
Parole di Vita
Meditazione del 24 novembre 2024
Noi dunque ricostruimmo le mura... e il popolo aveva preso a cuore il lavoro (Neemia 4:6)
PREPARATI!
Per avere successo, Neemia aveva bisogno del favore del suo superiore, il re. Così pregò affinché questo potente sovrano pagano finanziasse la ricostruzione delle mura di Gerusalemme. Fu una preghiera audace e non ottenne subito una risposta. Ma Neemia non rimase ad aspettare. Nel frattempo escogitò un piano, riunì una squadra e pianificò una data per iniziare il lavoro. In questo modo quando il re disse di sì, egli era pronto a muoversi. Alcune persone pensano: se Dio ha intenzione di fare qualcosa, perché dovremmo agire noi? Poi ci sono quelli che pensano di non aver assolutamente bisogno di Dio, quindi cercano di fare tutto da soli. Ma entrambi gli estremi sono sbagliati. A volte Dio deve bilanciare quello che sta facendo nella tua vita con quello che sta facendo nella vita di qualcun altro, in questo modo "Tutte le cose cooperano al bene” (Romani 8:28). Nel caso di Neemia, l’attesa di una lettera di autorizzazione da parte del re e del finanziamento per il progetto fu come attendere una concessione dal governo, ci può volere del tempo. Ma la Bibbia dice: “Il cuore del re, nella mano del SIGNORE, è come un corso d’acqua; egli lo dirige dovunque gli piace”.(Proverbi 21: 1). Neemia manifestò una grande fiducia nella volontà di Dio di provvedere. Comprese anche che, mentre stava aspettando, era sua responsabilità preparare e sistemare le cose in modo che quando Dio gli avesse dato il via libera, potesse essere pronto a muoversi. Esercitò la fede e la saggezza. Sapeva che non poteva fare la parte di Dio e che Dio non avrebbe fatto la sua. Così la parola per te oggi è: preparati!
Meditazione del 23 novembre 2024
Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole (1° Tessalonicesi 4:18)
LA CURA DEL PROSSIMO (2)
Il professore Tony Campolo volendo partecipare al funerale di un conoscente per sbaglio andò a finire in un’altra camera mortuaria. Il corpo dell'anziano signore giaceva disteso e l’unica persona presente a rendergli cordoglio era la moglie vedova. Sembrava così sola, Campolo rimase per il funerale e la accompagnò al cimitero. Al termine della funzione, mentre stavano per andarsene, Campolo confessò che non aveva mai conosciuto prima il marito della signora. “L’avevo intuito”, rispose lei. “Non ti avevo riconosciuto, ma non importa. Non potrai mai capire quanto questo abbia significato per me”. Philip Yancey scrive: “La semplice disponibilità è il mezzo più potente con il quale possiamo contribuire... disprezziamo ragionevolmente i tre amici di Giobbe per la loro insensibilità in risposta alla sua sofferenza... ma leggi ancora questo passo: “Rimasero seduti per terra, presso di lui, sette giorni e sette notti; nessuno di loro gli disse parola”... questi furono i momenti più eloquenti che passarono con lui”. Indietreggio istintivamente dalle persone nel dolore. Chissà se vogliono parlare della loro situazione o no? Vogliono essere consolate o allietate? Quale bene potrebbe procurare la mia presenza? Nella mia mente balzano tutti questi ragionamenti e mi ritrovo col fare la peggior cosa possibile: resto lontano... Nessuno presenta il nome di un filosofo quando chiedo: “Chi ti ha aiutato di più?” La maggior parte delle volte essi descrivono una persona tranquilla e senza pretese... che era lì... che ascoltava di più e parlava di meno, che non dava ripetute occhiate all’orologio, che abbracciava e piangeva... qualcuno che era disponibile andando incontro alle esigenze del sofferente... non alle proprie". Questa è la cura del prossimo.
