
Parole di Vita
Meditazione del 11 settembre 2018
"L'Eterno continuò a rispondere a Giobbe e disse: "Il censore dell'Onnipotente vuole ancora contendere con lui? Colui che censura Iddio ha egli una risposta a tutto questo?" (Giobbe 40:1,2)
NON CONTENDIAMO CON DIO
Coloro che discutono l'operato di Dio, in effetti vorrebbero mostrargli i Suoi errori per poterli riparare. Molti sono coloro che dopo un disastro o una calamità, o davanti ad una morte prematura, dicono: "Perché è successo questo? Se veramente Dio esiste non poteva far si che non accadesse?" Colui che rimprovera Dio, dia una risposta alle domande dell'Onnipotente. Dio non ci parla duramente, mentre gli uomini spesso lo fanno. Possiamo aspettarci un trattamento migliore da parte di Dio che da parte dei nostri amici. Il pentimento cambia l'opinione degli uomini circa se stessi. Non possiamo gareggiare con Dio in giustizia, Egli è giusto e santo nei Suoi rapporti con noi, mentre noi non lo siamo verso di Lui. Non possiamo gareggiare con Dio in potenza, è molto pericoloso il solo provare. Non possiamo gareggiare con Dio, Dio è gloria e maestà. L'orgoglio porta l'uomo alla rovina, ma l'umiltà precede la gloria. La nostra mano, troppo debole per contendere con Dio, ci salverà se sarà nella mano del Signore.
Meditazione del 10 settembre 2018
"Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui" (Romani 6:8)
MORTI IN CRISTO
Cosa significa essere morti in Cristo? Cristo è morto per i peccati del mondo e quindi se noi siamo morti con Cristo vuol dire che abbiamo fatto morire, tramite il sacrificio di Cristo, il peccato che era in noi, che ci attanagliava e che ci faceva fare quello che non era buono davanti agli occhi di Dio. Ma Cristo non è rimasto morto, non è più su quella croce. Per un breve momento, mentre Gesù moriva in croce, la comunione tra Padre e Figlio si è interrotta proprio perché Cristo si è fatto peccato per tutta l'umanità. In quel momento ha dovuto gridare al Padre chiedendoGli il perché di quell'abbandono affinché il mondo comprendesse cosa significa peccato e come si può allontanarlo da noi. Peccato significa allontanamento da Dio, dalla comunione con Dio, non riuscire a sentire più il Suo amore. Morire al peccato significa abbandonarlo per cominciare una nuova vita insieme a Cristo e al suo amore. Vivere in Cristo vuol dire vivere come lui visse, seguire i suoi insegnamenti, allontanarsi dal male e fare il bene e se le forze ci vengono meno possiamo sempre chiederle a Dio e Lui sarà pronto ad aiutarci.
Meditazione del 09 settembre 2018
"Va', pigro, alla formica; considera il suo fare e diventa saggio!" (Proverbi 6:6)
MAI PIGRO
A volte gli animali, gli insetti, la natura in genere possono diventare dei grandi consiglieri per la nostra vita. L'uomo dotato di una intelligenza superiore rispetto alle altre creature della terra a volte ha bisogno di questi esempi per meditare di più sulla propria vita e prendere spunto per una esistenza migliore. Guardiamo le formiche. Sono esseri insignificanti se guardiamo la loro mole; eppure li vediamo così laboriosi e così interessati alla loro vita, al loro futuro. La Bibbia stessa ne parla come monito a chi è pigro nella propria vita e non si rende conto di quanto Dio abbia bisogno di gente sveglia, pronta all'azione, pronta a mettere in pratica quello che la Sua Parola dice. La formica ci dà un esempio di operosità che ci dovrebbe stimolare a darci da fare per produrre. Siamo invitati a guardarle e a trarre l'insegnamento necessario. La formica è sempre in movimento, non la vediamo mai ferma, mai in ozio sempre pronta a raccogliere a mettere da parte. Anche noi siamo invitati a fare lo stesso a raccogliere le benedizioni del Signore perché verrà il tempo che Dio ci chiederà conto di ogni nostra azione. Guardiamo ciò che ci circonda e acquistiamo saggezza.
