
Parole di Vita
Meditazione del 02 novembre 2021
Insegnami a far la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio, il tuo Spirito benevolo mi guidi in terra piana. (Salmo 143:10)
FARE LA VOLONTÀ DI DIO
Spendere la propria vita lontani da Dio e con l'unico obiettivo di soddisfare esclusivamente i bisogni materiali, non soddisfa appieno, e quando, avanti negli anni, guardiamo al passato, non resterà che amarezza e delusione. Al contrario invece, saremo appagati e soddisfatti se, nel guardarci indietro, potremo affermare di aver fatto di Cristo il nostro personale Salvatore e compiuto la sua volontà. Affinché ciò accada però, dobbiamo davvero volere e desiderare di fare la volontà di Dio. Gesù disse: "Se uno vuole fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio". Dipende dunque dal personale desiderio di servire il Signore; è scritto: "Fate la volontà di Dio di buon animo, servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini; sapendo che ognuno, quando abbia fatto qualche bene, ne riceverà la ricompensa dai Signore, servo o libero che sia" (Efesini 6:6-8). Il Salmista pregò "Dio mio, desidero fare la tua volontà, la tua legge è dentro il mio cuore". La mia e la tua preghiera dovrebbe essere "In tutto quello che faccio oggi, Signore, il mio desiderio è piacere a Te e fare la Tua volontà."
Meditazione del 01 novembre 2021
Gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. (1° Pietro 5:7)
BASTA PREOCCUPARSI
Il verso di oggi è di grande incoraggiamento. Ci sprona a gettare via, a non ritenere, a sbarazzarci completamente di qualcosa che ci appesantisce: ogni nostra preoccupazione. Per farlo abbiamo bisogno di sapere a chi poter dunque affidare le nostre preoccupazioni, in quanto non è possibile sbarazzarci di esse senza che sia poi qualcun altro a prendersene carico. L'apostolo è chiaro in questo: su Lui, cioè sul Signore. Non si tratta di affidare ad un uomo, debole e fragile come noi, le nostre ansie e le nostre difficoltà, ma sul Signore, Colui che ci comprende e che ha il potere di portare al posto nostro ogni peso. La Bibbia dice: "Non è in potere dell'uomo che cammina il dirigere i suoi passi" (Geremia 10:23). Smettiamo di cercare di controllare ogni possibile evento. Non carichiamoci eccessivamente di pesi, circostanze, difficoltà; rischiamo di esserne schiacciati. Decidiamo, con piena fede, di gettare oggi sul Signore ogni fardello e scopriremo come la vita è vissuta meglio quando decidiamo di affidarci alla Parola di Dio e confidare in Lui perché si prenda cura di noi.
Meditazione del 31 ottobre 2021
Io starò al mio posto di guardia, mi metterò sopra una torre, e starò attento a quello che il Signore mi dirà, e a quello che dovrò rispondere circa la rimostranza che ho fatta. (Abacuc 2:1)
IL GIUSTO OBIETTIVO
Ogni essere umano, a parte qualche eccezione, ha degli obiettivi nella vita. Essi sono diversi da persona a persona, variano in base all'età anagrafica e inclinazione personale. Vi sono però degli obiettivi spirituali che tutti dovremmo avere, obiettivi oltre quelli materiali e che mirano ad una sempre maggiore conoscenza di Dio, della Sua volontà per la nostra vita; obiettivi che ci elevano al di sopra del materialismo e ci inducono a realizzare ogni giorno la benedizione e l'approvazione del Signore. Il profeta Abacuc si era posto un obiettivo: restare fermo nelle vie del Signore e rimanere attento a quello che Egli gli avrebbe indicato. Voleva ubbidire, mettere in pratica La Parola del Signore; voleva che la sua vita rispecchiasse ogni desiderio Divino. Non vivere senza obiettivi, e non vivere nemmeno coltivando solo quelli terreni, se pur legittimi; non sarai mai veramente appagato. Se non lo hai ancora fatto, fissa oggi come obiettivo della tua vita il desiderio di conoscere Dio sempre meglio ed essere sempre più conforme alla sua volontà. Allora sarai gradito a Dio e la tua vita benedetta da Lui.
