
Parole di Vita
Meditazione del 28 novembre 2021
Perciò non agite con leggerezza, ma cercate di ben capire quale sia la volontà del Signore. (Efesini 5:17)
CAPIRE LA VOLONTÀ DI DIO
Quando sai di essere al centro della volontà di Dio nella la tua vita, hai pace nonostante le circostanze avverse; sei appagato anche se manchi di qualcosa; hai la sicurezza di andare a Dio in qualsiasi momento, sapendo che Egli provvederà ciò di cui hai bisogno. Spesso però ci si chiede: "Ma come faccio a sapere se sono nella volontà di Dio?" Essenzialmente almeno due cose ci aiutano a comprendere la volontà del Signore. Innanzitutto occorre essere "nati di nuovo", cioè aver fatto l'esperienza di salvezza in Cristo Gesù, avendoLo accettato nel nostro cuore. È scritto a tal proposito: "Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio" (Romani 8:14). In secondo luogo; dobbiamo essere saggi, chiedendo al Signore di aiutarci in ciò: "Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi" (Efesini 5:15-16). Fare la volontà di Dio vuol dire essere sensibile allo Spirito Santo e alla guida della Sua Parola, conservando un'attitudine di continuo desiderio e prontezza nel voler compiere la volontà del Signore.
Meditazione del 27 novembre 2021
Ho pazientemente aspettato il Signore, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido. (Salmo 40:1)
COSA FARE DURANTE L'ATTESA
Qualsiasi cosa che sia ben costruita è assemblata lentamente e attentamente. L'impazienza è un segno d'immaturità; i bambini non sanno aspettare. Se siamo impazienti e non sappiamo aspettare, di certo non affrettiamo l'adempiersi delle cose. Chi crede in Dio e ha fatto di Lui il Suo Salvatore e Signore, impara ad aspettare i tempi che Egli ha stabilito per ogni cosa, e anche quando sembra che tutto si muova in senso contrario, ha la certezza che Dio continua ad avere il pieno controllo della nostra vita e di quanto ci sta capitando. L'apostolo Paolo scrisse: "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che sono chiamati secondo il suo disegno" (Romani 8:28). Solo perché una porta non si è ancora aperta non significa che Dio abbia cambiato idea, o che sia nell'impossibilità di farlo. Cosa fare allora durante l'attesa? Continuare a sperare e confidare nella bontà del Signore perché Egli ci ama, anche quando non ci esaudisce secondo i nostri desideri. Continuare a pregare con fede sapendo che il modo e il momento che Egli sceglierà per risponderci, sarà e resta sempre il migliore per la nostra vita.
Meditazione del 26 novembre 2021
Una Samaritana venne ad attingere l'acqua. Gesù le disse: «Dammi da bere». (Giovanni 4:7)
BEVI ALLA FONTE DIVINA
Un giorno Gesù incontrò una donna che era andata ad attingere l'acqua. La donna si era recata al pozzo in un orario insolito, in quanto aveva vergogna di farsi notare, infatti aveva una reputazione fallimentare a motivo di cinque matrimoni finiti. Non è difficile immaginare il suo disagio, la sua delusione, lo sconforto nel cuore per una vita che certamente non la appagava nel profondo. Era inoltre una Samaritana, popolazione mal vista dai Giudei i quali nutrivano non pochi pregiudizi verso gli abitanti di tale regione. Gesù però, si fece trovare in quel luogo e a quell'ora precisa quando ella vi giunse, le parlò, le disse che conosceva la sua vita, il suo passato, ogni cosa di lei. Gesù fa il primo passo chiedendole da bere, ben consapevole però di quello che Egli era pronto ad offrirle: l'acqua della vita, quell'acqua che non viene da un pozzo, ma che sgorga direttamente dal suo trono di grazia e che è in grado di soddisfare una volta e per sempre l'anima assetata. Oggi, quell'acqua sgorga ancora dalla stessa fonte: La Sua Parola, La Bibbia. Leggila, fa che sia scritta nel profondo del tuo cuore, e da esso sgorgherà gioia, pace e salvezza.
