
Parole di Vita
Meditazione del 22 giugno 2016
"Paura e tremito mi hanno assalito e il terrore mi ha sopraffatto. Perciò ho detto: «Oh se avessi io le ali come una colomba! Me ne volerei lontano per trovare riposo. Ecco me ne fuggirei lontano a dimorare nel deserto. Mi affretterei per trovare un riparo dal vento impetuoso e dalla tempesta.»" (Salmi 55:5-8)
UNA SPERANZA PER TUTTI (II)
Elia il profeta, perseguitato dalla regina Iezebel fuggì nel deserto e chiese di morire perché era stanco: "Ora basta, o Eterno! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri". Cadde sfinito per terra, senza forze, ma un Angelo lo svegliò gli fece prendere cibo e lo consolò, dicendogli: "Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo", si alzò, mangiò, bevve e si fece coraggio. I passi sopra citati ci mostrano che non serve a niente fuggire davanti ai problemi pensando di risolverli. Se Dio ha tracciato per noi una strada, dobbiamo seguirla, perché in questo cammino che stiamo percorrendo l'aiuto e l'assistenza di Dio non verranno mai meno. Vuoi fuggire dalla volontà di Dio? E dove andresti? Davide disse: "Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza?" (Salmo 139:7). Dio ha preparato un piano per la tua vita, compilo. Non permettere che l'amarezza, e la paura, annullino la speranza che abita in te. Viaggia sicuro nelle mani di Dio e confida in Lui e nella Sua volontà, "Poiché io conosco i pensieri che ho per voi, dice l'Eterno, pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro ed una speranza. Mi invocherete e verrete a pregarmi ed io vi esaudirò" (Geremia 29:11,12).
Meditazione del 21 giugno 2016
"O Dio porgi l'orecchio alla mia preghiera e non ignorare la mia supplica. Dammi ascolto e rispondimi; mi lamento senza posa e gemo, per la voce del nemico,per l'oppressione dell'empio; perché mi riversano addosso delle calamità e nella loro ira mi perseguita.no. Il mio cuore è angosciato dentro di me, e spaventi mortali mi sono caduti addosso." (Salmi 55:1-4)
UNA SPERANZA PER TUTTI (I)
In questi pochi versi del Salmo 55, è riflessa l'amarezza e l?angoscia di Davide, durante la prova cui fu sottoposto. Un'esperienza durissima che lo portò a fare pensieri di morte, a meditare propositi d'abbandono e di lasciare ogni cosa. Si sentiva perseguitato ed inerme, aveva perso le forze per lottare ed andare avanti; quindi preferiva scappare dalla prova, piuttosto che affrontarla. Come ieri, anche oggi molti si fanno distruggere dall'amarezza e dalle difficoltà in cui si vengono a trovare; si preferisce sfuggire alle realtà dolorose piuttosto che affrontarle. E' perfettamente comprensibile un comportamento del genere, quando pensiamo che non c'è più nulla da fare e che tutto sia perso. Molti servi del Signore hanno subito ed attraversato questo stato di prostrazione e di scoraggia.mento. Non preoccupiamoci se la vita ci riserva momenti del gene.re, nessuno ne è esente, tanto meno i credenti. (Continua)
Meditazione del 20 giugno 2016
"Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute." (Filippesi 2:14)
SENZA MORMORARE
L'uomo, per sua natura, è spesso portato dall'invidia a criticare il mondo che lo circonda e a iniziare mormorii che portano a delle dispute per imporsi sugli altri. Ricordo chiaramente una frase di un sermone: "Le azioni dell'uomo dovrebbero parlare più delle paro-le".Troppo spesso le nostre parole hanno l?unico intento di far capi.re agli altri che siamo i migliori, che abbiamo ragione, ma poi le nostre azioni ci sconfessano mostrando limiti e imperfezioni. Che il Signore ci aiuti a dimostrare con i fatti la nostra fede, a mettere in pratica le buone opere che Dio ha preparato per noi affinché le pratichiamo e possiamo essere degni di chiamarci figliuoli di Dio. Egli ci dà la possibilità di elevare il nostro animo, ma ci dà anche le forze per sopportare tutto quello che ci sta intorno, e che a volte, ci fa perdere il controllo. L'invito è di considerare quello che ci viene proposto con amore e con umiltà evitando il malcontento che potrebbe crearsi in noi. Facciamo ogni cosa alla gloria di Dio, Egli vede ogni cosa e ha già pronta per noi la giusta ricompensa.