Meditazione del 30 ottobre 2021
Egli si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta». (Luca 22:41-42)
PREGARE COME GESÙ
Gesù era vero Dio e vero uomo, e come tale, era soggetto al dolore, alla stanchezza, alla solitudine, alla sofferenza fisica. Nel verso di oggi notiamo che Egli, pregò prima di trovarsi faccia a faccia con quella che potremmo definire la prova più grande per Lui: di li a poco avrebbe offerto la propria vita sulla croce al posto nostro; e questo voleva dire caricarsi di una atroce sofferenza. A tal proposito, Gesù pregò: "Poi, uscito, andò, come al solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice. Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta". Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo" (vv. 39-43). Gesù non aspettò di arrivare al limite delle sue forze fisiche, ma pregò prima. Questo fu il suo modo di agire nei suoi anni di permanenza sulla terra e prima di ascendere al cielo. La Sua vita dunque ci insegna che, se vogliamo affrontare e superare le varie prove in cui veniamo a trovarci, dobbiamo pregare come Lui, andando ai Suoi piedi con piena fiducia.
Meditazione del 29 ottobre 2021
Allora Zorobabele, figlio di Sealtiel, e Iesua, figlio di Iosadac, andarono a riprendere la costruzione della casa di Dio a Gerusalemme; e con loro erano i profeti di Dio, che li assistevano. (Esdra 5:2)
SENZA DIO NON POSSIAMO NULLA
I profeti di cui si parla in questo testo sono Aggeo e Zaccaria. Essi profetizzarono nel nome del Dio d'Israele ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme. La Parola di Dio incoraggiò i Giudei a riprendere i lavori di ricostruzione del tempio che erano stati sospesi e gli anziani dei Giudei poterono continuare i lavori e far avanzare la costruzione, aiutati dalle parole ispirate dal profeta Aggeo, e di Zaccaria figlio di Isso. Così finirono i loro lavori di costruzione. L'assistenza della Parola di Dio è indispensabile per portare a termine il servizio che abbiamo cominciato per il Signore. Senza questa Parola lo zelo iniziale ben presto si spegnerà. Senza di essa alle prime difficoltà si sarà tentati di gettare la spugna. La Parola di Dio ci incoraggia, ci fortifica, ci sostiene. Non stanchiamoci di leggerla e meditarla. Ciò che Dio disse a Giosuè è valido per noi ancora oggi: "Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai".
Meditazione del 28 ottobre 2021
O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio? (Michea 6:8)
GIUSTIZIA... MISERICORDIA... UMILTÀ...
Il Profeta Michea scrisse: "Con che cosa verrò in presenza del Signore e mi inchinerò davanti ai Dio eccelso? Verrò in sua presenza con olocausti...migliaia di montoni, le miriadi di fiumi d'olio? Dovrò offrire il mio primogenito per la mia trasgressione, per il mio peccato'?" (Michea 6:7). Se guardiamo bene la nostra vita, scopriremo che non saremmo mai capaci e meritevoli di piacere a Dio. Anche se osserviamo con scrupolosità quanto la religiosità ci richiede, saremmo comunque impossibilitati di guadagnarci il favore del Signore. Allora in che modo possiamo accostarci a Dio? Come poter essere a Lui graditi? Il verso di oggi sottolinea che è Dio stesso che ci dice quale è la via per accedere a Lui. Il bene è Cristo Gesù, il dono che Dio Padre ci ha fatto per mezzo del quale possiamo presentarci a Lui. "Egli è La Via, La Verità e La Vita, nessuno può andare al padre senza di Lui". Per la fede nel Suo nome, possiamo non solo accostarci al Signore, ma camminare umilmente con Lui e uniti a Lui. In conclusione, la parola per noi oggi è: "Pratica la giustizia... ama la misericordia... cammina umilmente con il tuo Dio".
Meditazione del 27 ottobre 2021
...Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno... (Luca 22:31-32)
GESÙ PREGA PER TE
Gesù pregava quando era preoccupato per le persone che Lui amava. Disse a Pietro: "Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno". Pietro era un uomo con tutte le limitazioni, le paure e le debolezze di ciascuno di noi, ma Gesù pregò per lui, così come fa per me e te oggi. Egli non ci ha mai detto che non avremmo avuto difficoltà, ma ci ha garantito il suo aiuto, la sua presenza, il suo conforto quando ci saremmo trovati ad affrontare le varie vicissitudini della vita. Dobbiamo quindi imparare a pregare, a stare ai piedi del Signore per gettare ogni ansietà, ogni paura ai piedi Suoi. La preghiera ha il potere di levarti la situazione di mano e metterla in quelle del Signore. Nel Vangelo si racconta di un uomo paralitico portato da quattro amici fino ai piedi di Gesù, il quale meravigliato della loro fede e della loro perseveranza, operò guarendo il malato. Il fatto che Gesù stia pregando per noi, non ci esonera dal dover andare a lui anche noi in preghiera, e li, affidarci con fede alla sua infinita grazia.
