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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Domenica, 10 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 10 settembre 2017

"Fuggite di mezzo a Babilonia, salvi ognuno la sua vita?" (Geremia 51:6)

SALVATI LA VITA

Di fronte a una qualsiasi imminente calamità o pericolo, si udrebbe un forte grido: "Fuggite, scappate, mettetevi al sicuro". Fuggire significa allontanarsi rapidamente, tenersi lontano, evitare, eludere, schivare. Nella Scrittura vi è lo stesso urgente appello: "Fuggite, salvatevi la vita" (Atti 2:40), non riferito però ad eventi naturali, ma ad un pericolo ben più serio, la perdizione eterna per coloro rifiutano la grazia che Dio vuole donare per la fede nel Suo Figliolo Gesù Cristo. Senza Dio la vita è in pericolo ed è pertanto necessario fuggire per non perire insieme a coloro che vivono nel peccato, allontanarsi rapidamente da tutto ciò che è peccato e nella fuga evitare di toccare ciò che disonora Dio, star lontani da quelle cose che non hanno nessun legame con la fede in Cristo. Chi fugge sa che ogni attimo è prezioso e quindi ogni distrazione potrebbe essere fatale; l'unico suo scopo è quello di raggiungere il luogo sicuro, esso è e rimane ai piedi del Signore. Oggi puoi scegliere se morire o essere salvato, se passare l'eternità con il Signore o se lontano da Lui. Salvati la vita, oggi vai a Cristo.

 

Sabato, 09 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 09 settembre 2017

"Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze." (Matteo 22.11)

L'ABITO DELLE NOZZE

Il regno di Dio viene paragonato da Gesù ad un re che organizza delle nozze per suo figlio. L'invito a partecipare a quelle nozze è rivolto a tutti, senza distinzione. Gesù offre la salvezza a tutti, e chiunque, se lo vuole, può ricevere in dono la Sua grazia. Molti lo hanno già fatto, come tanti furono quelli che accettarono quell'invito. Facendo attenzione al testo, un elemento affiora all'attenzione: occorreva l'abito delle nozze. Per essere partecipi dell'opera di Cristo, occorre un abito che Egli stesso offre in dono, l'abito della Sua giustizia che devi soltanto "indossare" per fede; infatti l'invito era chiaro: "Tutto è già pronto". Una volta afferrato quell'abito, gli invitati dovevano indossarlo e quindi spogliarsi del loro vecchio abito per apparire davanti al re, soltanto così sarebbero stati idonei a rimanere in quel luogo e non coi loro vestiti, poveri o nobili che fossero. Infine, dopo aver afferrato e indossato l'abito, esso va conservato puro e non contaminato, continuamente lavato dal sangue dell'Agnello, Cristo Gesù; fino al giorno in cui Egli tornerà e ci accoglierà presso di Lui, non grazie a ciò che siamo, ma per quello che Gesù è e ha fatto per noi.

 

Venerdì, 08 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 08 settembre 2017

"Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni." (Giobbe 42:17)

SAZIO DI GIORNI

Il termine sazio relativo alla vita, significa persona appagata, pienamente soddisfatta. La Scrittura, alla morte di molti uomini afferma: morì sazio di giorni; ciò significa giungere al termine della propria esistenza terrena non avendo nulla da rimpiangere. Il credente che ha messo la propria vita nelle mani di Dio, potrà alla fine di essa constatare che non vi è stato vuoto che il Signore non abbia colmato, avrà inoltre la certezza di andare con Lui a vivere l'eternità, non sentendo il bisogno di tornare indietro e ricominciare. Giobbe ebbe molte difficoltà, umanamente la vita lo aveva svuotato di tutto, eppure morì sazio di giorni. Se desideri essere saziato, lo sarai veramente quando ricevi la grazia di Dio, la salvezza in dono che Cristo vuole darti non per i meriti tuoi, ma soltanto per i Suoi. Avrai allora una vita piena perché realizzerai il sostegno dell'Onnipotente Dio, il quale saprà darti il Suo aiuto in ogni difficoltà che incontri nel corso di essa. Realizzerai che ciò che sazia lo spirito e l'anima, è la benedizione del Signore, la piena consapevolezza di essere amati e quindi abbondati di ogni Suo bene. Fai oggi buon tesoro di ciò che veramente sazia la tua vita.

