
Parole di Vita
Meditazione del 16 novembre 2017
"Egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per sé stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro." (II Corinzi 5:15)
VIVI PER CHI È MORTO PER TE
Ogni persona vive per qualcuno o qualcosa. Quanti genitori vivono esclusivamente per i loro figli! Quante persone idolatrano il proprio coniuge! Ci sono coloro che vivono per la loro attività lavorativa o per un ideale nel quale credono. Alcuni vivono per sé stessi, altri dedicano la loro esistenza alle persone emarginate. L'occupazione può essere egoistica o nobile, il punto è che non si vive per Cristo! La meta principale rimane la realizzazione umana. E tu per chi o che cosa vivi? La Scrittura insegna che nessuna delle persone o delle cose elencate dovrebbe mai diventare una ragione di vita. Infatti, il Signore si aspetta che ognuno viva esclusivamente per Lui. Ciò implica offrire sé stessi a Dio, essere pronti a spendere il fiore dei propri anni ed il meglio delle capacità, che Egli stesso ci ha donato per Lui. Ciò vuol dire offrirGli il tempo, le energie ed ogni risorsa, essere disposti a sottomettersi interamente a Lui e alla Sua Parola per imparare a dipendere da Lui. Vivere per il Signore implica la disponibilità a lasciare tutto ciò che Egli non approva, per ricercare sempre ed in ogni cosa la Sua gloria. Cristo non ha esitato a sacrificarsi, a dare Sé stesso per noi. Noi siamo disposti a vivere per Lui che è morto per noi?
Meditazione del 15 novembre 2017
"Ecco, il nostro Dio che noi serviamo, è potente da liberarci, e ci libererà dalla fornace del fuoco ardente, e dalla tua mano, o re." (Daniele 3:17)
DIO NON DELUDE
Tali parole, oltre a far risaltare la rassicurante fedeltà di Dio, descrivono alcune sue caratteristiche. Prima di tutto insegnano che Dio si fa conoscere. I tre ebrei deportati in Babilonia dichiararono: "Il nostro Dio". Essi sapevano della Sua esistenza e lo conoscevano personalmente, perché Egli si era rivelato al loro cuore. In secondo luogo parlano della Sua Onnipotenza. Gli ebrei, minacciati dal re, affermarono che il loro Dio aveva il potere di salvare anche dalla fornace ardente, perché per Lui non c'è niente di troppo difficile. Nell'esprimere la propria determinazione a non chinarsi davanti alla statua i tre credenti espressero la certezza che il loro Dio era vivente ed operante, con le parole: "Ci libererà", perché avevano già realizzato in passato le meraviglie di Dio verso di loro. Dalle parole di questi ebrei, infine è possibile apprendere che il Signore è l'unico Dio. Difatti questi uomini erano decisi a non chinarsi dinanzi alla statua eretta dal re, perché sapevano che soltanto il Signore è il vero Dio. Caro amico in chi hai riposto la tua fede? Credi nel vero Dio, Colui che si rivela nella Bibbia ed agirà in tuo favore e non sarai mai deluso.
Meditazione del 14 novembre 2017
"Il riscatto dell'anima dell'uomo è troppo caro." (Salmo 49:8 R.)
UN PREZZO TROPPO ALTO
Tante persone sono convinte che il denaro sia la risposta a tutti i loro problemi. Con uno stipendio adeguato o con una vincita alla lotteria si potrebbe cambiare casa, macchina, comprare tante cose, avere più tempo libero, divertirsi. Ma c'è una questione che tutti dobbiamo affrontare in cui il denaro non serve a niente: il destino eterno dell'anima. Gesù raccontò una parabola di un uomo che era diventato ricco onestamente con il lavoro e che si disse: "Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, godi. La risposta di Dio fu: Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà?" (Luca 12:19, 20). Siamo schiavi del peccato e per essere veramente liberi qualcuno deve pagare il prezzo del nostro riscatto. La Bibbia spiega che nessuno potrà pagare, né per sé stesso, né per un altro il il prezzo del riscatto Siamo quindi senza speranza? No! Cristo Gesù diede Sé stesso qual prezzo di riscatto per tutti (cfr. I Timoteo 2:6). Mettiamo da parte ogni orgoglio ed ogni pretesa di acquistare o meritare la salvezza, e, chiedendo umilmente perdono dei nostri peccati, avvaliamoci del nostro riscatto già pagato da Cristo.
