
Parole di Vita
Meditazione del 05 gennaio 2018
"...Parla, poiché il tuo servo ascolta..." (1° Samuele 3:10)
ASCOLTARE LA VOCE DI DIO
Nell'Antico Testamento v'è questa esortazione che viene da parte di Dio attraverso il profeta Isaia (28:23), "Ecco il messaggio: 'Porgete orecchio e date ascolto alla mia voce! State attenti e ascoltate la mia Parola!'". E' Iddio stesso che parla e si rivolge a tutti gli uomini. Qui, il Signore ci esorta ad aprire bene le orecchie. Perciò se ascoltiamo con attenzione ciò che Egli vuole dirci, sentiremo dire che ci ama, che ha cura di noi e che vuole anche salvarci. Appena ci svegliamo il mattino, è bello elevare la nostra preghiera a Dio ed ascoltare la Sua voce attraverso la Sacra Scrittura. Si, perché Dio parla a chi l'ascolta col cuore, Egli parla attraverso la Sua Parola scritta. Gesù è venuto sulla terra per salvare i peccatori. Che bella notizia! Poniti questa domanda importante: "Sono io veramente salvato?". Non ti chiediamo di rispondere a noi, ma di rivolgerti a Dio direttamente, desiderando sinceramente la salvezza, il perdono e la pace nel tuo cuore e Dio risponderà.
Meditazione del 04 gennaio 2018
"Or dunque queste tre cose durano: fede, speranza e carità (amore) ma la più grande di esse è la carità." (1° Corinzi 13:13)
AMORE PERFETTO
La fede e la speranza sono delle caratteristiche essenziali nella vita del cristiano, non bisogna, però, dimenticare che la più importante è "l'amore", perché senza di essa non abbiamo compreso appieno il messaggio della "Buona Novella" di Gesù. "Procacciate prima di tutto l'amore", scrive l'apostolo Paolo in 1° Corinzi 14:1. Gesù disse: "Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri"; disse anche: "Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni e gli altri, come io ho amato voi ... così la vostra gioia sarà completa". Possedere l'amore, questa caratteristica e virtù cristiana, vale più di qualunque altra cosa. Noi siamo stati creati per amare Dio e per amarci gli uni e gli altri. Quando non amiamo, ci sentiamo pieni d'odio e di risentimenti, di complessi di colpe ed abbiamo paura gli uni degli altri. A questo punto dobbiamo permettere all'amore di Dio di entrare in noi e di conquistarci appieno, cosi soltanto, noi ameremo con il Suo amore, che non verrà mai meno.
Meditazione del 03 gennaio 2018
"...Gesù rispose e le disse: se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: dammi da bere, tu stessa glie ne avresti chiesto, ed Egli ti avrebbe dato dell'acqua viva." (Giovanni 4:10)
L'ACQUA CHE DISSETA L'ANIMA
Dissetiamoci continuamente a questa fonte che è Cristo, perché in Lui noi abbiamo tutto pienamente, avendo il potere anche oggi, di darci tutto ciò che ci occorre; "Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e in eterno!" (Ebrei 13:8). Com'è possibile ricevere questa pienezza di vita che c'è stata promessa? Gesù dice: "Se alcuno ha sete venga a me e beva!". Essa, pienezza, è un desiderio di conoscere meglio Gesù stesso, se tu hai questa "sete", rivolgiti a Lui che ti donerà dell'acqua viva. Con un semplice atto di fede e di volontà puoi ricevere il dono che il Signore ti offre. Quindi, Egli ti dice: "Vieni e bevi!". Aver sete rappresenta un bisogno... bere rappresenta un'azione: quindi dobbiamo compiere questi due passi di fede e noi riceveremo quell'acqua viva e fiumi scorreranno dentro di noi! (cfr. Giovanni 7:38).
