
Parole di Vita
Meditazione del 05 novembre 2016
"L'angelo dell'Eterno si accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera". (Salmo 34:7)
LO STRAORDINARIO DEGLI ANGELI
La vita è fatta di tante esperienze e a volte soffermandosi a pensa.re quanti pericoli abbiamo scampato, non possiamo non ringrazia.re Dio per il suo grande amore. E' con ferma gratitudine che dovremmo riconoscere quanto lavoro ?straordinario? hanno compiuto i Suoi angeli per liberarci dal male, dal pericolo e dalla morte! Dio ha un piano preciso per la vita di ciascuno di noi. Comprendiamo che, sebbene i nostri occhi non li vedevano, i Suoi angeli erano presenti quando siamo scampati da quell'incidente, da quella brutta caduta, dagli intrighi dei meno onesti, dall'incoscienza, dalla malattia o da qualsiasi altra cosa il nostro cuore ricordi. Ringraziamo il Signore per tutto questo e preghiamoLo affinché non si stanchi di aiutarci, malgrado la nostra ingratitudine. Rimettiamoci con umiltà nelle Sue mani per essere servitori fedeli e ubbidienti.
Meditazione del 04 novembre 2016
"Poiché noi siamo dinanzi a Dio il buon odore di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione..." (2° Corinzi 2:15)
IL BUON ODORE DI CRISTO
Il nostro odore personale, buono o cattivo che sia, resta impercettibile alle nostre narici, ma risulta molto evidente a quanti si avvicinano a noi quotidianamente. Certo, è possibile mascherarlo con l'aiuto di mille fragranze, che dolci o forti, ci vengono propinate da più parti. Mischiamo tra di loro tanti odori come quello della biancheria, dell'ambiente, del fumo, dei profumi, delle piante e chi più ne ha più ne metta. Allora come riconoscere il nostro naturale odore? Nella Bibbia, i credenti sono paragonati a fragranze che emanano il buon odore di Cristo. Un odore che emana amore, bontà, mansuetudine, tolleranza, concordia, amicizia, disponibilità. Riconosciamo il nostro buon odore in queste fragranze? Gli aromi che gli altri avvertono sono questi? Oppure sono altri mascherati da questi? Ricordiamo che il nostro naturale odore non può essere camuffato a lungo: le fragranze dopo poco evaporano, ma il nostro odore resta. Dovunque ti trovi rimani te stesso: un vero e sincero figliuolo di Dio. Arriveranno le difficoltà, ma il Signore ti darà soccorso! Ricorda le parole di Gesù: "Io non ti prego (Padre) che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno." Rimani fedele al Signore Gesù e il tuo sarà sicuramente il buon odore di Cristo!
Meditazione del 03 novembre 2016
"In verità, in verità vi dico che se il granel di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore produce molto frutto". (Giovanni 12:24)
LA MORTE E LA VITA (II)
Gesù illustra la sepoltura, parlando del chicco di frumento che, se non sepolto nel terreno fertile non può rinascere e portare frutto. Se notate la terra nel periodo dopo la semina, sembra riposarsi, arida e nuda, senza vita, come se tutto fosse finito. Ma a Dio sia la gloria! Questa è solo apparenza, perché al tempo giusto si vedrà qualcosa di nuovo, come è stabilito. Gli alberi spogli si rivestiranno a festa, spunteranno i fiori donando frutti e sapori, la terra si coprirà di mille colori. Così come ci sarà il tempo in cui i nostri cuori si riempiranno di gioia, perché la stagione della benedizione dello Spirito Santo verrà. Anche se attraversiamo momenti di evidente aridità, la pioggia prima o poi cadrà e porterà la vita. Così anche il credente considera la morte, come un momento di benedizione, poiché si passa dall'aridità di questo mondo, allo splendore della patria Celeste. Donaci, o Signore, più forza, tienici pronti e veglianti, donaci una fede traboccante per essere cittadini del cielo e il nostro cuore non sarà turbato. Lo ha detto Gesù e noi Gli crediamo!