Meditazione del 22 novembre 2024
Dio... ci consola in ogni nostra afflizione, affinché... possiamo consolare (2° Corinzi 1:3-4)
LA CURA DEL PROSSIMO (1)
Anni fa una signora visitò un orfanotrofio e chiese alla direttrice: “C’è un bambino che nessuno si è ancora offerto di adottare?”, la direttrice rispose: “Sì, c’è. È una bambina di dieci anni, non di bell’aspetto e ha anche una gobba”. La signora allora rispose: “È questa la bambina che voglio!”. Trentacinque anni dopo, il direttore dei Dipartimento d’ispezione dell’Orfanotrofio dell’Iowa sottopose il seguente responso sull’andamento dell’istituto: “Questa casa è eccezionale. È pulita, il cibo è buono, i bambini sono ben curati e l’atmosfera che si respira è la migliore che abbia mai provato prima. La direttrice, Mercy Goodfaith, ha un’anima che trabocca d’amore; ha occhi così belli, avevo dimenticato quanto fosse famigliare il suo viso...o che avesse una gobba”. Proprio perché una Buona Samaritana ha avuto il coraggio di amare e crescere una piccola bambina di cui a nessuno importava, Mercy Goodfaith ha condiviso lo stesso amore con centinaia di altri orfani. Paolo scrive: “Dio...ci consola in ogni nostra afflizione, affinché...possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione" e Billy Graham aggiunge: “Chi più ha sofferto, più è capace di dar conforto agli altri... di entrare in empatia con le loro afflizioni, conseguenza di ciò che hanno vissuto”.Le nostre sofferenze potranno esser difficili da sopportare, ma il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di imparare tutto quel che possiamo da ciò che siamo chiamati a sopportare, in modo da adempiere al servizio di “cura delle anime”, come Gesù ha fatto. “Infatti, poiché Egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati” (Ebrei 2:18). Il sofferente diviene il consolatore nel servizio del Signore”.
Meditazione del 21 novembre 2024
Godi (...) per tutti i giorni della tua vita, (...) perché questa è la tua parte (Ecclesiaste 9:9)
GODI DI OGNI GIORNO
Salomone scrive: "Goditi la vita! Mangia il tuo pane con gioia... Oh, sì - Dio prova piacere per il tuo piacere! Vestiti a festa ogni mattina. Non lesinare sui colori e sugli accessori. Goditi la vita con la sposa e lo sposo che ami... ogni giorno della vita della tua vanità. Ogni giorno è un dono di Dio. Ed è ciò che ti viene dato in cambio della fatica di rimanere in vita. Sfruttalo al massimo! Qualunque cosa si presenti, afferrala e falla. E di cuore! Questa è la tua unica e ultima possibilità... poiché nel soggiorno dei morti dove vai, non c’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza” (vv. 7-10). Allora, cosa stai aspettando? Di laurearti? Di sposarti? Di avere dei figli? Di andare in pensione? La vita è il viaggio, non la destinazione! La tua vita è qui e ora, la tua famiglia è qui e ora, il tuo matrimonio è qui e ora, la tua carriera è qui e ora. Il viaggio si svolge ogni giorno e puoi trovarne il senso quando ti poni un obiettivo più alto. Puoi trovare piccole gioie ogni giorno, se hai gli occhi della fede. Salomone riconobbe che alla fine tutti abbiamo la stessa destinazione - la tomba. L’unica differenza sta nella misura in cui ci godiamo il viaggio. Invece di ossessionarti per le cose che non puoi controllare, concentrati su ciò che ti è possibile controllare e lascia il resto a Dio. Phil Cooke scrive: “Devo credere che Dio ha il controllo, e se chiedo sempre delle risposte sto prendendo il Suo posto. Ho deciso di rilassarmi e lasciare che Lui sia Dio e che io sia io”. Ecco una filosofia che anche tu faresti bene ad adottare!
Meditazione del 20 novembre 2024
Queste cose avvennero loro per servire da esempio (...) per noi (1° Corinzi 10:11)
ESSERE COME ESTER
È un errore pensare che chi ottenne grandi risultati nella Bibbia fosse in qualche modo diverso da noi e dire: “Nella mia situazione una vita del genere non è possibile”. Ester nacque in schiavitù e per la sua bellezza, un re pagano ne fece una delle sue mogli. Pensa a come si sarà sentita fuori posto! Ma nessun luogo è fuori posto, quando ti trovi dove Dio vuole che tu sia! Quando Haman complottò per far sterminare i Giudei, Ester era stata strategicamente posizionata da Dio per salvarli. Scoprì lo scopo della sua vita quando suo zio Mardocheo le disse che era “diventata regina appunto per un tempo come questo” (Ester 4:14). E quale fu la sua reazione? “Entrerò dal re [in nome del mio popolo]... e se io debbo perire, che perisca!” (v. 16). Ma invece di morire, ottenne la vittoria! Che cosa possiamo imparare da Ester? 1) Quando cominci, Dio non ti darà tutti i dettagli. Ciò non vuol dire che Egli non abbia un piano. Ma solo cercando Lui, scoprirai il Suo piano e otterrai la Sua forza. 2) La conoscenza è potere. Che tu sia uno schiavo o un sovrano, quando sai che Dio ti ha chiamato, riuscirai a superare ogni ostacolo che si presenti. 3) Sapere che Dio ha il controllo, ti dà coraggio. Quando Ester disse: “Se io debbo perire, che perisca!”, lei si stava semplicemente mettendo nelle mani di Dio, sapendo che anche la morte può essere affrontata con fiducia quando confidiamo in Lui. Non solo Dio ha un posto per te qui sulla terra, ma ne ha uno ancora migliore per te in cielo. E questo ti mette nella situazione più favorevole in assoluto.