Meditazione del 25 novembre 2021
Così parla il Signore: «Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime; ... c'è speranza per il tuo avvenire»... (Geremia 31:16-17)
GESÙ IL CONSOLATORE
Quante volte abbiamo cercato di consolare qualcuno, o altri hanno fatto lo stesso con noi? Quante volte le parole di una persona a noi cara ci hanno fatto del bene in un momento di dolore? Per quanto utili, preziose e care sono le parole di un amico, sono sempre limitate; mentre Dio ha sempre una parola di conforto, Egli da sempre una speranza perché non soltanto può dire, ma può fare. Il Signore ti dice in questo nuovo giorno di trattenere il tuo pianto e gli occhi tuoi dal versare lacrime; innanzitutto perché Egli vede e conosce il tuo dolore e sa più di ogni altro come consolare il tuo cuore abbattuto. Inoltre, rivolgersi a Cristo come personale Salvatore, confidare a Lui il peso che ci attanaglia e che ci appesantisce, ci fa trovare speranza per oggi e per il nostro domani. Siamo cari al Signore e pertanto, ogni nostra lacrima non gli è nascosta, e quando una sola di essa scenderà dal nostro viso, Lui sarà lì pronto a consolare e a dare al cuore triste speranza e certezza. Se oggi il pianto vuole uscire dalla tua bocca, trattienilo e rivolgiti in preghiera a Gesù e trova in Lui consolazione vera e pace profonda.
Meditazione del 24 novembre 2021
Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non pioveva sul paese. (1° Re 17:7)
DIO È LA TUA RISORSA INESAURIBILE
Il salmista scrisse: "Beato colui, la cui speranza è nel Signore, suo Dio" (Salmi 146:5). Può capitare di vivere situazioni in cui siamo sprovvisti di ogni risorsa, morale e materiale; ci troviamo spesso a guardare le nostre difficoltà, quanto grandi esse siano mentre valutiamo le insufficienti forze e possibilità per far fronte ad esse. Il testo di oggi narra di quando il profeta Elia era presso il torrente a Kerit, per diverso tempo egli si abbeverò delle acque che vi scorrevano, ma a motivo della pesante siccità che gravava sul paese, giunse il momento in cui il torrente si prosciugò, e con esso la possibilità di sopravvivenza del profeta. Dio però intervenne, chiamò Elia e gli disse di spostarsi altrove, dove avrebbe trovato cibo e sostentamento che Dio stesso provvede. La fonte di ogni bene spirituale, morale e materiale è Dio, e chi confida in Lui non mancherà delle risorse di cui necessita. Non guardare quest'oggi la "siccità" nella quale vivi, affida la tua vita al Signore e scoprirai la Sua fedeltà, e come Egli sa provvedere affinché la nostra vita non manchi di alcun bene.
Meditazione del 23 novembre 2021
Allontanati dal male e fa' il bene; cerca la pace e adoperati per essa. (Salmo 34:14)
OTTENERE PACE
Quando si parla di pace, si intende subito la mancanza di conflitti bellici, assenza di guerre tra nazioni. Si può parlare di pace facendo riferimento a quella domestica, dove tra coniugi e figli si vive in pace appunto. Allargando il discorso, è pace anche quando nella società, coi nostri vicini e con chi ci circonda, si va d'accordo e vi è una buona armonia. La Bibbia però parla di una pace che esula da tutto ciò; ed è la pace che vi deve essere tra l'uomo e Dio, in quanto, a causa del peccato ha generato inimicizia con Lui. La Bibbia inoltre attesta che, nessuna opera umana, nessun merito potranno mai farci ottenere il perdono di Dio e il Suo favore. Gesù ha detto "io vi lascio pace, vi do la mia pace, non come il mondo la da". Significa che la sua morte alla croce per noi ha cancellato quell'offesa che noi abbiamo fatto al Signore e per mezzo del Suo sangue siamo riconciliati con Dio. Sarà allora che realizzeremo quella pace profonda, duratura e che esula dalle circostanze della vita, fossero anche esse dure e dolorose. Adoperati per la pace, cerca Il Signore con tutto il cuore ed Egli ti inonderà di essa.
