di scegliere tra queste due possibilità. Essa non fornisce alcuna risposta alle domande che non abbiano per oggetto il mondo osservabile. In contrapposizione a ciò, la Bibbia pone sia i fondamenti che i limiti della scienza. I fondamenti, poiché Essa afferma che il mondo può essere studiato per mezzo dell'intelligenza data da Dio agli uomini. I limiti, in quanto mostra che certi fenomeni superano ciò che la creatura è in grado di comprendere. Ma la Bibbia fa molto di più. Essa rivela Dio, l'Autore di tutte le cose, e ci indica la via da seguire per essere in relazione con Lui. Essa ci parla del Suo amore rivelato in Gesù. Accettando questa rivelazione noi troviamo il nostro vero posto nell'universo e possiamo utilizzare la scienza senza farne un dio. La mente umana ha dunque dei limiti, ma Dio si rivbela a chi vuole conoscerLo.
Meditazione del 23 novembre 2019
"Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, 39 né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesú, nostro Signore" (Romani 8:38-39)
L'INCONTRO PIU' IMPORTANTE DELLA VITA
Gesù è vivente; Egli non è solamente una figura storica, del passato, un uomo di grande bontà e in seguito morto e scomparso. Gesù Cristo è il Figliuolo di Dio, morto per tutti noi e risuscitato dai morti. Egli offre ora la vita a chiunque confida in Lui; Gesù dona un senso concreto e solido all'esistenza sulla terra. Per questo, più che per qualunque altra cosa al mondo, l'unico vero scopo per cui vivere è stare al fianco di Gesù ogni giorno. Gesù ci comprende più di noi stessi, ci affranca da ciò che non riusciamo a superare e ci rende capaci di scoprire e di realizzare il vero scopo di vita. Ci ama e ci perdona anche là dove non arriveremo personalmente a perdonarci. Se Gesù non fosse vivente non potremmo attestare quanto detto. Il Suo amore ci garantisce sicurezza e speranza in questo mondo instabile e mutevole. Nulla può separarci da Lui. Vivere per Lui con l'incitamento e l'aiuto del Suo Spirito Santo, costituisce per chiunque crede, la più incredibile sfida accordata agli uomini.