 

Giovedì, 07 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 07 settembre 2017

"Si misero a osservare Gesù e gli mandarono delle spie che fingessero di essere giusti?" (Luca 20:20)

FINGERSI GIUSTI

Degli uomini si presentarono a Gesù i quali dovevano fingere di essere giusti; a tale scopo sicuramente adottarono tutti quegli accorgimenti tali da riuscire ad ingannarlo. Ancora oggi, vi sono molti che per il semplice fatto di assumere quelle forme dettate dalla religiosità, li fa credere giusti. Quegli uomini non avevano considerato che Dio non ci guarda per ciò che appariamo, ma per ciò che realmente siamo, perché non si può ingannare il Signore. Agli occhi di Dio giusto è colui che è stato da Cristo giustificato; è scritto in Atti 13:39: "Per mezzo di Lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè". Inoltre, giusto è chi riconosce Cristo quale Maestro e Signore della propria vita, chi Gli permette di guidare la propria vita nel cammino della consacrazione e dell'ubbidienza alla Sua Parola. Infine, Egli gradisce coloro che si affidano a Lui, dimostrando in tal senso piena fiducia in Colui che non soltanto ci libera dal peccato, ma che si prende cura ogni giorno di noi. Oggi, non fingere, accostati a Dio per i meriti di Cristo, riconosciLo nella tua vita, sarai veramente giusto agli Suoi occhi.

 

Mercoledì, 06 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 06 settembre 2017

"Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi costruirete, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo?" (Atti 7:49)

QUALE CASA MI EDIFICHERAI?

Fin dai tempi antichi Dio ha voluto avere comunione con l'uomo; ma il Santo e il peccatore come e dove possono incontrarsi? Occorre un mediatore fra le due parti e un luogo, una casa affinché ciò possa realizzarsi. Quale può essere mai il "luogo" adatto ad ospitare Colui che ha "il cielo come trono e la terra come sgabello dei suoi piedi". Il Mediatore è stato provveduto: Cristo Gesù, morto e risorto, e grazie alla Sua opera vi è la possibilità di stabilire la dimora della presenza di Dio. Egli ha trovato il luogo dove dimorare, ed esso è il tuo cuore. Se fino ad ora è stato volutamente tenuto fuori, oggi aprilo ed accogli l'invito di Gesù: "Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò?.". Il Signore vuole dimorare anche nella tua casa per portare la Sua pace, la concordia, l'amore, tutte quelle benedizioni conseguenza della Sua dimora nella famiglia. Vuole trasformare in bene quelle situazioni che altrimenti non potrebbero cambiare la dove Egli non vi dimora. Il tuo cuore e la tua casa possono essere il luogo della dimora di Dio se fai di Cristo il tuo Salvatore.

 

Martedì, 05 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 05 settembre 2017

"Cosí è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio." (Luca 12:21)

RICCO DAVANTI A DIO

La definizione di ricchezza può essere soggettiva; ad esempio, nei paesi poveri, avere cibo ed acqua è una grande ricchezza, mentre, nei paesi più ricchi, il concetto di ciò è ben diverso. L'uomo che è descritto nella parabola aveva molti beni terreni, eppure Gesù lo definisce stolto, sciocco, perché aveva escluso Dio dalla sua vita e pensato soltanto ad accumulare beni materiali. Benché possedeva molti averi, quell'uomo è considerato povero davanti a Dio perché metteva sé stesso al centro di tutto, si sentiva il padrone della sua vita, era convinto che le sue capacità gli avevano fatto conquistare tutto. Commise il grande errore di pensare che una volta soddisfatti i bisogni materiali, anche quelli spirituali sarebbero andati a posto; era convinto che oltre la vita terrena non ci sarebbe stato più nulla, non credeva nell'eternità. Questo suo modo di credere e di pensare lo faceva povero agli occhi di Dio. La Bibbia dice invece che, ricco davanti a Dio e colui che fa di Cristo il proprio Salvatore e ne accetta la Sua grazia nella propria vita, ricco è chi vive in vista di Dio e della vita eterna che Egli ha promesso a chi si rivolge a Lui con fiducia. Alla luce di ciò, sei ricco davanti a Dio?

 

Lunedì, 04 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 04 settembre 2017

"Quando Gesú giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua." (Luca 19:5)

GESÙ VUOLE FERMARSI DA TE

Gesù era quasi sempre circondato e seguito da grandi folle; molti erano quelli che volevano ascoltare la Sua Parola e che avevano il desiderio di gustare la Sua presenza. Era per questo motivo che, quando si diffondeva la notizia che Egli sarebbe passato per un villaggio, le folle erano lì ad attenderlo, come nel caso di Gerico, dove Zaccheo, per poter meglio vedere Gesù, salì su un albero. Quando Gesù passò di lì, alzò lo sguardo, lo vide, lo chiamò per nome e gli espresse ciò che era un'urgenza, scendi, presto; ma anche una necessità, oggi debbo fermarmi?. Questo episodio ci mostra che la sola curiosità non serve a nulla, oggi, tanta gente è soltanto curiosa riguardo a Cristo, ma stare a guardare non recherà alcun beneficio; soltanto la Sua opera può liberare dalla schiavitù del peccato; Zaccheo lo era, come tutti e fu per questo che era indispensabile che Gesù potesse dimorare nella sua vita. Inoltre, non può esservi reale cambiamento senza l'opera di Cristo, ogni sforzo e buon proposito falliranno. Gesù entrò in casa di Zaccheo, egli comprese molte cose, si pentì e si ravvide, Gesù compì l'opera nel suo cuore e disse: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa". Egli vuole fermarsi anche da te!