Meditazione del 22 novembre 2021
E lì, a causa della loro incredulità, non fece molte opere potenti. (Matteo 13:58)
CREDI NEL SIGNORE
Stranamente e diversamente dal solito, ci fu un giorno nel quale Gesù operò meno; soltanto pochi infermi furono guariti quel giorno. Tutto ciò naturalmente non fu colpa di Gesù, ma fu causato dalla loro incredulità. L'incredulità è un grave handicap che c'impedisce di realizzare l'opera di Dio nella nostra vita; essa lega le mani del Signore; perché Egli non fa violenza a nessuno. Non è scritto che Cristo non volle operare, ma che Egli non poté operare; e si meravigliò della loro incredulità. Quelli che Lo ascoltavano parlare quel giorno non vedevano oltre l'apparenza materiale, per loro Egli era soltanto il figlio del falegname e di Maria, fratello di Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda (Matteo 13:55-56). Bastava un passo di fede e tutto si sarebbe svolto diversamente, come tante altre volte aveva fatto, Gesù avrebbe operato nello spirito e nel corpo di chi si accostava a Lui con piena fiducia. Non sono le difficoltà né la gravità del problema che possono impedire a Cristo di agire, ma soltanto l'incredulità. Ancora una volta Gesù ci dice, come disse a Tommaso: "Non essere incredulo, ma credente".
Meditazione del 21 novembre 2021
Dio nostro, non vorrai giudicarli? Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te! (2° Cronache 20:12)
GUARDA SOLO A DIO
Quante volte hai realizzato di essere senza forza e non sapere che fare. Una gran difficoltà colse il re d'Israele al punto che egli ebbe paura di soccombere, di non farcela. Di fronte ad un così gran problema fece l'unica cosa che ogni credente dovrebbe fare: si dispose a cercare il Signore e implorare il Suo aiuto. Elevò una sentita preghiera che si concluse con un'insolita affermazione, almeno per un re: non sappiamo che fare. Il segreto per riportare la vittoria è quando ricorriamo a Dio e riconosciamo la poca forza a nostra disposizione, che ogni nostra abilità è nulla di fronte a situazioni che soltanto Dio può risolvere. Non solamente riconobbe la sua debolezza, ma confessò a Dio la sua incapacità. Quando dici a Dio di non avere speranza e capacità, scoprirai che Egli è specializzato nei casi senza speranza. Il re prese la ferma decisione di tenere fisso il suo sguardo sul Signore e non sul nemico che avanzava. Dobbiamo smettere di guardare agli uomini o alle risorse terrene; quanto a me, afferma il profeta, "io volgerò lo sguardo verso il Signore, spererò nell'Iddio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà".
Meditazione del 20 novembre 2021
Infatti dove c'è invidia e contesa, c'è disordine e ogni cattiva azione. (Giacomo 3:16)
EVITARE LE CONTESE
L'apostolo Paolo scrive. "Avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento. Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma [anche] quello degli altri". Le contese e le liti generano inimicizia, discordia nelle relazioni interpersonali. Spesso nascono dal nostro orgoglio che non vuole sottomettersi a niente e nessuno; piuttosto a competere con gli altri, a condannare ciò che fanno e a giustificare noi stessi. Nel verso di oggi, l'apostolo Giacomo lo sottolinea: "Dove c'è contesa, c'è ogni cattiva azione." Dobbiamo imitare Gesù, il quale si umiliò per amore nostro e, in ubbidienza al Padre, sacrificò la sua vita sulla croce; dobbiamo vegliare sui nostri cuori "affinché nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia..." (Ebrei 12:15). Se oggi vuoi camminare nella benedizione di Dio, cerca di vivere in comunione con Lui e in armonia con gli altri. Prega: "Signore, dammi la Tua saggezza in ogni situazione".
Meditazione del 19 novembre 2021
E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti. (Giacomo 1:4)
UN VERO CAMBIAMENTO
Il Signore desidera cambiare la nostra vita, e questo non significa soltanto le circostanze esterne a noi stessi, quelle situazioni che non ci piacciono. Tanti sono coloro che vorrebbero che Dio cambiasse in positivo e in meglio ciò che li fa soffrire. Il cambiamento di cui parla La Scrittura, deve avvenire innanzitutto nel cuore e nello spirito dell'uomo. La Bibbia attesta che "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio", "non c'è un giusto, neppure uno". Alla luce di ciò dunque qual è il cambiamento che Il Signore deve operare in noi se non quello di far si che possiamo essere riconciliati con Lui per mezzo del sangue del Suo Figliuolo Gesù e per la fede in Lui? Se davvero vuoi cambiare, lascia che la grazia di Dio raggiunga e ricolmi il tuo cuore, lascia che il suo sangue ti purifichi da ogni peccato; egli ti darà un cuore nuovo, una vita nuova: questo è il vero cambiamento. Da quel momento in poi realizzerai l'amore di Dio ed esso genererà in te nuovi desideri, un nuovo scopo per cui vivere, una prospettiva diversa con la quale vedere tutte le cose. Sarà davvero un cambiamento per la tua vita.