Meditazione del 19 novembre 2024
Non siamo raggirati da satana (2° Corinzi 2:11)
QUANDO NON TE LO ASPETTI (2)
Quando si è sulla scia di una vittoria spirituale, la tendenza ad a abbassare la guardia è forte, ma è proprio in quel momento che si è più vulnerabili agli attacchi di satana. Non puoi permetterti di essere raggirato da satana. Anche Gesù non ne fu esente. In una dimostrazione di potere soprannaturale, Egli sfamò cinquemila persone con cinque pani e due pesci. Dopo un miracolo del genere, la maggior parte di noi avrebbe deciso che era tempo di rilassarsi e prendersela comoda per un po’, ma anziché crogiolarsi in quel piacevole risultato, Gesù “se ne andò sul monte a pregare” (Marco 6:46). Non pareva essere ancora il momento, ma Egli stava per affrontare una delle tempeste più violente del Suo ministero (vedi Marco 6:48). Un autore cristiano espone questa osservazione: “I discepoli si fiondarono a capofitto nella tempesta impreparati... ma Gesù la affrontò preparato.Tieni alta la guardia nei momenti più critici... quando sperimenti Dio potentemente, recati subito in un luogo di preghiera in modo che il Padre possa prepararti per quello che deve ancora venire”. I tempi sono cambiati, ma la natura umana no. Siamo ancora i vecchi prevedibili di sempre... e satana lo sa. Ecco perché “va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” (1 Pietro 5:8). Per impedirgli di guadagnare una posizione di vantaggio: 1) “Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Giacomo 4:7); 2) Circonda te stesso di compagni timorosi di Dio ( Salmo 1:1); 3) Resta connesso a Dio tramite la lettura della Sua Parola e la preghiera. Vern McLellan disse: "La preghiera del mattino apre i tesori della grazia e delle benedizioni di Dio, e la sera ci accompagna sotto la Sua protezione e salvaguardia”. Questa è una strategia infallibile che dovresti adottare!
Meditazione del 18 novembre 2024
Poi viene il diavolo (Luca 8:12)
QUANDO NON TE LO ASPETTI (1)
Anne Graham Lotz scrive: "Nel giro di una settimana, la caldaia si è rotta, i tubi dell’acqua sono esplosi... il soffione della doccia è caduto... e mi sono dovuta confrontare con attriti famigliari e le problematiche con i membri del mio staff. Ero tentata di perdere la pazienza, di preoccuparmi invece di aver fede, e di trascurare la mia vita di preghiera. Ciò che sembrava essere un’ordinaria frustrazione, si stava rivelando come qualcosa di più... satana attacca le nostre difese indebolite nelle aree più vulnerabili della nostra vita”. La Bibbia dice che immediatamente dopo la benedizione spirituale ricevuta al Suo battesimo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto "per essere tentato dal diavolo”. (vedi Matteo 4:1-11). Ci sono da considerare delle lezioni importanti qui: 1) Non adagiarti sul tuo successo. Dopo la benedizione viene la battaglia. Quale incredibile benedizione hai recentemente ricevuto da Dio? Sia che coinvolga il tuo ministero, la tua famiglia, la carriera o il tuo personale cammino con Dio, sii vigile! Satana ci bersaglia quando abbassiamo la guardia. 2) Sii nella volontà di Dio. Hai mai pensato “Se è complicato non può essere volontà di Dio” e aver deciso di lasciar stare? Solo perché stai facendo la cosa giusta, non significa che tu sia immune. Gesù era nella volontà di Dio quando il nemico Lo attaccò. Quando le cose appaiono offuscate, “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (Proverbi 3:5). 3) Conosci le Scritture. Ogni volta che Gesù veniva attaccato Lui ribatteva con "Sta scritto”. La Parola di Dio è chiamata "La spada dello Spirito” (Efesini 6:17) perché è la nostra arma di difesa primaria contro il nemico (vedi v.16). Gesù la usò per sconfiggere satana, e così devi fare anche tu.
