Giovedì
31 Ottobre 2013
"Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?» Insensato, quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore; e quanto a ciò che tu semini, non semini il corpo che deve nascere, ma un granello nudo, di frumento per esempio, o di qualche altro seme; e Dio gli dà un corpo come lo ha stabilito; a ogni seme, il proprio corpo" (1Corinzi 15:35-38)
LA FEDE FONDATA E LA FEDE VANA (I)
Oggi sono in molti che si interessano dell’ alimentazione della nostra mente, e poco delle nostre anime, attraverso il cinema, la letteratura e la cultura in generale. Ci propinano ogni sorta di alimento intellettuale, mistico-metafisico, pseudo-spirituale, senza parlare della TV. Scrittori di varie origini e generi di letteratura ci aiutano a giungere alla conoscenza di verità e realtà lontane dalla nostra cultura, poi a volte, di alcuni libri di successo ne producono anche il film. Insomma si possono comunicare verità e menzogne, ma quasi tutti ci parlano di storie finalizzate solo a questa esistenza. Certo cose utili, nobili pensieri e sentimenti sensibili ai temi sociali, ma pur sempre finalizzati a questa limitata esistenza. L’apostolo Paolo, divinamente ispirato, c’espone in modo chiaro e progressivo la più bella apologia sull’argomento della resurrezione, della redenzione dei corpi e della vita eterna. Egli fa risaltare il fine della vita cristiana, considera la sua consistenza, sottolinea la sua preziosità quando viene vissuta e offerta a Dio in completo abbandono.