Meditazione del 02 novembre 2016
"Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come quelli che non hanno speranza". (I Tessalonicesi 4:13)
LA MORTE E LA VITA (I)
Il pensiero della morte apre uno spiraglio alla tristezza e al turba.mento, un senso di ansietà e di paura assale il cuore, ma la voce dell'anima è pronta a ricordarci le promesse di Dio. Non c'è posto per la tristezza. Naturalmente, è umano chiedersi come sarà, cosa si proverà, come realmente affronteremo il passaggio da questo mondo all'altro. Ricordiamo che Gesù stesso, prima della morte della croce fu assalito dalla paura. Chiese ai suoi amici di pregare per Lui, ma questi furono vinti dal sonno, dovette quindi rivolgersi al Padre Celeste, Colui che non dorme e non sonnecchia. Gesù pregò molto, chiese, se possibile, di allontanare da Lui quel momento, ma la risposta che ricevette fu chiara: doveva dare la Sua vita per me e per te. Rimettendosi alla volontà del Padre accettò la morte, la morte della croce. Durante i momenti che lo separavano dal Calvario, Dio gli donò calma e pace al cuore preparandoLo alle tragiche ore successive. Gli eventi non mutaro.no, ma mutò la forza con cui Gesù affrontò quello che noi tutti sappiamo. Per fede crediamo che questo soccorso sarà anche per noi e che tutte le nostre paure svaniranno al dolce suono della Sua voce, alla delicatezza del tocco delle Sue braccia che ci stringeran.no. (Continua)
Meditazione del 01 novembre 2016
"E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per esser un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti." (Colossesi 3:15)
LA RICONOSCENZA
Il ricordo dell'intervento di Dio e la giusta riconoscenza rischiara la mente dalla nebbia dell'insoddisfazione. Mi capita d'essere scontento per molte ragioni. A volte perché le cose non vanno nella direzione che vorrei, allora comincio a riflettere parlando a me stesso: "Guardati attorno, e considera tutto ciò che fai, ciò che hai vissuto, tutto ciò che ti appartiene in Cristo e ciò che ti aspetta in futuro e ringrazia Dio!". Pian piano, la nebbia dei miei pensieri negativi si dissipa e ritrovo la gioia! Essere riconoscenti, significa discernere la realtà; significa aprire gli occhi su ciò che si possiede. La riconoscenza ci fa scoprire ed apprezzare le cose alle quali ci si è abituati, tanto da non stimarle. E' il vaccino che c'immunizza contro il desiderio di avere sempre di più e di paragonarsi agli altri. Chiediamo a Dio la riconoscenza; che Egli ci liberi dall'abitudine di ricevere; che apra i nostri occhi su tutto ciò che possediamo. Abbiamo tante ragioni per essere riconoscenti a Dio per le Sue bontà e per le Sue grazie! Siamo riconoscenti? La lode e la preghiera di riconoscenza, non dovrebbero essere uno sforzo che si esprime quasi esclusivamente per mezzo d'inni cantati in un culto ufficiale, ma dovrebbero sgorgare spontaneamente dal nostro cuore!
Meditazione del 31 ottobre 2016
"Poiché Iddio non ci ha destinati ad ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo." (I Tessalonicesi 5:9)
OTTENERE SALVEZZA
La salvezza, la vita eterna, sono concetti di cui spessissimo abbia.mo sentito parlare. Sappiamo fin dai tempi della fanciullezza che Gesù Cristo è morto per noi sulla croce, che ha sacrificato la Sua vita per donarcene una eterna e permetterci di entrare a far parte del Suo Regno. Il versetto di oggi evidenzia che l'ira di Dio è contrapposta alla salvezza eterna. Infatti, chi non è salvato è semplicemente perché non ha voluto accettare il sacrificio divino, non ha desiderato essere chiamato figlio di Dio. Per costui non può che esserci l'ira divi.na. Gesù ha donato a tutti la sua vita, affinché imparassimo ad aver fede e passassimo dalla morte alla vita. Il vestito del credente dovrebbe essere rappresentato dalle tre virtù cristiane: fede, speranza e amore. La fede che permette di credere incondizionatamente in Gesù, la speranza di ereditare i beni celesti, l'amore da mostrare e dispensare senza nulla trattenere. Il Signore, però, continua ancora oggi a chiamare anime al ravvedimento e non è ancora troppo tardi per arrendersi alla maestà di Dio. Se non hai ancora ceduto, oggi potrebbe essere il giorno giusto, Dio ti sta aspettando!
Meditazione del 30 ottobre 2016
"Così l'Eterno parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico?" (Esodo 33:11)
UN VERO AMICO
In alcuni momenti della vita abbiamo bisogno di sfogarci, di parlare e aprirci con qualcuno, ma guardandoci intorno vediamo che non ci si può fidare fino in fondo di nessuno. Il timore di essere derisi, di non essere capiti ed il tutto rimane dentro di noi. Questo può causare dei sentimenti di ansia, di disagio e incomprensione. Aumenta la voglia di rinchiudersi in se stessi. E' proprio in quei momenti che possiamo cercare Gesù, l'Unico che ci ascolta senza giudicarci. Possiamo esporGli in semplicità i nostri problemi. Egli ci ascolta con amore e sostiene il peso delle nostre preoccupazioni, dei nostri problemi, dei nostri affanni, dei nostri malesseri. Andiamo a Colui che con amore ci dice: "?Venite, quindi e discutiamo insieme, anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto diventeranno bianchi come neve.." (Isaia 1:18). Anche tu, caro amico, che ti senti provato, vai a Gesù e ti sentirai più leggero, ma soprattutto sicuro del Suo amore e gusterai la vera pace che solo Lui può donarti.
