
Parole di Vita
Meditazione del 16 settembre 2022
Ma il centurione prestava più fede al pilota e al padron della nave che alle cose dette da Paolo (Atti 27:11)
RIPONI BENE LA TUA FEDE
Paolo, appellatosi a Cesare per contestare le ragioni del suo arresto, è stato consegnato alla sorveglianza del centurione Giulio. L’imbarcazione sta sostando nel porto e Paolo, prevedendo il pericolo di naufragio, non per esperienza ma per una conoscenza ricevuta da Dio, cerca di dissuadere l’equipaggio alla partenza. Il centurione romano, però, s’affida all’esperienza del pilota e del padrone della nave piuttosto che alle parole dell’apostolo. Quanti ancora oggi, nel mare burrascoso della vita, si affidano alle proprie esperienze o alla sapienza degli altri anziché alla guida che Dio vuole dare attraverso la Sua Parola. L’epilogo della storia è triste. Il carico andò perso, la nave distrutta e, soltanto per la misericordia di Dio, tutte le persone che erano a bordo riuscirono a salvarsi. Indubbiamente la vita è il bene più importante; ma quanti danni e perdite si potrebbero evitare riservando la giusta attenzione ai moniti del Signore. Caro lettore, possa questa semplice meditazione trattenerti dal prendere decisioni avventate, ma soprattutto spingerti a porre la tua fede in Dio, Egli conosce ogni cosa e vuole preservarti da amare esperienze.
Meditazione del 15 settembre 2022
Ovvero, qual è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l'abbia ritrovata? (Luca 15:8)
BISOGNO DI LUCE
Spesso ci si accorge che nella nostra vita manca qualcosa, se pur abbiamo tanto, resta un vuoto. Quel vuoto è rivelato dalla Parola di Dio e si chiama Gesù e la Sua opera di grazia. Oggi Dio ti richiama all’attenzione, ascolta bene: a casa tua c’è bisogno di luce! Accendi il lume della Grazia, per mezzo della Sua Parola lascia che la tua dimora sia inondata della luce di Cristo e vedrai le cose in maniera diversa. La mancanza sarà, probabilmente, ancor più evidente e scoprirai che a casa tua v’è bisogno di pulizia. Da quanto tempo non metti ordine né “pulisci”? Quanti angoli oscuri della tua vita sono impolverati e coperti di ragnatele? Mediante la preghiera lascia che la potenza del sacrificio di Cristo dissolva ciò che nuoce alla tua anima! E poi ricorda, a casa tua c’è bisogno di diligenza: “Cerca con cura” quello che non si trova più al suo posto, sii determinata e non deprimerti. È ammirevole vedere una donna che difende la sua famiglia e le proprie relazioni cristiane dagli attacchi cui sono sottoposte! Fa’ così e la gioia, quella di Cristo, tornerà a risplendere nella tua casa e nella tua vita.
Meditazione del 14 settembre 2022
Poiché l'amor del danaro è radice d'ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si son trafitti di molti dolori (1° Timoteo 6:10)
RICCHI NEL SIGNORE
Per alcuni il guadagno è un’ossessione che li porta a non pensare alla famiglia, né al prossimo e, ahimè, neanche a Dio. Il loro stile di vita dimostra che per loro il denaro è un dio, sul cui altare sono disposti a sacrificare ogni principio morale e valore affettivo. Troppi uomini considerano erroneamente il denaro una fonte di potere assoluto: potere sugli altri, di comprarsi ogni sorta di felicità, di risolvere qualsiasi problema. L’amore del denaro, però, procura delle delusioni laceranti. Se la triste storia di tante vite spezzate a causa dell’avidità o di enormi ricchezze improvvise non dovesse bastare a farci vedere tale inganno alla sua radice, la Parola di Dio può aprire gli occhi a tutti gli uomini. La Scrittura descrive le ricchezze come un bene effimero, che vola via lasciando l’uomo povero e nudo davanti a Dio ed impotente di fronte all’eternità. La Bibbia afferma che “quel che fa ricchi è la benedizione dell'Eterno”. Ricco è chi ha realizzato la grazia di Dio credendo in Cristo Gesù, Colui che ci ha acquistato piena salvezza non con argento, con oro, ma con il Suo prezioso sangue. C’è una ricchezza immensa e duratura nell’amare Dio con tutto il cuore.
Meditazione del 13 settembre 2022
E un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando qual cento, qual sessanta, qual trenta per uno (Matteo 13:8)
CHE TERRENO SEI?
