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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Parole di Vita

Parole di Vita

Domenica, 17 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 17 luglio 2016

"Perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello SpiritoSanto". (Romani 14:17)

IL REGNO DI DIO

Nel Padre nostro, la preghiera insegnata da Gesù, si trova l'espressione: "Venga il tuo regno!" (Matteo 6:10). Questa invocazione ci sale spontaneamente dal cuore quando sentiamo parlare di guerra e di violenza. Desideriamo che Gesù venga con il suo regno per portare sulla terra la Sua pace, la Sua giustizia e la Sua prosperità. Ma questo avverrà solo dopo che l'umanità intera si sarà ribellata contro Dio. Allora questa preghiera serve solo ad evocare degli avvenimenti futuri? No, essa ha una portata anche presente. Chi si sottomette a Cristo, lo accetta come Signore della sua vita entra già fin da ora nel Regno di Dio. Ne vive fin da ora le Sue benedizioni. Perché Gesù mette dentro di noi la Sua giustizia, la Sua pace, il Suo amore per mezzo dello Spirito Santo, mette il suo regno. Entrare nel Regno di Dio, però, significa rinunciare alla propria autosufficienza, significa dire a Gesù: "Tu sei il Re della mia vita, vieni e regna in me!".

 

Sabato, 16 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 16 luglio 2016

"Io le pascerò in buoni pascoli e i loro ovili saranno sugli alti monti d'Israele... Io stesso pascerò le mie pecore, io stesso le farò riposare, dice Dio, ilSignore..." (Ezechiele 34:14-16)

IL BUON PASTORE

Il mestiere del pastore sembra facile, ma come ogni mestiere ha segreti e difficoltà. Egli deve saper radunare le sue pecore, condurle tutt?insieme al pascolo dove c'è dell'erba buona; deve anche far attraversare indenni alle sue pecore dei luoghi pericolosi, cercare quelle che si sono perse e la sera ricondurle tutte all'ovile. La notte deve riposare, ma ad occhi aperti, perché un lupo potrebbe penetrare nell'ovile e uccidere delle pecore. Gesù fa tutte queste cose con noi, perché ci ama uno ad uno. Sovente non siamo delle pecore docili, ma Dio rimane sempre fedele e ci cerca là dove ci siamo perduti. Nessuno ha un amore più grande del Suo! "Nessuno ha un amore più grande di quello di dar la Sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando" (Giovanni 15:13). Conosciamo la voce di Gesù, perché solo Lui ci ha parlato e ci parla con amore: "Io sono il buon pastore e conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco ilPadre, e do la mia vita per le mie pecore.". Solo Lui ci ha detto la verità perché egli stesso è la verità: "Io sono la via, la verità, la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".Sei disposto a farti guidare dove vuole il tuo pastore?

 

Venerdì, 15 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 15 luglio 2016

"Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi e io vi darò riposo... imparate da me perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre". (Matteo 11:28,29)

IERI E OGGI

Erano tanti i disagi del passato, ma ugualmente ringraziavamo il Signore. Oggi viviamo in mezzo alle comodità, eppure non faccia.mo che lamentarci. Per coloro che sperano nel Signore e si affida.no alla sua misericordia, ciò che conta è vivere il presente qualunque esso sia, purché vissuto in comunione con Lui. San Paolo dice:" Ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo" (Filippesi 4:11). Abbiamo tutto e di più: frigoriferi sempre pieni, vestiti in abbondanza, elettrodomestici che ci migliorano la vita, automobili... ma ciò che sentiamo, e con una certa frequenza, non sono altro che lamentele! Sono così pochi coloro che dicono:- "Grazie Signore per l'abbondanza che ci concedi!"- Preghiamo il Signore affinché ci dia un cuore puro e semplice per amarLo e ubbidirLo. Preghiamo affinché l'umanità volga lo sguardo verso di Lui e Lo ringrazi per la Sua pazienza, la Sua misericordia, per le meraviglie del Creato, attraverso cui si manifesta la Sua Provvidenza.