Meditazione del 08 settembre 2018
"Nessuno quando è tentato dica:"Sono tentato da Dio" perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno." (Giacomo 1:13)
LE TENTAZIONI
Il principio fondamentale è che Dio non tenta nessuno, non potrebbe farlo perché chi tenta vuole mettere in difficoltà qualcuno e Dio non vuole questo per nessuno. Egli ha mandato il Suo Figliolo per salvare l'umanità e non per condannarla; Egli ci aiuta, non ci farebbe cadere per nessun motivo. Noi siamo tentati dal nostro modo di vita, dal nostro atteggiamento, dai nostri stessi peccati, ma siamo pronti a dare al mondo intero e a volte anche a Dio la colpa dei nostri guai. Diciamo spesso che non è colpa nostra se siamo caduti, ma solo perché qualcuno ci ha tentati. Ci nascondiamo dietro luoghi comuni per proteggerci, per crearci degli alibi, per non dare la colpa a chi veramente ce l'ha: noi stessi. Guardiamo dentro di noi, facciamoci un esame di coscienza e poi riconosciamo i nostri errori, i nostri sbagli, le cose che abbiamo fatto e che non avremmo dovuto e fare; poi confessiamo a Dio ogni cosa ed Egli ci libererà da tutti i nostri peccati e ci ridarà quella pace che avevamo persa, quella serenità che non avevamo più e ritorneremo ad essere sotto le ali della Sua protezione.
Meditazione del 07 settembre 2018
"Noi ringraziamo Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, pregando sempre per voi." (Colossesi 1:3)
LA PORTA DEL NOSTRO CUORE
Cos'è la preghiera per un credente? Chi prega, innanzitutto deve credere in Dio, altrimenti saremmo come coloro che parlano da soli senza nessuno che li ascolti. La preghiera è un dialogo tra noi e Dio, ma se non crediamo che Egli ci possa ascoltare allora è inutile che noi gli parliamo. Pregare significa mettersi in comunione con il nostro Creatore. A lui possiamo chiedere tutto, esporre i nostri problemi, i nostri dubbi, le nostre perplessità nella sicurezza che Lui è pronto a rispondere alle nostre richieste e a chiarire i nostri dubbi. Come? Semplicemente attraverso la Sua Parola. La Bibbia non è un libro magico nel quale chiunque apre le sue pagine può trovare la felicità. Solo chi si accosta con riverenza e timore può ottenere le risposte adeguate, ma come prima cosa bisogna credere che Dio può aiutare la nostra vita. La preghiera è l'unico modo per comunicare con Dio, per chiedergli aiuto, ma anche per ringraziarlo di tutto quello che fa ogni giorno per noi, per come ci protegge e ci guida, per come ci aiuta. Ma bisogna credere che può fare tutto questo per noi e lasciargli aperta la porta del nostro cuore affinché possa entrarvi.
Meditazione del 06 settembre 2018
"In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Signore, mi fai abitare al sicuro." (Salmo 4:8)
LA PACE DEL SIGNORE
La sicurezza viene solo dal Signore. Il mondo è pieno di insidie ma noi sappiamo che se Dio è con noi saremo al sicuro. Ecco perché il salmista può dichiarare che in pace si coricherà e in pace dormirà, perché avrà sempre accanto l'aiuto del Signore che lo sosteneva. L'uomo si circonda di mille problemi e di mille preoccupazioni. La vita frenetica lo attanaglia e non gli dà tregua neppure al momento di riposare. Ma noi sappiamo che Dio è la nostra pace e la nostra tranquillità, il nostro rifugio nel momento della prova. Se chiediamo a Dio di darci la sua pace Egli ce la donerà e allora nessuna preoccupazione potrà assillare i nostri cuori perché sapremo di non essere mai soli. La presenza di Dio nella nostra vita ci dà sicurezza, ci conforta, ci libera dalle paure che spesso ci assalgono. Quando il nostro cuore è angustiato dai problemi basta che rivolgiamo il nostro sguardo al Signore ed Egli ci libererà da tutti i nostri pesi. Solo allora potremo realizzare quello che sentiva il salmista quando diceva che si poteva coricare in pace perché la sua fiducia era nel Signore che non lo avrebbe abbandonato mai. Il Signore è al nostro fianco.
Meditazione del 05 settembre 2018
"Già fin d'ora, ecco il mio Testimonio è in cielo, il mio Garante è nei luoghi altissimi. Gli amici mi deridono, ma a Dio si volgon piangenti gli occhi miei." (Giobbe 16:19,20)
LA FERMEZZA
Come cristiani dobbiamo imparare dalle sofferenze, che incontriamo nella nostra vita terrena, ad essere pazienti in tutto e per tutto quello che potrà accaderci. L'avversario dell'anima nostra è come un instancabile leone ruggente, sempre attorno ai fedeli a Cristo, che approfitterà di ogni attimo di debolezza per impadronirsene. I versetti di oggi ci mostrano come Giobbe, nonostante fosse nel dolore e nelle sofferenze non peccò. Egli soffriva moralmente e fisicamente, ma continuava a cercare Dio. Dalla proverbiale pazienza di Giobbe e dalla benedizione ricevuta alla fine della prova subita possiamo imparare molte cose, estremamente importanti per il cammino del cristiano. Simbolicamente stiamo attraversando un deserto senza fonti d'acqua e se la debolezza sta per avere il sopravvento, ricordiamoci delle sofferenze di Giobbe e che la pazienza prima o poi verrà premiata. La sua riverenza verso Dio fu la stessa sia nella ricchezza che nella povertà, sia nella salute che nell'infermità. Anche noi nelle gioie e nei dolori, temiamo sempre Dio, confidiamoci in Lui, e siamo fiduciosi che Egli non ci abbandonerà mai!
