
Parole di Vita
Meditazione del 31 gennaio 2018
"Dio è la mia salvezza, io avrò fiducia, e non avrò paura di nulla; poiché il Signore, il Signore è la mia forza ed il mio cantico, ed egli è stato la mia salvezza." (Isaia 12:2)
FIDUCIA IN DIO
Soltanto accanto a chi ci fidiamo ciecamente, riusciamo ad essere sicuri e sereni. Se qualcuno di cui ci fidiamo ci protegge, non avremo paura di nessuno perché saremo sicuri al riparo della sua protezione. Così riesce a sentirsi il credente quando si abbandona completamente nelle mani del suo Signore, del suo Dio. Dio è la nostra fiducia, la nostra salvezza, il nostro alto ricetto. In Lui abbiamo pace e serenità perché sappiamo che Egli è sempre al nostro fianco, per combattere le mille battaglie che ogni giorno la vita ci presenta. La nostra fiducia è in Dio perché sappiamo che Egli non ci ha mai deluso, non ci ha mai tradito, non si è mai tirato indietro nel momento del bisogno. Quando abbiamo gridato a Lui, Egli ci ha ascoltato e ci ha dato quelle parole di conforto di cui avevamo bisogno. Quando gli eserciti vanno in battaglia cantano per darsi coraggio. Il nostro Dio è il nostro canto e noi siamo certi che è Lui la nostra forza e la nostra salvezza, colui che ci trarrà fuori da ogni situazione difficile e col Suo aiuto saremo vincitori.
Meditazione del 30 gennaio 2018
"E Gesù disse al centurione: "Va'; e come hai creduto, ti sia fatto, e il servitore fu guarito in quell'ora stessa"." (Matteo 8:13)
FEDE NELLA SUA PAROLA
Il centurione voleva la guarigione per un suo soldato e l'ha ottenne. Egli aveva fede che gli bastava soltanto che il Signore pronunciasse una "Sua" parola. Allora perché non andare a Lui con la certezza che ciò che Gli chiediamo ci sarà fatto anche a noi? No, naturalmente, per quello che siamo, ma solo perché ogni cosa è possibile a chi crede! Dio gradisce la fede: "infatti è impossibile piacergli senza aver fede" (Ebrei 11:6). Per realizzare il miracolo nella nostra vita dobbiamo poggiarci non su noi stessi, né sui nostri pensieri o sentimenti, ma in quello che è realmente in "sintonia" con il pensiero di Dio, che descritto nella Sua Parola. Ecco perché la fede di quel centurione è stata gradita dal Signore, perché quel uomo ha riconosciuto nella persona di Gesù l'autorità divina. Convinciamoci... che come noi proferiamo la parola di richiesta, per un miracolo... dobbiamo credere che non solo avverrà, ma anche qual è precisamente lo scopo per cui lo domandiamo.
Meditazione del 29 gennaio 2018
"Che voi andiate a destra o che andiate a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà. Questa è la via, camminate per essa." (Isaia 30:21)
IL MIO MODO DI CREDERE NON CAMBIA LE COSE
La sincerità non basta. Quante volte si sente dire: "Io penso che importi poco ciò che si crede, basta che uno sia sincero". È un'affermazione che pare giusta; ma non è esatta. Un uomo si dirigeva verso la stazione, era in ritardo e temendo di non trovare un posto, entrò subito in un treno in partenza. Mise a posto il suo bagaglio e si sedette comodamente. Nella fretta era salito sul treno che andava nella direzione opposta di dove doveva andare lui. Quando il controllore venne a chiedere il biglietto, egli scoprì di essere ben più lontano dalla località da raggiungere di quando era partito. La sua sincerità non gli fu di alcun aiuto. Per quanto riguarda la nostra posizione spirituale, non basta, dunque, essere sinceri, bisogna anche essere sicuri che ciò che crediamo è la Verità. Gesù è la Verità. Dio ci ha dato la Sua Parola, affinché ognuno possa conoscere il Suo pensiero, che è il solo perfetto, giusto e vero.