 

Giovedì, 14 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 14 luglio 2016

"Dopo che fu battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: "Se avete giudicato ch'io sia fedele alSignore, entrate in casa mia, e alloggiatevi". E ci costrinse ad accettare." (Atti 16:15)

PREGA E LAVORA (II)

Molto probabilmente Lidia non era Ebrea ed era cresciuta in un ambiente in cui si adoravano molti dei; ci colpisce la sua fede sin.cera ed il desiderio di conoscere di più il Signore. Il suo desiderio era così grande che, quando due stranieri si fermano a parlare di Gesù (Paolo e Sila), si convertì, insieme a tutta la sua famiglia. Furono battezzati lo stesso giorno, in ubbidienza al comandamento divino. Cambiò vita e divenne uno strumento utile nelle mani di Dio. Insistette nell'ospitare quegli stranieri mandati da Dio stesso. Possiamo racchiudere tutto quello che è successo nel cuore di Lidia in questo modo: temeva Dio e pregava, Dio le parlò e lei agì. In Romani 12 da 11 a 13 è scritto quanto allo zelo: "Non siate pigri, siate ferventi nello spirito, servite il Signore, siate allegri nella speranza, siate pazienti nell'afflizione, siate perseveranti nella preghiera, provvedete alle necessità dei santi (intesi come coloro che hanno accettato e mettono in pratica la Parola di Dio) esercitate l'ospitalità". Ricordiamoci sempre dell'esempio di Lidia e di questo antico motto tuttora attualissimo.

 

Mercoledì, 13 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 13 luglio 2016

"Dopo che fu battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: "Se avete giudicato ch'io sia fedele alSignore, entrate in casa mia, e alloggiatevi". E ci costrinse ad accettare." (Atti 16:15)

PREGA E LAVORA (I)

Questo motto antico racchiude un insegnamento molto importante che ogni credente dovrebbe ritenere. Sono due azioni che devono far parte della nostra vita e non devono mai essere dissociate, per.ché l'una ha bisogno dell'altra e viceversa. Alla preghiera deve seguire il lavoro e il lavoro non deve mai cominciare se non lo si sottopone prima all'attenzione di Dio in preghiera. Tante volte siamo disposti a servirci di una sola di queste azioni: preghiamo per la salvezza delle persone, ma non afferriamo le occasioni che il Signore ci mette davanti per parlare di Gesù e testimoniarLo con la vita pratica. Ci occupiamo di mettere in pratica l'amore di Dio, la Sua pace, la Sua Parola, tutto ciò che Dio ci dà da fare, senza preoccuparci di chiedere che Dio sia pre.sente e benedica il servizio. In Atti 16 da 11 a 15 si parla di una donna che ha messo in pratica questo motto sin dal primo momento in cui ha conosciuto Dio, questa donna è Lidia. Originaria della città di Tiatiri, Lidia era una commerciante in Filippi; di lei la Bibbia dice che temeva Dio e al sabato si recava presso il fiume per pregarLo, insieme alle altre donne. (Continua)

 

Martedì, 12 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 12 luglio 2016

"Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano". (Luca 24:15,16)

UN CUORE INSENSIBILE

In questo racconto si parla di due discepoli che hanno visto il loro Maestro Gesù, morto sulla croce e sono terribilmente afflitti, per.ché non hanno più speranza. Non avevano ancora capito che Gesù sarebbe risuscitato! E quando il Gesù resuscitato si avvicina e comincia a camminare con loro, non lo riconoscono, perché non credono che Gesù potesse essere ancora vivo! Manca in loro la fede nelle promesse che Gesù aveva fatto: "Dopo tre giorni risorgerò!" Anche noi a volte siamo come quei discepoli: Gesù è vicino a noi, cammina con noi e non Lo riconosciamo. Lo trattiamo come un estraneo. A volte apriamo la Bibbia, leggiamo, ma il nostro cuore è insensibile, la nostra fede è così piccola. Noi conosciamo la Sua voce, abbiamo sentito la Sua presenza, perché ci ha salvati, eppure anche se molto vicino diciamo: "O se sapessi dove trovarlo!". Dovremmo riconoscere Gesù perché abbiamo la Sua Parola che ci parla e Lo rivela al cuore , eppure non Lo scorgiamo. Se in questo momento il tuo cuore non riesce a sentirLo, sappi che è l'incredulità l'impedimento, come per i discepoli. Accostati al Signore con semplicità e umiltà credendo, ed Egli opererà!

