
Parole di Vita
Meditazione del 17 agosto 2020
Non c'è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né vi è albero cattivo che faccia frutto buono (Luca 4:43)
GESÙ VUOLE RAGGIUNGERTI
Il testo racconta che tutti quelli che ne sentivano il bisogno o avevano delle difficoltà, andavano con fede a Gesù, con umiltà, riconoscendo la loro debolezza, ed Egli operava compiendo meraviglie nella loro vita. Si nota, però, che ad un certo punto, Gesù si allontana da quella folla, la quale fa di tutto per trattenerlo, per non permettergli di andare via; ma Egli dice loro che vi erano ancora molte persone che non avevano ancora realizzato quanto desiderava fare. Caro lettore, tanti sono coloro che hanno conosciuto Cristo come personale Salvatore e hanno realizzato per la fede l’opera Sua nella propria vita, ma sappi che ancora oggi Gesù desidera raggiungere anche te, Egli non cessa di operare e vuole portare benedizione ancora al tuo cuore. Vuole raggiungerti per annunciarti la buona notizia, in altre parole Egli stesso è venuto per salvarti dalla schiavitù del peccato. Vuole raggiungerti per avere comunione personale con te e per farti conoscere la Sua volontà per la tua vita.
Meditazione del 16 agosto 2020
Fuggite di mezzo a Babilonia, salvi ognuno la sua vita (Geremia 51:6)
SALVATI LA VITA
Di fronte a una qualsiasi imminente calamità o pericolo, si udrebbe un forte grido: “Fuggite, scappate, mettetevi al sicuro”. Fuggire significa: "Allontanarsi rapidamente, tenersi lontano, evitare, eludere, schivare". Nella Scrittura vi è lo stesso urgente appello: “Fuggite, salvatevi la vita” (Atti 2:40); non riferito però ad eventi naturali, ma ad un pericolo ben più serio, la perdizione eterna per coloro rifiutano la grazia che Dio vuole donare per la fede nel Suo Figliolo Gesù Cristo. Senza Dio la vita è in pericolo ed è pertanto necessario fuggire per non perire insieme a coloro che vivono nel peccato, allontanarsi rapidamente da tutto ciò che è peccato. Chi fugge sa che ogni attimo è prezioso e quindi ogni distrazione potrebbe essere fatale; l’unico suo scopo è quello di raggiungere il luogo sicuro, esso è e rimane ai piedi del Signore. Oggi puoi scegliere di essere salvato. Salvati la vita, oggi vai a Cristo.
Meditazione del 15 agosto 2020
Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze (Matteo 22.11)
L'ABITO DELLE NOZZE
Il regno di Dio viene paragonato da Gesù ad un re che organizza le nozze per suo figlio. L’invito a partecipare a quelle nozze è rivolto a tutti, senza distinzione. Gesù offre la salvezza a tutti. Facendo attenzione al testo, un elemento affiora: occorreva l’abito delle nozze. Per essere partecipi dell’opera di Cristo, occorre un "abito" che Egli stesso offre in dono, l’abito della Sua giustizia che deve essere “indossato” per fede; infatti l’invito era chiaro: “Tutto è già pronto”. Gli invitati dovevano indossarlo e quindi spogliarsi del loro vecchio abito per apparire davanti al re, soltanto così sarebbero stati idonei a rimanere in quel luogo e non coi loro vestiti. Infine, dopo aver afferrato e indossato l’abito, esso va conservato puro e non contaminato, continuamente lavato dal sangue dell’Agnello, Cristo Gesù; fino al giorno in cui Egli tornerà e ci accoglierà presso di Lui, non grazie a ciò che siamo, ma per quello che Gesù è e ha fatto per noi.