Meditazione del 19 giugno 2016
"Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me»". (Giovanni 14:6)
LA VIA CHE MENA A DIO
Gesù dichiara che Egli è la via, la via che conduce al Cielo. Più volte, parlando alla folla, ma anche privatamente ai discepoli, ribadisce questo concetto. Il tema, certo, non era di facile comprensione. Fino a quel momento era stata solo profetizzata la venuta del Messia, ma ora la profezia si era avverata ed il Messia stesso ammaestrava su eventi futuri. I discepoli non potevano comprendere fino in fondo le parole di Gesù; non avevano ancora assistito al sacrificio della croce e alla meravigliosa resurrezione del loro Maestro, ma accettavano per fede quelle parole. Oggi, noi sappiamo che Gesù è morto per i nostri peccati, per pre.pararci un posto nel Suo Regno e che soltanto attraverso la morte della croce abbiamo ottenuto pace con Dio. Nessun altro è morto per noi, nessun altro ci ha donato l'amore e la pace se non Gesù. Solo in Lui è la salvezza. Egli dice: "Io sono la via", l'unica possibile che porta al Cielo e doni la certezza della vita eterna. "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo" (1 Timoteo 2:5). Questo è quello che dice il Signore, perciò segui solo Gesù ed Egli ti condurrà in Cielo!
Meditazione del 18 giugno 2016
"Il vostro cuore sia dunque dedito interamente alSignore, al nostro Dio, per seguire le sue leggi, e osservare i suoi comandamenti". (1 Re 8:61)
IL NOSTRO CUORE
Il nostro Padre Celeste ci ama di un amore infinito e ognuno di noi è prezioso agli occhi Suoi, maggiormente, quando il nostro cuore è ripieno dell'amore di Dio, ricerca del continuo la Sua presenza ed è felice, quando legge o medita la Sua parola: la Bibbia. Nessuno al mondo ci ama come Lui ci ama. Avremo grandissime benedizioni seguendo le Sue leggi e osservando i Suoi comandamenti. Avviciniamoci a Lui, così come siamo, senza ipocrisia, senza finzione e parliamo con Lui dei nostri dubbi, dei nostri problemi, delle nostre ansie ed Egli colmerà il nostro cuore di pace e serenità. Non siamo timorosi nell'aprirci completamente a Lui, perché Lui conosce già tutto di noi. Vuole soltanto che siamo noi ad invitarlo ad entrare nel nostro cuore. Egli è pronto ad aiutarci, ma rispettando la nostra libertà, aspetta che siamo noi ad aprire il nostro cuore a Lui per essergli ubbidienti. Riconosciamo le nostre debolezze e il nostro bisogno del Suo Santo aiuto ed Egli di sicuro interverrà!
Meditazione del 17 giugno 2016
"Ed Egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: Udite: ecco, il seminatore uscì a seminare". (Marco 4:2,3)
IL SEMINATORE (II)
Il poco terreno della roccia rappresenta il reale poco interesse che costoro hanno nei confronti del messaggio divino: alle prime difficoltà si abbandona tutto e si intraprende una qualche nuova via. Non hanno ricevuto nel profondo del cuore la potenza di tale messaggio. Altra parte del seme cadde tra le spine. La parola per costoro è attraente, ma non convincente, infatti, il potere, la ricchezza, la fama come le spine circondano e soffocano le piantine appena nate "uccidendo" il messaggio della salvezza ricevuto. Infine, l'ultima parte del seme è stata sparsa in cuori sin.ceri, in buona terra, pronta a ricevere, a custodire e far fruttare quel seme. Di quale tipologia di terreno è fatto il nostro cuore? Dove cade il seme della Parola di Dio? Saremo tutti propensi ad identificarci nell'ultima categoria, consolandoci con le varie percentuali di frutto che ognuno è in grado di produrre; ma siamo davvero sicuri che il nostro cuore sia libero da spine, abbia abbastanza terra e non sia percorso da mille passioni? Analizziamo il nostro cuore e chiediamo ogni giorno al buon seminatore di preparare il terreno affinché la semenza possa attecchire, crescere e fruttare!
