Mercoledì
08 Maggio 2019
"Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto; tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato" (Salmo 51:17)
UN CUORE CONTRITO
Il termine sacrificio viene mentalmente associato a sofferenza, privazione. Biblicamente, il sacrificio descriveva l'immolazione di animali. Dovevano essere animali senza difetto. I sacrifici servivano per l'espiazione dei peccati: il sangue veniva sparso intorno all'altare. L'animale si bruciava interamente. Il sacrificio esprimeva la consacrazione totale della vittima, immagine di Cristo interamente offerto a Dio, e del credente pronto egli stesso a seguirLo in quest'atto di assoluto abbandono. Nel tempo, essi erano diventati semplicemente un rituale, senza più nessuna efficacia, tanto che Dio stesso pone loro fine. L'ultimo sacrificio è stato compiuto da Gesù sulla croce; ed è stato perfetto per la salvezza di chiunque ha fede nel Suo nome! I sacrifici che oggi il Signore ci chiede hanno tutt'altra natura: l'ubbidienza, la pietà e la conoscenza di Dio, un cuore rotto, umile, contrito: "Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale" (Romani 12:1).
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