Meditazione del 14 agosto 2020
liberò colui che era stato messo in prigione per sommossa e omicidio, e che essi avevano richiesto; ma abbandonò Gesù alla loro volontà (Luca 23:25)
GESÙ AL POSTO NOSTRO
Gesù fu condannato al posto di Barabba. Ogni uomo può identificarsi con Barabba, peccatore, separato e lontano da Dio. Non sappiamo che ne fu di lui e di quell’esperienza, sappiamo però che, quel che accadde quel giorno per lui, è ciò che Cristo ha fatto anche per te. Gesù Santo, perfetto, giusto, si offre al posto di un colpevole; Egli ha pagato ciò che Barabba non avrebbe mai potuto pagare, si è sostituito a lui e si è fatto carico del suo peccato. La diretta conseguenza di tutto questo è che Barabba fu risparmiato dalla grave condanna, irrevocabile e, secondo le leggi di allora, meritevole di morte. Cristo, non soltanto è Colui che si offrì alla morte al posto nostro, ma Colui che cancella e revoca la nostra condanna. Nonostante la riprovevole vita di Barabba, egli fu libero grazie a Cristo; mentre Gesù avrebbe affrontato l’agonia della croce, un uomo fu messo in libertà. Per mezzo della Sua morte ora Gesù può liberare dal peccato e dalla condanna tutti quelli che lo invocano con il cuore.
Meditazione del 13 agosto 2020
La mietitura è finita, l'estate è trascorsa, e noi non siamo salvati (Geremia 8:20)
SFRUTTARE IL TEMPO
A molti piacerebbe poter fermare il tempo in modo da averne molto di più da poter spendere nei piaceri e nei divertimenti, ma il tempo passa inesorabile, non lo si può fermare, e alla fine di esso, ci si può trovare in due modi: amareggiati e delusi, vuoti e tristi, oppure, appagati e pienamente soddisfatti. Dio ci concede del tempo, una vita, ci esorta affinché possiamo spenderlo bene e non sprecarlo. Tutto il tempo vissuto separati dalla Sua grazia, lontani da Lui, è un tempo che non ci procurerà vera gioia. Caro lettore, se il tempo è trascorso fino qui e non sei ancora salvato, oggi è il giorno che puoi invocare Gesù affinché ti faccia dono della salvezza. I giorni che Dio ti concede di vivere, siano giorni in cui il tuo sguardo possa essere rivolto non più a ciò che è temporaneo e che il passare del tempo porterà via lasciando soltanto amarezza, ma sia sempre più rivolto ai beni celesti, alle benedizioni che Dio desidera donarti. Solo allora, benché il tempo passa senza fermarsi, sarai veramente appagato.
Meditazione del 12 agosto 2020
Scrutami, o Signore, e mettimi alla prova; purifica i miei reni e il mio cuore (Salmo 26:2)
PASSARE L'ESAME
Il salmista ha il desiderio di piacere a Dio e di gustare le Sue benedizioni, ma è consapevole che per ottenere ciò è necessaria una determinata condizione spirituale. Sa molto bene che non è possibile andare a Dio presentando la propria giustizia né i propri meriti. Se desideriamo anche noi essere graditi al Signore, allora, è opportuno chiedergli di esaminarci affinché possiamo trovare la Sua approvazione. Chiediamogli di scrutarci, di farci un esame profondo affinché ci possa essere rivelato cosa non va nella nostra vita. Questo richiede da parte nostra una totale arrendevolezza nelle Sue mani e una completa fiducia nella Sua Onniscienza. Poi, chiediamo ancora al Signore di scrutarci con lo scopo di vedere quali sono i nostri veri sentimenti o se vi è qualche peccato. Infine, chiediamogli di purificarci, di togliere dal nostro cuore ogni scoria; soltanto Lui può farlo per mezzo del sangue di Cristo, certi che il Padre accoglierà a Sé e benedirà coloro che sono stati lavati dal sangue di Gesù.
Meditazione del 11 agosto 2020
Giuseppe disse ai suoi fratelli: «Vi prego, avvicinatevi a me!» Quelli s'avvicinarono ed egli disse: «Io sono Giuseppe, vostro fratello... (Genesi 45:4)
AVVICINATI AL SIGNORE
Giuseppe era stato venduto come schiavo dai suoi fratelli. Dopo molti anni, però, egli venne elevato ad un’alta carica in Egitto e a lui venne affidato il controllo di tutti i beni accumulati prima della carestia. I fratelli di Giuseppe, provati da tale carestia, decisero di andare a comprare del grano da lui non sapendo essere loro fratello. Presto scoprirono che egli era avvicinabile, potevano accostarsi a lui, il quale non li avrebbe scacciati nonostante il male che gli avevano fatto. Scoprirono inoltre, che Giuseppe, desiderava farsi da loro conoscere, rivelarsi e garantirgli tutto il suo amore. Infine, realizzarono che lo scopo di Giuseppe era far loro del bene, più di quanto si aspettavano. Caro lettore, oggi, puoi avvicinarti a Cristo, nonostante il tuo peccato, se lo confessi a Lui, Egli non te lo rinfaccerà, anzi, scoprirai che Gesù vuole farsi conoscere da te, desidera mostrarti il suo infinito amore. Colui che ha offerto la Sua vita sulla croce al posto tuo, vuole farti del bene, non indugiare, avvicinati a Lui.
