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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Domenica, 18 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 18 gennaio 2015

La salvezza non è in virtù d'opere, affinché nessuno se ne vanti. (Efesini 2:8-9)

COSA DEVO FARE PER ESSERE SALVATO?

Questa è stata la domanda del carceriere di Filippi, e questa continua ad essere la domanda dell'uomo. Se riconosci di avere in qualche modo bisogno di salvezza, allora chiediti: "Cosa devo fare?". Le risposte umane a quest'interrogativo sono tante. Ogni religione o teoria elenca ciò che un uomo deve fare per cambiare la sua vita. Anche la tradizione cristiana si è adeguata a questo: devi osservare certi riti religiosi, devi fare del bene, perdonare le offese, ed altro. Tutto va bene, all'infuori di credere alla verità che la Bibbia ci mette davanti e che è umiliante: non possiamo fare nulla per essere salvati, perché il nostro meglio non sarà mai abbastanza per cancellare la distanza che ci separa da Dio. Se riusciamo ad accettare questo, allora avremo in cambio pace e certezza. Se dobbiamo fare da noi, non siamo mai certi di avere fatto abbastanza, ma se non dipende dalle nostre opere, ma si tratta di avere fiducia in quello che Dio ha fatto, allora abbiamo pace e sicurezza.

 

Sabato, 17 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 17 gennaio 2015

Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge ed i profeti. (Matteo 7:12)

COSA CI ASPETTIAMO DAGLI ALTRI

Cosa facciamo per gli altri? E, soprattutto, cosa ci aspettiamo dagli altri? A volte sembrano cose senza senso eppure hanno un grande significato. Spesso pretendiamo che gli altri si comportino in una determinata maniera nei nostri confronti, ma non facciamo niente per comportarci in maniera corretta nei loro riguardi. Perché? Pretendiamo dagli altri stima e rispetto, ma non siamo disposti a darlo ai nostri simili. Ci lamentiamo del loro comportamento ma se ci guardassimo allo specchio scopriremmo che anche noi non sappiamo com.portarci in una maniera migliore. L'invito di Dio è proprio questo: guardare al nostro simile con affetto e con stima, comportarci con lui come se fosse il nostro migliore amico, la persona alla quale vogliamo veramente bene. Diamogli quello che noi ci aspetteremmo da lui e non dimentichiamo che Dio si serve di ciascuno di noi, dando una sana testimonianza, per compiere in tal modo la Sua volontà sulla terra. Non siamo egoisti... C'è chi soffre ed ha bisogno... diamogli un poco del nostro affetto, del nostro tempo e, se, necessario, anche il nostro denaro e Dio ce ne darà il contraccambio.

 

Venerdì, 16 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 16 gennaio 2015

Dio ha fatto ogni cosa bella a suo tempo; Egli ha per.fino messo nei loro cuori il pensiero della eternità,quantunque l'uomo non possa comprendere dal principio alla fine l'opera che Dio ha fatta. (Ecclesiaste 3:11)

COSA È DIO

Nell'ora che nel bruno firmamento comincia un tremolio di punti d'oro d'atomi d'argento, guardo e domando: "Dite o luci belle, dite che cosa è Dio?". "Ordine", mi rispondono le stelle. Quando all'april, la valle e il monte e il piano, ogni campo dai fiori è festeggiato, guardo e domando: "Dite o bei colori, dite che cosa è Dio?". "Bellezza", mi rispondono quei fiori. Quando il tuo sguardo innanzi a me scintilla amabilmente pio, io chiedo al lume della tua pupilla: "Dimmi se il sai bel messagger del cuore, dimmi che cosa è Dio?". E la pupilla mi risponde: "È amore" (da un libro di poesie cristiane). Secondo la rivelazione biblica, Dio è anche Potenza, Giustizia e Santità. "Poiché le perfezioni invisibili di Lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue" (Romani 1:20 .Isaia 9:5).

