
Parole di Vita
Meditazione del 08 giugno 2023
Questa speranza la teniamo come un’àncora dell'anima, sicura e ferma (Ebrei 6:19)
DOV'È LA TUA ÀNCORA?
Riesci a immaginare il capitano di una nave in balia delle onde e dei forti venti che cerca a bordo della sua imbarcazione il posto giusto dove gettare l'àncora? All'inizio egli appende l'àncora alla prua, ma la nave continua a procedere seguendo il vento. Poi pensa di metterla sul ponte, ma anche in questo punto non tiene. Alla fine decide di riporla nel suo alloggiamento, ma nemmeno qui ha influenza sulla stabilità del natante! La realtà è che un'àncora posta su un'imbarcazione sballottata dal vento non assolverà mai la propria funzione; soltanto quando viene gettata in profondità, la sua azione diventa efficace contro la tempesta. Allo stesso modo, una persona che confida in sé stessa non potrà mai sperimentare la vera pace e la sicurezza. I suoi tentativi saranno vani come quelli di un marinaio che si tiene l'àncora a bordo. Se la tua speranza di uscire dalle tempeste della vita è ancorata alle tue capacità, ne stai sbagliando tragicamente la posizione. Getta il fondamento della tua fede oltre ciò che puoi vedere o toccare, nelle profondità dell'amore e nella potenza eterne di Dio. Riponi la tua completa fiducia in Colui che è infinitamente fedele. Lo stolto ha detto in cuor suo:
Meditazione del 07 giugno 2023
Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri (Efesini 4:32)
IL POTERE DELLA GENTILEZZA
Un giorno, un giovane credente notò che dalla sua cassetta degli attrezzi mancava uno strumento di valore. In seguito, lo individuò nella cassetta di un collega. Il giovane andò dal compagno di lavoro e gli disse: "Vedo che hai uno dei miei attrezzi; ma se ne hai bisogno lo puoi tenere". Poi riprese il suo lavoro lasciandosi alle spalle questo piccolo incidente. Nelle due settimane successive la persona che aveva sottratto il prezioso strumento cercò in vari modi di placare la propria coscienza: prima offrì al giovane qualcosa di pari valore, poi si offrì di aiutarlo in certi progetti di casa. Infine i due divennero buoni amici e il ladro improvvisato ammise di non aver potuto resistere alla gentilezza del collega. Probabilmente la gentilezza è lo strumento più efficace che i credenti possiedono nel proprio bagaglio di virtù. Anche quando non si arriva alla riconciliazione come nel caso di questi due colleghi, rimane pur sempre la giusta risposta. Non importa il trattamento che riceviamo, in ogni caso dobbiamo seguire l'esempio del Signore. È per grazia che possiamo donare amore agli altri, proprio come Dio lo ha donato a noi in Cristo Gesù!
Meditazione del 06 giugno 2023
Domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; voi troverete riposo alle anime vostre (Geremia 6:16)
LA BUONA STRADA
La situazione in cui versiamo oggi non è poi tanto diversa da quella vissuta dal profeta Geremia. Nella nostra società, chi crede che Dio abbia fissato delle norme morali assolute è spesso considerato come un ingenuo, attaccato come un fanatico intollerante. Un commentatore televisivo ha dichiarato pubblicamente di trovare ripugnante il crescente disordine nella condotta sessuale della nostra cultura. Di lì a poco, certi gruppi con forti interessi economici in quegli stili di vita immorali, lo hanno costretto a fare marcia indietro e a chiedere scusa. Già 2600 anni fa, all'epoca di Geremia, la gente non aveva alcun tipo di vergogna e non c'era depravazione da riuscire a imbarazzarla. Nemmeno i capi religiosi si sottraevano a tale decadimento. Eppure il profeta proclamò l'ira di Dio avvertendo il popolo del giudizio divino imminente ed esortandolo ad imboccare il sentiero del ravvedimento dal peccato e dell'ubbidienza a Dio, cioè a tornare ai "sentieri antichi", dove si trovava "la buona strada". Gesù è la Via che porta la pace e conduce alla vera felicità: andiamo a Lui per camminare nella volontà di Dio. Egli ci rassicura che il Suo "giogo è dolce" e il Suo "carico è leggero".
