
Parole di Vita
Meditazione del 28 aprile 2019
"In quei giorni egli andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio" (Luca 6:12)
LA PREGHIERA
Se esistesse un uomo che avrebbe potuto far a meno di pregare era proprio Gesù, che pur essendo vero uomo era anche vero Dio. Eppure nessuno ha trascorso tanto tempo in preghiera come Lui: sentiva la necessità costante di parlare con Suo Padre, prima di prendere delle decisione importanti. Nel caso di questo versetto, Egli doveva scegliere dodici uomini, che dovevano diventare Suoi discepoli e poi apostoli del Vangelo. Gesù pregava molto e questa è una lezione per noi! Egli ci ha dato l'esempio perché potessimo camminare seguendo le Sue orme. Pregare nell'ora del silenzio, (la sera o la mattina presto), era sua abitudine perché poteva farlo in tranquillità, lontano dalla folla che lo pressava, lontano dai Suoi molti impegni giornalieri. Era molto perseverante perché il Vangelo dice che "passò la notte pregando Dio". Non dovremmo anche noi imparare da Gesù a rifugiarci nella preghiera, in modo particolare quando dobbiamo affrontare una prova difficile o quando prevediamo che l'indomani ci aspetta una giornata turbinosa?
Meditazione del 27 aprile 2019
"La legge poi è intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata" (Romani 5:20)
CAMBIARE IL CORSO DELLA VITA
Cio’ che si cerca di fare quando imperversa un temporale è adeguarsi alla circostanza. Ci sara’ chi indosserà un impermeabile, chi si procurerà un ombrello, ma nessuno penserà di mettersi a passeggiare sotto la pioggia senza bagnarsi. Se tutto e’ cosi’ scontato, verrà quasi spontaneo convincersi che nulla potrà cambiare il corso della propria vita, ma ciò non è vero se affidiamo la nostra vita nelle mani del Signore. Il Signore ha dichiarato che il peccatore può cambiare e con esso il suo destino eterno, Egli ha concesso a ciascuno di noi un dono immeritato, Dio ha donato Il Suo Figliuolo, stà a te cogliere questa opportunità; sappi che "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio"; ma per la fede in Cristo questo può cambiare. Chiedi al Signore di liberarti da quella condizione, accetta Cristo Gesu’ nella tua vita come tuo personale Salvatore e comprenderai che cio’ che e’ scontato per gli uomini non lo e’ per il Signore. Egli puo’ operare nella tua vita piu’ di quanto pensi.
Meditazione del 26 aprile 2019
"Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo" (Levitico 11:44)
LA SANTIFICAZIONE
Santificarsi significa purificarsi, separarsi da ogni contaminazione, da ogni male. La santificazione è l'opera dello Spirito Santo in noi, che ci purifica, ci separa dal male e ci rende simili a Cristo. Così come non possiamo meritare la salvezza, la giustificazione dei peccati, così non possiamo neppure santificarci con sforzi umani. E' Dio che purifica i nostri cuori in risposta alla nostra fede in Lui e l'ubbidienza alla Sua Parola. E' Dio che ci santifica mediante lo Spirito Santo e attraverso la Parola di verità, che ha ispirata. Il Padre ha santificato il Suo Figlio, e noi dobbiamo santificare Cristo nei nostri cuori. Essere santificati vuol dire non vivere più sotto il dominio del peccato, ma sotto la disciplina, la guida dello Spirito Santo, che farà morire in noi ogni cosa che disonora Cristo. Chiediamo a Dio di essere santificati e preghiamolo affinché ci separi dal peccato che Egli categoricamente condanna per vivere soltanto e pienamente per la gloria di Cristo Gesù.
Meditazione del 25 aprile 2019
"Quando Gesú ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito" (Giovanni 19:30)
E' COMPIUTO!