 

Giovedì, 15 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 15 gennaio 2015

... Affinché, mediante la consolazione onde noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione. (II Corinzi 1:4)

LE CONSOLAZIONI DI DIO

Dio si serve sempre di uomini che sono stati consolati per quello che hanno ricevuto da Lui: salvati e ripieni di Spirito Santo. Le nostre afflizioni sono poca cosa in confronto alle benedizioni che potremo ricevere quando la nostra vita è al servizio di Dio. Nel salmo 100 leggiamo: "Servite l'Eterno con gioia, venite davanti a Lui con grida d'alle. grezza". Il salmo 149 è pieno d'esultanza: "Lodate il suo nome con danze, poiché l'Eterno prende piacere nel suo popolo"! Ed ancora è scritto: "Mandate grida di gioia anche sul vostro letto, quando siete ammalati o a riposo". Una donna, malata di crisi cardiache, prese alla lettera, quest'esortazione. Condannata all'immobilità e a tre mesi di riposo forzato, non smise di cantare con forza al Signore inni di lode. Noi non siamo altro che degli strumenti che vibrano ed emettono suoni. Da noi stessi potremmo solamente far sentire dei rumori, ma grazie all'intervento dello Spirito Santo possiamo consolare quelli che sono nell'afflizione e far sì che anche altri possano gioire della grazia di Dio. Dio non ci ha promesso sempre il sole, però ci ha detto che le nostre sofferenze serviranno a darci nuova forza in attesa della gloria (II Corinzi 4:17).

 

Mercoledì, 14 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 14 gennaio 2015

Io ho riposto la Tua Parola nel mio cuore per non peccare contro di te. (Salmo 119:11)

LA PAROLA DI DIO

Il Salmo 119 ci dà moltissime ragioni per tenere conto della Parola di Dio. Il versetto di oggi ci dice che conservare la Parola di Dio nel cuore ci permette di non peccare contro Dio. Ma conoscere e ubbidire a quanto la Bibbia ci dice, ci dà anche la possibilità di essere felici, di rispondere a chi ci critica, ci offre delle ragioni vali.de per scegliere certe cose e respingerne altre. Ci dà fondamenta solide su cui costruire, ci offre consolazione nel momento della prova e guida quando siamo confusi. Certo, non sempre è facile seguire le vie di Dio, che non sono sempre semplici e piane, e, a volte, esigono rinunce anche dolorose. Spesso il Signore esige da noi scelte e atteggiamenti che non ci vengono per niente naturali. Ma quando ubbidiamo, dopo, ci rendiamo conto che ne è valsa la pena, e quando disubbidiamo, la trasgressione porta con sé amarezza e rimpianto. Impariamo a conservare nel cuore la Parola di Dio, la Bibbia, leggendola, meditando su di essa e ubbidendo.

 

Martedì, 13 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 13 gennaio 2015

Poiché io son persuaso che né morte, né vita, né angeli,né principati, né cose presenti, né cose future, né podestà, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura,potranno separarci dall'amore di Dio, che è in CristoGesù, nostro Signore. (Romani 8:38)

CONOSCERE E CREDERE (II)

I discepoli, in Gesù, conobbero l'amore vero, sincero, pronto a dare anche la propria vita per gli altri. Avranno senz'altro pensato: "... Non c'è stata mai una persona, nella storia umana, che abbia amato più intensamente di Gesù"; ed è vero! Ma Gesù non venne per far conoscere sola.mente il Suo amore, ma, anche, per far conoscere l'amore del Padre. È venuto a presentarci Dio, e ce Lo presenta implicitamente nelle Sue parole più belle: "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito Figliolo affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna" (Giov. 3:16). "Gesù è l'amore di Dio in azione", che ha sacrificato la Sua vita sulla croce per i tuoi e i miei peccati. Se tu credi in questo grande amore manifestato, fatto conoscere da Dio anche per te, hai la vita eterna.

 

Lunedì, 12 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 12 gennaio 2015

Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. (I Giovanni 4:16)

CONOSCERE E CREDERE (I)

Chi scrive è Giovanni l'Apostolo, colui che insieme agli altri discepoli era stato oltre tre anni in compagnia di Gesù. Avevano visto la compassione che Gesù aveva per i poveri, i derelitti, i malati e quanti erano oppressi. Anche l'Apostolo Pietro testimoniò di questo mentre parlava di Gesù in casa di un centurione romano di nome Cornelio nella città di Cesarea. Disse la storia di Gesù di Nazaret: "come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza e come egli è andato dappertutto facendo del bene e guarendo..." (Atti 10:38). Perciò i discepoli avevano sperimentato personalmente l'amore di Gesù non solo in alcune azioni isolate, ma nel Suo carattere, nelle Sue parole, nella Sua essenza: "Ma Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Romani 5:8). (segue)