Meditazione del 13 novembre 2017
"Fissando lo sguardo su Gesù, Colui che crea la fede e la rende perfetta..." (Ebrei 12:2)
LO SGUARDO SU GESÙ
Un aneddoto racconta di un gruppo di rane che attraversando un bosco si imbattono improvvisamente in una profonda buca del terreno; alcune rane vi cadono dentro e subito iniziano a saltare per cercare di venirne fuori. Le rane rimaste sul bordo della buca vedendo i loro sforzi si mettono a gridare: Non ce la farete mai, è troppo profonda. Una dopo l'altra le rane si scoraggiano e smettono di saltare, rassegnandosi a morire in fondo alla buca. Tutte tranne una, che salta invece sempre più alta e con sempre maggiore convinzione, fino a che non riesce a saltare oltre il bordo ed a mettersi in salvo. Come mai questa rana continuava a saltare? Perché era sorda! Così anche noi credenti dobbiamo fissare la nostra fede su Cristo, sulla Sua opera perfetta e le Sue fedeli promesse, senza ascoltare le voci del mondo e del nemico che vuole deprimerci, distoglierci dalla Parola del Signore che produce la fede e dalla Sua grazia che la perfeziona in ogni circostanza. Possiamo trovare nel Signore la forza per vivere giorno dopo giorno una vita cristiana vittoriosa e superare le prove, le difficoltà della vita, realizzando che per quanti si aggrappano alle Sue amorevoli mani nessuna buca è troppo profonda. Ascolta Gesù, con Lui ce la puoi fare!
Meditazione del 12 novembre 2017
"Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia." (Atti 16:31)
UNA SOLA POSSIBILITÀ
Che cosa significa credere nel Signore Gesù? Immagina di essere ammalato e di chiamare un dottore. Dopo un esame approfondito, il dottore ti informa che hai contratto una malattia letale, ma la scienza medica ha scoperto la cura e quindi devi assumere un determinato farmaco. Se soltanto rimani a letto e rifiuti il rimedio, certamente morirai! Così è con la salvezza offerta da Dio. Puoi affermare di essere certo che la storia di Gesù sia vera, ma se tu non stendi la mano della fede per appropriartene sarai perduto per l'eternità. Devi ricevere personalmente il Signore Gesù Cristo. Lui è l'unico rimedio per i tuoi peccati. Dal momento che ascoltiamo il messaggio dell'Evangelo, la predicazione della Parola di Dio (la Bibbia) e siamo portati al Signore Gesù, dobbiamo chiederGli con tutto il cuore: "Ti accetto come mio personale Salvatore"! Perché non credere in Cristo oggi? Dio ha mandato Suo Figlio a morire per noi, nessun'altra persona lo avrebbe fatto. Egli soltanto ci ha redento dalla morte eterna. Abbi totale fiducia nella Sua potenza e nel Suo amore per te ed Egli ti salverà.
Meditazione del 11 novembre 2017
"...Va' a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come ha avuto pietà di te." (Marco 5:19)
COMINCIARE DALLA FAMIGLIA
Gesù rivolge queste parole ad un uomo che era stato per lungo tempo in una condizione di estrema sofferenza: egli era fuori di senno, costretto a vivere tra i sepolcri percotendosi ogni giorno con dei sassi, diventando motivo di spavento per tutti gli abitanti della zona e di afflizione per i suoi familiari. A causa di questa triste condizione era stato abbandonato da tutti e sembrava non avesse speranza alcuna di poter essere liberato. Gesù lo raggiunse, gli parlò e lo liberò restituendolo alla vita. Gesù poi indicò a quell'uomo e ai credenti di ogni tempo, la necessità di condividere la grazia che Dio ci ha donato con la famiglia prima che con chiunque altro. I credenti che onorano il Signore in ogni contesto nel quale si trovano, iniziando dalla propria famiglia, con una buona testimonianza cristiana e con l'esempio dovrebbero far nascere nei cuori dei loro familiari la passione per le cose di Dio in modo che altri possano essere attirati dal Signore Gesù, andare a Lui con fede e realizzare la Sua opera di grazia nella propria vita.
Meditazione del 10 novembre 2017
"Il Signore è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il Signore è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?" (Salmo 27:1)
LIBERI DALLA PAURA
Una donna dello spettacolo, ricca e famosa, ha dichiarato: "In tutte le cose della vita ho la fissazione dei numeri dispari, devo per forza assecondarla per sentirmi meglio". Questa paura ha condizionato tutta la sua vita ed è diventata una vera e propria schiavitù, che generava un senso di profondo turbamento. Lo scrittore del salmo dichiara di aver vinto la paura, in tutte le sue forme. Egli è sicuro, si sente al riparo perché è profondamente convinto che Dio ha cura di lui in ogni tempo. Egli ha scelto di vivere per il Signore, rinunciando a tutto quello che è contrario alla Sua volontà. Come è diverso questo credente da quanti, vivendo lontani da Dio, sono stati resi schiavi di tante paure! Il terrore della morte, della malattia, delle disgrazie, in una parola di tutto quello che può accadere nel futuro induce ai comportamenti più insensati. Nella nostra società occultismo, magia, spiritismo e superstizione sono state preferite, da molti, alla fede in Dio. La ricerca del soprannaturale, che dovrebbe portare a Dio, spinge ad andare nella direzione opposta, generando una condizione di schiavitù, di profondo sgomento. Per sfuggire ad un modo di esistere così errato, dobbiamo confidare con tutto il nostro cuore nella Parola di Dio e vedremo ogni paura e laccio sciogliersi come neve al sole.
