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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Domenica, 06 Dicembre 2015 00:00

Meditazione del 06 dicembre 2015

«Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno». (Giovanni 11:39)

"PUZZA GIÀ"

Quanti giorni sono passati da quando è iniziato il tuo problema, o la tua malattia, o la tua difficoltà? Stai aspettando una risposta da parte del Signore, preghi da tempo, ma non arriva? Il tuo proble.ma sta subendo la decomposizione, puzza, e niente e nessuno può aiutarti? Ma proprio davanti a questa situazione disperata, davanti alla tomba delle tue speranze, Gesù arriva per consolarti, e prima di tutto ti dice: "Togli la pietra" Sì, c'è la parte che devi fare tu, e che Lui non farà per te. Allora chiediti quale pietra devi togliere. Per esempio davanti alla mancanza di lavoro hai cercato abbastanza facendo quello che la tua mano trova da fare o aspetti, stando a letto tutto il giorno, e basta? Persino davanti alla malattia c'è una parte che dobbiamo fare noi. La maggior parte delle malattie le abbiamo perché mangiamo male, facciamo una vita stressata, non dormiamo abbastanza, non facciamo movimento. Analizziamo il nostro modo di vivere e togliamo tutto quello che fa male al nostro organismo; cibi nocivi, eccesso di alcol, troppi caffè, vita stressata, poco riposo e via discorrendo. Dopo aver fatto la nostra parte Gesù ci dice: "Non ti ho detto che se crederai vedrai la gloria di Dio?". L'intervento di Dio è stupefacente davanti ad un corpo senza vita in decomposizione; ridà la vita, è la risurrezione. Anche se il tuo problema puzza già, Gesù può ridargli vita! Basta credere che Gesù non ci ha abbandonati, non si è dimenticato di noi, o del nostro proble.ma, ma è lì per aiutarci, per compiere il miracolo di cui abbiamo bisogno, e se sta tardando è perché vuole dare maggior gloria al Suo nome. Anche quando tarda di quattro giorni, è sempre in orario.

 

Sabato, 05 Dicembre 2015 00:00

Meditazione del 05 dicembre 2015

"Se correndo con dei pedoni , questi ti stancano, come potrai gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro che in terra di pace, come farai quando il Giordano sarà in piena?". (Geremia 12:5)

OBIETTIVI E CAPRICCI

Vi sarà capitato di contestare la decisione di un giudice di gara, davanti a un'ingiustizia percepita che ci procura una forte, immeritata delusione. Dio ci pone queste domande per due motivi: dobbiamo comprendere da che cosa è motivata la nostra corsa e di conseguenza la nostra determinazione a correre. Spesso le nostre azioni sono originate da comportamenti acquisiti in seguito a brutte esperienze e va pertanto scoperta e portata alla luce la motivazione per poter provare le forze, testare la resistenza, comprendere se la propulsione della nostra azione è motivata da un obiettivo utile alla nostra vita o piuttosto da un comportamento che si manifesta indipendentemente dalla volontà della persona. Stiamo lottando per migliorare il nostro tenore di vita, trascurando o peggio calpestando le nostre relazioni? Siamo arrabbiati e maldisposti verso tutto e tutti a causa della nostra condizione sociale? Qualche traduzione della Bibbia amplificata parla, riferendosi al brano in esame, di "come farai in mezzo ai cespugli di spine delle rive del Giordano." Nel perseguire i nostri obiettivi, incontreremo cespugli di spine, se il nostro obiettivo è veramente importante, non faremo troppo caso ai graffi, anche profondi, che ci procureremo mentre attraverseremo i cespugli. C'è solo un obiettivo, una destinazione, che ha valore eterno, il luogo dove passeremo l'eternità: un luogo di eterna separazione da Dio, tormentati dalla consapevolezza di non avere una seconda occasione, o l'eterna presenza di Dio, il nostro Sole e la nostra Ricompensa. Gesù ha già aperto la strada e completato la corsa, oggi tocca a te decidere per che cosa gareggiare, sapendo che sul percorso verso la vita eterna c'è bisogno di perseveranza e resistenza per arrivare a tagliare la linea di arrivo, ma il premio è certo!