Gesù paragona il cuore dell’uomo a quattro tipi diversi di terreno. Il primo suolo è la strada. Anticamente era fatta di terra battuta e non permetteva al seme di penetrare e di crescere, così il seme era portato via dagli uccelli. Essa ci parla di un cuore indurito, decisamente apatico alle cose vie di Dio. La seconda tipologia è costituita dai luoghi rocciosi. C’è poca terra e presto s’incontra la pietra, che è impenetrabile. Esso ci parla di un cuore che si lascia conquistare solamente in superficie, senza approfondirsi né perseverare nella volontà di Dio. Il terzo ambiente sono le spine. Queste coprono un terreno nel quale ogni tipo di seme penetra e cresce; in esso c’è posto per tutto. I rovi parlano di un cuore diviso, che soffoca nel tempo i frutti del “buon seme” con altre radici selvatiche. In ultimo, la buona terra. È quella in cui il seme di Dio porta frutto. Essa rappresenta un cuore che, essendo stato convinto del proprio peccato, ha conosciuto il perdono di Dio in Cristo e, reso fertile dal Suo amore, ha ora l’unico desiderio di vivere alla gloria del Signore. Preghiamo, affinché “il buon frutto” nella nostra vita testimoni che siamo “buona terra”.
Meditazione del 12 settembre 2022
E l’Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù (Filippesi 4:19)
DIO PROVVEDE
Paolo poteva semplicemente esprimere gratitudine per quanto ricevuto e pregare per chi gli provvide il necessario. L’apostolo, però, sapeva bene quanto Dio fosse grande ed infinitamente ricco per supplire ad ogni necessità materiale. La provvidenza del Signore è straordinaria. Le risorse del nostro Padre Celeste sono senza limite ed è per questo che chi crede in Lui non deve lasciarsi sopraffare dall’angoscia, ma semplicemente rendere noto tutto a Dio, in preghiera. Certamente il nome di Gesù non è una formula magica per ottenere qualsiasi desiderio o capriccio; Esso è, piuttosto, la via che ci permette di sottoporre alla volontà del Padre celeste la priorità dei nostri bisogni spirituali, quando Gli presentiamo le varie necessità materiali. Nella vita si presentano dei momenti nei quali non si scorge nessuna via di uscita e si sprofonda in uno sconforto abissale; le preoccupazioni ci assalgono e non si sa a chi rivolgersi per trovare un aiuto sicuro. Proprio allora si può realizzare quanto siano grandi la misericordia e la provvidenza di Dio. Le nostre forze e risorse si prosciugano, ma in Cristo Gesù abbiamo una fonte che giammai si asciugherà.
Meditazione del 11 settembre 2022
E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro (Apocalisse 20:12)
ESSERE SEMPRE PRONTI
Troppo spesso si vive come "le cicale", non pensando cioè a quello che dovremo affrontare domani a causa delle scelte o della trascuratezza odierna. Dio, nella Sua sapienza, non ci fa conoscere il nostro futuro terreno, però ci dice che ogni uomo un giorno comparirà davanti a Lui per essere giudicato. Troppe persone vivono come se non dovessero mai presentarsi davanti a Dio, rendere conto al Creatore di quello che hanno fatto o omesso di fare. Un uomo al quale era stato annunciato l’Evangelo, rispose: “Se ci sarà un aldilà, solo allora vedrò che cosa fare”. Illuso: sarà troppo tardi, proprio come per la cicala della fiaba, morta di stenti perché impreparata al futuro. Ci sono poi coloro che a motivo di sofferenze invocano una morte veloce, pensando così di risolvere tutto e per sempre. In realtà, si può essere pronti a morire e tuttavia non preparati ad incontrare Dio. E tu sei preparato? Solamente Gesù ha compiuto tutto per la tua redenzione: accettaLo quale tuo unico Signore ed Egli stesso scriverà il tuo nome nel libro della vita, assicurandoti la celeste benedizione di Dio.
Meditazione del 10 settembre 2022
Gettando dunque lungi da voi ogni malizia, e ogni frode, e le ipocrisie, e le invidie, ed ogni sorta di maldicenze… (1° Pietro 2:1)
NON ESSERE INVIDIOSO
Si pensa che si possa coltivare una “sana” invidia, quale incentivo a procacciare quello che altri godono. A dire il vero, giudicando dalla “compagnia” in cui la mette l’apostolo, l’invidia ha poco o nulla di buono e ancor meno di santo. L’invidia non ha forme benigne e maligne: essa è un virus che genera sempre mali spirituali e pure fisici. L’invidia è portatrice di miopia, perché fa evidenziare i progressi altrui, ma sminuisce la profonda e fiduciosa resa a Dio che ne è alla base. L’invidia reca ribellione, perché sottovaluta la sovrana volontà del Signore che può aver previsto certe cose per altri ma non per noi. L’invidia ha il seme della vanagloria e dell’egocentrismo, preferendo gli onori individuali, alla possibilità di gioire per quanto Dio ha donato a ciascuno per essere reciprocamente di benedizione. Se l’odio giunge a far godere delle disgrazie altrui; l’invidia ne è intima compagna, facendo provare sofferenza a causa del bene di altri. Riscontri, in te, qualche forma di tale sentimento? Esaminati dinanzi alla Parola di Dio: “l’amore non invidia”. Amore ed invidia non possono convivere nel cuore: amare Dio ed il prossimo è il segreto per vincere l’invidia!