Meditazione del 05 giugno 2023
Chi ha paura non è perfetto nell'amore. Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo (1° Giovanni I Giovanni 4:18,)
IL PERFETTO AMORE DI DIO
Non è facile comprendere la profondità dell'amore di Dio per noi. L'orgoglio e la paura spesso ci impediscono di vedere quanto indegni siamo noi e quanto gratuito invece sia il Suo amore. Talvolta, a motivo del mio orgoglio, tendo a credere di meritare l'amore che ricevo dagli altri e che sono amato perché ne sono degno, sono una persona amabile e rispettabile. Altre volte sento il peso della paura. In me so che non merito l'amore che ricevo. Il movente delle mie azioni non è mai disinteressato. Così, mentre mi cullo nell'autocompiacimento, vivo temendo di rivelare alle persone attorno a me la mia vera natura, così inferiore a ciò che appare. Perfino nella mia relazione con Dio talora penso che il Suo affetto verso me dipenda dai miei sentimenti e dalle mie capacità; se faccio bene Egli mi ama, se fallisco debbo aspettarmi soltanto la Sua punizione. Ma Dio non ci ama perché lo meritiamo, ci ama malgrado ciò che siamo: "Non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato Suo Figlio" (I Giovanni 4:10). È in virtù di ciò che ha compiuto Cristo Gesù che sappiamo di essere amati sempre da Dio. Questa semplice verità basta a spazzare via l'orgoglio e a vincere la paura dal nostro io.
Meditazione del 04 giugno 2023
La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero (Salmo 119:105)
LUCE PER OGNI PASSO
Camminando di notte su una strada non illuminata, con una lanterna in mano, si può vedere soltanto un passo avanti. Si procede e la lampada si sposta con la persona, facendo luce sul tratto di suolo che si sta per calpestare, rendendo sicuro il passo successivo. Così si raggiunge la meta in sicurezza, senza mai avanzare nel buio. La via è sempre illuminata, ma soltanto un passo alla volta. È questo il metodo nella guida di Dio. Come una lanterna, la lampada della Scrittura è la fonte di luce sul nostro percorso di vita. Quando accogliamo Gesù come Salvatore, apprendiamo quale sia la nostra destinazione finale e veniamo rincuorati sulla certezza del nostro arrivo, ma le nuvole dell'ignoto possono adombrare il sentiero. Trappole insidiose, pericoli in agguato e tragici passi falsi spesso confondono il viaggiatore affaticato e lo privano della pace e della fiducia che il Signore gli aveva fornito per il cammino. Il figliolo di Dio può porre tutta la propria fiducia nel Signore ogni giorno, trovando la grazia e la guida necessaria in ogni circostanza. Non è indispensabile vedere aldilà di ciò che Dio rivela, ma seguendoLo ci sarà sempre luce a sufficienza per ogni singolo passo!
Meditazione del 03 giugno 2023
Spera nel Signore, poiché presso il Signore è la misericordia (Salmo 130:7)
LA MIGLIORE NOTIZIA DI SEMPRE
Forse ti senti una persona finita, convinta che non ci sia più speranza per te. Pensi di aver perso definitivamente la tua anima, ripetendo a te e agli altri con tono disperato: "Ho fatto così tanti sbagli che Dio non potrà mai perdonarmi". Una confessione, sia pure sincera, ma senza fede in Cristo, non alleggerisce né rialza. Con il versetto odierno, il Signore non vuole distoglierti dalla realtà o sminuire il tuo dolore, ma intende farti capire con dolcezza la verità che non tutto è perduto. La morte di Gesù sulla croce ha cancellato il castigo per tutto il nostro peccato e quando Lo accettiamo come il Salvatore, come Colui che ci libera dal nostro peccato, noi siamo giustificati davanti a Dio. Da quel momento in poi non dobbiamo più temere una punizione eterna. Il Padre celeste è pronto a perdonarti e accoglierti per iniziare uno stretto rapporto di comunione, di vita eterna. La migliore notizia che potremmo mai udire o annunciare agli altri è proprio questa: "Presso il Signore è la misericordia". C'è speranza, c'è un futuro! Proprio come Dio perdonava il popolo d'Israele, malgrado le disubbidienze e le ribellioni, allo stesso modo è pronto a perdonare anche noi oggi.
Meditazione del 02 giugno 2023
Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze, in Cristo Gesù (Filippesi 4:19)
IL SIGNORE PROVVEDERÀ
C’era una credente il cui motto in tutta la sua vita fu: "Il Signore provvederà". Anche nei momenti più difficili, gettava le sue preoccupazioni su Dio, sperimentando ogni volta che Egli le prendeva su di Sé e le donava le Sue benedizioni. Ella era l'unico sostegno per un figlio mentalmente ritardato. Poi, un'artrite cronica colpì la donna, ma quanti la visitavano restavano stupiti constatando che la malata non fosse affatto depressa. Rispondendo sul futuro del figlio, ripeteva: "Il Signore provvederà". Poco tempo dopo, la donna morì e tutti si chiedevano che sarebbe stato del figlio. Amici e vicini accompagnarono il ragazzo a casa dopo il funerale; questi allora mostrò soddisfatto la propria collezione di francobolli. Soltanto che i francobolli non erano stati staccati dalle buste. Egli aveva intercettato e conservato un mucchio di lettere indirizzate alla madre, senza aprirle. Dentro scoprirono offerte e donazioni cospicue che furono sufficienti a garantire il futuro del ragazzo fino alla fine dei suoi giorni. Quando gettiamo le nostre ansie e i nostri pesi sul Signore, rimarremo stupiti del modo mirabile in cui Lui provvederà!
