
Parole di Vita
Meditazione del 20 luglio 2015
Avendo fiducia in questo: che Colui che ha cominciato in noi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. (Filippesi 1:6)
TIMORE DI NON FARCELA
Questo verso della Parola di Dio, è veramente molto prezioso a riguardo di coloro che temono di cadere e di non mantenersi saldi nella grazia. "Si tratta di un'opera di Dio". È, quindi, compito del pasto.re di custodire le pecore. Chi mai ha sentito dire che una pecora ha condotto il pastore all'ovile? Molti credono di doversi auto sorreggere e sorreggere anche Cristo; è opera del pastore quella di cercare e curare quelli che si affidano a Lui. Egli ha promesso di farlo... Si racconta di un capitano di marina che in punto di morte disse: "Gloria a Dio, l'ancora è salda!". Da questo comprendiamo che egli confidava in Cristo. La sua "ancora" era attaccata alla solida "roccia". Un irlandese disse in una occasione, che "egli tremava ma la roccia no." Noi abbiamo bisogno di poggiarci su Gesù, la roccia eterna. Nell'epistola a Timoteo è scritto: "Io so in chi ho creduto, e sono persuaso che Egli è potente da custodire il mio deposito fino a quel giorno", IL GIORNO DI DIO (2 Timoteo 1:12).
Meditazione del 19 luglio 2015
"...direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà" (Matteo 21:3)
SUBITO LI MANDERÀ
Il Signore manda due dei suoi discepoli alla casa di un uomo che non è nominato, che essi non conoscono, e dice loro quel che avrebbero dovuto fare e quel che avrebbero trovato. Chissà quante domande sorsero nella mente dei due discepoli... ma soprattutto se il proprietario sarebbe stato d'accordo, almeno, di mettere a disposizione quegli animali? Il Signore risponde subito alle loro domande facendo trovare com'Egli aveva loro predetto. Che ristoro, in quel momento, per il cuore dei due discepoli ma ancor più per Gesù! Gli uomini erano stati testimoni della Sua grazia e della Sua potenza, aveva.no udito le parole d'amore che uscivano dalla Sua bocca e n'era.no rimasti sbalorditi. Egli aveva nutrito le folle e aveva guarito i malati; per tre anni erano stati testimoni di tutto ciò che Egli faceva, ed ora erano tutti concordi nel rigettarLo: che gioia dunque per il Signore poter con.tare sull'ubbidienza e sull'amore di "quell'uomo innominato!". Oggi Gesù continua ad essere rigettato; la gente sente parlare di Lui ma non né è attirata. Gesù conta poco nei pensieri di quelli che ci attorniano. Noi... diciamo d'amare il Signore; ma come risponde il nostro cuore, in giorni come questi, all'amore e alla grazia del nostro Salvatore?
Meditazione del 18 luglio 2015
E presi i sette pani, dopo aver rese grazie, li spezzò e li diete ai discepoli perché li ponessero dinanzi alla folla... e mangiarono e furono saziati. (Marco 8:6-8)
TI FIDI DI GESU'?
Supponiamo che i discepoli non avessero avuto sette pani ma solo tre o uno: che cosa sarebbe successo? Le folle sarebbero state saziate lo stesso. In effetti, in un'altra occasione Gesù aveva soltanto cinque pani, invece di sette, ciò nonostante Egli nutrì una folla ancora più numerosa e rimase un maggior numero di ceste piene d'avanzi (Marco 6:41-43). Puoi servire Dio con quel poco che hai. La Sua benedizione non dipende dalla dimensione o dalla quantità di quello che hai, ma dal fatto che tu lo voglia portare a Lui. Supponiamo che io non abbia nulla da portare, e allora? È impossibile, perché non esiste uomo che non abbia nulla da portare a Gesù. Né la Parola, né la cifra "zero" esistono nella Bibbia. Puoi portare la tua propria per.sona, quella persona che dice "Io non possiedo nulla, io non sono nulla"; tu, invece, hai qualcosa di valore: te stesso e la tua estrema povertà! Puoi, almeno, deporre i tuoi peccati ai piedi di Gesù. La Sua forza si mostrerà perfetta nella tua debolezza e ti farà grazia. Comincia con poco e, al posto di usarlo tu, questo poco, portalo a Gesù ed Egli lo benedirà e lo moltiplicherà grandemente.