 

Lunedì, 11 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 11 luglio 2016

"Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge,essendo divenuto maledizione per noi." (Galati 3:13)

UN PADRE CHE HA PIETÀ

Cristo ci ha riscattato dalla maledizione cui eravamo destinati, "essendo divenuto maledizione per noi" (Gal.3:13) liberandoci dalla morte eterna. Dio, Nostro Padre, ha avuto pietà di noi e ci ha fatto dono della vita eterna avendo pagato per noi, sacrificando Cristo Gesù sulla croce. Il vero amore è molto raro, quello di Dio è unico : il sacrificio di se stesso per adottarci come figli. La pietà ha due significati basilari: angoscia e amore filiale, che si esprime con un sentimento di compassione suscitato dai dolori o dalle infelicità altrui. Dio è stato pronto a sacrificare il Suo Figlio, per portarci dalla morte alla vita donandoci gioia e pace. Tutto questo avviene quando realizziamo la nostra maledizione, ma poi accettiamo Gesù come nostro personale Salvatore. Non rifiutare di ascoltare e seguire Gesù, il Signore. Coloro che rispondono alla Sua chiamata, che vengono a rifugiarsi sotto la Sua protezione e che Lo seguono, vedranno compiere le promesse di Dio con una vita esuberante piena di gioia e di soddisfazioni.

 

Domenica, 10 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 10 luglio 2016

"Le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze;poiché distruggiamo i ragionamenti ed ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio e facciamo prigione ogni pensiero traendone all'ubbidienza di Cristo." (2 Corinzi 10: 4,5)

UNA GUERRA INVISIBILE DAGLI EFFETTI DEVASTANTI (II)

La prima battaglia che il credente deve affrontare è nella propria mente, è lì che si elaborano cattivi pensieri e ragionamenti disonorevoli. Il credente deve riconoscerli prima che prendano il sopravvento e lo facciano agire di conseguenza. Bisogna catturarli e renderli prigionieri. Quando non sono buoni né onorevoli, non sono giusti né veri, non sono puri né amabili, non c'è buona fama in quei pensieri, né virtù e, soprattutto, non c'è lode (Fil. 4:8), bisogna riconoscerli e verificarli e discernerli alla luce della parola di Dio e dello Spirito Santo. Ogni tuo e mio pensiero deve essere di obbedienza a Dio, solo allora avremo la forza e la vittoria contro i nemici spirituali. Queste sono le condizioni per vincere la guerra spirituale.

 

Sabato, 09 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 09 luglio 2016

"Le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze;poiché distruggiamo i ragionamenti ed ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio e facciamo prigione ogni pensiero traendone all'ubbidienza di Cristo." (2 Corinzi 10: 4,5)

UNA GUERRA INVISIBILE DAGLI EFFETTI DEVASTANTI (I)

Il credente, fin dall'inizio della sua vita cristiana, deve affrontare diverse battaglie, non fisiche ma spirituali. La sua è una vera e propria guerra e i suoi nemici sono "le forze della malvagità", che cercano d'insinuarsi nella sua vita tentandolo e confondendolo, per portarlo a commettere peccati contro Dio, se stesso e il prossimo. Il cristiano è un soldato sempre in guerra, ma comunque ben equipaggiato! Efesini 6 da 10 a 18, descrive la sua armatura, e Dio invita ad indossarla per prendere la forza della Sua potenza, poter combattere e vincere. L'elmo della salvezza (1 Timoteo 6:12), la corazza della giustizia (Romani 10:4; e 6:13,14), la cintura della verità (Salmo 51:6 e 15:1,2), i calzari della prontezza (Isaia 52:7), lo scudo della fede (I Giovanni 5:4) e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio ( Ebrei 4:12). Sono armi potenti e distruggono le " fortezze" costruite dal nostro nemico. (Continua)

 

Venerdì, 08 Luglio 2016 00:00

Meditazione del 08 luglio 2016

"L'uomo nato di donna, vive pochi giorni, e sazio d'affanni." (Giobbe 14:1) "Gesù le disse: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà". (Giovanni 11:25)

MORTE E SOFFERENZA

Ogni giorno, al telegiornale o da qualcun altro, sappiamo di perso.ne che muoiono. Bambini, giovani e vecchi di ogni età muoiono a causa di malattie, disgrazie, malvagità e tanti cari rimangono a soffrire. La morte di un figlio è un dolore inconsolabile e forse se è a causa di qualcuno lo è ancora di più. Certamente anche tu che stai leggendo hai perso una persona cara, forse il tempo non ha ancora cancellato il tuo dolore, ma la cosa sicura è che fino a quando saremo sulla terra la morte porterà via da noi coloro che amiamo. Tutti dobbiamo morire! Pensare a questo mette angoscia, la morte è la condanna di tutti gli uomini. E così fra tanti affanni e dolori, tante persone perdono la speranza. Ma Dio, nel Suo grande amore per gli uomini, ha fatto morire Suo Figlio di una morte atroce, affinché chiunque crede ottiene la VITA ETERNA e una vita terrena vissuta nella pace, nella speranza e pure nella sofferenza, ma avendo Dio sempre accanto.

 

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