Meditazione del 04 settembre 2018
"Il Signore è misericordioso e pieno di compassione, lento all' ira e di gran bontà." (Salmo 145:8)
LA COMPASSIONE DI DIO
La compassione che scaturisce dall'amore di Dio è stata manifestata verso la creatura fin dalla sua creazione. Difatti, quando Adamo ed Eva trasgredirono l'ordine di Dio nell'Eden e si ritrovarono nudi, fu la compassione di Dio originata dall'amore che Lo spinse a rivestirli. E' per compassione che Dio mandò in terra il Suo Figliuolo per raccogliere nel Suo ovile le pecore, quelle pecore che stavano seguendo la propria via, che le avrebbe condotte alla perdizione. Gesù manifesta la Sua compassione e guarisce gli infermi. La compassione, come l'amore di Gesù non ha limiti, è immensa, senza principio nè fine e non si limita solo a guarire le malattie fisiche, ma soprattutto quelle dell'anima. Allora come oggi Gesù manifesta la stessa compassione verso ognuno di noi non facendoci mancare nulla. Con la Sua Parola sazia l'anima di moltitudini affamate ed assetate della Sua giustizia. Siamo mossi a compassione quando vediamo qualcuno bussare alla porta chiedendo da mangiare? Siamo mossi a compassione quando vediamo la folla che ignora la verità di Dio correre verso la perdizione? Siamo disposti a portare loro il pane della vita, il consiglio della Parola di Dio?
Meditazione del 03 settembre 2018
"E il cuore del faraone si indurì: non diede ascolto a Mosè e ad Aronne, come il Signore aveva detto." (Esodo 7:13)
L'OSTINAZIONE
Il Signore, a causa dell'ostinazione di faraone mandò sull'Egitto dieci piaghe. Dinanzi a questi giudizi divini restiamo perplessi, ma è bene ricordare che l'ostinazione degli uomini e la loro ribellione producono sempre conseguenze tragiche. Faremo bene a ricordare che questo accadde in quanto Faraone indurì il proprio cuore. E' evidente che l'atto finale di Dio non è altro che il giudizio su un individuo che volontariamente si ribella ostinandosi colpevolemente. Se un uomo non dà spazio a Dio, con spirito di arrendevolezza ed umiltà, viene il momento in cui rimarrà schiavo della sua stessa caparbietà e non potrà trovare scampo. Se Faraone avesse dato ascolto alla voce di Mosè ed Aronne, sarebbe stato ricordato per la propria fedeltà all'Eterno e la sua scelta avrebbe prodotto prosperità e pace al suo popolo. Prestiamo ben attenzione alle scelte che facciamo! Non ostiniamoci a sostenere le nostre posizioni umane, ma arrendiamoci a Colui che potrà garantirci sempre il vero successo e la vera gloria.
Meditazione del 02 settembre 2018
"Chiunque s'innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato." (Luca 18:14)
GESÙ CRISTO ABBASSÒ SE STESSO
La potenza del signore Gesù'' si e' mostrata a molte riprese: Egli ha guarito dei lebbrosi, risuscitato dei morti, moltiplicato dei pani, camminato sulle acque, comandato al mare e ai venti, e tanti altri miracoli. Egli è Dio. Eppure e' apparso come un piccolo fanciullo in una famiglia povera. Non essendovi posto per Lui nell'albergo, lo si dovette coricare in una mangiatoia. Lui il Creatore di ogni cosa! E' stato un bambino sottomesso ai suoi genitori pur essendo il Figliuolo di Dio. Ha imparato il mestiere di carpentiere, e ha conosciuto la fatica del lavoro, la fame la sete , Lui, l'Iddio onnipotente. Era onnisciente e conosceva tutte le cose, ma e' sempre rimasto perfettamente umile. Non ha cercato di dominare gli uomini. Quando essi hanno complottato contro di Lui per farlo morire, non li ha annientati come avrebbe potuto fare. Quando giunge il momento di essere crocifisso, si lascia prendere e legare. Gli sputano sul viso e non dice nulla. Una sola parola gli sarebbe bastata per eliminarli, ma prega per loro. Si lascia inchiodare alla croce per salvare gli uomini! Il Signore Gesù' e' ammirevole in tutto il suo cammino: Imitiamo questo perfetto modello.