Meditazione del 17 luglio 2015
Non errate, fratelli miei diletti. (Giacomo 1:16)
SEGUIRE LA PAROLA DI DIO
Quando siamo tentati, non dobbiamo mai dire: "Io sono tentato da Dio". Infatti Egli non può essere tentato dal male e né tenta alcu.no; invece, siamo noi ad essere tentati quando veniamo adescati, trascinati e sedotti dai nostri stessi desideri. Quando il desiderio scatta dentro di noi, dà vita al peccato ed il peccato, una volta generato, causa la morte. Per questo motivo non ci dobbiamo ingannare. Il Signore ci guida verso la luce, mediante la sua Parola, che illumina il nostro sentiero ed inoltre è una verità. Impariamo ad essere pronti ad ascoltare, lenti ad adirarci, perché la nostra ira non pratica e non produce quella vita giusta, santa che Dio desidera; anzi, il nostro farci giustizia da soli è come presentare un panno sporco davanti a Lui. Perciò sbarazziamoci di tutta la sporcizia immorale e del male che prevale così facilmente e accogliamo con umiltà la Parola che ci può salvare, stando accorti non solo ad ascoltarLa semplicemente ma sopratutto a metterLa in pratica; saremo così, considerati da chi ci osserva, persone gradite e ben accette agli occhi del nostro Creatore e Signore.
Meditazione del 16 luglio 2015
Ravvedetevi, e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati. (Atti 2: 38)
OGGI È TEMPO DI GRAZIA
Chiunque legge questo piccolo messaggio: si ricordi che può ravvedersi ora e liberarsi dal triste ricordo del passato. Iddio sta aspettando per perdonarti, Egli sta cercando di ricondurti a Lui. Io credo che la Bibbia insegni chiaramente che non v'è possibilità di ravvedimento dopo questa vita. Vi sono alcuni i quali, parlano di una seconda opportunità di ravvedimento dopo la morte, ma questo non è scritturale. Ho guardato nella Bibbia molto attentamente e non ho potuto trovare un solo punto in cui mi si affermasse che un uomo avrà un'altra possibilità di salvezza... quando è trapassato da questa vita. Perché si chiederebbe ancora dell'altro tempo? Abbiamo abba.stanza tempo ora da ravvederci. Potresti allontanarti dal tuo peccato in questo momento se tu lo volessi, invocando il perdono e la misericordia di Dio; Colui che dice: "Io non prendo piacere nella morte del peccatore, ma che egli si converta e viva". (Ezechiele 18: 32)
Meditazione del 15 luglio 2015
Chi non sa, fra tutte queste creature, che la mano dell'Eterno ha fatto ogni cosa, che Egli tiene in mano l'anima di tutto quel che vive, e lo spirito d'ogni essere umano? (Giobbe 12:9-10) Difatti, in Lui viviamo, ci muoviamo, e siamo. (Atti 17:28)
DIO È PADRONE DELLA VITA E DELLA MORTE
Quanti, oggi, hanno paura che la morte possa piombare addosso all'improvviso... Magari attraverso un incidente stradale, una malattia inaspettata, un alimento infetto... così chi più, chi meno corriamo tutti ai ripari, confidando nei rimedi umani (nello sport per migliorare l'agilità, un buon apporto vitaminico, un'auto più affidabile per una buona tenuta di strada ecc.). Ma in tutto questo, chi ha veramente cura del nostro corpo, del-l'anima e dello spirito, vale a dire "della vita", è solo Dio. Aver cura del proprio corpo non è sbagliato affatto. Dio dice "Io sono quello che faccio morire e faccio vivere" (Deuteronomio 32:39); quindi se tu vivi, respiri, ti muovi è Dio che te lo permette. RiconosciLo, ringraziaLo, e abbi fiducia in Lui e non in te stesso o in ciò che ti circonda. "Getta su Lui ogni tua sollecitudine, perché Egli (Dio) ha cura di te!" (1° Pietro 5:7).