Meditazione del 02 gennaio 2018
"Or nell'ultimo giorno, il gran giorno della Festa, Gesù, stando in pie', esclamò: se alcuno ha sete, venga a me e beva." (Giovanni 7:37)
L'ACQUA CHE DISSETA (I)
Parliamo dell'incontro che Gesù ebbe con la donna samaritana mentre questa, attingeva acqua al pozzo, come è scritto nel Vangelo di Giovanni quattro. ?Il Signore le disse: "Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua che Io gli darò, non avrà più sete; anzi, l'acqua che Io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna!". Gesù disse ancora: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, ed io vi darò riposo, imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre". Gesù non impone sacrifici o penitenze. Egli ci esorta soltanto a "nutrirci" e a "dissetarci" spiritualmente della Sua Parola, la Bibbia, perché Essa ci presenta la Via per la salvezza: Cristo. Gesù è la vera sorgente della vita e se tu conoscessi il dono di Dio tu stesso gliela chiederesti (Giovanni 4:10).
Meditazione del 01 gennaio 2018
"Poiché io son persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né podestà, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura, potranno separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore." (Romani 8:38)
CONOSCERE E CREDERE
I discepoli di Gesù conobbero nel Maestro l'amore vero, sincero, pronto a dare anche la propria vita per gli altri. Avranno senz'altro pensato: "Non c'è stata mai una persona, nella storia umana, che abbia amato più intensamente di Gesù"; ed è vero! Ma Gesù non venne per far conoscere solamente il Suo amore, ma, anche, per far conoscere l'amore del Padre. È venuto a presentarci Dio, e ce lo presenta implicitamente nelle Sue parole più belle: "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito Figliolo affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna" (Giovanni 3:16). "Gesù è l'amore di Dio in azione", che ha sacrificato la Sua vita sulla croce per i tuoi e i miei peccati. Se tu credi in questo grande amore manifestato, fatto conoscere da Dio anche per te, hai la vita eterna.
Meditazione del 31 dicembre 2017
"La regina del mezzogiorno... venne dalle estremità della terra per udire la sapienza di Salomone: ed ecco, qui c'è più che Salomone!" (Matteo 12:42)
UN LUNGO VIAGGIO
Nella Bibbia si parla di Salomone, re in Israele. Dio gli aveva donato sapienza e ricchezza con tale abbondanza da renderlo rinomato in tutto il mondo di allora. Molti venivano a lui per vedere la munificenza del suo regno e per ascoltarlo. Anche la regina di Saba intraprese un lungo viaggio e "venne dalle estremità della terra" per incontrarlo. Questo re così ricco e così saggio che regnò nella pace e nella prosperità ci ricorda un altro re ben più eccelso: Gesù. Il Suo è un regno celeste, dalla gloria ineguagliabile, ed è un regno lontano. Come raggiungerlo? Chi può affrontare questo lungo viaggio e inoltrarsi fin nel regno dei cieli? In realtà nessuno potrebbe farlo ma Gesù ha percorso Lui stesso questo lungo viaggio partendo ben al di là delle "estremità della terra", coprendo l'abisso che ci separava da Lui: è sceso dal cielo ed è giunto fino a noi. Ora è molto vicino: è 'distante solo "lo spazio di una preghiera". Cercalo, invocalo, pregalo ed Egli sarà con te e il Suo regno in te per sempre.
Meditazione del 30 dicembre 2017
"Lei attaccò la cordicella rossa alla finestra." (Giosuè 2:21)
UNA CORDICELLA ROSSA: UN LEGAME D'AMORE
La Parola di Dio è ricca di episodi densi di profondi significati e insegnamenti. Vi si narra di Raab, una donna che per fede compì un gesto fondamentale per la sua salvezza. Il popolo di Israele, uscito dal de-serto, si stava preparando a conquistare la città di Gerico dove viveva Raab. Quando due esploratori ebrei giunsero a Gerico, Raab li accolse e chiese loro di salvarla. Essi le chiesero un gesto di fede: ap-pendere una cordicella rossa alla sua finestra. Raab ubbidì e, quando la città fu conquistata, la sua vita fu risparmiata. Quella cordicella fu uno strumento di salvezza nonché un legame che l'avrebbe unita per sempre al Dio di Israele e al Suo popolo. Anche a noi Dio ha voluto donare una "cordicella rossa", un legame che unisse la terra al cielo, l'uomo a Dio: Gesù Cristo il Signore. Attraverso la croce di Cristo che si staglia dalla terra al cielo, Dio ci ha per sempre legati a Sé, non con catene umane ma con corde d'amore. Quale grazia! Quale meravigliosa salvezza! Crediamo in Gesù, prendiamo quella "cordicella rossa" e leghiamola al nostro cuore e Gli apparterremo per sempre.