Meditazione del 26 ottobre 2021
Ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio... (2° Corinzi 6:4)
SERVIRE COME GESÙ
Servire come Gesù significa mettere da parte se stessi per amore suo e per la sua opera. Significa adoperarsi prima di ogni altra cosa, per piacere a Dio e per fare la sua volontà così come espressa nella Sua Parola. L'apostolo Paolo aveva compreso e messo in atto questo stile di vita e disse: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Galati 2:20). Egli venne incarcerato, frustato, lapidato, fatto naufragare e derubato, ma nonostante ciò disse: "Qualcuno mi stima, altri mi disprezzano, Taluni dicono bene di me, altri male. Sono considerato un imbroglione, invece dico la verità. Sono trattato come un estraneo, e invece sono assai ben conosciuto; come un moribondo, e invece sono ben vivo. Sono castigato, ma non ucciso; tormentato ma sempre sereno; povero, eppure arricchisco molti. Non ho nulla, eppure possiedo tutto". La Bibbia dice che Gesù "in vista della gioia che avrebbe avuto, sopportò una morte vergognosa sulla croce, ed ora si è seduto alla destra del trono di Dio" (Ebrei 12:2). E questo stesso Spirito ci rende capaci di servire gli altri come Gesù, traendo forza dalla Sua forza.
Meditazione del 25 ottobre 2021
Il mio cuore esulterà quando le tue labbra diranno cose rette. (Proverbi 23:16)
PAROLE CHE EDIFICANO
Abbiamo spesso la tendenza ad attribuire ad altri le nostre colpe. Questo ci porta inevitabilmente a fuggire dalle nostre responsabilità. Avverrà a quel punto che useremo parole inopportune a nostra discolpa, o peggio ancora, per incolpare o ferire altri. L'uso delle parole è importante in quanto esse possono divenire "delle armi" le cui ferite non sono fisiche, ma fanno male all'animo, allo spirito; esse sono l'espressione di ciò che abbiamo nel cuore. Dio invece con noi usa parole d'amore, di consolazione e, anche quando ci riprende e ci corregge, lo fa perché ci ama e desidera il nostro bene, "così come un padre corregge il figlio che ama". Il nostro cuore dunque esulta, si rallegra, trova gioia nel sapere che Il Signore dice cose rette, giuste; e dunque noi, che siamo chiamati ad imitare Gesù, dobbiamo parlare con amore e con l'intento di essere di aiuto agli altri. Impariamo dunque a non innalzarci sugli altri e a riconoscere la nostra pochezza, con l'obiettivo di essere tra coloro che non demoliscono gli altri con le loro parole, ma che agiscono con l'intento di essere di edificazione.
Meditazione del 24 ottobre 2021
Il nome del Signore è una forte torre; il giusto vi corre, e vi trova un alto rifugio. (Proverbi 18:10)
IL RIFUGIO SICURO
Questo versetto costituisce una preziosa e fondamentale promessa per tutti coloro che ricorrono al Signore per trovare sicurezza in Lui. Egli è L'unico rifugio sicuro nel quale possiamo metterci al riparo. È incoraggiante per il credente sapere che il nome del Signore è una forte torre, un riparo, un luogo sicuro. Dio è il nostro rifugio e in ogni difficoltà della vita, anche quella più difficile, ci consente di accorrere a Lui. Se corriamo al Signore e ci rifugiamo in Lui saremo veramente al sicuro e niente e nessuno potranno farci del male. Ti trovi nella tempesta, nella prova, nella malattia nella difficoltà e non sai a chi andare e che cosa fare? Non aspettare che le cose cambino, che i problemi si risolvano da soli, corri oggi stesso al Signore e troverai un rifugio sicuro. "Il Signore è una forte torre". Il vocabolo "forte" designa qualcosa di veramente resistente, potente, valido e la parola "torre" indica qualcosa di alto, inarrivabile perché i nemici non possono arrivarci. Corriamo al Signore e Lui sarà il nostro rifugio nel quale possiamo trovare un riparo sicuro.