Meditazione del 10 agosto 2020
Ma Paolo gli gridò ad alta voce: «Non farti del male, perché siamo tutti qui (Atti 16:28)
NON FARTI DEL MALE
Quante volte ci hanno fatto e abbiamo fatto questa domanda? Quell’uomo, davanti ad una situazione umanamente ingestibile, pensò che l’unica soluzione fosse quella di togliersi la vita. Come Paolo grido ad alta voce, affinché fosse udito; così oggi, il Signore, per mezzo della Sua Parola fa con te: “Non farti del male!” Ti fai del male quando permetti ancora al peccato di tenerti lontano dal Signore, quando vivi soltanto per ciò che è materiale e trascuri il bene dell’anima tua, quando non hai ancora afferrato la certezza della vita eterna. Puoi evitare di farti del male se permetti alla Parola di Dio di illuminare la tua mente, di farti vedere chiaramente ciò che è vero; se ti umili e ti prostri davanti a Dio, se riconosci il tuo bisogno e confessi a lui ciò che hai nel cuore. Sarà allora che il Signore ti farà del bene; per mezzo della fede in Cristo, la salvezza ti verrà donata, scoprirai che la gioia di essere figli di Dio sarà maggiore di qualsiasi preoccupazione o problema, godrai pace perché il Signore sarà con te.
Meditazione del 09 agosto 2020
Donna, perché piangi? Ella rispose loro: Perché hanno tolto il mio Signore e non so dove l'abbiano deposto (Giovanni 20.13)
PERCHÉ PIANGI?
"Perché piangi"; una domanda importante rivolta con estrema tenerezza perché mostra innanzitutto l’interesse che Gesù ha per noi, Egli non è indifferente alle nostre necessità ed esprime la Sua cura nei nostri confronti, non c’è lacrima che egli non scorga. Quella domanda esprime anche compassione, la premura rivolta verso Maria che aveva il cuore affranto, tutto l’amore di Dio verso colei che stava soffrendo. Quasi certamente, nella domanda rivolta a Maria c’è anche una piccola tenera riprensione: perché continui a piangere quando dovresti gioire? Egli è morto per i nostri peccati, ma ora la tomba è vuota perché Cristo è risorto dai morti per la nostra giustificazione e ora vive per intercedere per noi. Caro lettore, se ci sono lacrime che sgorgano dal tuo cuore e rigano il tuo viso, rivolgiti a quel caro Salvatore risorto che viene a farti compagnia nel tuo dolore con lo scopo di consolarti e aiutarti. Scoprirai anche tu la potenza del Suo amore, la dolcezza della Sua presenza, l’infinita Sua grazia.
Meditazione del 08 agosto 2020
Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te! (2° Cronache 20:12)
RICORRI A DIO
Il re Giosafat, stava subendo un duro attacco; di fronte a ciò egli ebbe paura. È normale, umano, avere paura, trovarsi nello sconforto, quando nelle difficoltà della vita non si sa cosa fare, quando ogni soluzione che si vuole adottare non trova sbocchi e il problema sembra travolgere la nostra vita. Giosafat però non ricorse a nessuna soluzione umana, ma si dispose a cercare il Signore. Innanzitutto confessò a Dio la sua debolezza, di non avere sufficiente forza per affrontare ciò che gli stava accadendo; chi si rivolge al Signore deve, prima di ogni altra cosa, confessare di essere senza forza, di essere troppo piccoli per affrontare i problemi della vita. Inoltre, dichiarò la sua totale impotenza e incapacità, perché chi si accosta al Signore deve riconoscere che a Lui appartiene il salvare e il liberare. Infine, egli depose ogni cosa ai piedi del Signore, fissò lo sguardo verso di Lui con la certezza che gli sarebbe giunto l’aiuto e la liberazione che Dio dona per grazia a tutti coloro che ricorrono a Lui.