Meditazione del 28 gennaio 2018
"E ricordarsi delle parole del Signor Gesù, il quale disse egli stesso: più felice cosa è il dare che il ricevere." (Atti 20:35)
IN PRIMA PERSONA
L'apostolo Paolo non si limitava ad insegnare soltanto, ma si affaticava affinché la missione che Gesù gli aveva affidata fosse portata a termine nel migliore dei modi e soprattutto che, in nessun caso, si fosse trovato mancante. Dio affida un compito a ciascuno di noi; non ha importanza quello che facciamo, ma è per Chi lo facciamo e come lo facciamo. Noi siamo collaboratori di Cristo nella missione che Lui stesso è venuto a compiere su questa terra. Noi non operiamo per essere salvati, ma perché le opere sono preparate davanti a noi. Donare al povero e al bisognoso è un comandamento come non rubare e uccidere, che Dio ha dato al Suo popolo affinché lo mettesse in pratica ogni giorno. In Matteo 25:42-46 è scritto:"Ebbi fame e non mi deste da mangiare, ebbi sete e non mi deste da bere, fui straniero e non mi accoglieste, nudo e non mi vestiste; malato e in prigione e non mi visitaste. In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto ad uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me - questi se n'andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna".
Meditazione del 27 gennaio 2018
"Or gli apostoli, essendosi raccolti presso Gesù gli riferirono tutto quello che aveano fatto e insegnato." (Marco 6:30)
IL VERO DISCEPOLO DI GESÙ
Il termine apostolo può anche essere tradotto come discepolo di Gesù. Ora, noi siamo tutto questo se seguiamo quelli che sono stati gli insegnamenti di Gesù e se lo imitiamo: "Voi siete miei amici, se fate tutte le cose che vi comando" (Giovanni 15:14). C'è, poi, una cosa importante che dobbiamo fare, senza la quale tutto rischia di perdere il suo significato. Occorre raccogliersi presso Gesù, dimorare in Lui ed essere Suoi imitatori. Da chi potremo apprendere con profitto le parole e l'atteggiamento di una vita consacrata a Dio, se non da Colui che è il fedele e il verace per eccellenza? Restiamo ai piedi di Gesù, restiamoGli accanto ed Egli, attraverso la Sua Parola, la Sua vita, parlerà ai nostri cuori svelandoci tutti i segreti per una vita santa e vittoriosa che conduce a Dio. Volendo imparare un mestiere, una professione, occorre fare un apprendistato che ci permette di acquisire i segreti del "maestro" e, poi, operare. Da chi possiamo acquisire tutto ciò se non imitando Colui che consacrò interamente la Sua vita al Padre (cfr. Giovanni 4:34)?
Meditazione del 26 gennaio 2018
"Gesù disse: chiedete e riceverete, affinché la vostra allegrezza sia completa" (Giovanni 16:24)
DIO TI CERCA
Niente di ciò che riguarda la tua anima è stato abbandonato al caso. Dio nel Suo grande amore, e attraverso circostanze preparate unicamente a questo scopo, ti sta attirando a Lui. Ti vuole dare una nuova vita, se accetti Gesù Cristo il Suo Figliolo come tuo personale Salvatore. Il Suo piano è di renderti felice perché Egli sa molto bene che sei in ansietà per il domani: paure e preoccupazioni ti tormentano. Non trovi un sostegno sicuro, dove appoggiarti, in sostanza: sei portato qua e là dalla marea di questo mondo in grande agitazione. Caro amico che leggi questo piccolo scritto, alza gli occhi al cielo e invoca Gesù con tutto il tuo cuore. Egli già sta aspettando la tua richiesta! Prima di tutto per salvarti l'anima, poi, per consolare e riempire la tua vita: di pace, sicurezza e amore. Queste ricchezze, non potrai trovarle in nessun altro luogo all'infuori di Gesù che ha sacrificato la Sua vita per te: "Ringraziato sia Dio del Suo dono ineffabile" (2° Corinzi 9:15).