Meditazione del 29 dicembre 2017
"Durante quel tempo, che fu lungo, avvenne che il re d'Egitto morì." (Esodo 2:23)
UN LUNGO TEMPO
La Bibbia narra di Mosè, un uomo scelto da Dio per compiere un'opera straordinaria: liberare il Suo popolo dalla schiavitù d'Egitto. Per adempiere un così alto compito occorreva un uomo con caratteristi-che non comuni. La vita di Mosè fu guidata in modo da prepararlo a tale scopo: crebbe alla corte del re ricevendo una cultura e una educazione eccezionali per quel tempo. Tuttavia, a Dio tutto ciò non basta-va. Dio formò Mosè a una scuola speciale: la scuola della sofferenza, del deserto, della solitudine, della preghiera. Infatti Mosè dovette fuggire dall'Egitto. Visse nel paese di Madian come straniero, svolgendo un lavoro umile. "Durante quel tempo, che fu lungo", ben 40 anni, Dio operò in lui modellando il suo carattere, rendendolo umile e mansueto. Questo "lungo tempo", lungi dall'essere tempo sprecato, fu fondamentale per renderlo adatto al servizio. Se anche tu stai vivendo "un lungo tempo" di sofferenza, nel deserto della prova e della solitudine, considera quanto questo tempo sia prezioso agli occhi di Dio. Confida in Lui ed Egli saprà benedirti e usarti per la Sua gloria.
Meditazione del 28 dicembre 2017
"Prendete su di voi il mio giogo?e voi troverete riposo per le anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero." (Matteo 11:29, 30)
UN DOLCE GIOGO D'AMORE
La Bibbia riporta queste parole di Gesù: "Prendete su di voi il mio giogo". Per le persone del Suo tem-po, avvezze ai lavori agricoli, il termine "giogo" era immediatamente identificato con quell'attrezzo in legno che posto sul collo di due animali da soma li univa nella stessa fatica. Queste parole di Gesù ci meravigliano perché esprimono il Suo straordinario invito a unirci a Lui con un legame per noi inim-maginabile e irraggiungibile! Gesù, il Figlio di Dio, il Creatore di tutto l'universo, si abbassa fino a noi, deboli creature, chiedendoci di unirci a Lui per camminare insieme! Quel "giogo" di legno, che ci parla della croce di Cristo, lungi dall'essere uno strumento di costrizione, costituisce un legame d'amore e di grazia tra l'uomo e Dio, tra il peccatore e il Giusto, tra noi e il nostro Salvatore, e ci permette di appog-giarci a Lui e di seguirlo passo dopo passo ovunque Egli vorrà condurci. Accettiamo quindi questo dol-ce "giogo" d'amore, questo leggero "carico" di grazia, e troveremo riposo per le anime nostre.
Meditazione del 27 dicembre 2017
"Quella notte il re, non potendo prender sonno, ordinò che gli si portasse il libro delle Memorie." (Ester 6:1)
NON È UN CASO
Quella notte era la notte in cui il malvagio Aman, irritato perché il Giudeo Mardocheo non si alzava per riverirlo, si stava recando al palazzo del re per dirgli di fare impiccare quest'uomo alla forca che egli aveva preparata per lui. Proprio in quella notte però, ascoltando la lettura del libro delle Memorie, il re scoprì che Mardocheo aveva denunciato i due eunuchi del re, guardiani dell'ingresso, che avevano cercato di attentare alla vita del sovrano e non gli era stato recato per questo nessun onore e nessuna distinzione. Proprio in quel momento arrivò Aman ed il re gli chiese che cosa si dovesse fare ad un uomo che il re vuole onorare. Alla sua risposta il re disse che avrebbe dovuto fare tutto quello a Mardocheo, senza tralasciare nulla di quel che aveva detto. Tutto quello che accadde non fu affatto casuale. Nulla di tutto ciò che accade lo è. Dio esercita un controllo invisibile ma provvidenziale delle circostanze. Egli si prende cura di coloro che Lo amano e li protegge dal male.