Meditazione del 09 novembre 2017
"Vi raccomando Febe ? perché la riceviate nel Signore, in modo degno dei santi, e le prestiate assistenza in qualunque cosa ella possa aver bisogno di voi." (Romani 16:1, 2)
ASSISTENZA
Prestare assistenza è compiere un intervento diretto ad aiutare chi si trova in uno stato di particolare necessità. C'è l'assistenza sociale, l'assistenza sanitaria, l'assistenza per interventi d'urgenza in favore d'infortunati ed ammalati, e tant'altro ancora. Nella circostanza raccontata dal versetto odierno, l'apostolo Paolo raccomanda Febe ai fratelli di Roma, perché la accolgono nel Signore e le prestino assistenza. Quest'assistenza è differente da tutte le altre, perché è nel Signore. Se hai necessità di assistenza, prega che ti sia data nel Signore. Se hai desiderio di fare assistenza, falla nel Signore. È l'unico modo affinché si produca un risultato eccellente e perfino eterno. Possono essere buone le altre assistenze, ma nulla a paragone di quella data nel Signore. Essa è arricchita dalla presenza gloriosa di Dio nel cuore di chi dà e nel cuore di chi riceve. È arricchita dalla gloriosa consolazione di Dio nel cuore del bisognoso e dalla benedizione abbondante di chi presta assistenza. Non sarà qualcosa di abitudinario e freddo, ma risulterà gloriosa comunione in Dio.
Meditazione del 08 novembre 2017
"Io sono la vera vite ..." (Giovanni 15:1)
COMUNIONE CON DIO
Fra le numerose colture presenti nei racconti biblici spicca, fin dai tempi remoti della Genesi, quella della vite, particolarmente apprezzata per il suo frutto e per il vino che da essa si ricava. L'espressione di Cristo in questo brano ci illustra quelli che devono essere i rapporti fra Gesù, qui raffigurato come la vite, ed i fedeli, raffigurati dai tralci. In un mondo pieno di contraffazioni, di simulazioni e di imitazioni, Gesù indica Sé stesso come "vera vite"; in altri termini Egli si presenta come genuino, puro, reale e vero. In Lui non v'è finzione alcuna, la Bibbia Lo presenta come il vero Dio (cfr. II Tessalonicesi 1:9). Possano queste semplici parole incoraggiare una vera riflessione sull'autenticità di Cristo, sulla Sua reale identità. Gesù desidera avere con te un personale incontro, il Suo desiderio è quello di fare di te "un tralcio innestato" a Lui che è vera vite. Soltanto così potrai portare frutto alla gloria di Dio. Caro lettore arrenditi a Gesù, offriti interamente a Lui, rimani attaccato alla Sua fedele Parola, servi Cristo con zelo e riceverai in risposta alle tue azioni di fede abbondanti benedizioni.
Meditazione del 07 novembre 2017
"...Io sono la luce del mondo." (Giovanni 9:5)
LA LUCE DEL MONDO
Cristo fece tale dichiarazione ad un uomo cieco. La cecità nella Bibbia è figura della vita vissuta nelle tenebre del peccato, nel buio totale di questo mondo (cfr. Colossesi 1:13). Quando si incontra Cristo per la prima volta si è portati ad esclamare: "I miei occhi hanno visto la tua salvezza che hai preparata dinanzi a tutti i popoli; luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo" (Luca 2:30-32). Ancora oggi la voce soave di Dio giunge a noi autorevole e sovrana: "Ma voi siete una generazione eletta, un reale sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla Sua meravigliosa luce" (I Pietro 2:9). Amici che leggete queste pagine, il Signore sta per ritornare, Egli accoglierà tutti i Suoi figli nella gloria del cielo e nella nuova Gerusalemme; lì, infatti "non ci sarà più notte; ed essi non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché li illuminerà il Signore Iddio, ed essi regneranno nei secoli dei secoli" (Apocalisse 22:5).