Quale potenza in queste parole! Gesù, nell’ora più dura, ritenuta una sconfitta definitiva dai Suoi aguzzini, Egli pensa all’umanità e con un senso di sofferto sollievo esclama: «È compiuto!» Queste parole rappresentano non una sconfitta, bensì la più grande vittoria poiché morendo sulla croce, offre la Sua vita per molti, paga appieno il prezzo del nostro riscatto dandoci il diritto di essere chiamati figli di Dio. Quale vittoria di un così grande amore! Rimane sulla croce nonostante le ingiurie, le beffe e le ferite delle persone oggetto della Sua compassione. Accetta quel duro legno pur possedendo la potenza necessaria per scenderne. Donando la Sua vita sussurra anche a te d’aver compiuto l’opera necessaria per la tua salvezza. Non v’è nulla che possiamo aggiungere, se non credere in Lui, amandoLo com’Egli ci ha amati. Caro lettore, se Gesù non avesse compiuto questa opera alla croce, non ci sarebbe stata per noi nessuna possibilità di salvezza. Basta ora solo credere e accettare tutto ciò.
Meditazione del 24 aprile 2019
"Gesú, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò" (Luca 23:46)
NELLE TUE MANI RIMETTO LO SPIRITO MIO
Questa frase di Gesù sulla croce rievoca tutta l'intimità dell'amore e della comunione fra Lui e il Padre. Come aveva detto prima delle tre ore di tenebre, Egli ripete: "Padre"; l'espiazione è compiuta, la questione dei nostri peccati è regolata. Perfettamente in pace, pienamente cosciente, Gesù sta per deporre la sua vita, sta per donarla. Dopo aver chinato il capo, egli rimette il suo spirito nelle mani del Padre. È l'atto finale del suo sacrificio volontario. Più volte il Nuovo Testamento ci riporta che Gesù ha dato se stesso. Tutte queste espressioni fanno brillare la grandezza e l'amore di colui che dava la sua vita. Nessuno aveva il potere di prendergliela, ma Egli l'ha offerta affinché noi potessimo ricevere una nuova vita, spirituale, affidandoci a Lui. Il Signore Gesù affronta la morte tranquillamente, come vincitore, sapendo che Dio risusciterà il suo corpo. Per mezzo della sua morte egli ha distrutto la morte e la potenza del diavolo. Il peccato e il male sono vinti alla croce.
Meditazione del 23 aprile 2019
"Quando Gesú ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito" (Giovanni 19:30)
E' COMPIUTO!
Sulla croce Gesù esclamò: "È compiuto". La sua missione sulla terra è portata a termine. Quand'era venuto aveva potuto dire: "Ecco, vengo per fare, o Dio, la tua volontà". Ora egli ha completato ciò che il Padre gli aveva dato da fare (Giovanni 17:4). Gesù ha perfettamente glorificato Dio. Ogni credente può dire: il Figlio di Dio "mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Galati 2:20). La salvezza di chi crede scaturisce dalla croce, tutto si basa sulla morte di Gesù. Questa frase è come la firma che Cristo pone sul testo che fa la relazione di ciò che egli ha compiuto. L'opera del Signore Gesù alla croce è perfetta e completa. "Niente c'è da aggiungervi, niente da togliervi". La nostra fiducia sulla salvezza eterna non può riposare né sulle nostre azioni, né sui nostri meriti, né su ciò che scaturisce da noi stessi, ma semplicemente sul sacrificio di Gesù Cristo, perfetto, completo, accettato da Dio. Mentre le religioni umane dicono: "Fate", Gesù proclama al mondo intero: "È compiuto!"
Meditazione del 22 aprile 2019
"Dopo questo, Gesú, sapendo che ogni cosa era già compiuta, affinché si adempisse la Scrittura, disse: «Ho sete»" (Giovanni 19:28)
HO SETE
Sulla croce Gesù chiede da bere. Le sue ferite, il suo combattimento morale, gli fanno soffrire una sete ardente. Ma non è solo per questo che dice Ciò, sulla croce, come d'altronde durante tutta la sua vita, Gesù ha sempre fatto la volontà di Dio. Nonostante la sua intensa sofferenza egli grida: "Ho sete" perché la Scrittura aveva annunciato in anticipo: "Mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi" (Salmo 69:21). Ma questa frase del Signore riveste una più alta portata spirituale. Avendo compiuto l'opera, il Signore Gesù guarda oltre. La sete che sente rievoca il desiderio intenso della gioia della presenza di Dio: "O Dio, di Te è assetata l'anima mia". La sua sete è un segno dell'imminenza del regno in cui gusterà ben presto la comunione completa del Padre. Egli ha detto: "Ho sete" per poter diventare la sorgente d'acqua viva per tutti coloro che confidano in Lui. Egli offre oggi al mondo l'acqua viva della salvezza che ha acquistato per noi che eravamo lontani da Dio (Giovanni 4:14).