Meditazione del 29 ottobre 2016
"L'opera della giustizia sarà la pace e l'azione della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre." (Isaia 32:17)
GIUSTIZIA E PACE (III)
Ogni credente, giustificato per fede, ha pace con Dio. La pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, può, da quel momento, custodire, in Gesù Cristo, il suo cuore ed i suoi pensieri (Filippesi 4:7). Egli conoscerà la gioia e la felicità, si coricherà e si addormenterà in pace. Questa pace non è il prodotto artificiale e passeggero di uno sforzo umano, ma è frutto dello Spirito dato da Dio stesso. Il Figlio di Dio deve ora vivere in pace, però, alcuni uomini Lo odieranno e Lo perseguiteranno, non crederanno in Lui ed allora si compirà quanto è scritto di Cristo, poiché Egli non è venuto solo "a mettere pace, ma spada" (Matteo 10:34). E sarà così per tutto il tempo in cui gli uomini e le nazioni si lasceranno sedurre da colui che è omicida e bugiardo fin dal principio. Ma la gloriosa certezza del ritorno del Signore ci assicura che ben presto la pace regnerà su tutta la terra. Essa sarà una caratteristica del Regno del Principe della pace, cioè Gesù. E' scritto "Beati quelli che si adoperano per la pace." (Matteo 5:9). Ricerchiamo la pace che proviene da Dio ed annunciamola agli altri. Adoperiamoci con tutto il nostro cuore a tale ricerca e riposeremo tranquilli e in sicurezza!
Meditazione del 28 ottobre 2016
"La bontà e la verità si sono incrociate, la giustizia e la pace si sono baciate." (Salmi 85:10)
GIUSTIZIA E PACE (II)
Dio è un Dio di pace, tuttavia nel mondo divampa la guerra: fra Satana e Dio, fra le razze, i popoli, gli individui e perfino nel cuore di ciascuno. L'universo vive una battaglia con tutto ciò che ne con.segue: insicurezza, strazio e insoddisfazione. In realtà gli uomini soffrono per questo loro stato e desiderano ardentemente godere la pace, malgrado la loro disobbedienza. Ciò che rende patetici gli sforzi disperati delle nazioni per allontanare lo spettro della guerra e della distruzione atomica è la mancanza di un vero sentimento di pentimento e di ravvedimento. È fin troppo certo che quaggiù ci sarà un terribile regolamento di conti, e un giorno "la pace sarà tolta dalla terra" (Apocalisse 6:4) e l'ultima guerra sarà la più micidiale di tutte (vv. 8,15-21). Chi ci salverà allora da questo incubo per ristabilire la pace? Solo Gesù perché Egli è la nostra pace. Egli si è gettato nella mischia accettando di essere colpito dalla spada della giustizia divina che ci condannava. Dio era in Cristo, riconciliando il mondo con Lui; Egli ha stabilito la pace e proclamato l'amnistia; cambia il ribelle che si pente, in una nuova creatura di pace. (Continua)
Meditazione del 27 ottobre 2016
"E' vero che qualunque correzione sul momento non sembra recar gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa." (Ebrei 12:11)
GIUSTIZIA E PACE (I)
La giustizia e la pace sono due sostantivi che ricorrono spesso in tutta la Bibbia, essi qualificano degli atteggiamenti che il cristiano dovrebbe tenere, sono il frutto della correzione divina, come ci ricorda il versetto di oggi, ma sono anche identificativi di Dio. Egli è un Dio di giustizia e di pace. La Sua giustizia, lo sappiamo, non corrisponde alla nostra. Egli, però, com'è scritto, non lascerà impunito il colpevole. Questo vuol evidenziare che la misericordia divina non influisce sulla Sua giustizia. Essere misericordioso, pietoso verso i peccatori non vuol dire esentarli dalla punizione. La Sua misericordia si è mostrata mandando Gesù a morire al mio e al tuo posto, appagando così le richieste della giustizia; continua concedendo a tutti gratuitamente la salvezza attraverso la fede. Ancora oggi, siamo nel tempo della dispensazione della grazia e non è tardi per accettare questa verità nel cuore. Non rimandare, poiché non conosciamo il futuro, non sappiamo se il domani sarà ancora nostro e soprattutto non sappiamo fino a quando la pazienza di Dio durerà. Egli potrebbe tornare ora, e allora quale sarebbe la tua posizione? La Sua giustizia non avrà riguardi personali. Egli non usa una bilancia falsata o un metro irregolare. Perché temporeggiare? (Continua)