Meditazione del 09 settembre 2022
Dall'estremità della terra io grido a te, con cuore abbattuto; conducimi alla rocca ch'è troppo alta per me (Salmo 61:2)
RESISTI, DIO TI AIUTA
“È davvero troppo per me!”. Si può dire ciò con animo rassegnato, quando si è pronti a soccombere e rinunziare. Molti sono quelli che rinunciano alla vita, rifiutando di accettarne le sfide. Tu non farlo! “È troppo per me”, dice l’indignato che si sente in credito con la vita e con il Creatore. “Cosa ho fatto di male per meritare tanto?”, borbotta. La stessa frase, però, può essere detta con il sentimento di Davide, credente, che trova nella fede la possibilità di superare i suoi limiti umani. Egli sa di essere lontano e di non poter giungere da sé alla vetta della pace e della sicurezza. Per la grazia di Dio, tuttavia, pur con il cuore abbattuto, egli trova la forza di pregare: “Conducimi Tu alla rocca, Signore. Per me è troppo alta, ma per Te no!”. Possa lo Spirito Santo darti oggi la stessa fiducia nell’infinita capacità di Dio. Tutto ciò che “è troppo per te” è possibile a Cristo, che è in grado di aiutare chiunque confida in Lui. Non il peccato, né la malattia e nemmeno la morte sono troppo per Lui: Egli, per mezzo della Sua morte e risurrezione, ha “colmato le distanze”. ChiamaLo e ti risponderà, ti prenderà fra le Sue braccia e ti porterà in alto, al sicuro. Con Sé.
Meditazione del 08 settembre 2022
Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra un'antenna; e avveniva che, quando un serpente avea morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, scampava (Numeri 21:9)
SANATI NELL'ANIMA
Il serpente elevato è una prefigurazione del sacrificio di Cristo, innalzato sulla croce. Il peccato è pari al veleno che, entrando in circolo nei vasi sanguigni, causa la morte, quando penetra negli organi vitali. Come non ci sono pozioni o massaggi capaci di arrestare l’afflusso letale, così non esistono rimedi religiosi o morali alla morte spirituale. A nulla servono rituali o atti penitenziali. La soluzione indicata da Dio è Colui che non ha mai conosciuto peccato ed è stato fatto peccato per noi. Soltanto Cristo è l’antidoto per le contaminazioni di questo mondo corrotto e sofferente, aggredito dalle conseguenze della ribellione a Dio. Forse non potrai impedire che queste serpi ti mordano, ma puoi evitare che ti iniettino la loro venefica influenza. Come Mosè, non sempre puoi sottrarti ai colpi di ingiuste critiche pungenti, ma fissando lo sguardo sul Signore, il “siero” del Suo amore annienterà il germe dell’odio, impedendogli di scorrere nei tuoi pensieri. Non ricorrere a tue soluzioni, ma fermati per mirare Gesù, che si è fatto peccato anche per te, è stato innalzato sulla croce del Calvario ed è stato trafitto per darti vita eterna. Basta uno sguardo di fede.
Meditazione del 07 settembre 2022
Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso l'Eterno, spererò nell'Iddio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà (Michea 7:7)
SCELTA PERSONALE
Spesso siamo chiamati dalle circostanze della vita a decidere a chi rivolgerci nel tentativo di risolvere i nostri problemi. In tali momenti si può essere condizionati da vari fattori che complicano soltanto le cose. La Bibbia ci incoraggia a riporre la nostra fiducia nel Signore, guardando verso di Lui per trovare la risposta alle domande del nostro cuore. Non importa ciò che gli altri penseranno, né quello che diranno: quanto a noi vogliamo cercare soccorso nel Signore. Perché il profeta Michea può sperare in Dio? Perché egli può considerarLo come il Dio della sua salvezza. Questa è l’esperienza che segna il nostro nuovo rapporto con il Signore, il fondamento della nostra fede in ogni circostanza della vita. Sicuramente il Signore ascolterà tutti coloro che hanno risposto al Suo messaggio di redenzione. La Sua Parola ci invita a cercarLo perché Egli si farà trovare, a bussare perché ci aprirà la porta della benedizione al tempo opportuno, a chiedere perchè Egli continuerà a donarci quanto ci occorre. Non lasciarti influenzare dall’ansia di risolvere i tuoi problemi, non attingere alle risorse umane, ma confida pienamente nel tuo divino Salvatore.