Meditazione del 25 gennaio 2018
"I veri adoratori, adoreranno il Padre in spirito e verità." (Giovanni 4:24)
ADORA DIO
Il culto a Dio, che ci spetta di rendere a Lui è semplice e vero, è l'espressione sincera della nostra riconoscenza. Cogliere l'occasione, e non sono poche, di ringraziarlo, celebrarlo e adorarlo per la Sua grandezza. La Bibbia insiste su questa differenza fondamentale fra il vero culto e ciò che s'intende generalmente per religione. L'uomo vuol fare e portare qualcosa a Dio (le opere), e pensa, che Dio ne tenga conto passando sopra alle sue iniquità. Dobbiamo invece capire che è Dio che ha fatto il primo passo col farci grazia, e che a noi tocca credergli e rendergli grazie per ciò che Lui è e per ciò che ha fatto. Il nostro amore, che si esprime con la lode, non è altro che la giusta risposta al Suoi favori. Noi l'amiamo perché Egli ci ha amato per primo... Quest'amore, ovviamente, deve esprimersi nel nostro modo di vivere e agire (1° Corinzi 4:19).
Meditazione del 24 gennaio 2018
"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Perché te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito?" (Salmo 22:1)
DIO NOSTRO AIUTO
Il salmista Davide ci porta ad una considerazione che spesso riguarda anche noi. Invochiamo soccorso da Dio, ma non avendo risposta immediata, concludiamo che Dio ci ha abbandonato. Forse, il grido, non è proprio di sfiducia, è solo un grido di dolore, ma, comunque, un indice che qualcosa ci manca, che qualcosa è venuto meno e che dobbiamo comunque porvi rimedio. Sentiamo il nostro Dio lontano, preghiamo e Lui non ci risponde, Gli facciamo delle richieste e Lui è lontano da noi. Ma è proprio così...? Dio è Padre ed amico, Colui che ci consola in ogni momento, anche quando sembra che sia lontano. Egli sta operando nella nostra vita in una maniera a noi sconosciuta (Romani 8:28). Il credente deve avere fiducia del Suo grande amico... Gesù disse: "Abbiate fiducia in Dio e in me" (Giovanni 14:1), Egli opera in tutte le cose per il nostro bene. Se siamo convinti di questo non potremo mai essere delusi e in ogni cosa renderemo grazia a Dio per quello che ci ha dato, ci da e ci darà.
Meditazione del 23 gennaio 2018
"Sia la luce! E la luce fu" (Genesi 1:3)
SIA LA LUCE
Trasferiamoci per un attimo agli inizi dei tempi. Tutto era buio e informe, non c'era niente sulla terra. Una massa informe e senza vita, resa buia dalla mancanza di luce e di tutto il resto. Poi, per la Parola di Dio, ogni cosa prese forma, ogni cosa ha avuto la sua consistenza secondo quello che il Creatore aveva pianificato già nella Sua mente. Dio disse: "Sia la luce! e la luce fu". Fu un atto creativo e soprannaturale di Dio, per Lui tutto fu normale e semplice perché Egli è l'Onnipotente. Egli è Colui che con la Sua Parola creò e formò dal nulla tutte le cose (ha creato i cieli, la terra e tutto ciò che è in essa, ha separato la luce dalle tenebre, ed ha formato l'uomo a Sua immagine e somiglianza). Dio può operare questo e altro per il nostro bene, può mettere ordine là dove regna il disordine più assoluto, può rischiarare quello che era tenebroso e illuminarci. PermettiamoGli di entrare nella nostra vita e di operare affinché quello che prima era informe assuma la giusta forma e significato.
Meditazione del 22 gennaio 2018
"Non vi ingannate, non ci si può beffare di Dio." (Galati 6:7)
DIO ESISTE!
Molti uomini si comportano come se Dio non esistesse e perciò come se non dovessero mai essere chiamati a rendergli conto dei loro pensieri e delle loro azioni; altri, addirittura, hanno un linguaggio e un comportamento volutamente provocatorio nei Suoi confronti. Pensano evidentemente di farla franca, ma... la faranno franca davvero? Bene, se così fosse, che tipo di giustizia sarebbe quella di Dio? Chi crede di farla franca, ci ricorda il testo biblico di oggi, sta ingannando se stesso, perché sta vedendo una realtà ben diversa da quella che è. Dio stesso (poiché mi ama!) si è preoccupato d'informarmi che dovrò rendere conto a Lui dei miei pensieri e delle mie azioni e che farò bene a fare attenzione a quello che dico e a quello che faccio. E, in primo luogo, farò bene a decidere cosa farne di Cristo Gesù che Dio, nel suo grande amore, mi ha donato come perfetto Salvatore!