Meditazione del 14 luglio 2015
Voi, lasciato il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini. (Marco 7:8)
SOVRANITA' DELLA BIBBIA
In questo verso e nei versi successivi, Gesù richiama l'attenzione del popolo sulla superiorità della Parola di Dio nei confronti della tradizione degli uomini. I capi religiosi del tempo considera.vano "la tradizione degli antichi" sullo stesso livello della Parola di Dio. La situazione, oggi, non è molto diversa; le consuetudini, le mode e la cultura continuano a contrapporsi alla Bibbia. Ascoltiamo molto spesso "Lo fanno tutti", "Abbiamo sempre fatto in questo modo" oppure "Ci hanno insegnato così", queste frasi vengono utilizzate per giustificare il nostro comportamento, cercando di coprire i nostri errori. Anche la tradizione religiosa, a volte, si eleva al pari della Santa Parola di Dio. Se vogliamo essere liberati dai legami della tradizione dobbiamo riconoscere la superiorità della Bibbia su ogni altra fonte ed accettare la Sua autorità sulla nostra vita. In questo modo noi possiamo essere sciolti dai legami della tradizione e vivere nella perfetta libertà dell'Evangelo. Se non accettiamo l'autorità della Bibbia allora le tradizioni, con il passare del tempo, ci condurranno alla schiavitù e ci faranno perdere il diritto di essere figli di Dio.
Meditazione del 13 luglio 2015
Poiché Io, l'Eterno, il tuo Dio, sono quegli che ti prendo per la mano destra e ti dico: "Non temere, io t'aiuto!" (Isaia 41:13)
IL SOSTEGNO DI DIO
Se Dio ha preso la mia mano destra nella Sua, non può Egli sostenermi e proteggermi? Non ha Dio la potenza di protegge.re? Il gran Dio che ha fatto il cielo e la terra può sostenere, può proteggere un povero peccatore come me e come voi, soltanto, però, se confidiamo in Lui. L'astenersi dal confidare in Dio per il solo timore di cadere è come se un uomo ricusasse una grazia solo perché teme di andare di nuovo in prigione; o come uno che sta per annegare e ricusasse di essere salvato per paura di cadere di nuovo nell'acqua. Molti guardano la vita cristiana e temono di non aver abbastanza forze per perseverare fino alla fine. Essi dimenticano la promessa che Dio ha fatto ai figlioli d'Israele (Deuteronomio 33: 25) che dice: «La tua forza durerà quanto i tuoi giorni».
Meditazione del 12 luglio 2015
"Avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti". (1 Timoteo 6:8)
IL SOSTEGNO DI DIO
Anche noi cristiani, dopo aver detto grazie, ricominciamo a desiderare e a sospirare. Nella Sua Parola, Iddio ci comanda di accontentarci delle cose necessarie per la nostra vita e di non attaccare i cuori alle cose transitorie di questa terra. L'apostolo Paolo diede questa testimonianza: "Non lo dico perché io mi trovi nel bisogno; giacché ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo" (Filippesi 4:11). Hai anche tu un irresponsabile desiderio di "Solo un po' di più"?, questo desiderio nasce prestissimo, anche i bambini ne sono dominati. Mio figlio aveva solo tre anni e ricordo che si era scelto un ghiacciolo alla fragola, dopo averlo mangiato con tanto gusto, elogiandolo ad ogni succhiata, mi disse: "Ma io lo volevo a limo.ne"!, questo mi fece ridere; poi mi fece riflettere e considerando tutti i desideri che si agitavano nel mio cuore, mi ricordai di come è scritto in Ebrei 13:5 "Non siate amanti del denaro, siate contenti delle cose che avete"; poiché Egli stesso ha detto: "Io non ti lascerò e non ti abbandonerò".
Meditazione del 11 luglio 2015
"Avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti" (1 Timoteo 6:8)
SOLO UN PO' DI PIÙ (I)
Come cristiani, noi, fra tutti gli altri, abbiamo tutti i motivi per essere contenti. Ma, temo che troppo spesso, nonostante tutte le benedizioni che abbiamo ricevuto, non lo siamo, proprio come gli altri; noi vorremmo sempre qualcosa di più. Lord Cougleton, un uomo di Dio, un giorno, udì la sua cuoca che diceva: "Oh, se avessi solo cinque sterline, sarei veramente contenta!", egli andò dalla donna e dandole cinque sterline, le disse che voleva farla contenta. La donna lo ringraziò, poi Cougleton uscì dalla cucina e si trattenne un po' dietro la porta. La donna, pensando che il padrone si fosse allontanato, riprese a lamentarsi: "Ma perché, stupida come sono, non ho detto dieci o venti sterline?". La natura umana sembra soffrire del morbo: "Volere di più", desiderio di ricchezza e di possesso. (Segue...)