 

Venerdì, 04 Dicembre 2015 00:00

Meditazione del 04 dicembre 2015

Le parole dette a tempo sono come frutti d'oro invasi d'argento cesellato. (Proverbi 25:11)

CHE COSA HAI DETTO?

Alcuni di noi sono molto pignoli quando si tratta di scegliere, per esempio, la frutta, la carne o la verdura. Abbiamo mai pensato al fatto che invece non siamo poi così attenti quando si tratta di scegliere le nostre parole? Eppure le parole sono strumenti potenti di edificazione e di incoraggiamento. Le parole possono anche distruggere e causare confusione. Tutti noi siamo stati feriti e persino sconfitti da parole espresse con rabbia o sgorgate da un cuore pieno di amarezza. Possiamo proferire delle parole che danneggiano al solo scopo di dimostrare la nostra superiorità. Le parole che diciamo possono chiarire o complicare una situazione. Salomone offre grande saggezza quando parla dell'uso delle parole. "Chi sorveglia la sua bocca, preserva la propria vita. Chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina" (Proverbi 13:3). Se non impariamo a controllare la nostra lingua, essa prenderà il controllo su di noi. Mentre è assolutamente vero che dobbiamo imparare a scegliere con cura le nostre paro.le, è altrettanto vero che la lingua è un termometro spirituale che riflette la condizione del cuore. Allo stesso modo per le parole che proferiamo: "Dall'abbondanza del cuore la bocca parla. L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l'uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie" (Matteo 12:34, 35). Se le mie parole sono arroganti, il mio cuore è insicuro. Se le mie parole sono volgari, il mio cuore è impuro e se le mie parole sono critiche, il mio cuore è pieno di orgoglio e di rabbia. In altre parole, il problema non è realmente rappresentato dalle mie parole, ma dal mio cuore. Le parole che proferisco esprimono la reale condizione del mio cuore. Tuttavia, la parola giusta, proferita al momento e nel modo opportu.no, può portare ordine nella confusione e luce nelle tenebre.

 

Giovedì, 03 Dicembre 2015 00:00

Meditazione del 03 dicembre 2015

... Passando, e considerando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: al dio sconosciuto. Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve l'annunzio. (Atti 17:23)

IL DIO SCONOSCIUTO

Gli Ateniesi al tempo di Paolo erano così religiosi e attenti da non voler escludere altri "dei" che magari non conoscevano e, così, per non offendere nessuno avevano costruito un altare per il "dio sconosciuto". Paolo vedendo una tale idolatria fu contristato nello spirito e prese spunto proprio da "quell'altare" per poter annunziare il solo e vero Dio. Oggi, come al tempo di Paolo, molti si pongono la domanda: "Perché escludere altre divinità adorando un solo Dio? Che male facciamo?" Questo atteggiamento, però, è pericoloso, perché le nostre idee non potranno mai cambiare la legge di Dio che proibisce l'idolatria (Esodo 20:4-5); la Bibbia ci annuncia l'esistenza di un solo e vero Dio! Non dobbiamo errare perché la verità è nella "Parola di Dio", la Bibbia, Egli è un Dio geloso e ci ammonisce di non avere altri dei nel Suo cospetto e di adorare e servire soltanto Lui.

 

Mercoledì, 02 Dicembre 2015 00:00

Meditazione del 02 dicembre 2015

"Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini,si è manifestata". (Tito 2:11)

LA GRAZIA RIFIUTATA

Una grazia non ha valore se non è accettata dalla persona alla quale è destinata. Una situazione del genere si è verificata per Giorgio Wilson, un condannato a morte, colpevole di furto e d'omicidio. Tutte le prove erano contro di lui; e dopo che ebbe confessato la sua colpa, un suo amico riuscì ad ottenere la grazia dal presidente degli Stati Uniti. Quando la buona notizia fu annunciata al condannato, Egli non né volle sapere e rifiutò la grazia. Nessuno se lo aspettava. I magistrati che dovevano far eseguire la sentenza, si trovarono davanti ad un problema che non si era mai presentato prima d'allora. Un uomo graziato può essere giustiziato? Ancora una volta il caso fu sottoposto al presidente che decise di affidarlo ad una commissione di magistrati. Dopo lunghe discussioni questi giunsero alla seguente conclusione: "Una grazia non ha valore se non è accettata dalla persona alla quale è desti.nata". Lettore, anche a te è offerto il perdono di Dio. Per amor tuo Gesù ha versato il suo sangue sulla croce: ha firmato così il tuo atto di grazia e ha cancellato la pena del tuo peccato. Cosa vuoi farne della Sua grazia...? Accetti di essere graziato? O tu rifiuti questo dono di Dio?