Meditazione del 21 aprile 2019
"Ho trovato nella casa del Signore il libro della legge" (2° Re 22:8)
IL LIBRO DELLA LEGGE
Non c'è altro libro simile alla Bibbia: il libro di Dio. Esso guida tutti quelli che vogliono ottenere la vita eterna. E' la fonte d'ogni gioia. Conoscere il vero Dio e gustare il Suo infinito amore è una cosa meravigliosa. Abbiamo tanti libri nelle nostre case, ogni giorno leggiamo quotidiani e riviste che dopo poco vengono accantonati e non sono più di nessuna utilità. Il libro della legge, però, il libro di Dio è sempre attuale. In esso si trova la risposta a qualsiasi domanda. Ogni lettura è come una nuova esperienza e risponde ai nostri bisogni; è come se stessimo comunicando direttamente con il nostro Creatore. Ci parla di Colui che ci ama così tanto da averci donato il Suo unico Figlio, Gesù, perché attraverso di Lui fossimo salvati e ricevessimo un'eredità eterna. Non ci chiede cose impossibili: vuole soltanto un cuore riconoscente ed ubbidiente. Vuoi anche tu conoscere il tuo Signore e Creatore? Leggi il Suo libro, la Bibbia. Aprilo insieme al tuo cuore ed il Padre celeste ti darà tanta pace e gioia che nessuno potrà mai toglierti.
Meditazione del 20 aprile 2019
"Gesú diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno»" (Luca 23:34)
PADRE, PERDONA LORO
I vangeli ci riportano sette frasi pronunciate dal Signore Gesù mentre bera sulla croce. Brevi frasi che dobbiamo meditare per capire chi era Gesù e qual è il significato della sua morte. La prima frase è una preghiera: "Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno". Anche se i chiodi trafiggono le sue mani e i suoi piedi, Egli interviene in favore degli altri. Ma c'è di più: solo Gesù può pronunciare quella preghiera così elevata, perché il perdono che Lui chiede riguarda il più orribile dei peccati: quello di averLo crocifisso. L'apostolo Pietro proclamò con potenza la buona notizia della salvezza per mezzo di Gesù Cristo. Migliaia di persone accettarono il messaggio del Vangelo e ricettero il perdono di Dio. La crocifissione di Gesù ha dimostrato tutta la malvagità umana, ma soprattutto ha messo in evidenza l'immensità dell'amore divino: l'amore del Padre che dà il Figlio per la salvezza di tutti coloro che credono in Lui, Gesù che si offre volontariamente per dei colpevoli.
Meditazione del 19 aprile 2019
"Ma voi avete l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua; volete dunque che vi liberi il re dei Giudei?» Allora gridarono di nuovo: «Non costui, ma *Barabba!» Ora, Barabba era un ladrone" (Giovanni 18:39-40)
GESU' BARABBA
Quale scelta perversa pongono in essere coloro che vogliono condannare Gesù! Lo hanno conosciuto e osannato, (siamo a pochi giorni dall’ingresso trionfale in Gerusalemme, nel giorno che conosciamo come domenica delle palme), hanno visto i Suoi miracoli di cui molti hanno personalmente beneficiato, hanno conosciuto la potenza della guarigione e della liberazione. Tutti hanno notato che le Sue azioni non hanno per scopo l’acquisizione di fama o potere ma, perché mosso a compassione per la gente, Egli operava del bene in chi si accostava a lui. Nonostante questo però, preferiscono un ladrone, qualcuno che, al contrario di Gesù, si è appropriato dei loro beni per arricchirsi ingiustamente. La logica della loro preferenza non sarebbe sostenibile se non perché, ancor oggi purtroppo, scegliamo ciò che sappiamo essere sbagliato, e rifiutiamo ciò che non lo è. Ponderiamo sulle nostre scelte e orientiamoci al bene, chiedendo la grazia della sua forza per attuarlo, scegliamo Criso e "non Barabba".