 

Domenica, 03 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 03 settembre 2017

"Il marito le chiese: Perché vuoi andare da lui quest'oggi? Non è il novilunio, e non è sabato. Lei rispose: Lascia fare!" (II Re 4:23)

VAI A LUI OGGI

Il testo Biblico di oggi ci porta a considerare la vicenda di una donna che improvvisamente si trovò ad affrontare una terribile difficoltà: suo figlio era morto. Ma nonostante la gravità del problema, ella non disperò e decise di andare dal profeta Eliseo, oggi per noi figura di uno ben più grande di lui: Cristo Gesù. Davanti a una decisione umanamente inutile, considerato che soluzione non c'era, il marito le chiese: "Perché vuoi andare da lui oggi?" Caro lettore, vai a Cristo oggi, e anche se altri non comprenderanno, tu, come quella donna afferma: "Io andrò perché ho una necessità, un dolore profondo, un vuoto incolmabile, una insoddisfazione dell'anima, sono disperato, non so che fare. Andrò da Lui perché c'è l'urgenza di farlo; voglio correre ? non mi fermare, non voglio perdere tempo prezioso, troppo è stato quello speso lontano dal Signore. Andrò da lui perché so che egli può fare qualcosa per me, può operare nella mia vita". La donna aveva questa certezza e la sua fede fu onorata, infatti, il Signore riportò in vita suo figlio. Nella tua necessità vai a Lui oggi e nell'andare a Cristo, ci sia fede, la certezza che Egli opererà e non sarai deluso.

 

Sabato, 02 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 02 settembre 2017

"Il centurione però aveva più fiducia nel pilota e nel padrone della nave che non nelle parole di Paolo." (Atti 27:11)

TU, A CHI TI AFFIDI?

Di fronte ad una difficile e pericolosa navigazione, nell'incertezza e nel dubbio di come affrontare quel viaggio, il centurione decise di affidarsi al pilota e al padrone della nave. Pensò di porre la propria fiducia in coloro che riteneva esperti e capaci, uomini in grado di gestire ogni situazione. E tu, a chi ti affidi quando le onde si infrangono nella tua vita?, a chi ti rivolgi quando il timore e la paura fanno breccia nel tuo cuore? E quando realizzi che non hai ancora la certezza della vita eterna, a chi ti affidi per ricevere una risposta certa? Purtroppo, a motivo della fiducia mal riposta di quell'uomo, le conseguenze furono gravi: tutto il carico e la nave stessa andarono perduti. Ci sia invece, quest'oggi nel tuo cuore, il desiderio e la determinazione di riporre bene la tua fiducia al fine di non perdere così la tua vita. Questa fiducia è ben riposta soltanto quando è nel Signore, in Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti. Non porre la tua fiducia nell'uomo, ma affida la tua vita a Cristo, realizzerai che in questo viaggio, non andrai alla deriva, anzi, giungerai al porto desiderato.

 

Venerdì, 01 Settembre 2017 00:00

Meditazione del 01 settembre 2017

"Cercate il Signore, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino." (Isaia 55:6)

TROVARE DIO

C'è un'abissale differenza tra colui che ha trovato una religione e colui che invece ha trovato Dio. La differenza è sostanziale perché il primo ha, al massimo, comunione con i suoi simili; l'altro realizza vera comunione con Dio; il primo ha una vaga speranza sulla vita eterna, l'altro è certo e sicuro di esserne partecipe. La vita del religioso non è cambiata se non nella forma; colui che invece ha trovato Dio, ha realizzato la nuova vita che Cristo dona gratuitamente. Nel cuore del religioso non regna quella pace profonda, segno tangibile, invece, nel cuore dove Cristo vi dimora; la gioia e la speranza svaniscono facilmente in chi è soltanto un religioso; le prove e le difficoltà della vita invece non sono in grado di toglierla in chi vive accanto al Signore. L'appello, l'esortazione e lo sprono che oggi la Parola ti rivolge è: trova Dio e vivrai! Non ti accontentare di essere soltanto un buon religioso, non servirà a nulla, preoccupati di trovare il Signore, perché solamente allora sarai salvato e veramente felice. Ciò implica che c'è un tempo per cercare e una scelta da effettuare; oggi è il giorno in cui lo puoi trovare, egli è vicino, basta che lo invochi e il Signore si lascerà trovare da te.

 

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