Meditazione del 16 giugno 2016
"Ed Egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: Udite: Ecco, il seminatore uscì a seminare." (Marco 4:2,3)
IL SEMINATORE (I)
La parabola del seminatore è, probabilmente, una, tra le parabole raccontate da Gesù, più nota. Del suo significato si è parlato e insegnato più volte e forse, proprio per questo, oggi si tende a sottovalutarla. La consideriamo come una cosa acquisita, di cui già sappiamo tutto, invece vogliamo invitarti a riflettere ancora una volta sul suo messaggio. In quale categoria di persone ritieni di rientrare? Ricordiamo che sono quattro le tipologie di semina raccontate da Gesù. La prima parte del seme cadde sulla strada, e gli uccelli vennero subito a mangiarlo. La strada rappresenta il duro cuore di quegli uomini in cui la Parola di Dio non si posa per niente. Il cuore di tali uomini, come la strada, è attraversato da mille passioni di diverso colore e dimensione che non lasciano spazio a null'altro. Non hanno nessun interesse per Dio. La seconda parte di seme cadde in un luogo roccioso senza molta terra. Il seme spuntò subito proprio a causa della poca terra, ma al primo calore del sole, non avendo profonda radice si seccò. Il cuore di costoro è pieno di entusiasmi: vogliono recepire tante cose, conoscere tante cose, ma a nessuna di esse si dà la possibilità di mettere radici. (continua)
Meditazione del 15 giugno 2016
"Il frutto dello Spirito , invece, è amore, allegrezza,pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza,temperanza." (Galati 5:22)
PACE CON DIO
Una domenica mattina uscii di casa adirato lasciando moglie e figli in uno stato di scoraggiamento e di turbamento, soprattutto perché sapevo che da cinque anni mi ero convertito al Signore. Avrei voluto ridere, addirittura abbracciarli, ma il nemico mi suggeriva di fare tutto il contrario. Dovevo far visita ad una comunità vici.na e sentivo dentro me una voce che diceva:"Vai in pace!". Ma il nemico voleva che rimanessi, affinché mi adirassi ancora di più. Dentro me si stava svolgendo un duro combattimento tra il bene e il male. Giunto in chiesa tutti erano in preghiera e proprio lì ho avvertito tutta la mia miseria spirituale. Poi, ancora piangendo, ho gustato delle belle benedizioni. Pochi attimi prima ero nel buio più completo, ma ora il mio cuore era ripieno della gioia e della luce di Cristo. Non vedevo l'ora di arrivare a casa per condividere con i miei cari quella coppa traboccante di gioia che il Signore mi aveva elargito. E' quel che avvenne. Presentiamo noi stessi al Signore con umiltà ed Egli ci lavorerà e farà di noi dei servi preziosi.
Meditazione del 14 giugno 2016
"Or la fede è certezza di cose che che si sperano,dimostrazione di cose che non si vedono." (Ebrei 11:1)
LA FEDE
La fede viene definita, dalla parola di Dio, come una certezza (elemento soggettivo, personale) ed una dimostrazione (elemento oggettivo) delle cose che non si vedono. La certezza interiore parte da ciò che noi speriamo: quando leggiamo la Bibbia, speriamo che ciò che leggiamo possa attuarsi nei nostri confronti. Da qui nasce la fiducia nel perdono di Dio, nella Sua giustizia, nel Suo amore e nella salvezza gratuita. La Parola di Dio colpisce la nostra mente e risveglia il nostro spirito e subito viene prodotta fede nel nostro cuore. Con una semplice decisione del cuore, Dio trasforma questa speranza in certezza tanto che si è assolutamente certi del-l'amore di Dio e della Sua misericordia. All'opposto, molte persone dicono: "Credo solo a ciò che vedo", alla fede contrappongono la razionalità. Dio è Spirito?(Giovanni 4:24) e non può essere visto da occhi umani. Con la fede puoi sentirlo vicino, puoi vederlo reale nella soluzione dei tuoi problemi. Quello che conquisterai con la fede sarà Eterno?credimi, ne vale pena.
Meditazione del 13 giugno 2016
"Poi Gesù giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo,domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che sia ilFiglio dell'uomo?..." (Matteo 16:13-16)
GESU', IL CRISTO
Gesù ha fatto questa domanda ai suoi discepoli, ma è come se la facesse oggi, personalmente, ad ognuno di noi. Chi è Gesù per me? E' inutile nascondersi dietro all'opinione dei più, o a quella di un filosofo, di uno storico o di un religioso. I discepoli alla domanda di Gesù, riferirono l?opinione della gente: ?è un profeta, è una persona per bene, uno che ha proposto una morale molto pura". Qualcuno lo pone tra i grandi della storia dell'umanità: si parla della sua dottrina, del suo amore, dei suoi miracoli. Gesù, però, c'invita a prendere personalmente coscienza di Lui: "Chi sono io per te?" E' il tuo Salvatore, colui che ha sofferto per te, colui che ha portato i tuoi peccati e che, per mezzo del suo sacrificio sulla croce, ha compiuto l'opera che ti fa scampare dal giudizio di Dio? E' per te il Signore, a cui sono dovuti il timore e l'ubbidienza, colui che deve dirigere la tua esistenza? E' la persona per la quale tu vuoi vivere, perché è morto per te, pagando il prezzo di riscatto per la tua vita? Stai camminando lungo la strada nella quale ti ha preceduto e in cui ti chiede di seguirlo? Chi è Gesù per te?