 

Domenica, 11 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 11 gennaio 2015

...Eccolo Colui che forma i monti e crea il vento, e fa conoscere all'uomo qual è il suo pensiero... (Amos 4:13)

CONOSCERE DIO

CercandoLo, si potrebbe conoscere Dio? Secondo le proprie convinzioni religiose tutti potrebbero dare una risposta a questa domanda, ma non mancano quelli che rispondono: "Io non l'ho mai visto!". Dio è una "Persona", una realtà! Solo chi lo desidera veramente, conoscerà Dio per fede ed attraverso le Sacre Scritture, la Bibbia (Romani 1:17). Dio si fa conoscere attraverso la persona di Gesù Cristo! Nel Vangelo di San Giovanni è scritto (nella preghiera sacerdotale): "Io ho fatto loro conoscere il Tuo nome, e lo farò conoscere" (Giovanni 17:26). Si racconta di un giovane, che volendo cercare e trovare Dio, si rivolse ad un santone indiano, un eremita, il quale contemplava il creato lungo la sponda di un fiume. Rivolgendogli la domanda non ebbe, subito, nessuna risposta verbale, ma dopo qualche momento, perché il giovane insisteva tanto sulla domanda e quindi esigeva una risposta, il santone si levò, lo prese per il collo e lo immerse nelle acque del fiume e lo tenne lì fino a tanto che non lo credette morto. Quando il giovane, lasciato libero di respirare, si riebbe, esclamò: «Cosa hai fatto!?» Il santone si limitò a rispondere: «Come hai desiderato vivere con tutte le tue forze... Così, tu devi cercare Dio e senz'altro lo troverai». Tu che leggi come lo vuoi conoscere?

 

Sabato, 10 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 10 gennaio 2015

Vengano su me le tue benignità, o Eterno e la tua salvezza, secondo la Tua Parola. (Salmo 119:41)

LA STUPEFACENTE COMPOSIZIONE DELLA BIBBIA (II)

Gli autori delle Sacre Scritture non avevano quasi nulla in comune. Basti considerare le loro diverse capacità letterarie. Mentre Mosè era un uomo di cultura che aveva frequentato le migliore scuole d'Egitto, l'Apostolo Pietro non era assolutamente uno scrittore, ma un pescatore e non si sa se abbia ricevuto qualche istruzione. Eppure gli scritti di ambedue sono pieni di sapienza divina. Abramo Lincoln, Presidente U.S.A, disse: "Io credo che la Bibbia sia il dono migliore che Dio abbia mai fatto all'uomo. Tutto il bene del Salvatore del mondo, Gesù Cristo, ci è reso noto attraverso questo libro". Questo libro Sacro, la Bibbia, attraverso i secoli è stato molto combattuto, contrastato, proibito; più volte hanno cercato di distruggerlo, ma Dio ha vegliato perché fosse custodito attraverso i millenni. Esso parla all'uomo per la sua felicità e per la sua salvezza eterna (Romani 1:16).

 

Venerdì, 09 Gennaio 2015 00:00

Meditazione del 09 gennaio 2015

La Tua Parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero. (Salmo 119:105)

LA STUPEFACENTE COMPOSIZIONE DELLA BIBBIA (I)

Il modo in cui la Bibbia è sorta ha del miracoloso. Tutti sanno che la Bibbia è composta da sessantasei libri. Ma sapevate che circa quaranta autori diversi hanno scritto questi libri? E che essi hanno scritto indipendentemente gli uni dagli altri, e senza sapere nulla degli scritti degli altri? Inoltre, la Bibbia fu composta in un periodo che durò più di quindici lunghi secoli in tre lingue e in tre continenti. Eppure quando esaminiamo questo libro, oggi, constatiamo che si tratta di un solo libro e non di sessantasei. Essa ha un tema unico, il contenuto è coerente e la verità è rivelata progressivamente. La Bibbia è un libro non soltanto culturale e storico, ma un libro di morale e di guida spirituale. "Ogni scrittura è ispirata da Dio è utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona". (Timoteo 3:16,17). (segue)

 

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