 

Martedì, 01 Dicembre 2015 00:00

Meditazione del 01 dicembre 2015

"Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ospitò in casa sua". (Luca 10:38)

EGLI STA ASPETTANDO

Se vi recaste in visita in un villaggio Amish, in Pennsylvania, Stati Uniti, rimarreste anche voi incantati dall'ordine e dalla cura del loro semplice stile di vita. Una delle cose più interessanti da vedere sono le case private, ma ovviamente serve l'invito del padrone di casa per potervi accedere. L'interno è, di solito, scarsamente arredato e la routine quotidiana viene descritta come "calma, semplice, tranquilla e serena". Alla domanda: "Perché hai scelto questo stile di vita?" Si ottiene la risposta: "Ho scoperto che quando la mia vita e il mio cuore sono troppo affollati non c'è abbastanza spazio per Dio". La Scrittura ci dice che Gesù "non aveva dove posare il capo", ma andava spesso a Betania, in casa di Marta, Maria e Lazzaro, e ci andò anche nella sua ultima settimana sulla terra. Quando Gesù si recava da Marta, non aveva bisogno di chiedersi se era il benvenuto in quella casa o se Marta era "pronta" per la Sua visita. Lui sapeva che lei lo era. Può dire la stessa cosa di noi? Come si può preparare il proprio cuore alla visita di Gesù? Si incomincia con il riconoscere il nostro bisogno di Lui e lo si invita nella nostra vita comeSignore e Salvatore. Per alcuni di noi, il problema non è la mancanza di un rapporto personale con Dio, è che non sappiamo "fare spazio" a quel rapporto.L'importante lo distinguiamo raramente perché si mostra con delicatezza, mentre l'urgente è sempre un intruso offensivo. L'importante aspetta pazientemente men.tre l'urgente esige attenzione, creando confusione e squilibrio. Certamente ci sono momenti in cui l'importante è anche urgente, ma dobbiamo imparare a distinguere tra i due. Sbagliamo quando pensiamo che una vita piena di impegni sia automaticamente una vita produttiva. Ho una grande notizia! Egli ti ama per chi tu sei, più che per quello che fai. CercaLo oggi. Fai spazio per Lui. Egli sta aspettando.

 

Lunedì, 30 Novembre 2015 00:00

Meditazione del 30 novembre 2015

I giusti gridano e il Signore li esaudisce; li libera da tutte le loro angosce. (Salmo 34:17)

GIUSTIFICATI PER LA SUA GRAZIA

Immagina un piccolo uccellino nel suo nido, fatto nella roccia lungo un fiume, i lampi illuminano il cielo e i tuoni tagliano la tranquillità della notte: la paura invade l'uccello e gli crea un nodo alla gola, però rimane sul suo nido per covare le uova, dandogli, così, il calore indispensabile mentre la pioggia cade sul suo fragile corpo. L'istinto di conservazione è più forte, nonostante la paura lo rende debole e bisognoso d'aiuto. Anche noi spesse volte ci sentiamo così? Il Salmo citato dice: "I giusti gridano e L'Eterno li esaudisce e li libera da tutte le loro paure". Ma chi è giusto...? Lo puoi essere anche tu accettando Gesù Cristo come il tuo Salvatore. ChiediGli perdono per i tuoi peccati e che il Suo sangue ti purifichi d'ogni iniquità. Solo così, Dio il Padre, ti renderà giustificato ai Suoi occhi. Allora Dio udendo il tuo grido ti libererà. Dio ha creato gli uccelli, il lampo e il tuono, però Dio stabilisce anche la perfetta calma che segue la tempesta. AspettaLo perché la risposta verrà!