Meditazione del 17 novembre 2024
Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? (Romani 8:31)
CINQUE RISPOSTE IMPORTANTISSIME
Paolo fa cinque domande importantissime: 1) “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” La certezza della presenza di Dio fa inclinare l’ago della bilancia a tuo favore. Quindi, qualunque cosa tu stia affrontando oggi, ricorda a te stesso: “Dio è per me”. 2) “Colui che ha non ha risparmiato nemmeno il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, non ci donerà forse tutte le cose con lui? “(v. 32). Pensaci: potrebbe Dio salvare la tua anima, per poi lasciarti in balia di te stesso? O potrebbe preoccuparsi del tuoi bisogni eterni e non di quelli terreni? No! 3) “Chi accuserà gli eletti di Dio...? Nessuno - Dio stesso è Colui che ci giustifica” (v 33). Ogni voce che ti accusa, compresa la tua, non conta nulla nel cielo. L’accettazione di Dio batte il rifiuto di chiunque altro - ed Egli ti accetta perché ti vede “in Cristo”. 4) “Chi ci condannerà... Gesù Cristo è morto per noi... Lui è seduto alla destra di Dio, e anche intercede per noi “(v. 34). Quando i tuoi accusatori si alzano e parlano contro di te, Gesù, il tuo avvocato difensore, li farà tacere. Perché? Perché il suo sangue ti copre! 5) “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” (v. 35). Paolo risponde alla sua stessa domanda: “né morte né vita, né angeli, né i nostri timori per oggi, né le nostre preoccupazioni per il domani - nemmeno le potenze degli inferi possono separarci daH’amore di Dio... nulla in tutta la creazione sarà mai in grado di separarci dall’amore di Dio che si rivela in Cristo Gesù, nostro Signore “ (vv. 38-39).
Meditazione del 16 novembre 2024
Date, e vi sarà dato (Luca 6:38)
COMINCIA A DARE AL PROSSIMO
La generosità non è solamente legata ad un fattore di soldi. Molte persone dicono: “Non appena sarò ricco, diventerò più generoso”, ma i più grandi donatori son quelli che danno pur non disponendo di molto denaro: nonne con una pensione misera che, con qualche euro al mese, sostengono la costruzione di orfanotrofi; gente che a malapena va avanti, con le sue donazioni dà da mangiare agli affamati; impiegati in pensione che istruiscono i lavoratori più giovani; gente con risorse limitate, che passa le proprie sere lavorando coi senzatetto o con famiglie nel bisogno. Non importa quali siano le tue possibilità finanziarie, puoi iniziare uno stile di vita atto a donare. Se riesci a trovare i soldi per una bella macchina, una cena fuori, biglietti del cinema, appuntamenti e altre attività di svago, è probabile che tu possa trovare qualcosa da dare, se davvero lo vuoi! Gesù disse: “Date e vi sarà dato; vi sarà versata in seno una buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi” (v.38). Vuoi un premio? Una benedizione? Comincia dando il tuo tempo, le cose a cui tieni ed il tuo talento. Gesù o ha mentito o ha detto la verità, spetta a te trovare la risposta. Se credi che abbia detto la verità, saresti un stolto a tenere tutto per te piuttosto che dare. Norman Vincent Peale disse: "Quando ti distacchi mentalmente da te stesso e ti concentri sull’aiutare altre persone in difficoltà, sarai in grado di far fronte al tuo io interiore molto più efficacemente. In qualche modo, l’atto di donarsi innesca un’incredibile potenza in noi stessi”. Gesù ci dice di dare, senza aspettarci di ottenere e che la generosità genera generosità. Inizia a dare agli altri e guarda cosa succede.
Meditazione del 15 novembre 2024
Quando l'Onnipotente stava ancora con me e avevo i miei figli intorno a me (Giobbe 29:5)
PASSA PIÙ TEMPO CON LA TUA FAMIGLIA
È proprio vero il detto: “La famiglia che insieme prega, insieme resta", e un’altra citazione vera dice: “La famiglia che mangia e comunica insieme, cresce figli equilibrati”. Dopo aver studiato il comportamento di cinquecento adolescenti, ecco cosa ha scoperto il centro medico ospedaliero dell'infanzia di Cincinnati: i ragazzi che condividevano i pasti coi propri genitori cinque volte alla settimana o più, erano meno soggetti a fare uso di droghe, ad essere depressi o nei guai con la legge. Si rivelarono essere anche più predisposti allo studio e ad esser circondati da amici. Lo stesso risultato si è ottenuto anche dalle famiglie che si incontravano assieme in un ristorante fast-food. In contrapposizione, i ragazzi più sregolati erano quelli che mangiavano coi loro genitori solo tre volte alla settimana o anche meno. Cosa significano queste scoperte? 1) C’è bisogno che tu trovi il tempo per essere coinvolto con i tuoi figli nelle attività quotidiane, specialmente nei loro anni formativi. 2) Quando dai ai tuoi figli delle cose, gli stai dando piacere ed entusiasmo a breve termine, ma quando dai loro il tuo tempo, gli stai dando autostima. Questo comporterebbe qualche ora in meno di lavoro o l’eliminazione di certe attività, ma è un investimento di cui non ti pentirai mai. Giobbe fu uno degli uomini più benestanti della sua generazione, ma dopo che la tragedia lo colpì e tutti e dieci figli suoi morirono in un singolo giorno, guardò indietro e scrisse: “L’Onnipotente stava ancora con me e avevo i miei figli intorno a me”. Devi chiedere a te stesso: “Sto spendendo abbastanza tempo con la mia famiglia?” Se la risposta non ti piace, inizia cambiando le cose.