Meditazione del 01 giugno 2023
V'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede (Luca 15:10)
GIOIA PER UNO SOLO
Certuni ritengono di essere dei puntini insignificanti dinanzi all'umanità e a Dio. Tale idea non trova però alcun supporto nei Vangeli. Anche se il ministerio pubblico di Gesù durò soltanto tre anni, Egli non fu mai troppo "in alto" da non fermarsi a parlare con una sola persona alla volta e in più occasioni. Il Signore predicò alle folle in Giudea, diede da mangiare a migliaia di persone sulle rive del Mare di Galilea e insegnò alle moltitudini a Capernaum, eppure non perse mai di vista il valore di una singola anima! È incoraggiante leggere della Sua conversazione notturna con Nicodemo, del Suo incontro con una semplice donna ad un pozzo in Samaria, del Suo interesse personale verso un piccolo uomo chiamato Zaccheo, il quale stava appollaiato su un albero di sicomoro. Quale emozione deve aver provato quando il Signore, indicandolo in mezzo alla folla, disse: "Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua" (Luca 19: 5). Se ti capita di dare poco valore alla tua persona o perfino alla tua storia di conversione, ricorda l'esempio di Gesù e quello che leggiamo nel Vangelo: c'è gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede!
Meditazione del 31 maggio 2023
Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre (Isaia 5:20)
IL GIUSTO VALORE
Un filosofo danese racconta di un personaggio che si intrufolava di notte in un grande magazzino. Invece di appropriarsi della merce in esposizione, l'uomo si mise a giocare con i cartellini dei prezzi di diversi prodotti spostandoli. Il giorno seguente commessi e clienti ebbero delle sorprese! Mentre i brillanti costavano pochi spiccioli, gli articoli di bigiotteria avevano prezzi stratosferici. Durante la vita del profeta Isaia, Israele causò una confusione di valori ancora più grave. Il popolo sottostimò la fede in Dio e il valore delle Sue leggi, deprezzò la virtù e rincarò il male, sopravvalutando la propria sapienza. Nel caos spirituale, gli sregolati e i viziosi furono innalzati come eroi e i giusti vennero rigettati. Ti pare attuale tutto ciò? La società in cui viviamo fa ciò che Israele fece all'epoca di Isaia. Che sfida per la Chiesa di oggi! Ogni credente che ha riconosciuto Cristo come proprio Salvatore possa non soltanto additare il vero aspetto di ciò che è sconveniente, ma mostrare al mondo con la Parola di Dio e la propria condotta il vero valore della bontà, della giustizia, della sobrietà, della saggezza e della purezza.
Meditazione del 30 maggio 2023
Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d'uomini (Matteo 15:9)
IMITAZIONI SENZA VALORE
Da secoli, innumerevoli turisti visitano l'Acropoli di Atene, la cittadella posta su un'altura dove si teneva la vita religiosa. Portandosi via pezzi di marmo, tornano a casa convinti di possedere un pezzo di storia antica. Come mai questi non sono già esauriti? Perché periodicamente, da una vicina cava, arriva un carico di frammenti marmorei che vengono distribuiti su tutta l'area. Si può essere ingannati da altri generi di imitazioni. Reliquie ed oggetti da venerare, dotte citazioni religiose, antiche tradizioni e una musica evocativa possono illuderci di avere una relazione diretta con il Dio della Bibbia, quando in realtà stiamo ossequiando dottrine e metodi umani lontani dal pensiero divino. Da sempre, a quanti si danno a pratiche simili, Dio dice: "Smettete di portare offerte inutili; l'incenso io lo detesto … L'anima mia odia i vostri noviluni e le vostre feste stabilite" (Isaia 1:13, 14). Il pericolo di una religiosità apparente e priva di valore dinanzi al Signore spinga ciascuno ad accertare l'origine degli atti della nostra devozione, affinché non siano una vana imitazione della fede, ma esprimano la verace testimonianza della Parola di Dio, come Egli desidera.