 

Domenica, 29 Novembre 2015 00:00

Meditazione del 29 novembre 2015

Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". (Giovanni 14:6)

LA GIUSTA DIREZIONE

I progressi della scienza hanno consentito di creare dei sistemi che indicano con molta precisione la posizione e la direzione in cui ci si muove, questi sistemi però sono controllati dall'uomo e possono essere manomessi con il rischio di trovarsi senza alcun riferimento. C'è uno strumento invece, la Parola di Dio, la Sacra Bibbia, che è sopravvissuta nei secoli e che continua a fornire una direzione sempre affidabile. Le indicazioni fornite evidenzia.no che c'è una sola via, che consente all'uomo di poter arrivare a Dio Padre, questa "via" è Cristo Gesù! Esiste, però, anche un'al.tra via: essa sembra comoda e confortevole ma riserva una sgradevole sorpresa: conduce alla perdizione eterna (Matteo 7:13) e quindi, bisogna stare molto attenti e seguire scrupolosa.mente le indicazioni del Vangelo. La strada che porta a Dio a volte può essere scomoda perché dobbiamo far morire il nostro "IO" (l'orgoglio) e seguire l'insegna.mento di Gesù. Ma la certezza della ricompensa ci deve far superare ogni difficoltà e un giorno, non molto lontano, saremo alla presenza di Dio e resteremo con Lui per l'eternità.

 

Sabato, 28 Novembre 2015 00:00

Meditazione del 28 novembre 2015

Ecco, io vengo tosto, e il mio premio è meco per rendere a ciascuno secondo che sarà l'opera sua. (Apocalisse 22:12)

OPERE E GRAZIA

Leggendo questo verso possiamo pensare che Gesù, quando verrà, valuterà le nostre opere e ci darà secondo quello che avremo compiuto su questa terra. Ma in tutta la Bibbia possiamo vedere che le opere non sono altro che la dimostrazione della fede. Gesù verrà e darà a ciascuno il suo premio secondo le opere fatte per mezzo della fede. Se uno non ha operato per fede, avrà anche potuto operare bene, ma non gli varranno nulla perché nessuno è salvato per le opere della legge (Galati 2:16). Le benedizioni eterne sono riservate a chi opera secondo la fede. Quella fede che fu una volta insegnata ai santi. La fede è quella di credere che Gesù Cristo è il figliuolo di Dio e che solo in Lui è la salvezza dell'anima. Gesù ci ha detto che il premio è nella Sua mano. Vuoi tu il premio da parte del Signore? Credi in Lui e avrai Vita Eterna, ma se non credi non potrai aver vita. La testimonianza è questa: Iddio ci ha dato la Vita Eterna e questa vita è nel Suo figliuolo, chi ha il figliuolo ha la vita; chi non ha il figliuolo non ha vita (1° Giovanni 5:11,12).

 

Venerdì, 27 Novembre 2015 00:00

Meditazione del 27 novembre 2015

"Non giudicate nulla prima del tempo, finche sia venuto il Signore, il quale metterà in luce...". (1° Cor.4:5)

GIUDIZIO SUPERFICIALE (II)

Da questo dedussero che Egli non poteva essere il Messia. Non avevano riflettuto sulla misericordia di Dio, ché è più grande della legge. Così, molti di loro, rifiutarono il Signore, perché il modo in cui Egli agiva e parlava, non rientrava nei loro calcoli umani. Caro amico, non commettere lo stesso errore, un giudizio affrettato e superficiale, ti può far perdere realtà preziose nella tua vita. Per un dubbio, un pregiudizio, potresti perdere il tuo migliore amico. Potresti valutare male il comportamento di tuo figlio e infliggergli una punizione troppo forte. Potresti non essere più il consigliere di tua moglie, per la tua mente troppo ristretta e inquadrata, rischieresti di vivere tu stesso e chi ti circonda in un clima troppo severo. Nel campo spirituale, un giudizio superficiale può addirittura costarti la vita, perché il tuo giudizio può decidere dove passerai l'eternità! Rifletti: Non giudicare una situazione come la vedi tu, ma come la può vedere Dio.

 

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